Riconnettersi all’Unità (1)

Commenti

  1. Maria Carla dice

    Grande Marco Guzzi!
    Il mettere a fuoco l’atto di volontà, il de-cidere/re-cidere come espressione creativa di un IO libero non condizionato, suscita davvero una grande voglia di cambiamento, partendo ‘in primis’ da noi stessi, reinterpretando in modo non vittimistico il nostro passato e proiettandoci responsabilmehnte verso il futuro…GRAZIE, mcarla

  2. Paola Balestreri dice

    Dalla pagina facebook di Darsi Pace:

    Almeno fino alla fine del XX secolo
    prevaleva l’idea che si dovesse lottare
    per sistemi sociali più giusti, in un confronto
    essenzialmente tra visioni economiche.
    Molti vivono ancora in questi schemi.
    Molti continuano nelle loro perorazioni morali,
    per altro davvero noiosissime ormai,
    ignorando che da tempo
    sappiamo molto bene
    che il problema è prima di tutto
    mentale. Una mente scissa
    non può mai essere unitiva o solidale,
    come una motosega
    difficilmente potrà tessere
    un ricamo. Può fingere, certo,
    il nostro ego, può sforzarsi
    di essere “buono”, ma buono
    è solo Dio, ci dice il Cristo. Buono
    è cioè solo l’Uno
    e chi si unifichi al suo Spirito. Perciò,
    se vogliamo la pace e l’amore,
    dovremmo solo
    curare le nostre menti scisse,
    e aiutarci vicendevolmente
    a uscire dalle gabbie
    delle nostre illusioni, specialmente
    da quelle moralistiche, ideologiche,
    e religiose, in quanto
    l’ipocrisia religiosa è notoriamente
    la più livorosa, e spesso trabocca di odio,
    proprio quando parla di amore
    per il prossimo, o per i propri nemici,
    come ci ha insegnato il cattivissimo
    e lucidissimo Zarathustra. E’ sempre
    il nostro vecchio Ego che si difende,
    con acuto spirito di vendetta,
    mostrandosi “buono”
    davanti agli uomini. Ma è troppo brutto
    per essere credibile.

    Marco Guzzi

  3. Maria Letizia Santi dice

    Molto interessante il concetto che la vera rivoluzione permanente nasce dal continuo vigilare sulla propria mente e dalla decisione, non presa una volta per tutte, ma reiterata ogni momento, di superare lo stato di separazione dagli altri, stato nel quale ricadiamo continuamente. Mi ha colpita positivamente anche l’affermazione che la volontà creativa può cambiare non solo il futuro ma anche il nostro passato. Aspetto la seconda parte. Grazie, Marco!
    Maria Letizia

  4. Anna Maria dice

    Solo, grazie.

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