Verso una vita illimitata
Preparare la mente all’azione
Eupilio (Co) 10-13 luglio 2009
Presentiamo questo nuovo corso ad Eupilio con poche righe, cui poi aggiungeremo un più ampio testo di Padre Antonio Gentili che racconta i dieci anni di lavoro che i Gruppi Darsipace hanno svolto nella Casa di Ritiri Spirituali dei Barnabiti. Eupilio è stata un po’ il grembo di questa nostra esperienza e Antonio Gentili un ospite e un amico che ha saputo sempre accompagnarci con simpatia e fiducia. Ripercorrere questi dieci anni a Eupilio può perciò essere utile anche per comprendere le motivazioni di partenza e gli sviluppi del nostro lavoro.
Obiettivi e finalità
Il corso si propone di approfondire il significato del lavoro interiore come liberazione per l’azione nel mondo.
Viviamo in una fase storica in cui i moti profondi dell’anima e la rappresentazione dominante del mondo sembrano irrimediabilmente scissi e separati tra loro.
Solo un profondo lavoro interiore, nutrito di autoconoscimento e di pratiche meditative, potrà donarci la forza necessaria per dare un nuovo orientamento non solo alla nostra esistenza, ma alla stessa storia del mondo.
In tal senso risulta urgente una comprensione nuova e una comparazione tra i metodi meditativi di origine orientale e la preghiera cristiana.
Dieci anni a Eupilio con Marco Guzzi. I Seminari di ricerca spirituale e cristiana e il sito Darsipace
Dal 1999 Marco Guzzi approda a Eupilio come relatore nella Tregiorni La soglia del Millennio è spirituale, dove svolge il tema: Rileggere il Novecento come secolo apocalittico per capire la scadenza epocale del 2000. L’anno del giubileo, con il titolo Cristo e l’era nuova, in una successiva Tregiorni tenutasi nell’aprile del 2000, Marco mette a fuoco le seguenti tematiche: Dal cuore di pietra al cuore di carne. Incontro esperienziale-riflessivo sul significato mistico e storico del transito millenario in atto e La gioia della nascita dall’alto. La “cresima del mondo” e i suoi ostacoli. Con ciò si pone in evidenza come la posta in gioco del trapasso epocale è costituita dalla conversione del cuore. Si tratta di un tema che verrà ripreso dopo un anno di intervallo, nella Tregiorni dell’aprile del 2002, con il titolo Tempo propizio. L’intento era di illustrare in che senso la drammaticità dell’attuale fase storica può essere vissuta come opportunità di crescita e di rinnovamento. Venivano di conseguenza esaminate le caratteristiche storiche ed esistenziali degli “ultimi tempi” che viviamo.
A questo punto la presenza di Marco si intensifica, strutturandosi in una serie di Seminari dei quali ci basterà indicare la successione cronologica e i diversi argomenti. Nel 2003 venne svolta la tematica La nascita dall’alto. Introduzione ai misteri cristiani per il credente e il non credente del XXI secolo, tematica articolata in tre sessioni: Rivoluzione interiore, rivoluzione del mondo (24-27 aprile); Tornare liberi, tornare immacolati (28 giugno-2 luglio); Dare nuovo inizio al mondo (27-30 dicembre).
I seminari del 2004 svolsero in due sessioni la tematica Imparare ad amare (26-30 giugno; 27-30 dicembre). Nel 2005 fu la volta di Perdono e rivoluzione (Il nuovo inizio: 1-5 luglio; La pace sulla terra: 27-30 dicembre). Nel 2006 venne approfondito il tema per molti aspetti cruciale della percezione di Dio e del suo impatto sull’individuo e la collettività: La Ri-Generazione. Critica e trasformazione delle immagini di Dio, dell’uomo e della società (1-5 luglio; 27-30 dicembre). Siate felici! Alla ricerca del continente gioia costituì il filo conduttore dei seminari del 2007 (11-15 luglio e 27-30 dicembre). Nel 2008 La liberazione dell’amore. La paura e il desiderio di amare (25-29 giugno).
Infine, nell’intento di decentrare i Seminari così da avvantaggiare anche il Centro-Sud, si tiene un unico incontro durante il corrente anno a Eupilio, nei giorni 10-13 luglio, dal titolo: Verso una vita illimitata. Preparare la mente all’azione. Argomento dei singoli incontri/esperienze saranno, nell’ordine: Lavoro interiore e azione nel mondo; La vita spirituale nel tempo messianico: guarire per guarire; Nel grembo del silenzio nasce l’uomo; Yoga e cristianesimo in dialogo per darsi pace; Chi sono io? Chi è Dio in me?
