Irene, mia figlia di 6 anni compiuti il mese scorso, prima di andare a letto o al mattino mentre l’accompagno a scuola, mi racconta cosa ha imparato o cosa pensa…
La cosa mi piace anche se spesso mi spiazza.
Mi piace perchè mi aiuta a rispolverare la tenerezza e l’esperienza di quell’età.
Mi spiazza perchè non sempre riesco a trovare le parole da dire. Questa difficoltà è veramente benefica per riflettere sul “senso” di quello che dico e faccio.
Vi condivido come Irene mi ha spiegato i 5 SENSI e qual è (oggi) la sua esperienza di DIO. Un piccolo assaggio.
— i 5 sensi
Papà, tu li conosci i 5 sensi?
Si! – rispondo
Pure io guarda.
Senza aggiungere neanche una parola di più …. Se penso all’abuso dei sensi di oggi mi viene il mal di testa 🙂
— Dio, genitori e figli
Irene insiste sul fatto che Gesù è figlio di Maria e di Giuseppe e non di DIO.
Ormai è tempo di ri-provare a spiegare.
Racconto la storia d’amore di Dio verso il mondo che abitiamo e verso gli uomini.
Leggo la storia di Adamo ed Eva interpretandola e semplificandone il linguaggio.
Arrivo a dire che “Tutti siamo figli di Dio quindi fratelli ….”
.. Ma le capacità logiche e di astrazione a quest’età non sono quelle che ci aspettiamo
E producono risultati bellissimi. Infatti Irene a questo punto tira le somme
“io e mio fratello siamo fratelli perché figli tuoi e di Mamma”.
Silenzio. Poi continua.
“Ludovica (n.d.r. una sua amichetta) non è proprio mia sorella perché è figlia di Marco e Arianna”
Silenzio. La sua faccia cambia espressione e spazientita conclude…
“ma se siamo tutti fratelli, adesso, mi devi dire chi è la fidanzata di DIO” 🙁
Grazie Domenico, a quanto pare ieri vi ho " tirato in ballo".
Hai una figlia splendida! ed anch’io oggi ho iniziata la giornata con una risata a tutto campo.
Ringraziala da parte mia.
Ora vado a "faccendare" che è necessario… intanto ci penso.
a presto
letta
Domenico Parlavecchio, ci ho pensato tutto il giorno e la verità è che, dopo aver riso e sorriso, mi è venuta una stretta al cuore, che tu neanche t’immagini.
Io non sono proprio disperata; neanche un po’!
ma non mi sono goduta nulla dei miei figli…
Forse non è neanche vero.
Loro hanno avuto una bella infanzia, all’aperto in una stalla insieme alle caprette; però,io faticavo e "non me li sono goduti" come desideravo;e forse, ancor di più: " com’era necessario".
Non ho rimpianti, la mia vita è tutta giusta così come è; ma sento come: " che bello sarebbe vivere oggi", mi sembrano tempi migliori del 68… Di quando frequentavo la scuola al Gemelli ed ho dovuto dare le dimissioni per motivi personali, per i volantini distribuiti la notte con gli studenti di Medicina… e riparare a Merano, per prendere il diploma.
Ma pensa tu. Il sorriso della tua figliola dove m’ ha portato.
Che senso ha?
Io non sò, ma forse la vita è bella oggi più di allora.
Goditela giorno per giorno la tua famiglia visto che hai talento… quello giusto.
Vedere la vita che cresce in "pace", e se il sorriso qualche volta ti si appanna, riguardati le foto e rileggiti quel che hai scritto, niente di meglio ti può capitare di un questito esistenziale come quello che ci hai posto: "chi è la fidanzata di Dio?".
Un abbraccio, con affetto
letta
Caro Domenico,
non ho figli, ma in classe ( 4^ elementare) mi capita di parlare di Dio con gli alunni e trovo bellissime le loro considerazioni, autentiche nella loro innocenza.
