Come promesso ecco le risposte degli studenti alle domande del Prof.
Tutta la conversazione tra il prof e i suoi studenti (ultimo anno di liceo) è avvenuta esclusivamente su Facebook. Fuori dall’orario scolastico … naturalmente
—– Sara
“Proprio ieri affrontavo un interessante discorso con Miriam, la nostra conclusione è stata questa: se non riusciamo più a tessere legami “reali”, ovvero con rapporti “fisici” (senza pensar male ), con chiaccherate, sguardi, strette di mano, come è possibile farlo attraverso qualcosa di cosa immateriale come internet e un computer?
Io penso che il sale della comunicazione siano i gesti, i toni di voce, e tutto ciò che non si limita ad essere “frase”. Tutto ciò che internet non può darci.
Dunque, per me, internet non è altro che un palliativo, un’illusione di poter intrecciare rapporti umani più facilmente, senza la paura di un giudizio immediato, ma che in realtà non fa altro che annientarli e allontanarci dalle vere relazioni.
— Prof
Carissima Sara, forse il nocciolo della questione sta proprio in quel: “senza la paura di un giudizio immediato”.
Perché le relazioni cosiddette “reali” si infrangono sempre più, oggi, contro il muro di un giudizio immediato? E se la Rete attenuasse questa pratica del pregiudizio, non sarebbe allora un’occasione positiva per provare a stare insieme in modo nuovo?
E poi anche la Rete, fatta di parole ma non solo, in fondo usa gli stessi strumenti della poesia e dei romanzi, e dunque perché non potrebbe (almeno in teoria) essere altrettanto espressiva e vitale quanto i gesti o gli sguardi?
Grazie per le tue riflessioni davvero stimolanti.
— Alessandro
“complimenti prof… bellissima domanda! è difficile dare una risposta… poi sicuramentee noi della nostra generazione nn saremo mai in grado di avere su internet un giudizio come lo avete vuoi uomini piu vissuti… noi giovani siamo nati e cresciuti con internet, è diventato per noi praticamente un mezzo di informazione e comunicazione praticamente fondamentale.
Mentre voi avevte passato gli anni giovani senza sapere minimamente che sia internet!
voi secondo me siete in grado di farne benissimo a meno anche se potete ritenerlo utilissimo… mentre noi nn saremmo in grado di orientarci al meglio e ci sentiremo persi se nn dovessimo piu averlo all’improvviso… stesso discorso credo che si possa fare con i cellulare”
—- Prof
Io, ad esempio, ci ho pensato circa un mese alla questione “entrare o meno in Facebook”, perché lo ritenevo un luogo un po’ superficiale, da un lato, e perché temevo di espormi troppo con tutti voi, che in fondo mi vedete un po’ come una figura “istituzionale” (almeno credo ).
Ma poi mi son detto che ogni luogo acquisisce il senso che NOI gli diamo.
Anche Facebook può raccogliere esperienze interessanti e fondamentali: dipende da ciò che uno cerca e da quanta sincerità ci mette.
Allora io ci provo a stare “qui” in maniera diversa, a modo mio, cioè così come sono io, come desidero davvero essere. E spesso mi accade di trovarmi bene, perché mi offrite quello che cerco… Vabbé per adesso mi fermo qui! Aspetto, fiducioso, altri commenti…
—- Alessandro
“ma si, dev’essere così…. una cosa viene alterata a seconda di come noi plasmiamo i nostri pensieri e il nostro modo di agire su di essa…. quindi sono perfettamente d’accordo che un sito come facebook, se viene “impregnato” di propri pensieri, idee e sentimenti, può diventare qualcosa di strettamente personale, e che quindi dipende da noi...
cmq secondo me una cosa che purtroppo capita la maggior parte delle volte in comunity virtuali, è il fatto che nn c’è la possibilità di una espressione verbale, cosa che è secondo me fondamentale, perchè capita molte volte di fraintendere frasi, dal momento in cui il destinatario di una frase, nn sia in grado di intendere i toni e i sentimenti che una persona esprime in quel momento…”
— Prof
Benissimo Ale. Il problema “fraintendimento” c’è. Ma ecco perché è una bella sfida la Rete, perché ci impone una certa “disciplina”, una “cura” delle parole che è altamente formativa e capace di “fare futuro”.
Per non fraintendersi dobbiamo scegliere attentamente la parola più giusta (aldilà delle faccine
standardizzate). Grazie.
Mi piace come sta fiorendo questa piccola discussione. Ve ne accorgete? Nel nostro piccolo stiamo “rivoluzionando” questo luogo! Complimenti.
— Sara
Ma è molto più facile trovare la “parola giusta” senza la fretta del dialogo! C’è molta più riflessione, c’è più tempo per ragionare, e inevitabilmente assume un carattere molto più artificioso!
Nonostante ciò colgo il fatto che anche in un romanzo, in una poesia mancano tutti quegli elementi “fisici”, ma per come la penso io non sono forme per un dialogo diretto..
Ad esempio, ma chi cavolo direbbe mai che io riesca a parlare come sto scrivendo adesso??? Si sente che è un linguaggio artificiale!”
— Alessandro
“si appunto… quello delle chat è proprio un linguaggio artificiale, privo di sentimenti; ed è proprio dalla mancanza di espressività e dei sentimenti che deriva il fatto che noi siamo portati a fraintendere il senso di una frase, perchè usiamo parole che nn possono esprimere sensazioni e hanno solo il loro significato letterario…INSOMMA…
diciamo che è un linguaggio a parte quello del mondo in rete, in cui bisogna stabilire dei criteri razionali nel significato delle singole parole, senza cercare di caricarle di emozioni…”
— Beatrice
“salve prof!! l ho trovata!!!
a me personalmente il fatto di stare in rete è un passatempo…niente di più..invece che guardare la tv sto al pc e navigo in internet..guardo video, parlo cn amici..diciamo che il pc nn è tutta la mia vita però ogni tanto è un ottimo svago dallo studio!”
— Marta
di sicuro è un’enorme distrazione…uff
— Prof
Dai Marta… che c’è dietro quel “uff”! Esprimiti. Ciao.
– Mattia
“prof internet e lo strumento che utilizzato razionalmente e senza perdere la concezione della realtà ti fa girare il mondo abbattendo le frontiere ekonomike razziali emotive e personali ormai attrave
rso internet puoi fare di tutto esperienze nuove vivere la vita k vorresti anke se non ti
appartiene,dokumentarti,istruirti,cazzeggiare,scoprire e molto altro”
– Prof
Mattia, grazie per l’intervento, che è “esattamente” tuo. Tu parli proprio così, senza virgole, senza
prender fiato, un po’ sgrammaticato magari, ma con contenuti interessanti. Dico questo per far notare che poi quello che scriviamo su Internet ci ritrae, ci somiglia, porta il nostro nome, la nostra storia… anche solo nella “forma”, nel “modo” in cui diciamo quel che diciamo…
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