Non è quella del Papa, almeno per me, in queste ultime domeniche, la più bella predica festiva a Roma. Se vuoi scoprire chi e dove mi viene regalata questa perla, devi seguirmi fino alla basilica di san Giovanni in Laterano, ma non è necessario entrarci, perché non è neppure la predica del cardinale di turno in basilica la più bella.
Bisogna allontanarsi dalla facciata ed arrivare da san Francesco, la statua in bronzo che ricorda il mio santo che con le braccia alzate sorregge la chiesa, almeno questa è la mia interpretazione.
Dicevo che bisogna arrivare fino a lui, ma non è neppure lui che mi regala la predica più bella, è necessario andare oltre, dietro la sua statua ed inoltrarsi nel parco ( e qui la prospettiva ti regala il santo che con le sue braccia spalancate sorregge la basilica).
Dai, vieni con me nel parco. Camminando insieme nel viale centrale incontriamo la gente, la più svariata, che passeggia o se ne sta seduta al tepore del sole…ma dobbiamo inoltrarci quasi fino in fondo per trovare i bambini. E’ li che ci sono i loro giuochi, e li i bimbi non mancano mai!
Ma da un po’ di domeniche a questa parte non sono loro che mi regalano la predica più bella.
Sono circa le 10,30 e il sole illumina dolcemente i volti, visto che l’aria è ancora frizzante e non permette altra esposizione. Ecco che arrivano: due suore di Madre Teresa con 3 o 4 bimbe.
E’ un assalto all’altalena! Chissà perché sono le bimbe che amano di più l’altalena? Forse perché il loro cuore è più avvezzo a volare ed è quasi indispensabile che prendano dimestichezza fin da piccole con le andate e i ritorni, sempre più sù…e le suore a stabilire i turni e a godersi i sorrisi delle loro cucciole.
Ma sta predica, mi dirai, non sarà tutta qui…un’ altalenata fanciullesca! Hai ragione, ma ancora qualche minuto e tutto si avvererà. Ed ecco la meraviglia, la sorpresa, la bellezza: quando le bimbe si tuffano sugli altri giuochi, la suorina dal volto di fanciulla, sale ed inizia a dondolarsi, a volare.
E’ una suorina minuta, dal volto così candido che sembra imbiancato di cipria, ovale nei suoi contorni. Quando sale sull’altalena inizia a spingersi in avanti e indietro, con fermezza, e sul volto si illumina il sorriso, come il sole che luccica in miriadi di stelline quando si specchia nel mare giocando con le sue onde. È un sorriso leggero, come sanno essere leggere certe suore quando parlano, e non pieno esternamente, forse per rispetto all’abito che porta…ma dentro è beato, soddisfatto, appagato…si vede!
Questa suora sull’altalena è la mia predica domenicale, da un po’ di domeniche; è un rito atteso e cercato e oso dire che non è solo per me, perché quando una cosa è bella, non si può non vedere, e a me piace scrutare gli occhi di chi ha la grazia di incrociare questo miracolo…e lo stupore di questi spettatori diviene subito sorriso e oso pensare che ognuno venga portato sù, fin nelle braccia di Dio.
E’ si, la predica più bella è…la bellezza leggera, e in queste domeniche non ho trovato icona più bella di una suora di Madre Teresa sull’altalena.
E’ questa la predica che mi porta al cuore di Dio, che accarezza la mia mente e scalda il cuore…e così Dio mi viene vicino, lo sento vicino e mi fa volare e…ci scambiamo un occhiolino, al parco.
Giorgio Bonati
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Giorgio Bonati ho quasi avuto una crisi di Stendhal!
Uno dei segni più significativi nella mia vita, mimetizzatosi anche da senso di colpa trasversale, è stato quello dell’altalena.
Inizia nella minaccia d’aborto dei nove mesi in cui sono stata formata nell’utero di mia madre… Continua nell’infanzia su alterni riti di volo a 360° compiuti sia su altalene che cavalli a dondolo
Si rimescola coniugando lo stupore di chi guarda la Suora alternando un sorriso accogliente la gioia del volo e la riprovazione dell’atto inconsulto… per una Suora
Così procede in quella pelle d’asino in cui i miei desideri furono costretti ad interrompere il volo e posare il piede a terra.
No, non proprio così: fui costretta a rovinar per terra.. trascinandomi dietro anche il materasso quando cadevo dal letto o, se impotente, a battere la testa nel muro!
Era finita l’ora d’aria..
Ed ora Tu, con questa cosa che mi sconvolge veramente le viscere.
Ma io ti sorrido lieta dall’altalena; intima alla tua Suora.
Hai proprio ragione, noi donne quando l’occhio che ci osserva, ci libera dalla nostra " pelle d’asino" siamo uno spettacolo vivente .
Da sole, ci libriamo in volo come un gabbiano ma poi, in picchiata ci tarpiam le ali, col far " la predica" .
Grazie, veramente grazie.
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Anche per me è la predica più bella.
Grazie Giorgio, con la tua descrizione mi hai fatto essere lì ad assistere alla predica più bella, e devo dire che ha scaldato e fatto sorridere anche il mio cuore, proprio oggi che era un po’ giù.
Grazie ancora.
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Una predica energetica!
Respiro freschezza, gioia, stupore,semplicità, immaginazione, libertà.
Mi rivedo al parco giochi mentre scendo dallo scivolo tenendo Lorenzo (il mio pronipote di quindici mesi) stretto tra le mie gambe e mentre ci sorridiamo il tempo non ci distanzia.
Bella la predica e il modo di porla.
Grazie, Giuliana
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Che bello Giorgio questo tuo invito a seguirti per godere della bellezza di gioire delle piccole cose e di ritornare bambini perchè non hanno mai cessato di esserlo!
TI ho accompagnato con emozione e gratitudine..mi è pervenuta una brezza carica dell’ amicale ammicamento di DIO ,anche Lui a giocare con le bambine ,con la suora e con noi…Lasciate che i bambini vengano a Me..
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ciao a tutti,
so che sto andando fuori tema rispetto al contenuto di questo post 🙂 ….ma leggendo l’oggetto del post, la prima cosa che mi è venuta in mente sono alcuni commenti alle letture della domenica che, a volte, vado a consultare sul sito qumran2….offrono degli spunti interessanti :
http://www.qumran2.net/parolenuove/commenti.pax?codiceautore=892&ordina=data&criteri=1
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