Allora l’uomo è veramente uomo,
quando, giocando, si diverte con le cose.
SCHILLER
Ho la fortuna di lavorare con i bambini e, alcuni anni fa, nelle classi in cui insegno, ho giocato con loro a disegnare il volto.
Ci siamo divertiti a guardarci, a comunicarci le nostre caratteristiche, a cercare il materiale che sentivamo più adatto per connotarci e, con esso, a disegnare le nostre facce.
Ne è uscito un video intitolato INTERFACCE montato da due operatori di AVISCO – BRESCIA (www.avisco.org).
FACCE fresche e sorridenti di bambini.
FACCE che si guardano, si riconoscono, si compongono e scompongono.
FACCE interattive, intermittenti, interessanti, intere, interrogative, interminabili.
Nel libro “Darsi pace” Marco scrive che la ricerca spirituale autentica possiede molti caratteri simili alla ricerca artistica, è cioè un gioco fatto molto seriamente, come sanno giocare i bambini. (pag. 25)
Da quando frequento i corsi di liberazione interiore, mi viene da associare il gioco fatto con gli alunni al lavoro che compiamo nel cammino di trasformazione.
Riconoscere le nostre emozioni, i pensieri distorti, le maschere che ci siamo costruite; accordare mente, cuore, parola e azione liquidando le nostre falsificazioni; integrarci in unità sempre più coesa fa emergere il nostro vero VOLTO e ci dona gioia e senso di liberazione.
Mi è venuta così l’ idea di proporvi lo stesso gioco per giocarlo insieme proprio come sanno giocare i bambini.
Che ne dite?
Io comincio così:
mi piacciono i fiori e, da quando frequento la montagna, mi piacciono in modo particolare i fiori di roccia; li trovo belli per l’intensità dei loro colori e perché riescono a vivere in poca terra e a quote elevate. Con questi fiori disegno il mio volto:
- per gli occhi due raponzoli di roccia, i miei preferiti
- per il naso una campanula morettiana
- per la bocca l’alternanza della linaria con il cerastio alpino
- per i capelli l’androsace dei ghiacciai
- per le orecchie il papavero alpino
Vi va di giocare con me?
Cara GIULIANA,
accetto la sfida e mi metto in gioco disegnando un volto di luce,quella luce che vorrei travolgesse il mio percorso di trasformazione,che a volte si spegne nella stanza di una bambina impaurita dal buio della notte,mentre altre volte mi fa intravedere spiragli insperati e inediti.
Con la luce naturale disegno il mio volto:
– per gli occhi scelgo due lampi fugaci
– per il naso la scia brillante di una cometa
– per la bocca un raggio di sole
-per i capelli i riflessi argentei della rugiada
– per le orecchie l’aurea dolce della luna.
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autoritratto
mi piacciono i colori e mi sento un temporale.
mettiamo tutte le cose, all’interno di un miscelatore?
no ! frulliamole ch’è meglio…
botto!!! (con sus s sul to !!!)
ch’è stato?
CORTOCIRCUITO
fulmini e saette s’è fuso!!!
color pesca,. Lasciatemelo dire che il colorito è da giovine virgulto. Anche "se mente" (non poco!!!)
cola come glassa densa il succo pei capelli, appiccicoso. Rido, come quella volta lungo il fiume, dopo aver cenato a " minestrone".
avete mai provato a ricordare come sia bello puntare il naso all’insu, verso il cielo gonfio di pioggia mentre: piove, piove e piove???
gli abiti ti si appiccicano addosso e tu torni bambina.
innocente! lavata !
slavata come l’azzurro mare dei miei occhi ormai più che cerulei… grigi.
le mani serrano un poco più strette le tue che "calde" mi trascinano nella corsa
m’infango così tutta e rido, rido… e rido ancora.
i denti sembrano panna montata dolce come matasse di zucchero filato
che si rincorrono l’un l’altro come nuvoloni sino allo squarcio delle labbra
silenziosamente socchiuse ad "arcobaleno"
insomma: la donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole…
ciao Giuliana.
Grande veramente…
e per ora nel mio computer ancora come un bellisimo film muto…
ma
prima o poi anch’io avrò l’onore di poter udire!!!
rendendomi conto d’aver tralasciato padiglioni a conchiglia, e pendenti a stella
gettati dall’onda sulla rena dell’incavo del collo…
or bene: udite! udite e e e ! ! !
