E’ bello vedere la faccia sorridente del vecchio Jung che ci ripete che l’essere umano non può sopportare una vita senza significato.
E’ bello che ci parli di una reazione necessaria e possibile, di una nuova forma di rivolta.
Darsi pace infatti non significa affatto mettersi in letargo, lasciando che i predoni saccheggino il villaggio e uccidano l’anima dei nostri bambini.
Darsi pace implica una lotta senza quartiere contro la marea di non-senso che ci vorrebbe travolgere. Una lotta tanto interiore quanto storica e culturale.
Ed è bello farci accompagnare in questa fatica da chi ci ha preceduto, ricreare una catena di trasmissione della sapienza.
Invito perciò tutti gli amici e le amiche a indicarci citazioni e video di quei maestri che tuttora ci possono aiutare a contrastare l’impero della menzogna e della dissociazione mentale.
Sono perfettamente daccordo con quanto espresso da Jung.
Pratico la meditazione profonda da anni ed in una meditazione che a volte suggerisco alle persone con le quali condivido questa esperienza, suggerisco di concentrarsi sul fatto che, al di là dei singoli comportamenti, delle emozioni, dei sentimenti, nei quali tendiamo ad identificarci come se fossero la nostra essnza profonda, e che la mente a volte ci rimanda nella meditazione, c\’è qualcosa di più profondo in ogni uomo, che è lo Spirito, in cui si riflette la scintilla dello Spirito di Dio.
L\’uomo è, solo quando è consapevole di ciò.
Giova meditare su questo.
Solo così ogni uomo trova se stesso e diventa se stesso.
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L\’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà se ce n\’è uno, è quello che è già qui, l\’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l\’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all\’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
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\"Domanda da porsi senza tregua: per dove e come restituire agli uomini la notte del sogno? E per sviare l\’orrore che li visita: col soccorso di quale materia soprannaturale, di quale futuro e millenario amore?\"
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Carissimo Renato,
grazie di questa citazione che tanto ho amato e meditato.
Il compito resta arduo. E\’ come chiedersi: come tornare a sperare? Come resistere all\’ondata di non senso e di violenza senza farci sommergere? Come reagire senza riprodurre il male che attacca?
Io direi: scavare, scavare, scavare.
Il giacimento di diamanti c\’è, ma sta nel profondo.
Ecco perché non è più possibile immaginare una qualsiasi azione nel mondo, una qualsiasi azione buona, che non sgorghi dalle profondità ogni giorno riscavate del nostro cuore.
Spiritualità autentica e azione di liberazione tornano a coniugarsi ad un inedito livello di profondità.
Grazie e auguri per i tuoi scavi…
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Caro Marco, non saprei come ringraziare te e tutto il gruppo di \"Darsi Pace\", per questa iniziativa che ha proprio il sapore della \"materia soprannaturale\". La tua lettura della poesia di Char è per me illuminante e, se posso dirlo, profetica. Nascere con la vanga in mano e decidere di non posarla, e non consentire che ce la si tolga (ancora Char). Intanto si scava, e si cammina tra l\’oscuro e comete.
Oggi ad intonare il canto lamentoso
è il mio Cuore Nero e velenoso
Si spurga proiettando ombre
asfissiando la mente e il corpo.
Lascia che si sfoghi il tuo pozzo nero
è profondo ma non ha fondo vero
Assaggia il mio Antidoto
Rivoluzione del suo veleno
Grazie davvero.
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Bello quel rovesciamento finale:
il veleno che diventa antidoto,
il pozzo nero che offre il petrolio
per l\’illuminazione.
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Leggendo la tua mail mi ritorna in mente, e propongo anche a te, una vecchia canzone di De Andrè che ho molto amato e cantato e che recita così:
\"Dai diamanti
non nasce niente
dal letame
nascono
i fior\"
Ciao
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Carissima Mariapia,
ti rispondi molto bene già nelle tue domande.
Perché spesso l\’essere umano prende la via della menzogna e della morte?
Innanzitutto perché sembra la più facile e la più reale: i soldi si vedono, il potere si gestisce; mentre la libertà è uno stato invisibile, e se cerchi la pace potresti raccogliere ben pochi applausi.
Poi perché siamo costantemente distratti: gli idoli sono potenti, ci attirano da tutti i muri delle nostre città, siamo invasi da immagini suggestive e seducenti, che rendono la nostra mente come una scimmia impazzita dentro una gabbia.
Poi perché siamo invasi da emozioni distruttive: odio, rabbia, paura, che ci travolgono e impediscono ogni sguardo equilibrato sulla realtà.
Infine perché siamo pigri e scettici: non ci piace l\’impegno e la disciplina, la costanza e la regolarità del lavoro interiore.
Ma la vita, come dici, è più forte di questi ostacoli, e preme e preme sempre dentro di noi, finché non ci decidiamo per una ricerca vera, senza tornare indietro.
Con affetto
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Caro Marco,
grazie per riproporre C.G.Jung. Ogni sua parola, oggi, è un conforto, anche semplicemente il suo volto, l\’espressione dei suoi occhi, in questo clima pesante, in questo vento contrario, è invito e speranza.
E vorrei ricordare queste profetiche parole contenute nella \"Risposta a Giobbe\":
\" La sola cosa che si tratta ora di vedere è se l\’uomo è capace di innalzarsi a un livello morale più alto, vale a dire a un più alto livello di coscienza, per adeguarsi alla potenza sovrumana che gli angeli caduti hanno posto tra le sue mani. Ma egli non sa come cavarsela con sè stesso, se non sa nulla di più preciso sulla SUA PROPRIA NATURA. Da questo punto di vista, regnano purtroppo una spaventevole ignoranza e una non meno notevole ripugnanza a migliorare le conoscenze sulla propria natura. Comunque, oggigiorno, le intelligenze di più diversa e imprevista estrazione NON possono più NON ammettere che dal punto di vista psicologico qualcosa DOVREBBE accadere nell\’uomo. \"
Ciao, e un saluto a tutti.
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Proprio così, carissimo Fabrizio, è incredibile che il dibattito pubblico ignori sistematicamente il fatto che le nostre reazioni dipendono in gran parte da condizioni interiori inconsce.
Prima o poi questo scollamento dovrà finire, e noi, nel nostro piccolo, lavoriamo per questo…
Ciao
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Mia figlia Irene mi bombarda con il "perchè".
Anch\’io la incito a farlo soprattutto quando non capisce gli adulti (a partire da mamma e papà).
La parola "Perchè" (.. perchè succede questo, perchè sono così,… continuate voi) mi sembra un buon punto di partenza per "capire" (quindi riflettere sul significato delle cose) e un buon antitodo contro il "non senso" delle risposte che riceviamo.
In un periodo dove sembra che abbiamo delegato anche il pensiero (a proposito è vero questo che dico ? se sì perchè? .. occhio alle risposte 🙂 ) dovremmo ritornare a farci delle domande … in profondità!
Il problema però è: chi ci risponde dal profondo? Suor Lauretta ha dato la sua risposta. Noi quale diamo?
Per leggere il post mettete \"suor lauretta\" nel campo di ricerca.
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citazione: chiedimi se sono felice? Aldo Giovanni e Giacomo
Siamo troppo occupati a scandagliare il pozzo che distogliamo lo sguardo dal sole e respiriamo così miasmi e non aria pura.
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