Va sottolineato, in riferimento ai Seminari che abbiamo passato in rapida rassegna, che oltre alla loro specifica dinamica (insegnamenti, meditazioni guidate, lavoro a gruppi, revisioni e scambi comunitari, colloqui privati con Marco, ecc.), contengono un momento iniziale della giornata costituito da una pratica meditativa e da esercizi di scioglimento del corpo e ricarica energetica (con Alessandro Cravera) e un momento senz’altro culminante rappresentato dalla celebrazione eucaristica.
Un insegnamento che si fa esperienza
Questa rapida rassegna mostra all’evidenza lo spessore degli insegnamenti e delle conseguenti esperienze che Marco ha donato alla nostra Casa di ritiri. L’abbinamento tra insegnamenti e esperienze non è casuale, dal momento che l’intento dei Seminari era quello di coinvolgere i partecipanti in un vero e proprio processo trasformativo, che si snoda, come si è accennato poco sopra, su tre livelli: culturale, psicologico e spirituale. L’aspetto culturale ci consente di motivare il processo trasformativo attraverso un’attenta lettura dei “segni dei tempi”, così da percepire sfide e opportunità dell’ora presente. La visione che in questo senso ci viene offerta unisce al più franco realismo una grande speranza e quindi riconduce all’autentico ottimismo cristiano. Unire poi il dato psicologico a quello spirituale consente di promuovere l’integrazione tra due aspetti che spesso configgono tra loro, non senza notare che quando parla di “spirituale” Marco rimanda alla centralità di Cristo e del Vangelo, con un costante e motivato richiamo alle due mense della Parola e del Pane di vita.
«Viviamo oggi un po’ tutti – così si esprime uno dei frequentatori –, in questo tempo di grandi trasformazioni, un disagio esistenziale, una ricerca di senso, una sofferenza dell’anima che non trova spesso parole per esprimersi, spazi di accoglienza per confrontarsi». Uno di questi spazi ha preso corpo nei Seminari e nell’associazione che se ne fa promotrice e che porta il significativo nome di Darsipace. Il sito Darsipace che ne è l’espressione, «vuol creare sinergia tra persone in ricerca, in cammino verso l’integrazione e la pace del cuore; vuol essere luogo di riflessione, di accoglienza e di ascolto, luogo di dialogo e condivisione delle fatiche del cammino ma anche dei sogni e delle speranze che nutriamo nel cuore».
Tra tutti gli argomenti messi a fuoco, vorrei sottolineare la centralità di quello su Dio. «In questi decenni si stanno modificando tutte le nostre concezioni intorno a Dio e all’essenza dell’Uomo», si legge nel sito appena citato. «Risulta perciò determinante comprendere che a ogni immagine di Dio che ci facciamo, compresa quella ateistica, corrisponde una forma di umanità che sviluppiamo in noi, e anche una modalità di relazione sociale». Per cui è indispensabile rintracciare «quali immagini, anche inconsce, di Dio ci blocchino nel nostro processo di liberazione e ci mantengano in uno stato di paura e di soggezione. La nuova umanità, che a fatica sta emergendo sul pianeta terra, fiorisce e si rafforza soltanto se ci affidiamo all’amore incondizionato di un Dio che è in noi». In riferimento alle diverse percezioni di Dio e agli esiti strutturanti o destrutturati che rivestono in ordine alla psiche umana, è di indubbio interesse uno dei testi della collana che citeremo poco sotto. Si tratta di Marie Balmary, Il monaco e la psicanalista, del 2008. Fra l’altro vi si legge una curiosa annotazione: il Dio che chiede ad Abramo il sacrificio del figlio è chiamato “Eloim” (nome generico delle divinità anche pagane…), mentre il Dio che ne ferma la mano è YHWH, il Dio autorivelatosi sul Sinai. Come a dire che il Dio pagano chiede vittime umane come prezzo dell’alleanza, mentre il Dio biblico (e quindi quello cristiano…) le risparmia, assumendo con Cristo (di cui Isacco è il simbolo) l’istanza sacrificale che è il comune denominatore di tutte le religioni.
