L’invito è a scegliere la vera visione, ad acquistare la memoria. Per farlo, devo sciogliere la rete (il web?) di pensieri e di parole alienate che mi opprimono, e non guardare. Se approfondisco un certo tipo di ascolto, nutrito di silenzio interiore, uscirò dallo stato di dimenticanza in cui normalmente sono rinchiusa e comincerò a ricordare, a vedere le cose da un nuovo punto di vista.
C’è un fuoco che divora tutto, fa piazza pulita di molte cose, di tutte le voci distorte che vogliono occupare il mio cuore….
E’ il fuoco della vita, che mi trascina via dall’ansa melmosa del fiume dove ristagnavo.
Lo squillo di salvezza chiama tutti a raccolta, ma come essere certa che, al di là degli smottamenti che invadono l’anima, questo spirito vuole donarmi consolazione e gioia?
Solo se sperimento la mancanza, e non mi accontento delle paternità che mi trattengono qui sulla terra….
Soltanto l’orfana esulta dagli scogli ed è capace di reale abbandono: la mano non trattiene, la bocca aperta al soffio della parola è il suo atto di fede e la sua beatitudine.
Scegli la vista e non guardare.
Sciogli la rete e acquista la memoria.
Fuoco!
Un fuoco che divora.
Consolerai la gloria dei viventi?
Il rullo dei fondali
è un cupo avvio.
Diluvia sul nero dei porti,
fa buche sull’arena, e il meridiano
squillo di salvezza
ci raduna.
Ma solo l’orfana esulta dagli scogli
soltanto l’orfana va incontro al padre
e la sua mano affonda
e la sua bocca affida.
Marco Guzzi, Il Giorno, 1988
Foto di Giulio Balestreri
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