Riprendendo le tematiche affrontate da Domenico nel suo recente post sull’educazione, ci possiamo rallegrare che esistano docenti, come Filomena, all’altezza della sfida educativa in atto.
Questa sfida, come sappiamo, deriva dalla crisi e dallo sfaldamento dei modelli tradizionali, delle figure di umanità così come finora tutte le civiltà le hanno più o meno configurate, e dalla difficoltà di fare spazio ad una identità nuova, in grado di proseguire l’avventura umana sul pianeta terra.
Per favorire l’emersione di questa nuova identità avremo sempre più bisogno di insegnanti che sappiano vivere fino in fondo la propria trasformazione, trasmettendo alle persone che hanno intorno il coraggio e la gioia dell’avventura in corso.
Questo compito riguarda tutti, perché tutti gli uomini inevitabilmente, a seconda delle situazioni, si trovano a svolgere alternativamente il ruolo di educatori e discenti, e ci si educa “per contagio”, trasmettendo un’energia, uno slancio vitale, un entusiasmo.
Come coltivare e sviluppare questa energia?
E’ necessario “uno spirito poetico, capace di ascolto silenzioso, di lenta maturazione, di paziente e materna attesa, e insieme di scatto creativo, di forza critica, di furia inventiva” (M.Guzzi, La nuova umanità, pp.164-5).
Nell’universo emotivo che emerge dalle parole e dalle poesie di Filomena, si percepisce l’umile sforzo per preparare e rendere fertile il terreno dell’interiorità, creando spazi di accoglienza per il Nascente.
La pazienza dell’ascolto, poi, ripaga ‘in tempo reale’, estendendo il campo della pace e donando uno sguardo limpido e sapiente sulla realtà.
Mi sento in sintonia con Filomena, pur dentro una storia diversa.
Quando approdai al seminario di Marco, sentii di essere finalmente a casa, uno spazio-tempo mio che si definiva dentro una nuova visione, di me stessa, del mondo e di Dio.
Ho scoperto nella meditazione un nuovo modo di pregare e nel gruppo la comunità di condivisione di un dolore, senza eccesso e senza ostentazione, e di una gioia moltiplicata.
Per questo sento forte dentro di me l’esigenza di continuare in gruppo il lavoro che Marco ci propone e spero che l’esperienza dei gruppi di Darsi Pace, insieme a quella che stiamo attuando a Mozzo e che alcuni amici stanno vivendo in Piemonte si allarghi e diventi esperienza vibrante che arriva al cuore, che ci innamora di un Dio crocifisso e risorto, centro della nostra fede.
Buona Pasqua.
Giuliana
La testimonianza di Filomena mi piace molto, perché la sento sincera , essenziale, chiara e fiorisce in poesia autentica. La mia esperienza di accostamento ai gruppi di Marco e di lavoro è diversa e penso sia così per ciascuno di noi. Io, all’inizio avvertivo con un certo disagio la mia lontananza da Roma, mi sentivo un po’ sola nel cammino.. ora , soprattutto con il corso telematico, è diverso. Non mancano i momenti di scoraggiamento, di stasi, di pigrizia, di “complicherie”, perché sono una persona di “dura cervice”. Ma sono anche abbastanza perseverante. Buona Pasqua a tutti : che la festa allarghi i nostri orizzonti! E ci faccia ogni giorno persone nuove, pronte a ricominciare! Con affetto, Mariapia
Un abbraccio forte a voi, Giuliana e Mariapia !
Manca poco all’incontro dei gruppi a Santa Marinella, spero che l’abbraccio potrà essere fisico…
Grazie a Paola e alle sue parole, profonde e incoraggianti!
con affetto
Filomena
Grazie Paola e grazie Filomena,
solo oggi ho ascoltato la tua intervista e mi pare che momento migliore non avrei saputo scegliere, se non fosse che la vita si fa PRESENTE proprio come “pare a lei”.
Mi sento intimamente unita a te nella gioia CHE RISORGE.
Anche in me la cosa più INEBRIANTE è questa esperienza del dolore nella gioia.
Nulla è negato, tolto, sottratto, ma tutto è: terso e nuovo, come all’alba di un giorno chiaro e luminoso; come il soffio che anima i tuoi versi cavi; e si fa musica e sorriso nel volto del mio cuore lieto, ora.
Un caro abbraccio e Buona Pasqua a tutti.
Rosella
Grazie, care amiche, per le vostre risonanze a questa bella testimonianza di Filomena.
Auguri di pace e gioia a tutti!
Paola
Cara Rosella
soltanto ora trovo il tempo per leggerti, a causa di problemi di salute di mia madre (che purtroppo poco prima di Pasqua si è fratturata il femore) sono spesso fuori casa.
Ti ringrazio della tua sincera e calorosa vicinanza, anzi adesione !
Ti abbraccio, spero che potremo vederci a Santa Marinella, spero di poterci essere con tutte voi amiche del Nord 🙂
ciao
Filomena