Ma torniamo a Marco Guzzi. Dal 2004
dirige presso le Edizioni Paoline la collana “Crocevia” della quale sono usciti finora dieci volumi che raccolgono le tematiche suesposte (in particolare Darsi pace. Un manuale di liberazione interiore e Per donarsi. Un manuale di guarigione profonda), ma anche contributi offerti da diversi autori che risultano di non poco interesse relativamente alla svolta epocale in atto e alle varie voci che se ne fanno interpreti. Tra di essi La nuova umanità. Un progetto politico e spirituale e due testi che mettono a fuoco il rapporto tra buddismo e cristianesimo (La scelta che non esclude) e tra Yoga e preghiera cristiana, dove Marco riprende in sintesi quei Percorsi di liberazione interiore affrontati nelle prime due opere che abbiamo citato. Come dire che, se vogliamo avere una visione d’insieme di insegnamenti e di esperienze coniugati fra loro, possiamo cominciare da quest’ultima pubblicazione.
Antonio Gentili
Sono approdata ad Eupilio nel dicembre 2007 per partecipare al seminario dal titolo “Siate felici! Alla ricerca del continente della gioia”. Mi incuriosiva sperimentare il lavoro delineato nel libro Darsi pace.
Rimasi colpita dal sentire che un buon numero dei partecipanti ripeteva negli anni l’ esperienza vivendola ogni volta come nuova. Alla fine del corso riuscii a capire perché.
La riflessione, la meditazione e il lavoro di gruppo mi hanno aiutato ad approfondire l’ascolto di me stessa e a dialogare con l’altro in modo nuovo.
L’invito di Marco all’ascolto empatico, durante il lavoro di gruppo, mi ha insegnato ad ascoltare la risonanza in me delle parole dell’altro, quasi a creare una distanza che non è lontananza ma, al contrario, un modo per sentirsi vicini.
In tutti i seminari a cui ho partecipato in seguito ho vissuto l’incontro con l’altro dentro uno spazio di ascolto nel quale la parola detta diventa “parola tra” e arriva in profondità, ho respirato la stessa atmosfera che M: Balmary ha creato nel libro “Il monaco e la psicanalista” utilizzando la forma del dialogo tra i suoi personaggi e ho verificato che la porta che riusciamo ad aprire senza vederla attraverso la riflessione solitaria possiamo attraversarla solo con l’altro.
Per questo ringrazio Marco per il suo lavoro e tutte le persone che attraverso la condivisione della loro ricerca mi sono di grande aiuto in questo cammino.
letta
Carissima Giuliana, grazie di queste tue parole sull’ascolto dell’altro come rispecchiamento e comprensione più profonda dei nostri moti interiori.
Nel nostro lavoro tentiamo di imparare una cosa davvero difficile: rapportarci agli altri senza cadere subito nell’automatismo di attacco-difesa e di giudizio, cui siamo educati. Cadendoci pure, magari, ma per poi rendercene consapevoli, e comprendere che cosa quella nostra specifica reazione emotiva vuole indicarci dentro di noi.
L’altro come maestro, anche il nemico come maestro.
Arduo, davvero arduo compito.
Senza colpevolizzarci e senza compiacere noi stessi.
Nella misericordia della vita e di Dio.
Con affetto. Marco
letta
Sono sul fondo. Finita! nel mio pozzo.
Travolta lì, "Tra il dire e il fare".
La vita e l’uomo, così com’è, rosso
di carne e bianco d’ossa. Naturalmente,
amare ancora; e senza condizioni! Temo
e me ne dolgo. Strattono àncora, la catena
lì appesa alla Sua corda. Dischiude
un guado nel marasma; d’una breccia
"il dono". Gratuito. Proprio così! perchè temo?
ancora nella gioia, nella pace d’un incontro?
nella dolcezza? Io non lo sò! Temo ciò
che ignoro. Ecco sì!. Temo "l’ignoro dell’ignoro."
Temo il possibile e l’impossibile! Rendere
ragione, non delle parole ma del "cuore". Di quei
vuoti di senso; così precisi nel Suo "ricolmo".
Come se fossi secchio, trabocco nel risalgo,
"vengo alla luce". In un batter d’ali disseto
il brucio. Ristoro.Conosco . altro/Altro da me.
Altro/altro da te. "Ho paura della vita!" ma la vo
alfin cercando… gia che ci sono… e perchè no?
" io mi fido di te". Altro non sò! Altro non
conosco ! Solo la gioia d’esistere in un Tu.
letta
letta
Ciao Antonella,
sono appena rientrata da Eupilio, ho ancora le valigie fatte, e che ti trovo:tu.
Ho conosciuto tua zia ed un poco è come se avessi incontrato anche te.
Sono contenta che "i miei vagiti" servano a qualcuno.
Stavo proprio in crisi lì!
Parevo un’altalena d’ansia, dentro e fuori dal pozzo.
Ora sto bene, decisamente.
Alla prossima, un abbraccio.
letta