In questi giorni mi è nato un bambino.
In questi giorni freddi, nel cuore dell’inverno, mi è nata una figlia.
E ancora una volta – per la terza volta – assistendo in diretta all’evento, sono rimasto senza parole osservando come la vita meravigliosa possa sbocciare, apparentemente dal nulla. Da un ordine di infinitesimale piccolezza a un essere strutturato, che sin dai suoi primi vagiti manifesta una personalità propria, una attitudine di diversità, un ‘carattere’, una propensione che nessuno sembra possa avergli insegnato.
E come sempre, mi sono trovato a fare i conti con l’emozione, ma anche con le ansie per il futuro. Che vita sarà ? Che destino sarà ? Che mondo troverà, e lei, che posto avrà nel mondo ?
Sono sicuro che su questa dicotomia – è gia tutto scritto O siamo noi a decidere quale vita avremo ? – si gioca tutto quello che chiamiamo ‘Spirito del Tempo’. E assai spesso ne abbiamo discusso anche qui a Darsi Pace.
Io sono convinto che la vita, la nostra vita è come una assicella in equilibrio tra queste due verità: ciò che ci viene consegnato, da una parte; e ciò che dobbiamo fare noi, che non è poco.
Ripenso alle parole di Gesù (Lc 11,5), che mi sembrano mai così chiare come in questo momento:
“Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!”.
Un padre non darà pietre al posto del pane al proprio figlio. Un padre farà il suo. Ma poi, sarà il figlio a farsi la sua strada. Sarà il figlio a dover imparare a chiedere. A bussare alla porta giusta.
E, io mi dico, se chiederà, se busserà, se vivrà la sua vita, lo Spirito si farà trovare.
Fabrizio Falconi.
Intanto un affettuoso benvenuto alla nuova arrivata
e poi l’augurio di saper costruire un mondo migliore.
Un padre si prodiga e fa tutto quello che di meglio può per un figlio, ma poi lui o lei dovranno camminare da soli…
Io non riesco proprio a pensare di staccarmi dai miei figli eppure so che è inevitabile.
Prego continuamente di potergli essere vicino nei momenti difficili, quando arriveranno, ma un giorno io non sarò più qui.
E questo mi frustra non poco. Ma sento che lo Spirito li aiuterà e loro faranno fruttare ciò che noi abbiamo seminato.
Grazie ed il miglior benvenuto per questa nuova vita, che il suo angelo l’accompagni.
Marco F.
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Desidero esprimere il benvenuto alla piccolina e l’augurio ai suoi genitori con le parole di Tagore
"Io sono qui soltanto per cantare il tuo canto.
Nel tuo meraviglioso universo
dammi il mio piccolo posto."
Giuliana
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… ti è nata una figlia, come un bocciolo che preannuncia la "Primavera".
(è commovente sentire la tua emozione che traspare tra le righe…)
E’ un privilegio quello che tua moglie ti dona, quello d’esser tu stesso UN’ASSICELLA IN EQUILIBRIO TRA IL VECCHIO E IL NUOVO germoglio condividendo lo stupore di un’alba nuova.
Certo non sei solo, la madre ha una sua parola precisa da pronunciare alla "principessa"; magari quel che compete a te per ora è prevalentemente sostenere la Regina Madre e riconoscerne lo SPLENDORE in Isabella.
Sai quando a 16 anni, ho chiesto a mio padre (che mi comprendeva e capiva adeguatamente e da cui accettavo "qualunque cosa"): "ma come hai fatto a sposarne una così"?
Con semplicità mi ha risposto "tu non puoi capire".
E quando sul letto di morte mi ha donato di sperimentare … con quel: "ti affido la mamma". Ancora io non capivo ed ho risposto stupita: " ma proprio a me?". e lui semplicemente ancora : "sì io mi fido di te!"
Ci ho messo anni a comprendere che quei due gesti, furono l’essenza della paternità di mio padre, ed ancor oggi mi riscaldano il cuore, e lui è qui con me, e mi è di sostegno ora più di allora.