IL SILENZIO
cessato il temporale,
nel rosso della sera
bel tempo SI SPERA.
scusi… gradisce una chiacchiera???
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Cara Giuliana,
molto interessante e stimolante il tuo post. Che bel lavoro avete fatto con i bambini: la creatività va custodita ed educata perchè dia i suoi frutti preziosi anche nell’età adulta.
Gioco anch’io al gioco che proponi. Poichè in questo periodo ho la testa unpò appesantita da troppe letture e il corpo impigrito dalla quasi sedentarietà che il tempo metereologico mi impone, mi ricorro a qualcosa di " leggero e vagante" : le nuvole.
Prendo dei cumoli bianchi. un pò scompigliati per i capelli, due piccoli nembi scuri per gli occhi, per il naso un cirro in verticale, per la bocca sempre un cirro al tramonto e tutto intorno tanto cielo azzurro luminoso.Così me ne andrò a spasso più lieve e danzante.
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Cara Giuliana accetto di giocare con te e con le lettere trasformo e disegno il mio volto scegliendo:
-per gli occhi due"O"che esprimono il mio stupore
-per il naso una "J"per respirare aria pulita
-per la bocca una"U"aperta e sorridente
-per i capelli tante "I"birichine
e per le orecchie due"C"a specchio che indicano la mia voglia di conoscere.
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Cara Giuliana sono Aldo e gioco con te disegnando la mia faccia con gli elementi del mare.
PER GLI OCCHI METTO DUE BELLISSIME STELLE MARINE
PER IL NASO UN GIOVANE IPPOCAMPO
PER LA BOCCA UN ARCOBALENO RIFLESSO NEL MARE
PER I CAPELLI LUCENTI CORALLI
PER LE ORECCHIE DUE MAGNIFICHE CONCHIGLIE PER SENTIRE ECHI LONTANI.
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Grazie e ciao a tutti ,prima di tutto a Giuliana e a Rosella.Visto che abbiamo avuto la grande opportunita’ di giocare seriamente fin dal nostro primo e "unico"incontro a Eupilio,sono felice di continuarlo seriamente con voi come solo i bambini sanno fare.
Proprio nelle ultime settimane,ho iniziato un laboratorio di poesia con una quinta elementare di Lucca e la prossima settimana continuero’ quello iniziato nella scuola media di Frascati.
E’ vera gioia giocare allo scambio di versi con questi bambini filosofi.L’ultima volta,dopo aver respirato per qualche minuto profondamente,hanno fatto il loro autoritratto idendificandosi con un fiore…e’ nato un giardino stupendo e spero anche dei futuri giardinieri …
Per ora condivido con voi il mio recente autoritratto,nato proprio dall’esperienza con loro,poi se vogliono e se volete vi mandero’ anche alcuni spruzzi della loro acqua di sorgente…perche’ se mi lascio annaffiare da loro ,c’è speranza che possa ritornare bambina….
AUTORITRATTO
Sono boccio di bianca rosa
ibernato mistero di silenzio
proteso al cielo.
Sono stelo di orchi-dea
generosa e rosata.
Lento grappolo mi apro
in fauci spalancate
in arcano sorriso
in libera risata.
Grazie per la libera risata che ho fatto guardando i visi e i gesti dei bambini di Giuliana.
GIUSEPPINA
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e…faccio come Rosella(sono la tua interfaccia?),dato che la notte porta consiglio o… scompiglio,stamane posto di nuovo perche’ mi sono ricordata che non mi chiamo solo Giuseppina ma anche Francesca e che mi diverto un po’ solo se faccio giocare anche Francesca…altrimenti non rido e divento scordona e scordata.
In effetti nell’autoritratto spedito ieri ci sono due fiori ma manca il viso…e allora lo disegno con
due occhi di cerbiatto
naso che cola al vento
bocca dal sorriso sdentato
orecchie come parabole satellitari
capelli fili d’argento.
Ricordo che qualcuno ha detto che il Gioco e’ l’attivita’ ri-creativa dello Spirito,beh,stamane grazie a Giuliana e ai suoi bellissimi bambini,forse ho iniziato la preghiera in maniera nuova.
