Tra tre giorni avrà luogo la conferenza di apertura del nuovo anno Darsi Pace con la presentazione dei gruppi ed una descrizione sommaria del lavoro che si svolge nel loro ambito.
“AMARE ALLA FINE DI UN MONDO , il desiderio e la paura della coniugazione dei sessi “ è il tema scelto da Marco per questa occasione e devo riconoscere che ancora una volta il suo attento occhio ha scovato uno dei punti cruciali della realtà che tutti noi stiamo vivendo .
Puntando la lente sul rapporto di coppia ci appaiono tutte e per intero le difficoltà dell’essere in relazione, se le cose non funzionano là dove esistono progetti condivisi sui quali si investe una bella fetta della propria vita figuriamoci cosa accade in altre relazioni che comunque inevitabilmente siamo chiamati a vivere nel quotidiano.
Cammino nei gruppi da tre anni e faticosamente arranco nel tentativo di strappare definitivamente la maschera che mi sono autocostruito inconsapevolmente ma che così bene veste e nasconde il mio più profondo essere.
Devo riconoscere che è questa per me una grande occasione di crescita e sin da subito se ne percepisce l’efficacia ma il lavoro da fare richiede grande impegno, costanza, coraggio, e pazienza.
La scoperta di come la relazione possa essere ben veicolata attraverso la parola VIVA è stata una delle prime emozioni del cammino .
Sentir scendere dentro parole che fanno vibrare tutto il nostro essere e percepire la profonda fonte da dove queste hanno origine nell’altro è la relazione che tutti cerchiamo ma che raramente e difficilmente sperimentiamo, la realtà che abitiamo non la favorisce anzi direi che la ostacola in tutti i modi .
Per questo vorrei aggiungere la mia bene-dizione al lavoro che nei gruppi viene svolto ed augurare a tutti coloro che decideranno di rimboccarsi le maniche in questo anno “ BUON LAVORO “.
Sappiate che abbiamo un ottimo strumento tra le mani ma se non ci impegniamo non dipende certo dallo strumento .
Uno dei frutti sbocciati nel cammino è QUESTO SITO luogo di accoglienza per tutti coloro che desiderano sperimentare relazioni più coinvolgenti che utilizzano un linguaggio capace di veicolare la propria profonda esperienza ma sarebbe utile domandare :
è proprio così, si percepisce questo intento ???
riesce il web ad essere una valida palestra dove far crescere questo nostro intento ???
un abbraccio da Ale
Caro Alessandro, mi sembra che possiamo rispondere di si alla tua ultima domanda
(riesce il web ad essere una valida palestra dove far crescere il nostro intento di sperimentare relazioni più coinvolgenti che utilizzano un linguaggio capace di veicolare la propria profonda esperienza ???), nel senso che molti di noi, se non ci fosse stato questo sito, non avrebbero avuto la opportunità di condividere emozioni, pensieri, riflessioni esistenziali, come pure i problemi, le difficoltà e anche i piccoli o grandi successi nel lungo e faticoso cammino di trasformazione.
Certo, l’esposizione è in parte resa più facile dal fatto di avere uno schermo anonimo davanti (se solo avessi in mente tutti i volti di quelli che potrebbero leggere queste mie righe, forse mi bloccherei), ma forse anche di più dal fatto di sapere che c’è dietro una comunità di persone unite dal medesimo intento positivo di lavorare al proprio cambiamento.
Il fatto di "doverci mettere la faccia" è stato del resto uno dei primi punti sottolineati da Domenico nei nostri iniziali incontri di redazione. A tale riguardo, il coraggio che abbiamo avuto tutti è un primo risultato importante: esercitarsi a togliersi le maschere, a sciogliere certe immagini e certi automatismi e cercare di giocare nel modo più sincero possibile a questo "gioco della verità", che è poi la vita.
Anche sul tema del rapporto di coppia, la sfida credo che sia proprio in questo difficile e continuo rilancio per conoscersi sempre di più e sempre meglio.
Ci si sfronda, ci si corregge, si cerca di crescere e di essere sempre un pò più veri, possibilmente senza troppi sfasamenti temporali, aspettandosi quindi, quando qualcuno dei due fosse arrivato prima a realizzare qualche nuova acquisizione (parlo per interesse, nel senso che mi sembra sempre di arrancare….).
