«Le cose belle di tutti i giorni ci conducono a Dio». Titola così un breve articolo di M. A. Calabrò nella rubrica Fede sul Corsera di sabato 12 dicembre che riporta alcune rimarchevoli dichiarazioni del filosofo inglese Roger Vernon Scruton, definito dal «New Yorker» il più influente al mondo, sulla bellezza dell’ordinario. E mi ha fatto pensare.
Egli sostiene che una strada sicura verso Dio è «la bellezza nelle sue forme più quotidiane: la bellezza delle strade ordinate e dei visi gioiosi, delle forme naturali e dei paesaggi cordiali». Scruton evidenzia un’esperienza di «bellezza che incontriamo, in una versione o in altra, ogni giorno nelle nostre vite». «Siamo creature bisognose – afferma il filosofo – e tutti i nostri tentativi di far si che ciò che ci circonda appaia in ordine – decorando, sistemando, creando – sono tentativi di dare il benvenuto a noi stessi e a coloro che amiamo». Ed ancora, che è possibile ritornare alla bellezza delle cose ordinarie «per mostrare quanto ci sentiamo a casa nostra con esse e quanto esse magnificano e giustificano la nostra vita». Sento empatia per questo pensiero, perché esplicita ciò che ho sempre nettamente avvertito in me.
Devo sicuramente a mio padre e a mia madre, oltre naturalmente ai conflitti irrisolti che hanno generato le mie maschere … e che hanno nutrito a dismisura la mia egoità, (anche) questo senso, questo orientamento, questa aspirazione per il bello, tendenzialmente nell’ordinario. Sin da bambino mio padre mi ha sempre portato ad ammirare ed apprezzare la bellezza in ogni cosa, anche la più semplice, mostrandomela con passione e con lo stupore ingenuo di chi si sorprende nella scoperta.
Viviamo tempi difficili in luoghi brutti e a volte impossibili, spesso circondati da visi minacciosi e inquietanti, costretti in percorsi faticosi ed incerti, storditi da un continuo rumore di fondo volgare e assordante.
Eppure riusciamo a cogliere nella luce fresca dell’alba o nel caldo tepore di un rosso tramonto lontano, nello sguardo birbante di un bambino, nelle note familiari di un brano musicale che ci riporta all’infanzia, nella curva regolare di una salita in mezzo ai prati, nel fluire di un voce calda che esprime un pensiero sensato, nel gesto atletico limpido potente ed efficace, la bellezza che ci rivolge e ci orienta a Dio.
Sappiamo bene di essere solo di passaggio in questa epoca caotica e confusa, ma sappiamo scorgere la luce della bellezza nell’ordinario dipanarsi delle nostre esistenze.
Questo ci conforta, ci distende e ci dà un motivo in più per credere di non essere solo dei grani di sabbia sparsi nel fondo di questo infinito oceano, ma anime che anelano l’assoluto, il bene, l’amore e la bellezza. Che sono ad immagine di Dio e che nella sua luce risplenderanno in eterno.
Questo voleva essere, nel periodo di attesa che stiamo vivendo, un dono, un pensiero di bellezza
per darmi la possibilità di augurare a tutti voi un bellissimo Natale, pieno di gioia e di pace serena nei cuori, per festeggiare insieme nella nascita di Gesù bambino la luce del Verbo incarnato che illumina di bellezza le nostre vite.
Buon Natale per tutti.
Marco Falconi
P.S.: Sono certo che se guardate bene anche ora troverete cose belle che vi stanno attorno o scorrono insospettate nella vostra giornata …. e vi conducono a Dio …
chi vuole condividere ??
Ancora auguri a tutti.
Caro Marco, bel modo di cominciare la giornata oggi con questo tuo invito a guardare la bellezza del creato, troppo spesso ignorata nel nostro affannoso vivere. Quale bellezza vedo intorno a me? Il gatto che si raggomitola sul divano davanti al fuoco, l’idea che inviterò a prendere un caffè al collega che non sopporto, una cena con gli amici a guardare la sesta stagione di Lost.