Lo scorso anno, mentre si preparavano alla prima comunione, Emilio volle esprimere il suo desiderio di Dio, ma anche l’impossibilità di poterlo soddisfare sulla terra, e con fare ironico disse:
“Maestra, io vorrei vedere Dio, ma non posso spararmi.”
Avrei voluto parlare di Dio in rapporto alla vita e alla morte, chiedere se il verbo vedere si potesse sostituire con altri verbi, ma trovavo inadatte le parole che mi venivano.
Allora mi limitai a riproporre,con una domanda, l’idea di Emilio :
“E’ possibile vedere Dio mentre viviamo?”
Tutti risposero di no, alcuni bambini aggiunsero che possiamo vederlo se andiamo in paradiso.
Camilla concluse:
“Non possiamo vedere Dio, ma possiamo conoscerlo conoscendo Gesù che è suo figlio e gli assomiglia un po’.
Anch’io assomiglio un po’ al mio papà.”
Mi tornano alla mente le parole di Hadewijch, una delle più grandi mistiche beghine
“Tutto ciò che l’uomo può pensare di Dio, o comprendere, o immaginare, ebbene questo non è Dio.”
Credo che di Dio si faccia esperienza e le parole sono limitate quando proviamo a comunicarla; con i bambini si aggiunge la difficoltà di utilizzare vocaboli legati alla concretezza e al loro vissuto.
Penso però che sia possibile parlare loro di Dio in altro modo: come compagni di viaggio che camminano uno a fianco dell’altro condividendo la passione per il cammino e facendo attenzione a non scambiare il cammino con la meta, come diceva Renato parlando del senso di colpa.
Abbraccia Irene per me.
Ciao, Giuliana
letta
… e se il cosmo tutto fosse: mare cielo e terra… galassie e pianeti… suono e luce… VITA GRAVIDA…
"la fidanzata di Dio?" ed in ciò "tutti fratelli?"
… ci ragiono un altro po’, non dirlo subito ad Irene.
Hei, fatica un po’ anche tu, Domenico Parlavecchio,
vediamo di trovare insieme una parola nuova per Irene e Andrea e tutti gli altri appresso.
Ma come le pensano? ma come faranno ad essere così bambini… i bambini?
letta
LA FIDANZATA DI DIO è LA TERRA
Lui le vuole così bene da farvi fiorire la vita. Tutta,
TUTTA LA VITA e DA QUALUNQUE COSA !
Vediamo di che tempra è una Parlavecchio di sei anni.
Sempre che mamma e papà siano d’accordo…
e non lo trovino troppo disdicevole, quel che accade.
MARGHERITA ovvero LA TERRA HA IL PANCIONE
La mucca l’ha lasciata li sul prato,
calda e profumata
Il sole l’ha inaridita tra i fili d’erba,
al calore dei suoi raggi
La pioggia l’ha dissolta sin dentro le zolle,
lambendola dolcemente
La terra l’ha accolta nutrendosene le viscere,
nel profondo del silenzio
Il tempo l’ha custodita nella pace del mattino,
per fiorirla al cielo
La bimba l’ha abbracciata col palmo della mano,
e una stella negli occhi
La madre l’ha fatta riposare reclinandone il capo,
teneramente sul seno
Il padre l’ha contemplata, attonito stupore,
nella commozione del dono.
… e se poi Irene si confondesse totalmente le idee?Vedetevela tra di Voi in famiglia eh!
In conclusione: "dall’amore di Dio per la Sua Terra: tutte le famiglie umane sono sorelle e tutti gli uomini fratelli."
Tanto per… i "vagiti", nati in altro contesto son riciclati: E, tanto per,…mi sono divertita a giocare con tutti voi; ed ho "ricordato pure" dei bei momenti, passati con i miei di figli. Grazie e Ciao
letta
Caro Domenico, finalmente mi pare di pervenire ad un barlume d’evidenza.
Poca poca intendiamoci, come "un inizio".
