Mi sono ritrovata spesso a rifugiarmi nel lavoro come rimedio
all’angoscia , l’angoscia di incontrare me stessa e non sapere cosa
dirle.
Nei momenti liberi organizzavo mille cose per non avere spazi vuoti,
incontravo molte persone per aumentare chissà quali opportunità.
Poi ho scoperto l’ ozio. Quello che ti permette di fare una
passeggiata senza pensare a nulla,
di incontrare un amico senza dover necessariamente parlare con lui e
ho sentito che quelli erano i veri momenti del piacere e del
nutrimento.
Ricordiamo sempre di dedicare uno spazio alle nostre intime
necessità, tralasciando le richieste esterne e ascoltando il
silenzio, perchè perdere di vista l’anima è perdere se stessi.
E’ proprio così, Beatrice, spesso ci muoviamo inseguendo non si sa quali "opportunità".
Ci muoviamo cioè all’impazzata.
Sconnessi dai nostri sentimenti, e quindi dal palpito del nostro cuore.
Tutto ciò che facciamo così, fosse pure ottenere un grande successo lavorativo o sessuale, in realtà non ci appartiene.
E quindi ci ferisce.
Allora è tempo di tornare in noi stessi.
E di sintonizzarci con la nostra frequenza, fuori magari da tutti i canali del mondo.
Un abbraccio.
Marco
letta
Grazie, Beatrice per averci ricordato la necessità dell’ozio ri-generante.
Quando cessiamo di correre ‘contro’ il tempo, ma gli andiamo incontro, lo accogliamo e ci lasciamo abitare da esso, il tempo da tiranno si trasforma in un amico fidato che ci ri-genera e ci conduce alla vera gioia e alla vera pace.
letta
Mi piace la tua foto vicino al fiume .Anch’ io da qualche mese mi prendo dei belli spazi di ozio passeggiando o semplicemente guardando il Tevere.
Stamattina era bellissimo ,il fiume era color sabbia ,pieno e lento ,c’era una nebbiolina meravigliosa e la pioggia di ieri rendeva vividi e puliti i colori delle foglie e degli alberi .Il Fiume nutre i nostri i Cuori .
letta
letta
letta