Auguri a te personalmente Fabrizio, goditela la tua famiglia (che è ciò che serve per trasmettere qualunque valore) e sostieni tua moglie perchè alle prese con cavalieri dalla lucente armatura e principesse, non disperda il suo essere Regina.
ciao
un abbraccio a tutta la famiglia
con affetto
Rosella
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Caro Fabrizio quando realizzo che mia madre ha 80 anni e potrebbe lasciarmi da un momento all’altro penso: come farò? Eppure non sono più una ragazzina. Lo stesso quando penso ai miei figli, quale potrebbe un buon momento per lasciarli? Mai!!! Prima si devono sistemare e poi chissà avranno bisogno del nostro aiuto per i loro bambini, per un sostegno economico…. Per un rapporto così intenso tra genitori e figli il distacco è inconcepibile! Eppure si va avanti, lo sapete bene tu e tuo fratello che avete perso prematuramente i vostri carissimi genitori, ma davvero quanto Spirito loro hanno lasciato dentro di voi, quali sentimenti di amore ed onestà albergano nei vostri cuori! E con quello Spirito unito a quello del Signore e con le vostre forze siete andati avanti splendidamente!
Quindi goditi questa piccolina con i suoi dolcissimi fratelli e non pensare a come andranno avanti un domani o alle difficoltà che potranno trovare sul loro cammino, perchè sicuramente come tu stesso dici "lo Spirito si farà trovare". Vi voglio bene Gabry
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dopo auguri così belli come quelli che mi hanno preceduto, non posso che unirmi a loro augurando, semplicemente, a te e a Carlotta, tanta gioia e fortuna.
Condivido le tue parole, perchè esprimono lo stupore davanti al mistero, ma anche la fiducia di fronte alla forza benefica della vita.
Un abbraccio a voi tutti
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Fabrizio carissimo
i bambini appena nati sono uno dei misteri più coinvolgenti del telefilm che più amiamo, Lost. Oggi, a pochi giorni dalla nascita di Isabella, comincia in America l’ultima stagione. E allego a tutti questa bella intervista sul significato ultimo che sta sotto la serie, forse il motivo per cui ci piace tanto: lo scontro tra le forze del destino e quelle del libero arbitrio. Possa Isabella correre sempre incontro al suo destino senza mai perdere il gusto della sua libertà.
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"E’ bella e con il passare del tempo diventerà sempre più bella, perchè il volto lo riceviamo da Dio come materiale grezzo, ma poi ce o scolpiamo da soli.
In età adulta, dal viso inizierà a trasparire l’anima. E lei ha un’anima bella."
Ho rimaneggiato il testo originale e lo condivido come augurio ad Isabella e a tutta la sua famiglia.
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Un grande mistero quello dei figli !
Grande l’amore per loro che, come emerge ben chiaro dai precedenti commenti, se è equilibrato è fatto di rispetto, ammirazione, pazienza, ascolto, tenerezza, indicazione di possibili percorsi, esempi … auguriamoci che questo sentimento della gioia stupita di un padre di fronte alla bellezza della nascita non venga mai meno, nemmeno nei momenti di inevitabile difficoltà.
La gioia disarmata e disarmante di una umanità rinnovata nello spirito dallo Spirito.
Vi propongo le parole indelebili, e certamente celeberrime, di Gibran sui figli; penso che possano offrire sollievo e conforto, soprattutto se condivise, perché ci salvano dalla tentazione del possesso facendoci guardare i nostri figli con lo sguardo dell’Arciere
" I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di sé.
Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro,
e benché stiano con voi non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
perché essi hanno i propri pensieri.
Potete alloggiare i loro corpi ma non le loro anime,
perché le loro anime abitano nella casa del domani
che voi non potete visitare, neppure in sogno.
Potete sforzarvi d’essere simili a loro,
ma non cercate di renderli simili a voi.
Perché la vita non procede a ritroso
e non perde tempo con ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi.
L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito
e con la Sua forza vi tende affinché le Sue frecce vadano rapide e lontane.
Fatevi tendere con gioia dalla mano dell’Arciere;
perché se Egli ama la freccia che vola,
ama ugualmente l’arco che sta saldo."
Un caro saluto
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Scusate se aggiungo un pensiero di grande affetto per tutti coloro che, pur desiderandoli tanto, non riescono, per i più vari motivi, ad avere dei figli.
Grande il loro dolore.
