“Ognuno può e deve fare del materiale vivente della sua personalità, non importa se marmo, argilla o oro, un oggetto di bellezza in cui possa manifestarsi adeguatamente il suo Sé transpersonale” (R.Assagioli)
Dopo il primo video, dedicato al tema della Volontà, il secondo sul Potere, il terzo sull’Autenticità e il quarto sulla Svolta, pubblichiamo la quinta parte della conversazione di Mauro Ventola con il fondatore del Movimento Darsi Pace.
L’argomento affrontato in questa sezione riguarda le facoltà creative e lo straordinario potere della coscienza umana.
Seguiranno nelle prossime settimane altri 3 momenti del dialogo tra il Direttore del Centro di Psicosintesi di Napoli (dell’Istituto di Psicosintesi fondato da Roberto Assagioli) e Marco Guzzi, svoltosi a Roma il 20 dicembre 2017.
Ecco i titoli di tutte le parti dell’intervista, i temi delle “Nuove Visioni”:
- La volontà
- Il potere
- L’autenticità
- La svolta
- L’io creatore
- L’iniziazione
- La coniugazione dei sessi
- La morte e la fede
A tutti l’augurio di una buona visione e di una nutriente, filosofica, salutare concentrazione!
“Lo dice la fisica, nel novecento. Noi creiamo il mondo nell’atto conoscitivo, che è creazione linguistica poetica” (riassumo in estremo qualche scambio verso la fine del video, quando mi si attivano i recettori sentendo parlare Marco della fisica del novecento). Che bello sarebbe capire questo, il legame della conoscenza con la volontà. Capirlo non tanto in astratto, ma “mangiare” questa idea, assimilarla davvero. Già questo, senza spaccarci tanto la testa, unisce indissolubilmente la fisica con l’arte, con il linguaggio, in modo inestricabile.
Ovvero: nel novecento, guadagnamo precisamente una indicazione scientifica del nostro ruolo “creatore” nell’economia dell’Universo. E non mi pare un caso che i modelli cosmologici “stazionari”, la cui formulazione scientifica moderna riflette soltanto una convinzione e una possibilità del pensiero che è sempre esistita. vengano confutati – scientificamente e direi in modo molto convincente – proprio nel novecento.
Io credo che sarebbe urgente che la gente “comune” percepisse questa novità di pensiero, di pensiero fresco – che è feconda ad ogni livello, che fa uscire dalla stagnazione mentale e materiale. Purtroppo spesso nemmeno in chiesa viene spiegato quanto siamo creatori! Peccato, nel senso proprio morale, mi viene da dire!
Creare è la cosa davvero divertente, forse l’unica cosa davvero divertente, e scoprire che siamo fatti apposta e magari passiamo una vita senza saperlo, pensando pensieri malati secondo cui “ma tanto non cambia nulla” … ma che peccato!
Non conoscevo il pensiero di Assagioli e non posso giudicare, ma lo scambio tende a rendere il tutto molto attuale e quasi drammaticamente contemporaneo, legato alla “decisione per l’esistenza” (cit.), dunque direi di sicuro valore ed interesse.
Molto bene, aspetto i prossimi… 😉
sì, riconoscere l’atto conoscitivo come atto creativo mi sembra costituire la svolta dall’io egoico, determinato e schiavo, all’Io-Cristo, radicalmente libero, una svolta che coincide con ogni respiro. Ciao. Marco