Da poche ore si è concluso l’incontro alla Minerva in una sala piena fino al limite della capienza con persone che hanno dovuto assistere in piedi.
Realizzarsi Possiamo creare la nostra felicità?
Da qui Marco ci ha presi per mano potandoci ad osservare con rapidità e precisione gli scenari del tempo attuale, crisi profonda e distruttiva ma foriera di una crescita ormai improrogabile.
Quindi crisi da accogliere positivamente per le sue grandi e affascinanti potenzialità di stimolo ad un salto di qualità del modo di vivere il nostro tempo.
Come in altre occasioni Marco ha poi passato il microfono a quattro compagni di avventura che condividono con lui il cammino Darsipacista, uno dei quali ero io, seguito da Chiara, Don Corrado e Filomena.
Descrivere come e quanto la partecipazione ai corsi abbia influito sulla mia vita non è affatto semplice, soprattutto quando questo viene realizzato in pubblico ma come avrei potuto dire di no?
Tante cose sono avvenute da quando 4 anni fa ho preso la decisione di impegnare un po’ del mio tempo per partecipare a D.P.
Tempo dedicato a me stesso nell’intento di capire come sia possibile vivere in modo sereno e magari riuscendo a sentirmi realizzato.
Il lavoro che si svolge nei gruppi è di grande importanza per conoscere e sperimentare l’uso di strumenti che permettono (lavorando con continuità) di modificare il nostro approccio alla vita.
Quante volte mi è capitato di subire con impotenza il mio pessimo stato d’animo senza riuscire a capirne l’origine e senza poter fare altro che viverlo fino in fondo con tutte le sue conseguenze .
Nel mio lavoro, che spesso svolgo a casa dei clienti, mi capitava frequentemente di ritrovarmici in sintonia nel criticare e denunciare tutto ciò che non va’ con forti cariche di pessimismo ed impotenza ; guardandomi attorno difficilmente trovavo spunti di azione positiva .
Ecco se dovessi descrivere i corsi D.P. in 2 parole utilizzerei queste : Azione Positiva o in alternativa Corsi di Sopravvivenza.
Non è vero che non si può fare niente per migliorare questo stato di cose ma soprattutto non ce lo dobbiamo aspettare dall’esterno e dagli altri .
Nei gruppi l’attenzione è rivolta su noi stessi ma nella consapevolezza che siamo immersi in una realtà frutto di un lungo e complesso cammino di sviluppo umano culturale e psicologico, lavorare su di noi analizzando e riflettendo sul come siamo giunti all’oggi amplia il proprio respiro .
Certo c’è bisogno di tempo ed impegno e in particolare per me è difficile superare “ l’effetto palestra “ , cioè quello strano blocco che mi ostacola quando tento di realizzare un allenamento con esercizi semplici da solo, lo stesso mi capita con il lavoro appreso nei gruppi, in compagnia lo svolgo volentieri e con buon esito ma in solitudine quando è ancora più utile ed efficace le resistenze sono forti e numerose.
Ad oggi direi che dopo aver perduto quello strano senso di sospensione che aveva la mia esistenza nel corso della storia, ho iniziato ad ascoltare di più le mie emozioni, a riconoscerle accettarle e seguirle in profondità ed ecco che si è fatta strada una sensibilità, prima a me sconosciuta, alle problematiche dell’altro.
Chi mi sta vicino è oggetto come e quanto me di azioni disgreganti quindi merita la mia comprensione e quando possibile il mio aiuto invece delle conseguenze che un rimpallo di stressanti provocazioni normalmente genera.
Darsi Pace progetto di un cammino di crescita umana ha delle potenzialità inesplorate ed uniche per ognuno di noi a patto che ci impegniamo seriamente.
Buon lavoro pacificante a tutti Ale
Grazie Ale, ciao.
Buon lavoro e buona settimana anche a te.