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@ Marco: grazie, sì è proprio così, noi facciamo tutti parte di questo Spirito. Esso si trasmette a noi e da noi attraverso di loro, e loro saranno la nostra continuazione.
@ Giuliana grazie di cuore, per questo vibrante Tagore.
@ Rosella, grazie, mi hai toccato il cuore con il tuo racconto, che trovo ancora più sensibile e vero in un momento in cui la famiglia sembra esser diventata un’optional. E’ notizia di questi giorni che a Milano la popolazione dei singles ha superato quella dei coniugati. Forse anche questo è un processo storico che ha la sua coerenza e la sua giustificazione necessaria in un disegno più grande, e quindi come sempre ci rimettiamo alla volontà di chi ne sa più di noi. Io che ho avuto la fortuna, come te, di avere una famiglia preziosa, felice, spero di essere all’altezza per formarne una nuova, altrettanto preziosa e felice.
@ Gabriella: grazie, è vero, oggi non voglio preoccuparmi per il futuro, c’è un tempo per tutto, come scrive per il Qohelet, ed oggi è il tempo della gioia, e della fiducia per il futuro. Speriamo, come ho scritto, di essere all’altezza.
@ Alessandro: grazie e un abbraccio grande.
@ Massimo: grazie, carissimo. Sì, alla fine siamo veramente tutti come personaggi di Lost. Io spero che il nostro libero arbitrio – e quindi anche quello di Isabella -abbia alla fine sempre l’ultima scelta, di fronte al ‘dato’ che però, certo, non va mai rifiutato, non va mai negato, ma semmai compreso, se si ha la forza di farlo.
@ Domenico: grazie Domenico, con tutto il cuore.
@ Filomena: grazie davvero grazie per aver riproposto il celebre adagio di Gibran che dovrebbe essere sempre scolpito nel cuore e nella testa di chi è genitore. E grazie soprattutto per la tua postilla. Tante volte in questi mesi e in questi anni ho sentito e condiviso il dolore di amici, conoscenti, colleghi, che non riescono ad aver figli, e che desidererebbero tanto averne. Penso che sia davvero una prova ardua da superare. Anche questo mysterium iniquitatis è per noi uomini incomprensibile. L’unica risposta che possiamo darci è quella che il dato già scritto è semplicemente un foglio bianco su cui tocca poi a noi scrivere qualcosa, sempre. Un abbraccio.
fabrizio
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Scusate ma nell’insieme di questi preziosissimi contributi mi sento di dover ringraziare di cuore Filomena per questa bellissima citazione di Gibran che non conoscevo e che mi ha toccato molto, è un brano che rileggerò spesso.
Ovviamente non elimina ma sicuramente lenisce la sofferenza di un padre nei confronti dei figli che si "staccano" per intraprendere il loro cammino.
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Caro Massimo,
volevo metterla, infatti. Ma nonostante abbia una certa confidenza con la piattaforma di movable type, non sono riuscito a caricare la foto in nessun modo. al più presto ci riprovo.
Un abbraccio
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Fatto ! Però sono riuscito solo a copiaeincollare, e il risultato è una foto trooooooopppo grossa, ma il sistema non me la fa ridimensionare. Ho chiesto al paziente Fabrizio di intervenire. Scusate !
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caro Fab
a me sembra che sia proprio il soggetto dalla foto a essere trooooooppo grosso 😀
wow
da mozzico!
Grazie, caro Marco F ! sono molto felice che ti sia piaciuto il brano di Gibran e che tu condivida le mie stesse sensazioni ed emozioni leggendolo
ciao
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Ciao a tutti!
E’ la prima volta che scrivo un commento… speriamo di riuscire bene.
Grazie a tutti…per le vostre parole così care e dolci. Vedendo questa bambina un po’ mi sono commossa perchè io di bambini non ne ho e chissà se ne avrò mai ma anche perchè ho pensato a quanto preziosa ci appaia la vita al momento della nascita…e a volte a quanto possa sembrarci povera di senso durante il suo scorrere nell’età adulta ad esempio…
Forse ciascuno di noi, nei momenti più difficili, potrebbe provare ad immaginarsi all’età di questa bambina… che bello!!! Che carica!!!
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