ANDERSON: OLTRE META’ DEL TRAFFICO DI UN SITO MEDIO RAGGIUNTO GRAZIE A QUALCUNO CHE SEGNALA UNA NOTIZIA AI PROPRI AMICI O LETTORI
Una delle prime cose che si imparano nei gruppi di Darsi Pace è quella di cercare nel caos della modernità tracce del Nascente, ossia di quella umanità nuova, liberata dal cemento dell’ego, curata nelle ferite più profonde e capace di abbandonarsi a una vita libera, densa di senso e relazioni significative. E forse non c’è icona più potente dei tempi moderni, con tutta la sua carica di ambiguità, come quella di internet. Bene, per capire il senso profondo della rete, uno dei testi chiave degli ultimi anni è La coda lunga, scritto da Chris Anderson, il direttore del prestigioso mensile Wired. Tra le tante intuizioni originali, Anderson coglie un aspetto di Internet molto significativo per capire verso quale società stiamo andando: il link.
“Il link – scrive nell’introduzione aggiornata di questo testo, pubblicata di recente da Codice – sono il miglior strumento di misurazione del passaparola che sia mai stato inventato”. Fino all’invenzione dei link, cioè dei collegamenti ipertestuali segnalati dalla manina con cui si passa da un sito all’altro, il modo di calcolare l’impatto di un giornale o della tv su lettori e ascoltatori era basato sul numero delle persone che leggevano gli articoli e vedevano i programmi. Diffusione, abbonamenti, audience: sistemi che nulla dicono sulla qualità di ciò che viene offerto, o meglio di cosa pensano realmente i fruitori.
Con l’invenzione del link, arrivata a livello concettuale nel 1960 insieme al web e portata a compimento con il motore di ricerca Google, cambia tutto: “Se ci pensate – scrive Anderson – il link è uno straordinario gesto di generosità. Quando qualcuno mette un link a un altro sito, sta dicendo ai suoi lettori di andare altrove. È come dire: a questo punto, caro lettore, se vuoi saperne di più ti consiglio di abbandonare il mio sito e di andare su quest’altro. Penso che quel sito meriti il tuo tempo. Penso che sarai talmente contento di esserci andato che tornerai, e quando tornerai mi ringrazierai per il prezioso suggerimento”
In altre parole, se qualcuno mette nel suo blog o in una mail o sul suo profilo Facebook un link a questo post di Darsi Pace è come se stesse esprimendo un atto di affetto alla nostra redazione. Come se dicesse: “Penso così tanto a voi, e così bene di voi, che voglio trasferire una parte della mia reputazione, che mi sono guadagnato con i miei lettori e con i miei amici, offrendovela a voi. Voglio che i miei lettori abbandonino il mio sito per passare del tempo sul vostro. Voglio prendere la fiducia che quelli che mi conoscono pongono su di me e trasformarla in traffico verso di voi, un traffico che vi arriverà già bendisposto, perché ce li mando io, e di me si fidano”.
Questo traffico bendisposto, sostiene Anderson, è qualcosa di totalmente inedito, e ci vorranno anni per capirne a fondo l’importanza. Oggi, il traffico che arriva su un certo sito grazie ai link rappresenta oltre la metà del traffico verso un sito mediamente visitato: ed è un traffico tendenzialmente favorevole, grazie alla reputazione della fonte iniziale. Un traffico che Google ha saputo trasformare genialmente in denaro: l’ordine con cui compaiono i siti di una ricerca, infatti, si basa sul numero di link in entrata, che diventano una sorta di voti, di pollici alzati sulla qualità di un determinato sito.
Insomma, conclude Anderson, su tutto oggi domina il passaparola, il più antico modo di comunicare un’opinione, ora amplificato, misurato e diffuso ovunque. È, il passaparola su internet, ciò che forse più influenzerà il comportamento delle donne e degli uomini del XXI secolo.
Con questo nessuno dice che Internet non contenga un mare di insidie e di storture. Ma il fatto che al cuore del sistema ci sia un atto di generosità a cui partecipa ognuno di noi, beh, è un motivo per guardare al futuro della rete con benevolenza. O no?
E allora, per finire, perché non fare un atto di generosità telematica, indicando ciascuno il proprio sito cult, dandogli così una piccola spinta nella gara di reputazione che ogni istante si scatena su Google? Comincio io con il mio:
E’ bello evidenziare gli aspetti positivi delle nuove tecnologie, mentre spesso si tende a sottolineare il negativo. Io ricevo ogni giorno da amici articoli e immagini che leggo e guardo con interesse e profitto, perciò sono loro grata,perchè fanno questo in modo disinteressato!Sono doni che addolciscono il quotidiano.
Vi segnalo anch’io un link, anzi due:
http://www.confronti.net
http://www.vivailconcilio.it
Buona navigazione! Mariapia
Trovo molto giusto e vero quello che ci fai notare caro Massimo, evidenziando come stiano cambiando gli aspetti della comunicazione, anche con levoluzione del “passaparola”….
In effetti l’immediatezza di un link oggi porta addirittura a mandare semplici email con solo l’indicazione del sito, ed il gioco è fatto, la comunicazione si è realizzata, l’obiettivo è stato raggiunto.