Ciao,ciao..da Giuseppina Francesca
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Bellissimi, e divertentissimi questi video.
E insieme molto seri. Quasi una meditazione sul volto.
Ogni volto come il risultato di tante cose, di tanti processi: una forma estremamente composita.
Quanta storia in ogni volto….
E il riso dei bambini che li illumina: volti di un altrove che transita qui perché il mondo stesso s’illumini.
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Ho cominciato timidamente ad intervenire nel blog pensando che la difficoltà nell’utilizzo di un mezzo potente, ma per me freddo, quale il PC avrebbe a poco a poco affievolito le mie motivazioni.
Sbagliavo.
Piano piano, quasi senza accorgermene, sono entrata in una rete di relazioni che si allarga e si fa pulsante, ed è bello sentirne il battito.
Come è accaduto lo scorso martedì a Bergamo quando ci siamo ritrovati attorno a Marco respirando lo stesso clima di apertura e di condivisione che si respira nei corsi intensivi e abbiamo percepito che, pur nella fatica e in luoghi diversi, ci accomuna l’impegno nel lavoro di integrazione e di pacificazione interiori.
Ringrazio di cuore i Missionari Monfortani e don Corrado per averci offerto questa opportunità.
Ringrazio Marco perchè con la sua testimonianza ha illuminato la mia strada che si stava oscurando.
Ringrazio la Redazione per il lavoro che compie e ringrazio Rosanna con i suoi frizzanti ragazzi, Matteo e Aldo, Rosella, Mariapia, Luca e Giuseppina per avere giocato con me, come sanno giocare i bambini.
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Carissima Giuliana
i video che ci hai proposto sono bellissimi come tutti i tuoi bambini ! Grazie per averceli fatti conoscere
🙂
Aggiungo il mio volto rivolto ai vostri (per usare un’espressione di don Tonino Bello), anche se non riesco a pensarlo composto da elementi omogenei
come occhi due castagne calde che profumano d’autunno
come naso un punto interrogativo che annusa domande
come bocca due petali dischiusi in un abbraccio
come orecchie due spicchi d’arancia aperti all’ascolto
come capelli fili di sabbia sottile
Saluti pieni di simpatia e d’affetto
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Grazie, Filomena, per aver aggiunto luce al gioco con il tuo volto rivolto.
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E’ bello che nei post di questi ultimi 15 giorni la parte predominante l’abbiano avuta i bambini, grazie Giuliana per le immagini così spontanee che hai proposto. Complimenti a chi ha accolto il tuo invito e con tanta fantasia ha proposto il proprio volto.
Ti ringrazio anche per aver sentito il battito che percorre questo sito in cui noi tutti, di redazione e amici collegati, abbiamo creduto sin dall’inizio.
Un pò di sana invidia per l’incontro che avete vissuto a Bergamo con il caro e simpatico don Corrado con cui ho avuto il piacere di condividere a Santa Marinella.
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Cara Gabriella,
quel pò di sana invidia è lo stesso che provo anch’io quando, durante i corsi intensivi, le persone che frequentano i gruppi di darsipace riportano la loro esperienza. L’ultima volta, a Roma, è stata proprio Filomena a parlarmene.
Nell’impossibilità attuale di frequentarli, cerco di cogliere ciò che mi offre il qui ed ora.
Ti ringrazio e ti abbraccio. Giuliana
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Cara Giuliana,
sai che non ricordo quando abbiamo parlato?
😮
puoi darmi qualche indizio?
grazie, baci
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Cara Filomena,
mi riferisco all’ultimo corso intensivo a Roma; il martedì 8 dicembre durante il pranzo ero seduta accanto a Filomena, insegnante di scuola superiore che mi raccontava la sua esperienza nei gruppi di darsipace rimarcandone gli effetti benefici che aveva su di lei ed io manifestavo il mio desiderio di viverla, ma anche alcune difficoltà legate alla distanza e ai tempi.
Quando ho letto gli interventi di Filomena nel blog, io ho associato a lei la persona che avevo conosciuto. Non solo, ma nelle sue parole vedevo il suo volto, grandi occhi scuri, capelli lunghi, lisci e neri.
Ti ritrovi anche tu?
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ero io!
eri tu!
grazie Giuliana, un caro grande abbraccio
Filomena
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