Una lunga e dettagliata digressione di Gad Lerner sul “Venerdì” di Repubblica dal titolo «Da non cristiano chiedo: perché a Pasqua si rappresenta più la morte che la vita?» conclude con questa affermazione: “La Pasqua cristiana è altrove”.
Mi ha colpito; ho riflettuto; e ho concluso: la Pasqua cristiana di resurrezione è ogni giorno.
L’autore sostiene nell’articolo diversi argomenti, alcuni non discutibili: le vessazioni nei secoli ad opera di guerrieri con le croci sugli scudi nei confronti “degli sfortunati discendenti del popolo accusato di deicidio” … , altri discutibili: per la maggioranza dei cristiani … “La croce diventa mero simbolo di tortura. Il mistero della Passione torna così distante, irresoluto. La Pasqua cristiana è altrove”.
Io credo nel sacrificio salvifico della Passione e nella morte per croce del figlio di Dio e che la Pasqua di Resurrezione dei cristiani non sia affatto altrove, ma sia concretamente presente nella nostra vita di tutti i giorni.
Non ho alcuna intenzione di confrontarmi con le opinioni di chi è molto più preparato di me sugli argomenti specifici, esprimo solamente le emozioni che la lettura dell’articolo mi ha suscitato e quello che voglio dire è solo il mio pensiero.
Nell’esperienza quotidiana della vita ci troviamo spesso in frangenti difficili e contrari che mettono a dura prova le nostre forze e le nostre convinzioni.
Ma quante volte poi improvvisamente ci rendiamo conto della bellezza dell’amore e guardiamo con occhi diversi un tramonto, sentiamo il profumo della primavera che ci rinnova, e ascoltiamo il silenzio che ci parla al cuore …
Capiamo in quei momenti, anche se solo per pochi istanti, che ogni momento del nostro passaggio qui ha un preciso, indelebile significato e che il superiore livello che ci aspetta alla Resurrezione è il bene infinito dell’Amore. A tutti, qui e sempre, la Gioia per la Pasqua del Signore, che è Risorto e ci ha indicato la Luce.
P.S. Nel link che allego:
http://www.youtube.com/watch?v=zKTwvo8gx68&feature=related
le scene conclusive del film “Les uns et les autres” di C. Lelouch, uno struggente Boléro, coreografia di M. Béjart, per beneficenza della Croce Rossa, al cospetto della Tour Eiffel, che riunisce gli uni e gli altri, vincitori e vinti, a lungo provati e figli del dolore, in un unico sentimento : l’Amore.
E’ difficile e faticoso accettare e dare senso alla sofferenza e al dolore soprattutto quando li viviamo sulla nostra pelle e pare che la gioia e la pace siano realtà irraggiungibili.
Vedo nella croce un grande dono offerto all’uomo e credo che il forte grido dato da Gesù prima di morire racchiuda tutte le nostre morti.
La risurrezione per me è l’invito a ricominciare da capo, ora e sempre.
Non è forse questo il senso delle parole rivolte alle donne accorse al sepolcro: “Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea” ? (Mc 16, 6-7)
Un invito a tornare in Galilea per ricominciare la sequela, nonostante le fughe, la paura e i rinnegamenti di chi tutto aveva abbandonato per seguirlo.
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Ogni mistero è di per sè irresoluto. Tanto più il mistero della Passione di nostro Signore. Eppure da quella croce scaturisce la nostra salvezza; quando tutto sembrava irrimediabilmente perduto e l’ultima speranza veniva rinchiusa in un sepolcro,la pietra viene rotolata via da quello stesso sepolcro e il Signore chiama :
"Maria!".Pasqua è passaggio dalla morte alla vita,è la speranza contro l’evidenza ,è sentirsi chiamare per nome,quando credevi di essere diventato invisibile. Cosi’ come la primavera torna ogni anno a sorprenderci, ridando colore a un paesaggio addormentato, facendo germogliare nuove gemme su rami che sembravano secchi, la Pasqua ci coglie all’improvviso ,dandoci il coraggio di ricominciare proprio quando credevamo di non esserne piu’ capaci.
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Marco che dire…..tu sei all’altro capo del mondo e forse per questo io non riesco a dormire! Entro nel sito per trovare un pò di distrazione e mi compare Gesù della Misericordia (sai come spesso ricorro a questa immagine per trovare conforto) e il tuo post! Non ricordavo che era in questi giorni la sua pubblicazione.
Io la Pasqua la vivo in ogni istante (o almeno cerco quando non sono sopraffatta dalla quotidianità), mi piace il rito delle Ceneri o assistere al lavaggio dei piedi, seguire passo passo la Via crucis…..e poi quando il giorno di Pasqua suonano le campane mi sembra di gioire davvero ad un evento nuovo.
Ma perchè tutto questo si vive solo una volta l’anno?! Sono d’accordo con te la Risurrezione è ogni giorno, avviene ogni volta che viviamo un’emozione, ogni volta che apriamo di nuovo gli occhi rendendoci conto di quanto Amore ci riempie la vita.
E in quei momenti è bene riprendere la giusta via si verso.. la Galilea..lì dove Egli ci attende!
Grazie per le magnifiche immagini di Boléro che il regista Lelouche ci ha regalato e che mi fanno rivivere quei bellissimi momenti di gioventù..io e te!
Gabriella
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Caro Marco,
ho letto anche io quell’articolo, e mi sembra che a Lerner, come a molti non cristiani sfugga completamente il senso completo della Pasqua Cristiana.
La quale si dà, indissolubilmente, legata alla croce, e al martirio per croce, che all’epoca – e anche oggi – era il supplizio più infamante che si potesse riservare ad essere umano.
La Resurrezione senza la Croce è – per un cristiano – in-comprensibile.
E se un cristiano mette in risalto soltanto la Resurrezione, dimenticando, o mettendo in secondo piano la Croce, risulta assai poco credibile.
Per un cristiano, poi, io credo – anche per un cristiano di oggi, tanto più per un cristiano di oggi – la croce e la resurrezione rappresentano, oltre che una professione di fede, anche i chiari simboli della vita umana su questa terra.
Ciascuno di noi sperimenta ogni giorno di ‘morire’, di ‘essere messo in croce’, di ‘essere deriso e umiliato’, di essere ‘additato al pubblico ludibrio’, di ‘essere sacrificato’ – in forme per fortuna molto prosaicamente quotidiane, ma non per questo, spesso meno dolorose.
Ma ciascuno di noi, e per un cristiano io credo che questa sia la vera fede, sperimenta su di sè, quasi ogni giorno la potenzialità di ri-nascere, di rinnovarsi, di scoprirsi nuovo veramente, se soltanto lasciamo aperta quella disponibilità del cuore che ci rende tramite divino.
Grazie,
letta
…ringrazio di cuore tutti i contributi che avete generosamente offerto alla riflessione,
ed in particolare :
Giuliana, per il richiamo alla continua rinascita e ricominciamento per sempre che ci da la Resurrezione,
Monica, per la festa del passaggio della Pasqua dalla morte alla vita, la speranza contro l’evidenza, il sentirsi chiamare per nome quando ci credevamo invisibili,
Gabriella, perchè la Resurrezione è di ogni giorno e .. quanto Amore ci riempie la vita, Bolerò danza incessantemente dentro di noi,
Fabrizio, per quante volte si sperimenta la propria croce ogni giorno, ma anche per la disponibilità del cuore che nel tramite ci testimonia la nostra natura divina.
Un grazie dal cuore a tutti.
Auguri!
letta