In un tempo di crisi della famiglia, è bello ascoltare questa testimonianza e gustare “il sapore dell’amore compiuto”, come recita il titolo di un libro di Antonio Thellung, qui intervistato insieme alla moglie Giulia.
Entrambi fondatori della “Comunità del mattino” e impegnati da sempre in molteplici iniziative, riescono a raccontarsi con semplicità e a mostrare come il matrimonio si possa vivere in modo creativo e appassionante.
Del resto, in tutti i saggi di Antonio, non solo in quelli sulla vita coniugale, ma anche in quelli dedicati alla realtà della Chiesa e dell’essere cristiani, viene suggerito un modello relazionale che, a partire da una costante ricerca della propria verità interiore, sviluppi la capacità di confrontarsi con gli altri e, se occorre, a “litigare tenendosi per mano e non mettendo in discussione il rapporto”.
Come cristiani, si tratta di aderire alla pratica di un dissenso “affettuoso”, che cioè sappia presentare le proprie ragioni senza mettere mai alla prova la comunione ecclesiale.
Nei suoi libri si respira l’aria gioiosa di una libertà conquistata e irrinunciabile, e al contempo l’impegno ad un servizio fedele per la comunità, che diventa tanto più solido quanto più è fondato sul coraggio della verità.
Riusciremo, come famiglie e come gruppi, a vivere questa dinamica che favorisce la crescita nell’unità?
E soprattutto, da posizioni di autorità, sapremo accogliere benevolmente la critica e il dissenso, senza separazioni e senza scomuniche? A comprendere senza subito giudicare e a volere solo il bene e l’incremento della vita?
Forse è questo uno dei segreti dell’amore. Che ve ne pare?
Per informazioni sui libri di Antonio Thellung: http://www.elogiodeldissenso.it/main.asp
Grazie Paola,
ho dato un’occhiata al sito che hai segnalato e penso che acquisterò “Elogio del dissenso”.
Sono mesi che lavoro su me stessa circa “l’assertività”, non proprio da quest’ ottica ma, mi pare, che “quell’ottica” dia un tocco particolare al quadro che vado dipingendo.
La mia riflessione verte più sul risveglio della mia coscienza nel desiderare di “sbattermi” a far fatica a parlare ancora a persone che hanno perso l’uso dell’udito, dell’ascolto e l’emozione di sentire… se mai l’hanno posseduta.
E’ proprio necessario che si risvegli in noi, nel nostro cuore “ la passione”, per adire a tanto… sacrificio.
Volete chiedere, allo Spirito, con me e per me: “desiderio e amore? “ che poi sintetizzasi “passione”.
Ciao Buona giornata
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Bellissima testimoninza, di amore.
Trovo un po difficile litigare tenendosi per mano ma l’idea mi fa riflettere.
Credo che amarsi significhi anche crescere insieme favorendoci nell’evoluzione delle nostre anime,
è un lugno cammino, e la cosa più bella che ci può capitare è ….. percorrerlo insieme.
Complimenti per la regia dell’autrice.
Marco F.
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Questa testimonianza ha suscitato in me una grande emozione, anche io e mio marito, infatti, abbiamo vissuto "la svolta", in un momento buio della nostra vita, in cui una serie di eventi ci aveva allontanati l’uno dall’altra e non eravamo più noi stessi (1994), abbiamo deciso…deciso di "svoltare", di ricominciare con la ferma volontà di invecchiare insieme. E’ davvero una conquista che ha profondamente arricchito e consolidato il nostro rapporto.
E non è un caso che dopo qualche tempo abbiamo conosciuto Marco G., frequentare i gruppi ci ha unito ancora di più, anzi ci ha permesso di conoscerci meglio nel più profondo di noi stessi.
E’ talmente vero quello che dicono Antonio e Giulia, anche dopo tanti anni gli incontri con Marco sono sempre stimolanti, ne esco sempre con qualcosa di nuovo a cui non avevo pensato, che mi fa riflettere dandomi una spiegazione ed un aiuto ad andare avanti serenamente.
Gabriella
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Da giovane non sono mai riuscita ad esprimere il dissenso senza creare rotture, sia in famiglia che in ambito lavorativo, ma col passare degli anni ho cominciato a capire, e quella è stata una svolta importante per me, che non potevo continuare a lamentarmi e a combattere con il nemico esterno, dovevo guardare dentro di me e attraversare le mie guerre interiori. In questo modo sono riuscita a stare meglio con me stessa e sono cambiate gradualmente anche le mie relazioni con gli altri.
Questo cammino faticoso, lento mi dona gioia e continua, tra alti e bassi, ma con una direzione chiara.
L’immagine di Giulia e Antonio che si tengono per mano dicendo con semplicità che dietro quel gesto ci sono state anche notti intere di litigio, mi dà speranza e mi sollecita ad accogliere la sfida di una Democrazia Umana per il XXI secolo che richiede all’uomo di prendersi cura di se stesso e degli altri, in un cammino di reciproco aiuto e formazione.
Credo anche nell’efficacia della preghiera quando è fatta con cuore umile e sincero e si affida a Colui che guarisce le nostre infermità offrendoci il perdono.
Ciao, Giuliana
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Grazie per i bei commenti a questa mia prima difettosissima prova di regia, nobilitata solo dalla bellezza delle parole degli amici intervistati.
E’ vero che nelle fasi difficili di un rapporto non è facile comprendere la misura giusta dell’assertività, dell’espressione della propria integrità.
C’è bisogno di un terzo, di qualcuno che ci aiuti.
Un pensiero di Dietrich Bonhoeffer: "Se non puoi parlare di Dio a tuo fratello(se cioè non esiste un punto di verità comune superiore a cui ci si possa appellare per potersi comprendere), parla di tuo fratello con Dio".
Mi sembra molto vero e bello.
letta
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