Carissime amiche e carissimi amici,
oggi è davvero grande il bisogno di ricominciare, di ridare slancio ai nostri progetti, ai nostri stessi desideri. Una pesante cappa di apatia infatti grava nei nostri cuori, colmandoci di amarezza, di senso di impotenza, e di disperazione.
Ricominciare è una bellissima parola, che porta dentro di sé una speranza immensa: è possibile dare un nuovo inizio alla nostra vita, è possibile ridare vita e concretezza a grandi opere, è possibile tornare a pensare a pieni polmoni.
Le nostre esistenze, l’Italia, l’Europa possono ricominciare, è possibile un nuovo progetto di umanità, che rilanci i sogni della modernità: la piena liberazione dell’uomo, la conoscenza della natura, l’uguaglianza, la pacificazione tra i popoli, purificandoli però dalle loro distorsioni predatorie, legate al nostro innato egoismo, alla nostra miopia cronica.
Possiamo sperare di ricominciare perché sappiamo di essere liberi.
Ricominciare è infatti un verbo che ha a che fare col mistero della nostra libertà.
Non dovremmo dimenticarlo mai.
Siamo tutti certamente condizionati dal passato pesantissimo dei nostri errori e dai gravami di millenni di crimini e di violenza; ma possiamo iniziare a liberarci di questo fardello paralizzante, e appunto ricominciare.
Possiamo farlo ADESSO, oggi, senza aspettare niente e nessuno che ce ne dia l’autorizzazione.
Io credo che il problema attuale preminente, sia a livello personale che a livello storico-collettivo sia duplice: da dove ricominciare e come ricominciare.
Per ricominciare dobbiamo innanzitutto elaborare un nuovo pensiero, una nuova cultura della trasformazione in atto.
Ricominciamo perciò dal pensiero.
Ogni altra strada è illusoria, pubblicitaria, propagandistica, ma irreale, e inefficace.
Il principio di tutte le cose, come ci ricorda l’intera filosofia occidentale e il Prologo del Vangelo di Giovanni, è sempre il Logos, il Pensiero.
Per cui solo un rinnovato slancio del pensiero può poi aiutarci a costruire anche le vie concrete, il come del nostro ricominciare, inventando cammini in cui sperimentare in piccoli Gruppi questo ricominciamento, che possano a loro volta, a cerchi concentrici, influenzare le aree della cultura, della comunicazione di massa, e della politica.
Ricominciamo cioè partendo dalla persona, e poi irradiando le energie del ricominciamento a cerchi concentrici di influenzamento.
Il resto è ancora una volta illusorio, ideologico, irreale: un attivismo vano, ciarliero, rumoroso, e grossolano: stiamo parlando purtroppo di quasi tutta l’attività politica e culturale dominante, propagata 24 ore su 24 da quasi tutti i canali della comunicazione globale…
Vi propongo perciò la lettura del mio nuovo libro, edito da Ancora, che vorrebbe essere proprio un contributo al rinnovamento del pensiero, distribuito in libreria a partire dal 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi:
Dodici parole per ricominciare
Saggi messianici
Questo libro tenta di riaccendere la luce di 12 parole su cui fondiamo la nostra esistenza: Ricominciare, Cristianesimo, Speranza, Laicità, Pace, Poesia, Fragilità, Fede, Autorità, Male, Dio, Aldilà.
Il pensiero del ricominciamento deve essere un pensiero areato, aperto alle profondità dell’ascolto. L’esperienza poetica da Rimbaud in poi ha tentato di farsi tramite di questo tipo di pensiero, che in realtà contribuisce a far procedere una vera e propria svolta antropologica. Per cui riflettere su questa modalità del dire poetico può aiutarci a comprendere meglio la portata di ciò che diciamo quando parliamo dell’attuale emersione di una nuova soggettività, di un Nuovo Io non più chiuso in se stesso e nei suoi deliri di onnipotenza.