Ho l’impressione d’esser tonta! davanti a te ed a tutti quanti.
Ma mi pare anche d’ essere molto intelligente, perchè prima o poi: "ci arrivo".
Cosi come, mi sembra pure di non parlare veramente di te ed Irene; ma di me, della mia vita, della mia d’evoluzione e del mio di "problema".
Eppure, stringi, stringi, quando lo lasci cader nell’acqua "il sasso", cala giu, giù più o meno velocemente, dipende dal suo peso.
E l’acqua fa cerchi in superficie, sino a tornar tranquilla.
Ed ecco il punto.
LA GIUSTA DISTANZA TRA LE PERSONE
Quella tra tutti noi in darsi pace e quella tra padre e figlia.
Pensa se quel Dio amante della Vita non la preservasse? la Vita che ha donato.
Pensa se togliesse la protezione dei "suoi tempi", che non sono i nostri tempi.
Pensa se i tempi dei sei anni fossero diversi; e così "non" fossero diversi dai nostri…
Pensa se per "pura disgrazia" Irene comprendesse Margherita?
Pensa doverle spiegare oggi, a sei anni, il capitolo successivo nella Bibbia; tutti fratelli sì, ma come Caino e Abele… .
Pensa.
Pensa come è saggio Dio nel suo amore per la Terra.
Pensa a come Cristo dice: solo il Padre conosce la fine dei "tempi".
Pensa quando noi sfuggiamo a questa finitezza e desideriamo anticiparli questi tempi.
Pensa che io a 64 anni ancora non l’ho imparato!
Pensa che il mio problema è sempre ed ancora quello di adattarmi a questi diversi ritmi tra le persone ed a questi tempi che mi sembrano sempre stretti, chiusi. Come quelle porte che desidererei spalancate eppure "spesso temo" che sulla soglia si affacci Caino; mentre, solo "teoricamente" riconosco che Caino/Abele posso essere anch’io. Lo sono anch’io, a modo mio.
Pensa a quella frase: "io mi fido di TE/te", dove ci porta… .
Ma pensa tu dove mi porti!
Ma dimmi: tu lo sai dove stai andando? Io mai.
La riconosco "subito/dopo" la strada che ho percorso.
Ed anche il "senso" di quel che faccio mi è poco più che un’intuizione.
Bene! eccomi qui (le tre di notte) a dirti ciao, buona colazione e trascorri una lieta giornata. Abbraccia per me Irene, con Cristina ed Andrea.
Buona giornata anche a tutti quelli che s’affacciano in darsipace
Rosella
letta
il senso della gioia …per Irene
Il ROSA spunta all’alba
gemmando dall’azzurro.
Stropiccia gli occhi
dal sonno col verde
dell’acqua, poi scompare!
Pare che nella vita
giochi a nascondino.
Per vederlo ti ci vogliano
gli occhiali. Appunto!
Dopo gli "anta" ed ancora
un po’ più in là, riappare.
Umida, soffice leggera,
impalpabile gocciolina
che sale nell’oro della sera.
O scende ? Comunque sia
accende di color pastello
il cielo. Dal tempo, nel tempo
del tramonto, reso dolce,
il desiderio di felicità s’offre
e conosce . Conosce il senso.
Lo coniuga nel cuore col dolore…
cangiandolo in sorriso.
S’ illumina la pace e la gioia
letta
Andando al lavoro ho avuto un flash, ridevo al pensiero di scrivere un post del genere. Mi faceva piacere far ridere anche voi e condividendovi queste riflessioni di bambini.
Dopo esseremi ripreso all’influenza mi collego e trovo pensieri, riflessioni e poesie: Grazie di cuore!
Mi impegno a condividere tutto ad Irene poi vi farò sapere 🙂
Solo un particolare che Cristina mia moglie mi ha fatto notare (i particolari sono una carattersitica tutta femminile):
"Hai notato, Irene parla di fidanzata e non di moglie…" 🙂
letta