Grazie per aver aperto l’argomento
Paola
letta
Caro Ale,
rispondo alla tua ultima domanda esplicitando ciò che, in modo implicito, ho scritto a Domenico.
Io vi ho incontrato nel web, mi sono raccontata, senza aver mai visto i vostri volti; ed ho fatto giravolte evolutive senza "veli" o quasi.
Poi ho deciso di "conoscervi" ad Eupilio ed ora, trasportata da altri verrò a Roma.
Che ne dici? non male vero?
Penso che per le persone" un po’ disperse" questo possa essere uno strumento eccezionale. Certo, necessita come di trovare un linguaggio "sincero", senza veli ma alquanto "pudico".
Guardare le cose da un punto di vista, più infantile aiuta, ed irrompe in noi una ingenuità, un’energia fantastica, che conduce comunque ad una gioia e ad una evoluzione, enche personale.(in fondo prima vagivo, ora faccio versi…)
E’ una "sfida", niente male!
Un abbraccio
letta
Cara Paola,
il tuo intervento mi ha sollecitato qualcosa, e lo dico.
Forse in coppia è necessario aspettarsi… e forse no. Magari può essere più utile realizzarsi nella libertà e nella diversità , semplicemente amandosi.
Nel senso di realizzare sè stessi "consapevoli" che noi siamo esattamente colui/colei che necessita all’altro per incarnarsi e per procreare il nuovo.
Gianni è quello giusto per me, credimi. Ma, pur non ponendo limiti alla provvidenza, ritengo che lui si sia compiutamente realizzato in "darsi pace" nella soddisfazione di aver retto i giorni di Eupilio (sostenuti dal fatto che ha incontrato te per cui:"stravede". Magari faccio un poco la gelosa se mi va!!!).
Ha gradito il regalo di anniversario che io gli ho fatto. E questo è quanto.
Capisci?
Forse in inverno riprenderà a leggere i miei interventi in "darsi", ma per ora, preferisce girare per boschi.
Lui è fatto così. Io sono felice per lui e vado comunque sia per boschi (q.b. come il sale) che per la mia strada.
Ora riconosco che Gianni è giusto per me, diversamente mi perderei… . I miei figli non avrebbero interiorizzato quel calore umano indispensabile alla vita ( negli anni in cui io ero di ghiaccio) se lui non fosse costituzionalmente così semplice da consistere in quella frase, che veramente lo connota: "ti ho sposato nella buona e nella cattiva sorte." (punto)
Vedi che le tue parole hanno toccato un piccolo nervo scoperto della mia coppia, sul quale sto lavorando. Forse il mio intervento non è neppure pertinente rispetto al tuo vissuto, ma questo che agisco ora, è esattamento il modo in cui io uso lo strumento di "darsi Pace" in modo evolutivo.
Io un gruppo di appartenenza in cui confrontarmi non ce l’ho, quindi: Eccolo… .
Comunque sia "non arrancare", la Vostra strada è sicuramente adatta al tuo piede così come tu sei giusta giusta per coniugare l’ "Altro da te".
Sai., in confidenza, detto sotto voce, sei proprio tu LA REGINA DI CUORI nella tua coppia; così come io lo sono nella mia.
Un abbraccio
Rosella
letta
… sai Paola, è come se tu mi avessi condotto in un luogo fondamentale:
"quale esperienza si vive, attraversando il limite dell’impotenza di una coniugazione totale… come noi necessitiamo? come si lascia questo desiderio nel tempo dell’attesa (vivida speranza)? e come e quando si risorge in questa "morte di sè"?"
Belle domande.
grazie.
letta
Cara Rosella, le tue parole sono sempre balsamiche e molto profonde.
Le "belle domande" che hai buttato lì mi danno la vertigine.
Grazie per l’iniezione di positività, per la tua simpatia e per la precisione con cui sai raccontarti e raccontare le emozioni.
E’ sacrosanta la distanza di cui parli, ma quel "diversamente mi perderei" dice molto….
Regine di cuori, lavoriamo per sciogliere i ghiacci che ancora li bloccano.
Un abbraccio (speciale a Gianni!!!!)
letta
Credo che sia importante il successo della conferenza di Marco domani. Un piccolo sforzo possiamo farlo tutti, mettendo un ultimo avviso su facebook o facendo una telefonata all’amico indeciso. Grazie a questo sito che ci restituisce un senso di appartenenza libero e leggero.
letta