In questa epoca di fine di un mondo, dove non si riesce a trovare più il tempo neanche per le cose a cui teniamo di più, e tutte le nostre attività sono sincopate, lo trovo non solo un modo per canalizzare l’attenzione verso il lato migliore efficace, ma anche un efficace risparmio di tempo.
Un paio di riflessioni in chisura sulla Rete:
– ho sempre visto la sviluppo della rete come lo sviluppo neuronico di un unico grande sterminato “cervello”; è noto che l’evoluzione del nostro cervello è dovuta al progressivo aumentare delle sinapsi, cioè i collegamenti dei neuroni, dunque la rete in definitiva accresce sempre di più i collegamenti tra gli esseri umani ed in tal modo il grande, sterminato “cervello” che rappresenta continuerà a crescere e ad evolvere in potenza e capacità…;
– temo che tra gli aspetti negativi c’è invece quello del non controllo di quello che passa per “informazione”; infatti ad esempio wikipedia è fatta da coloro che la leggono, ma chi controlla la autenticità dei contenuti? Una volta l’enciclopedia (cartacea) aveva il sigillo di “verità” dell’editore, ora chi garantisce la bontà e genuinità dei contenuti che vengono quotidianamente scaricati per veri?
Grazie per l’occasione di riflessione.
Un caro saluto,
Marco F.
P.S. : Qualcuno sa che fine ha fatto il commento di Mariapia che ho ricevuto per email di redazione?
Carissimo, mi pare proprio vero: la rete si fa sempre più fitta, e di passaggio in passaggio (i link) ci passiamo ogni cosa: il bene come il male, l’utile come il dannoso.
Mi sembra cioè che anche in questo caso lo sviluppo delle potenzialità tecniche elevi il livello di tutte le possibilità umane, amplifichi in un certo senso, e renda ancor più manifesto, lo scontro in atto tra forze distruttive e semi di novità evolutiva.
Come sai, ad esempio, una buona parte, la maggior parte probabilmente, della rete è occupata da siti pornografici, che fanno un sapientissimo uso dei link, fin dentro le aree proibite della pedopornografia internazionale.
Così come l’infinito rimando ipertestuale rischia di schiacciare l’individuo in una vana rincorsa di specchi di specchi, che alla fine purtroppo riflettono un sempre più abissale nulla.
D’altra parte un uso CENTRATO, e cioè orientato, sensato, del link ci può arricchire infinita-mente.
Credo che ancora una volta la misura sia data dall’equilibrio tra virtualità e fisicità, tra l’infinito possibile (virtuale significa possibile…) della conoscenza telematica e il de-finito possibile, che ciascuno può concretamente incarnare ed utilizzare per la propria evoluzione personale.
Può essere utile ricordare che secondo Schelling l’infinito possibile è uno dei nomi di Satana…
Un abbraccio. Marco
Caro Massimo
trovo piacevole il tuo articolo ed anche l’iniziativa del sito cult.
Sono entrata in quello da te indicato e mi sono messa a sorridere poichè ho misurato quei “venti passi” che ci separano. E sorrido ancora pensando a quel “nooooo rosella non farlo” (mi pare fossi proprio tu) che accompagnava il mio demenziale riprendere la visione di Lost dopo un piccolo intervallo di qualche anno.
Rido perchè piena di buona volontà, ho quasi fuso il modem, prima di desistere.
Ho chiuso!
La mia vita scorre tranquilla anche così. Prometto ogni tanto darò un occhiata al sito che hai postato, in fondo lascio che i miei orizzonti si amplino, grazie a voi.
Forse il mio sito cult è “darsi” e quindi… .Giornalmente medito Taizè ora trovo utile anche Ansa.it ma soprattutto Zenit il mondo visto da Roma. Due siti che qualcuno ha indicato nei commenti dei blog.
Questo ultimo m’interessa poichè riporta quasi integralmente (forse integralmente?) i discorsi del Papa e così posso farmi un’opinione personale di quello che “si dice”.
Le parole della Chiesa riportate dai media, spesso sono interpretate o mutilate ed il senso talora distorto. Almeno se leggo integralmente, la distorsione è solo la mia.
Esiste un modo per leggere i discorsi dei politici direttamente da qualche parte in internet?
Anche li mi piacerebbe non essere troppo manipolata.
Un abbraccio e buon lavoro.
Rosella
… grazie ad internet ho conosciuto il sito” darsi pace ” e ne ho tratto un vero e proprio antidoto al male di vivere, alla pesantezza della quotidianità, alla sciagura del pessimismo ( tanto male tanto peggio…), che imperversano oggi! Vorrei esprimere tutta la mia gratitudine alla redazione, che mi invia generosamente e gratuitamente i propri contributi preziosi e densi di significato, grazie al mezzo internet, che sto imparando a gestire, dopo una mia iniziale resistenza, dovuta alla mia formazione di tipo tradizionale… libro carta e penna! Grazie alla vostra mail riesco a sorridere e a guardarmi dentro da una diversa angolazione, che evidenzia spesso la mia stupidità ovvero la ricerca esterna dei responsabili della mia solitudine! Grazie non sono più sola!
Carissima Virginia, benvenuta tra di noi e grazie delle tue parole che ci confortano e ci incoraggiano come Gruppo e come Redazione.
Questi sottili fili di comunicazione sono il grande dono di Internet…un sorriso in più sulla terra è come una luce in più nel buio della notte.
Marco Guzzi