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Caro Marco F., Grazie!!! Nutrirci del bello, riduce l’ombra.
Non solo guardando il bello che ci circonda, ma anche illuminando, nel nostro quotidiano ciò che fiorisce tramite noi.
Lo sentivo come esigenza, dopo l’intensivo: "… necessario è UN BAGNO DI LUCE nel riconoscere il bello nei nostri giorni".
Nei giorni scorsi ho subito un torto, secondo me. Qualcuno in sostanza mi ha detto che "non posso essere felice", proprio come da bambina mi si diceva "stai zitta".
Ho dovuto farmi forza, puntellandomi sulle trasformazioni positive avvenute nei rapporti coi miei familiari e trovare il bello fiorito "ri -sorto", per riconoscere che no, il positivo superava di gran lunga il limite prodotto.
Noi non sappiamo compiere gesti "puri" è inutile pretendere il contrario.
E’ solo agendo e vivendo che impariamo ad agire/vivere.
Tendere al perfezionismo è paralizzante. Necessario è riconoscere il bene ed il bello che ci circondano e che anche noi abbiamo aiutato a produrre; questo sostiene LA PACE nell’affrontare "la nostra ombra"; ci vuole coraggio e la forza della speranza per addentrarsi negli inferi.
A questo proposito prima di associarmi a te negli auguri, ho da chiedere scusa ad alcune persone: a Domenico, a Massimo ed a Corrado e per un altro verso a Michele; forse anche a Marco Guzzi ma lui è "al di sopra delle parti" (intendiamoci: non al disopra del bene e del male). Talvolta, si lascia nell’Uno".
Ciao a tutti
Buon Natale
Rosella
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Quando mi sento a terra e mi sembra che tutto vada storto, mi aiuta pensare alle cose belle e dire e ripetere “Che bello!”.
E sono davvero tante le cose belle per me.
E’ bello svegliarmi al mattino e sentire forza dentro di me per affrontare la giornata.
E’ bella la luce dell’alba che illumina il giorno e dilegua il buio della notte.
E’ bello osservare il piccolo mondo che trovo in classe, vedere che riesce a giocare e a lavorare e sentire la speranza che si ravviva dentro di me.
E’ bello diventare prozia per la terza volta e guardare le trasformazioni accadute: le mie nipoti diventate mamme e mia sorella tenera nonna.
E’ bello sentirmi ora capace di questo sguardo che cerca di recuperare tutto il bello che non ha saputo vedere.
Grazie Marco, abbiamo tanto bisogno di bello e di belle parole.
L’augurio che la luce del Natale riesca ad illuminarle.
Giuliana
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Grazie, Marco per questa profonda condivisione, quanto mai opportuna, in questo tempo di Avvento.
Pavel Florenskij così scriveva nel ‘Testamento’ lasciato ai figli, scritto nella notte tra sabato 19 e domenica 20 marzo 1921, a Mosca:
E’ da tanto che voglio scrivere: osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, quando qualcosa non vi riuscirà, quando la tempesta si scatenerà nel vostro animo, uscite all’aria aperta e intrattenetevi da soli col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete.
Fabrizio.
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Sono sempre stata convinta che proprio nella quotidianità si debbano trovare i momenti di gioia e goderne; ciò aiuta ad essere più sereni, senza dover attendere le pur sacre vacanze!
L’importante è mettere gli “occhiali giusti” ed accorgersi del bello che ci circonda, ma non sempre accade.
Un abbraccio dei figli, le feste del proprio cane, una serata con amici cari come la sera scorsa, uno sguardo alle begonie del giardino che, miracolosamente, ancora resistono contro la pioggia ed il freddo, pur sapendo che ben presto devono lasciare lo spazio ai ciclamini.