Un abbraccio a tutti
Rosella
Alessandro ,ti voglio benissimo.Grazie
Ecco la semplicità di secondo grado cui anelare, capace di contenere e superare la complessità e la difficoltà di farsi capire. Grazie Ale!
Paola
… grazie Paola,
mi hai reso consapevole di come mai le parole di Ale mi commuovano sempre: lui agisce con naturalezza ciò che a me manca ancora, e si spiega benissimo pure!!!
grazie, carissimo Alessandro, bella sintesi dell’incontro di sabato: focalizzi l’essenziale e riesci a renderne partecipi coloro che non c’erano. Belle le immagini! un grazie anche a Domenico.
giovanna
Caro Alessandro, mi unisco ai ringraziamenti di chi mi ha preceduto e ti sono riconoscente perché in modo sollecito e significativo hai reso partecipi dell’evento inaugurale dei corsi anche i geograficamente lontani, come io sono.
Proprio oggi che per preoccupazioni varie mi ritrovo a fare i conti con sensi di colpa, assalti di ansia e tentazioni di pessimismo, mi aggrappo ai metodi e alle speranze del “ Darsi pace”: è la mia ciambella di salvataggio! Auguri a tutti! Mariapia
Questo coro di ringraziamento mi stupisce perchè io so che tutte voi avete le mie stesse sensazioni ed emozioni e siete anche capaci di farle trasparire benissimo .
ROSELLA,CHIARA, PAOLA, GIOVANNA, MARIAPIA voi forse non vi siete accorte di quanto siete capaci di comunicare? Io si Grazie a voi Ale
caro Alessandro
è sempre rivitalizzante ascoltare persone che lottando contro i “carcerieri” ci fanno giungere pensieri vivi.
Quello che dici lo sento anch’io e questa forse(ancora non ho iniziato i corsi)potrebbe essere una presentazione per capire cosa è DP.
Vorrei aggiungere qualche considerazione.
Spesso mi chiedo cosa c’è in comune tra DP e tutti gli altri (svariati) corsi di liberazione interiore.Per me c’è altro rispetto ad approcci tipo PNL (programmazioneneurolinguistica), CNV(comunicazione non violenta),focusing ecc…
C’è l’invito a percorrere il Sentiero dell’Ascolto, ma oltre che di sè(scoprendo le falsità) anche di “ALTRO”(il vero SE’?)
Marco per me prima di tutto è un poeta che si è messo veramente all’Ascolto di qualcos’altro che a fatica riusciamo ad esprimere.
Certo io voglio risolvere tutti i miei conflitti interiori ed esteriori,voglio ascoltare e darmi veramente;ma sento anche che quello che io voglio il più delle volte non è la cosa giusta.Insomma non so nemmeno cosa è giusto per mè, e allora?
E allora ci deve essere AlTRO che ci parla con linguaggi tutti da scoprire.
Credo che per affrontare ciò che Marco ci vuole indicare oltre al fondamentale buon uso della ragione sia indispensabile una buona dose di Santa Follia che tra l’altro noi non possediamo(abbiamo solo quella stupida e distruttiva),ma dobbiamo costantemente invocare.
Auguri a tutti i “folli” di DP
Carissimo Davide, che belle parole ci dici, e come sono contento di avere un amico come te, che intuisce e ama le cose che in fondo sono essenziali.
Se non ci fosse dell’ALTRO che attraversa le nostre vite, tutto non sarebbe che vanità e fumo sparso.
Non è quest’altro respiro, quest’altra vita, nel rovescio dei nostri giorni, ciò che i santi, gli illuminati, e Cristo ci dicono che dobbiamo ascoltare, decifrare, e imparare a sentire come la nostra vera essenza?
Un abbraccio. Marco
Caro Davide, grazie per aver sottolineato una differenza importantissima tra D.P. e altri corsi: l’ascolto dell’Altro, attraverso varie vie: le poesie di Marco e, aggiungo io, le tue sculture e tutte le varie esperienze di creatività del quotidiano che ci mettono le ali… verso l’alto! Mariapia
P.S. Vedo che anche Marco riprende il tema,io avevo già pronto questo messaggio, ciao! 🙂
Oggi è accaduto un fatto drammatico, attraverso il gesto di una persona con cui ho fatto un tratto di strada.
