(Isaia 35, 4)
Interpreto gli eventi quotidiani, per capire quello che sta succedendo.
E’ uno sforzo salutare per cercare un senso, per distillare un grammo di speranza da offrire agli altri e a quella parte smarrita che sento forte dentro di me. Quello che sta accadendo adesso sfugge al mio sguardo ordinario: è un lavoro da esegeta, che avviene nei crocicchi, negli anfratti più sottili e misteriosi dell’anima.
Abbandono la presa, rinuncio al controllo, e si dilata l’orecchio interiore.
Qualcosa, da fuori, mi raggiunge e mi sorprende, ridestando l’ascolto profondo, in quell’attimo che precede ogni piccola morte, in cui sembra che tutto venga ricapitolato e compreso.
L’esegeta
E’ un’esegesi
Fatta nei crocicchi, nei tombini
Dell’anima.
E’ una paresi
Come nell’ascolto
Che il daino ridesta mentre beve
E sente tra i cespugli il cacciatore
Mentre gli spara.
Marco Guzzi, Figure dell’ira e dell’indulgenza, 1997
[i]Viene il tempo di recupero,
della filiazione universale,
del mattino luminoso
quando con me rinascerà ogni cosa:
luce per luce
pace per pace
gesto per gesto
parola per parola…[/i]
Grazie Paola per avermi ricordato di aver coraggio, ne avevo bisogno!
letta
Sono versi tuoi Renato?
Sono molto belli.
Questo tempo di recupero e di rinascita sarà un tempo di nuova generazione, di filiazione universale, e dobbiamo dircelo spesso, perché fuori si sentono solo storie di distruzione e disperazione.
letta
Sì Paola, sono "cose mie" (dire versi forse è davvero troppo). Parole che mi frullavano in testa da questa mattina, e per tutto il giorno non riuscivo a prenderle. Poi ho letto le tue parole e quelle parole si sono come legate l’una all’altra di colpo. Adesso però mi tocca inseguirle col fiatone. Un grazie di cuore a te e a tutti.
letta
Di rimando a “l’Esegeta”, dal “post” di Paola su “Giordano Bruno”, eccomi a leggerLA, caro Renato,la tua POESIA: parole stupende. In poco,riesci a solcare i vertici della lirica pura e vera. Pino.