Ho inserito perciò nel mio sito www.marcoguzzi.it, un Nuovo Video che tra l’altro spiega almeno in parte anche l’origine poetica dei nostri Gruppi:
Rimbaud: Io è un Altro
Carissime/i, grazie della vostra vicinanza e del vostro costante e affettuoso ascolto, e tanti affettuosi auguri di saper ricominciare ogni giorno di nuovo, ogni giorno con più speranza, quasi folle-mente, aprendovi con crescente fiducia all’inedito, all’imprevedibile gioia che viene.
Caro Marco CONTESTO!
“Possiamo sperare di ricominciare perché sappiamo di essere liberi”
Se c’è un NON SAPERE nella nostra vita è proprio questo: la dimenticanza di essere Spiriti Liberi NELL’INCARNAZIONE
Noi non sappiamo realemente che significhi LIBERTA’, poichè costantemente ricadiamo in una sorta di AGIRE VELLEITARIO.
Abbiamo la pretesa di fare esperienza di libertà, al di fuori della concretezza della materia, come si fosse in una realtà VIRTUALE.
“Il principio di tutte le cose, come ci ricorda l’intera filosofia occidentale e il Prologo del Vangelo di Giovanni, è sempre il Logos, il Pensiero.”
Ora fare esperienza di libertà significa INCARNARE IL PENSIERO il logos…
Forse anche il pensiero di non essere liberi, se incarnato sino alla fine: SINO ALLA MORTE, può condurti a verità.
Che rende evidente la Resurezione nella mia vita e nel cosmo è che io me la giochi sino in fondo PROPRIO LI’ nel mio posto giusto.
Fammi capire, ad esempio in un blog (rendiamolo materia concreta, togliendolo dalla sua virtualità), come t’incarni se non scrivendo parole?
Leggendo le parole altrui assimili il loro contenuto come fosse una Comunione. Ma tu?
Tu come attualizzi NEL BLOG quel “fate questo in memoria di me”? se non testimoni la risonanza che lavora in te?.
Quale esperienza reale, quale evoluzione nell’uso del mezzo se IL LOGOS che agisce in te ed in me non s’incarna esprimendosi nella reciprocità della relazione?
“quasi folle-mente, aprendovi con crescente fiducia all’inedito, all’imprevedibile gioia che viene.”
Seguire l’impulso E’ COSA FOLLE come l’agire UNA PASSIONE nel riconoscderla… GRATI!.
E veniamo al contesto attuale: nel Blog di “dP ” mi manca il dissenso. Mi manca l’incarnazione di parole dissonanti l’armonia. Trovo ciò riduttivo e non mi consente di progredire nell’esperienza della trasformazione.
“oggi è davvero grande il bisogno di ricominciare, di ridare slancio ai nostri progetti, ai nostri stessi desideri. Una pesante cappa di apatia infatti grava nei nostri cuori, colmandoci di amarezza, di senso di impotenza, e di disperazione.”
Intendiamoci, io sto molto bene e non sono affatto disperata. Che sia giunto il momento di affacciarmi in f.b. per COLMARE / AGENDO questo desiderio di ciò che mi manca?
Grazie di tutto Guzzi! e sappi che CON-TE-STO e con tutti coloro che frequentano il blog anche solo leggendo… . Perseverare, più o meno, pazientemente, prima o poi mi condurrà alla vera umiltà.
Ciao ed un cordiale saluto a tutti.
Rosella
Carissima, Con-te-sto talmente che non comprendo bene la contestazione…
Un abbraccio. Marco
Uhaooo!!!
scacco al re?
Per carità, non andare sotto, non deprimerti.
E’ solo IL CONTESTO entro il quale MI EVOLVO GIOCANDO.
Nulla di che.
A proposito, già che ci sono, la tua conferenza su Rimbaud mi ha donato nuovi e più ampi orizzonti di consapevolezza. Grazie di tutto e ricordiamoci sempre che LAVORARE STANCA.
Buona giornata a tutti
Rosella
Avrò riletto 100 volte la tua contestazione Rosella, ma non l’ho davvero capita nemmeno io …
riesco a trovarmi d’accordo solamente sulla tua considerazione dell’utilità del dissenso che, nel nostro ambiente, fatica ad emergere.
Caro Stefano,
stavo giocando con i differenti significati di CONTESTO (contestare) = con te sto (permanendo) = (nel) contesto .