Questo accadimento mi ha portato a riflettere su checosa facciamo noi genitori per educare i nostri figli a perdonarci?
Mi pare che nella mia vita, avendo abbondantemente cresciuto tre figli, questo quesito mi si ponga per la prima volta, con una tale evidenza.
… e mi domando, e domando a voi: “lo sappiamo noi madri che quando abdichiamo a chiedere aiuto ai nostri figli, di fatto li priviamo dell’opportunità di perdonarci?”
forse ci sta e forse non ci sta, nel post, ma questo è quanto per oggi.
… non sono stata chiara:
giungiamo a non chiedere l’aiuto (chiedere e non pretendere, imporre obbligare) quando non abbiamo PIU’FIDUCIA in loro… ed ancora maggiore danno lo facciamo quando, rifiutiamo il loro aiuto, così come ce lo offrono. Direi che ancorchè imperfetto è un’opportunità per lasciarci perdonare le nostre imperfezioni…
Ora smetto ma la questione del perdono ha sostanzialmente attinenza con la pace: lasciARSI
per DONARE.
Luca, dove sei finito?
Hei! come si accoglie un dono?
ciao Rosella
Due cose soprattutto condivido di quel che dice Alessandro: che la rivoluzione operata da Darsi Pace consiste nel lottare contro la disperazione e la depressione, evitando quindi ogni tipo di rassegnazione o di autocompatimento; e che da soli è più difficile eseguire gli esercizi rispetto a quando si è in gruppo. Ora, considerato il livello attuale di sofferenza collettiva e individuale e il fatto che questi esercizi funzionano molto di più e molto meglio se reiterati fino a diventare quotidiani, debbo pensare che davvero le resistenze nascoste in ciascuno di noi siano ben più radicate e agguerrite di quanto generalmente tendiamo a credere.
Enrico
Carissimo Enrico, hai ragione: in ciascuno di noi è fortissima una pulsione di morte, una voglia di farla finita, di sprofondare.
L’arte e la letteratura del XX secolo ci hanno mostrato l’abissalità di queste pulsioni.
La decisione contraria è una decisione da prendere ogni giorno di nuovo, e la forza della volontà di vivere e di creare cresce nel nostro esercitarla.
Le pratiche meditative fatte insieme, come d’altronde l’uso del CD, sono strumenti per potenziare la nostra volontà, altrimenti rischiano di restare alibi o semplici svaghi, ore d’aria.
Meditiamo e preghiamo insieme, come tutte le tradizioni ci insegnano, per rinforzare il nostro lavoro personale, la nostra pratica quotidiana, che penetra nella nostra vita quotidiana: sul lavoro, nel traffico, nuotando in piscina, con i figli, con la moglie etc.: osservo, sorrido, accolgo, mi abbandono, entro nella sfera del Presente, mi lascio pulire gli occhi e il cuore dal suo Spirito, e sono nuovo, ADESSO, come mai sono stato.
Un abbraccio. Marco
Grazie Alessandro
ho vissuto di nuovo l’emozione della serata
Realizzarsi? Sì, grazie!
🙂
Rilancio, caro Alessandro, il tuo augurio di buon lavoro pacificante! A tutti!
Concordo che ci sono “delle potenzialità inesplorate ed uniche per ognuno di noi a patto che ci impegniamo seriamente”.
Provare per credere.
Possiamo creare la nostra felicità.
E’ laborioso ma entusiasmante.
La relazione di Marco andrebbe messa su carta, è talmente interessante e ricca di spunti di analisi che necessiterebbe ritornarci sopra più e più volte…
Carissimo Salvatore, grazie delle tue parole.
Lanciamo la tua idea nella grande rete, e forse qualcuno/a potrebbe corrispondere al tuo desiderio….
Auguri. Marco