Ieri un cliente con una modesta attività, ha voluto rendere omaggio alla mia disponibilità (parole che mi dicono in molti, ma è una dote così rara?!!) regalandomi un vasetto di marmellata di castagne; l’ho portato a casa come un trofeo perché donato con il cuore.
Oggi ho ricevuto un messaggio da parte di una giovane collega che mi ha riempito di gioia. L’avevo invitata ad effettuare al posto mio una consulenza piuttosto impegnativa, incoraggiandola sul sicuro buon esito…l’sms diceva”Tutto bene, grazie per la fiducia!”.
Potrei andare avanti….è che ci sono certi giorni che non vedo tutto questo….Buon proponimento per l’anno nuovo!
Buon Natale a tutti Gabriella
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Grazie, carissimo, una bella boccata d’aria.
La bellezza, in fondo, non è che Luce, Luce che ci dà Vita, perciò la ricerchiamo e la amiamo.
Da tanti anni, trenta ormai, io ho sempre la scrivania orientata verso l’esterno, verso un albero, verso alcuni fiori, dove vengono a trovarmi ogni mattina il merlo e la colomba. Non posso scrivere né pensare se la bellezza non entra in me, senza il respiro del cielo, senza l’oro solare sul verde del pino.
E poi la bellezza estasiante dei corpi umani, che accendono in noi contemplazione e ardore, e del corpo amato e desiderato in particolare, e i volti dei figli, e le forme del gatto: tutto sembra un presagio, una promessa, un richiamo: a che?
All’unità, credo, ad una unione che sia piacere supremo, estasi senza ritorno: perciò la bellezza è sempre coniugata con l’amore:
la bellezza si ama, e basta.
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Voglio ringraziarvi di cuore tutti per i contributi luminosi e le preziose condivisioni che avete voluto regalare.
Al di là di quello che mi sarei aspettato, una grande gioia.
Manteniamo la bellezza come un nostro codice.
Ancora gli auguri più belli di un Natale di pace nei cuori.
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La bellezza dell’anima che prima nasce e poi vive, aprendosi e scontrandosi col mondo….la bellezza suprema della morte (sorella Morte…) che ci consente di apprezzare la Vita e, soprattutto, ci consente di ritornare al primigenio grembo divino, la bellezza delle cose quotidiane, del lavoro, della propria famiglia, dei propri affetti, la bellezza del piacere, della voluttà, la bellezza della fede…. la bellezza della propria singolare vita…. la bellezza di questo Natale alle porte…. che, come l’araba fenice della leggenda, ogni anno rinasce sempre nuovo e diverso, pur essendo sempre, dalla notte dei tempi, magicamente uguale a prima. La bellezza della nascita del Cristo, Luce nuova e vera che fuga le tenebre e vince la morte e ci consolerà sino alla fine dei tempi. Auguri di un buon "travolgente" Natale di Luce a Tutti. Pino.
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Caro MarcoF,
grazie di cuore per questa riflessione sulla bellezza che dà gioia e pienezza alla vita!
In particolare mi ha colpito il ricordo dei tuoi cari, di tua madre, di tuo padre, che ti hanno trasmesso il senso e il piacere della bellezza, indicandotela … e così di padre in figlio
Aggiungo alle tue parole e a quelle dei ricchissimi commenti che ne sono scaturiti, alcune parole di Gibran
Non c’è alcun centro nello spazio
se non dove l’io si sposa con l’io
e la bellezza è sacerdote e testimone
Auguri di un Natale gioioso luminoso rigenerante
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Sento di dover ancora ringraziare i vostri luminosissimi contributi:
in particolare Pino per le splendide immagini suggerite
e poi Filomena, carissima, hai sempre un modo cosi speciale di riflettere e far riflettere con note di autentica poesia … meditata.
A questo punto non mi resta che augurare a tutti dal profondo del cuore Buon Anno nuovo nella speranza che sia fecondo di pace, serenità, bellezza e … perchè no? felicità! … sono convinto che basta poco per essere felici.
AUGURI
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