L’anno 2013-2014 probabilmente sarà ricordato, nella storia del movimento culturale Darsi Pace, come la fase iniziale della sua adolescenza.
Questo piccolo ma potente organismo si sta predisponendo ad una più piena maturazione.
L’apertura dei corsi ha dato subito dei forti segnali, il corso formatori si è arricchito di nuova e vigorosa energia positiva raddoppiando i praticanti che sono tutti molto motivati ed ampliando la possibilità di partecipazione anche tramite videoconferenza superando i limiti della distanza.
I tre corsi regolari fisico telematici proseguono con una crescita di adesioni costante ed una altrettanto costante fedeltà dovuta alla buona efficacia del lavoro svolto.
Anche i due bienni di approfondimento sono ormai telematici ed i numerosi praticanti possono quindi continuare il lavoro a piacimento da casa propria.
Ci sono poi i gruppi esterni, che stanno nascendo sulla spinta del desiderio di condividere l’esperienza con amici e parenti, che continuano a crescere.
Lo sviluppo è in piena evoluzione.
Quello che però mi fa pensare alla fase adolescenziale è che i corsi regolari da quest’anno saranno condotti, in alcuni incontri, da formatori scelti per promuovere e stimolare il passaggio ormai necessario ad una fase di maggiore maturazione, consapevolezza e partecipazione attiva da parte di tutti.
Il 10 novembre al 2° incontro del 3° anno Gabriella ed io assieme a tutti i partecipanti all’incontro abbiamo sperimentato positivamente l’efficacia di una conduzione del lavoro più orizzontale e condivisa . La nostra sperimentazione sembra proprio giunta alle prime esperienze concrete di missione.
Lavorare nel gruppo con la corresponsabilità della conduzione è stata una prova forte, emozioni varie ( leggi Post di Filomena http://www.darsipace.it/2013/11/07/le-nostre-voci/#more-5160 ) sono state inglobate dal desiderio di essere in qualche modo di aiuto agli altri ed alla fine la responsabilità invece di pesare ha placato e sintonizzato il mio essere lì permettendomi di stare bene anche se sovraesposto.
Ora la sperimentazione proseguirà in tutte le direzioni quindi . . . . . . . . . . buona trans-formazione a tutti.
Capisco che questa riflessione potrebbe sembrare chiusa su se stessa ma, in realtà voleva essere un lancio per scambiarci le sensazioni di questo nuovo anno che si apre davanti a noi con un bel bagaglio di esperienze fatte ed un inedito e più concreto coinvolgimento per tutti.
La cosa non riguarda solo i formatori ma chiunque nella sua quotidianità sperimenta le diverse occasioni di relazioni che scendono un po più in profondità , nelle quali possiamo sentire come il percorso fatto sino ad ora può o no esserci di aiuto.
E’ cambiato il mio atteggiamento nei confronti della sofferta realtà quotidiana ?
Mi capita più o meno frequentemente di poter indicare ad altri la possibilità di ampliare la riflessione scendendo ad un’altra profondità ?
Il lavoro che facciamo accresce la nostra sensibilità spirituale, come si concretizza nelle nostre relazioni ?
Io ho rilanciato , chi viene? Ale
Caro Alessandro,
grazie per la tua testimonianza di formatore ‘anziano’ che, insieme a Gabriella, ha aperto la strada ad una nuova ed inedita stagione di Darsi Pace !
Nell’ascoltare il Vangelo di ieri mi ha colpito molto questo passaggio che trascrivo, dedicandolo a voi due, pionieri dell’impresa di testimonianza del nostro percorso di liberazione e trasformazione, e a tutti quelli che desiderano in cuor loro offrire testimonianza di fede
” io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.”
Luca 21, 15-19
Amen
Carissimo Ale, il quotidiano mi presenta continuamente occasioni di lavoro su di me. Ogni realtà che vivo porta in se un’opportunità di scavo dentro la mia forma distorta di vivere le relazioni e percepirmi separata dalla fonte vitale del mio essere. La via del ritorno è possibile da perseguire anche nei momenti di fatica e di sconforto.
Il bello del nostro lavoro è che si presenta sempre nuovo, solo attraverso lo scavo dentro le nostre ferite scopriamo, volta per volta ma sempre più lucidamente ciò che condiziona e ci impedisce di realizzare la nostra trasformazione.
Reduce dall’esperienza di sabato ( corso formatori) ho scoperto quanto è potente in me la paura di espormi, ho il terrore del giudizio degli altri perché temo di essere scoperta nel mio limite, nella mia incapacità e questa paura ha generato un risultato corrispondente proprio a ciò che temevo.
Oggi riparto da qui… mi metto al lavoro con gli strumenti che darsi pace mi ha trasmesso: la meditazione, l’esercizio di autoconoscimento, la lettura della Parola, la preghiera dei figli di Dio.
Un abbraccio. Vanna
Cara Vanna,
non giudicare troppo severamente il risultato!
In realtà la prova di sabato è andata bene e se non ci fossero cose da migliorare e rifinire che corso formatori sarebbe?
Ti abbraccio, felice che ci vedremo a breve per l’approfondimento. Paola
Filo, non abusare di questo termine ” anziano ” altrimenti le mie cartilagini si sentono autorizzate ad avanzare nel loro processo di ostacolo alla deambulazione e miei guai aumentano.
La disponibilità che Gabriella ed io abbiamo dato è la stessa che tutti voi state dando e cioè tentare di essere utili ad altri che sentono efficace il nostro metodo.
Dico nostro perchè come te Vanna anche io nelle prove ho sempre avuto grosse difficoltà ( o almeno così le sentivo) quando poi di fronte hai persone interessate ed in attesa di ricevere nutrimento spirituale vedrai che le cose cambiano radicalmente.
Vi confesso che mi aspetto un anno veramente importante per tutti noi e vedo una bellissima fibrillazione di energie positive anche se le circostanze sono catastrofiche quindi . . . . . . .
Un abbraccio a ” mamma ” Paola e a presto Ale
🙂
formatori avanzati?
Meglio moooolto meglio, deambulo alla grande !
Baci Ale
Cara Vanna,
io credo che in questa esperienza di “apprendisti formatori” che ci troviamo a condividere, il massimo obiettivo possibile per noi sia affrontare le situazioni di baratro senza arretrare di un millimetro, confessando a noi stessi, come hai fatto tu ora, tutti i nostri limiti e le paure bloccanti (che in realtà non ci hanno bloccato affatto) emerse nella prova.
Credo che quest’anno il nostro compito principale sia quello di “Imparare a morire” non credi? solo imparando a morire, riusciremo a far spazio alle nostre capacità riuscendo a curare maggiormente i dettagli ma… con pazienza, gentilezza, rispetto ed accoglienza.
un abbraccio, Stefano
Carissimo Stefano, grazie per la tua vicinanza. Si lo credo! La visione della morte, percepita nella nostra carne, come ri nascita è la reale esperienza che viviamo solo attraversando la nostra paura, non nascondendo o rifiutando il senso di annientamento e di disperazione ma accogliendo ogni emozione con decisa fiducia e reale abbandono nel Dio della vita che ti sostiene, ti cura, ti incoraggia, ti dona occhi per vedere con giusta misura.
L’ esperienza del corso formatori mi mette realmente alla prova, non posso procedere se non metto in pratica tutti gli strumenti che il metodo mi ha trasmesso. Lo ritengo una grande opportunità per procedere nel cammino e imparare a trasmettere la via della pace. Grazie ai suggerimenti e alle vostre fraterne correzioni desidero rimanere aperta per accogliere ogni esperienza che il percorso mi offrirà.
Un abbraccio. Vanna