La scienza apre a dimensioni mistiche?

Commenti

  1. Grazie, carissima, ottimo riassunto dell’attuale situazione in cui si trova la più avanzata ricerca scientifica.

    Questa cata-strophé (che in fondo significa rovesciamento, conversione a U, ritorno…) dell’atteggiamento conoscitivo è il medesimo indagato da Heidegger nell’ambito del pensiero filosofico.
    Anche lì l’interrogazione (metafisica) sui fondamenti razionali dell’essere, e cioè lo sguardo oggettivante della mente ego-centrata, è chiamata ad aprirsi ad altre e più profonde modalità di pensare, che Heidegger evoca nelle assonaanze tra Denken (pensare) , Danken (ringraziare), Andenken (ricordare), Andacht (devozione , etc.).

    Mi sembra che queste linee si accordino con quelle di Bion, da te ricordate, e con quelle di molti altri ricercatori del XX secolo, che andrebbero studiati proprio nel loro convergere verso questo salto di coscienza, nella loro Co-Spirazione Universale verso un’evoluzione ormai ineluttabile, come la chiamava Theilard de Chardin.
    E come anche noi tentiamo d’altronde di fare nei nostri gruppi.

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  2. Mariapia Porta dice

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  3. Grazie Marco,
    effettivamente tutte le menti che si aprono ad accogliere la Verità convergono in questa ‘Co-Spirazione Universale’, tutte invitano ad effettuare un salto di coscienza, una evoluzione verso un conoscere che fa tutt’uno con l’essere e con le trasformazioni dell’essere.
    Esperienze che in passato riguardavano pochi iniziati e mistici ora devono diventare esperienze comuni.

    Il livello di sviluppo raggiunto oggi dall’umanità la pone davanti a sfide che possono essere affrontate solo da un livello superiore di coscienza. La resistenza a realizzare questo passaggio è, a mio avviso, la causa più profonda dei mali che ci affliggono, sia come singoli che come comunità.

    Il lavoro dei nostri gruppi è, in questo senso, un contributo forse poco visibile ma davvero prezioso al bene comune.

    Ti abbraccio. giovanna
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  4. Grazie, Mariapia, mi fa piacere il tuo interesse per Wilfred Bion, psicanalista ancora poco conosciuto, ma davvero profetico in tante sue intuizioni.

    Gli aspetti del pensiero di Bion di cui ho parlato puoi trovarli principalmente nel libro: ATTENZIONE E INTERPRETAZIONE pubblicato da Armando Editore, ma sono concetti che attraversano tutte le sue opere.

    Può essere interessante anche TRASFORMAZIONI, Il passaggio dall’apprendimento alla crescita, o ESPERIENZE NEI GRUPPI, la sua prima opera.

    Una rassegna del pensiero di Bion puoi trovarla in : LETTURE BIONIANE, a cura di Claudio Neri, Antonello Correale, Paola Fadda, Edizioni Borla.

    Riporto qui alcune frasi di Bion estensibili, in qualche modo, all’esperienza della pratica meditativa.

    «Pensieri inquieti, che come uno sciame mortale
    Di vespe infuriate, appena mi trovano solo
    Mi assalgono a frotte e mi ripresentano
    Il tempo passato, quel che una volta io ero, e quel che sono ora»

    «Lo stato emotivo che accompagna le trasformazioni in O è prossimo al terrore…….. E’ da queste esperienze terrifiche che nascono i pensieri nuovi, le idee selvagge, le intuizioni più significative e geniali………….. Il nuovo pensiero comporta sempre l’irruzione di irrazionalità e l’emergenza di forti turbolenze emotive »

    «Ho dato questo suggerimento: scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticali entrambi, sia quello che sapevi sia quello che vuoi, in modo da lasciare spazio ad una nuova idea. Forse sta fluttuando nella stanza in cerca di dimora un pensiero, un’idea che nessuno reclama»

    «Pirandello l’ha detto in modo diverso, con il titolo di una commedia: “Sei personaggi in cerca di autore”. Ma perché limitarci a questo? Non potrebbe essere qualcosa di ancora più piccolo, di più frammentario? E’ un pensiero che vaga in cerca di un pensatore dentro cui abitare».

    «Man mano che il nostro intuito continua a svilupparsi, ci avviciniamo a una situazione in cui sembra che siamo consci che i confini della nostra mente non sono i nostri confini fisici e neppure quelli imposti dal nostro sistema nervoso centrale. Questa è più una supposizione o un sospetto che una prova o un dato di fatto. Ma forse un giorno potrà essere un dato di fatto».

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  5. Mariapia Porta dice

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