Ritengo comunque che Guzzi abbia compreso quello che stavo combinando (mi conosce abbastanza bene), però sono contenta della tua sollecitazione perchè mi offre l’occasione d’essere più esplicita.
Io amo molto questo blog, sin dagli inizi per me è stato UN LUOGO SPECIALE: una palestra all’interno della quale ho mosso i primi passi nella trasformazione.
Non avevo nulla, nè corsi, nè intensivi nè tanto meno il gruppo di Mozzo o il telematico; non avevo neppure compreso che esistesse il manuale Darsi Pace.
Sapevo però che questo era il posto giusto per me e l’ho sperimentato evolvendomi.
Sono cambiate molte cose da allora ed ultimamente mi sento un po’ persa,come se le persone che hanno significato molto per me, fossero sparite; e ne sento la mancanza.
Può essere analogo a ciò che accade talvolta anche con gli amici (fisici), si cresce in modo differente e le strade si separano, però a me mancano.
Tu mi ridai speranza, magari si possono intessere relazioni e dialoghi significativi con PERSONE NUOVE., fare altri incontri, pazientando un po’.
Quanto a Facebook l’invito ad aderire è stato rivolto a tutti e più volte, io non l’ho fatto essenzialmente perchè desideravo permanere in una zona che mi pareva essere più riflessiva; ma, visto che m’annoio, forse farò una capatina anche dall’altra parte.
Questo è tutto
Buon fine settimana a te ed alla tua famiglia.
Rosella
Carissima Rosella, credo che stiamo un po’ tutti facendo i conti con i limiti della comunicazione telematica, e con i suoi fini reali.
Anche Fb credo che sia stato molto ridimensionato, e cioè circoscritto a ciò che realmente può offrire: uno scambio di informazioni e opinioni, che, almeno per noi, è finalizzato ad incuriosire verso questo sito, effettivamente “più riflessivo”, e poi eventualmentre verso i Gruppi concreti.
A noi cioè interessa solo la trasformazione interiore condivisa, e solo per questo, per incoraggiare questa esperienza, siamo anche on line.
Un abbraccio. Marco
caro Marco,
per ora ci dormo su.
A caldo mi sento di dire che: la mia esperienza nel blog è stata più ricca di un semplice scambio di opinioni e informazioni.
La consapevolezza che ho della mia storia è differente.
Ho condiviso IN DIRETTA vivendo la trasformazione proprio nel momento in cui SONO PRESENTE, come testimoniano ad esempio molti miei versi balbettanti; che non sarebbero mai nati al di fuori di questo luogo d’incubazione continua.
Comunque sia, come detto, ci penso su q.b., come il sale, poi si vedrà.
Ciao, buon lavoro e buon fine settimana
Rosella
… scusa “a caldo ho frainteso”
Il contesto in cui hai scritto “scambio di opinioni ed informazioni” era riferito a fb.
Adesso i conti mi tornano un po’ meglio
ciao
.. e allora mi correggo, sono l’unico che non l’ha capita, ma .. ora che mi dai delle chiavi di lettura comprendo meglio le molteplici intenzioni che ha il tuo intervento.
Io ho sempre visto i blog come luoghi eterei ed un pochino impersonali, quindi non riesco ancora a canalizzare qui tutto il mio entusiasmo ma, con il tempo e l’applicazione, migliorerò …
un abbraccio anche a te.
caro Stefano,
forse NON SEI l’unico dei tre a non aver compreso compiutamente.
Io stessa ho una consapevolezza relativa rispetto a quanto dico e a come vada compiendosi la comunicazione che lancio. Quali e quanti cerchi vada informando il sasso nello specchio d’acqua.
In fondo, anche il mio, è un CREDERE DI SAPERE ed è questa la sfida che mi appassiona nel blog.
Se DAL LABORATORIO NON SI ESCE MAI quale “luogo protetto” migliore di questo per sperimentare i nostri TIMIDI PASSI nella comunicazione sociale LAVORANDO SU DI SE’?
E qui mi fermo.
Ciao un abbraccio
Rosella