Nel cammino di Darsi Pace, durante il secondo anno, impariamo che il nostro io, dopo essersi ‘convertito’ (se decide di farlo), cioè dopo essersi rivolto con attenzione ed interesse ad osservarsi e capirsi sempre un po’ di più, sciogliendo grano per grano le pervicaci resistenze dell’ego, aspira a diventare un ‘io in relazione’, perché non sta bene da solo, ha bisogno di accoglienza, risposte, perdono.
Per fare ciò è necessario e benefico predisporsi all’ascolto e all’attesa fiduciosi: come quelli di una madre che faccia spazio nel suo grembo all’avvento di una nuova creatura.
“L’ io in relazione è dunque l’io (battezzato, e quindi inserito nella comunità storica della Chiesa) che crede nella nascita dell’uomo nuovo e si dispone a esserne la madre. L’io in relazione è immacolato proprio perché accoglie integralmente (senza scissioni interiori) la fecondazione dello Spirito di Dio che lo riempie di umanità nuova e divina; è cioè immacolato in quanto materno, ed è anche virgineo in quanto ” non conosce uomo “, è chiuso a qualsiasi altra fecondazione psichica, proveniente dall’uomo vecchio egocentrato e dai suoi automatismi distruttivi.” (Marco Guzzi, Darsi Pace, ed. Paoline, collana Crocevia, pag 153)
A chi guardare dunque per plasmarsi in questa forma nuova? A Maria, l’Immacolata, sempre candida come al Battesimo, che può essere ingravidata dallo Spirito Santo, come vas amoris, vaso d’amore, per generare
il Cristo
colato nella minuta forma vascolare di Maria
(Marco Guzzi, La clandestina)
L’io in relazione ha dunque il suo modello d’elezione in Maria, è un ‘io mariano’ , un io che ascolta, riceve, accoglie, interiormente reintegrato. Egli può guardare a Maria,
la mondina che pianta nel fango il riso
e il riso è il viso
( La clandestina )
“nel sorriso dell’Immacolata possiamo dunque contemplare la beatitudine della nostra riunificazione interiore, la pace del nostro io in relazione, e così rinforzarne l’esperienza e la gioia ” ( Darsi Pace , pag 154)
Soltanto grazie al sì senza condizioni e senza dubbi di Maria l’umanità ha avuto e continua per sempre ad avere la possibilità di salvarsi. Soltanto Maria può condurci al cielo, a Cristo, all’Eterno. Ianua coeli. Porta del cielo, Maria porta Cristo. Lei, senza macchia di peccato, senza la gabbia dei pensieri distorti dell’ego, per Grazia
Tu sei l’Arca
della mia Alleanza
e questa gabbia
per te
non c’è mai stata
(Marco Guzzi, L’incoronazione)
“Maria è l’anima umana riallineata con il proprio Principio, l’anima immacolata che non procrea più nella carne corruttibile, come Eva, e cioè nello stato distorto dell’ordine ego-centrato, ma nella pienezza di vita del Figlio, e cioè nel regno antropo-cosmico reintegrato. Maria è la mia anima capace di procreare tutto ciò che è Dio, Dio stesso, Madre perciò a pieno titolo di Dio.
Maria è la mia donna più interiore,la Madonna appunto, la Donna (già) tutta vestita del Sole divino (Ap 12,1), (già) tutta piena di grazia, sempre ricolma di Dio, sempre pronta a darlo alla luce del mondo, a partorirlo come me, come uomo. ” (Darsi Pace, pag 155)
Nella speranza di assomigliarci sempre di più a Maria
con affetto,
Filomena
“Come lo Spirito è la Bellezza dell’Assoluto, la Madre di Dio è la Bellezza del Creato, la gloria del mondo, l’ornamento di tutto l’universo. Coloro che sono nati dalla terra si rallegrano ornandosi della sua gloria divina perché accolta nel cuore la bellezza è la gioia.
La Madre di Dio è la Gioia e la Mediatrice della gioia del mondo.
Nella contemplazione della Bellezza Celeste essa è la Consolazione delle pene, la Gioia di tutti gli afflitti, la Consolazione nelle pene e nelle afflizioni.
La madre di Dio è il Difensore zelante, il Ricorso di perduti, il Conforto dei peccatori, l’Intenerimento dei cuori malvagi.
Ella si china sulla tristezza, è Colei che velocemente esaudisce, Colei che ascolta, la Liberazione di chi patisce disgrazie, la Guaritrice misericordiosa.
Essa è l’angelo custode del mondo, è Hodighitria (colei che mostra la via) del mondo, che lo conduce come una colonna di fuoco o di ombra alla terra Promessa, alla vita eterna.
Essa è il muro incrollabile che protegge il mondo, la sua Liberatrice. Essa è la ferma Difesa dell’universo. Di lei e per lei si rallegra ogni creatura e il genere umano.
La Madre di Dio è il più bel fiore della terra, l’Immarcescibile, il Fiore che spande profumo.
E’ colei che porta la Sofia, il Cielo animato, il Cielo spirituale, il Cielo di grazia, cioè il mondo celeste, la Gerusalemme celeste.”
(da La colonna e il fondamento della verità di Pavel Aleksandrovic Florenskij, uno dei più autorevoli rappresentanti della Chiesa ortodossa, fisico, matematico, filosofo, teologo e poeta, divenuto sacerdote nel 1911 e fucilato l’8 dicembre 1937 per aver rifiutato di rinunciare al sacerdozio).
Grazie Giovanna.
Quando tutto mi sembra inutile e penso di non essere capace di fare nulla, è a Lei che mi affido. Solo con la preghiera mi posso abbandonare e… sperare.Miriam, una donna semplice che diventa la madre di Gesù é la visione femminile non “distorta” di
quello che dovremmo cercare di essere noi donne: é accogliente, sta in ascolto, e umilmente accetta quello che Dio le chiede di fare. Ha rischiato non solo il ripudio di Giuseppe ma anche la lapidazione. Ave o Maria piena di Grazia!
Trovare questo post al rientro dall’intensivo dell’Immacolata è un altro dono che si aggiunge a quelli appena ricevuti.
Spero che il processo iniziatico diventi il cuore della nostra vita e che l’affidamento al Dio che viene ci renda persone potenti perchè felici.
Grazie.
Giuliana
Cari amici,
ancora piena dell’esperienza bellissima dell’intensivo, vi ringrazio della vostra presenza ed attenzione.
Mi unisco a Sandro nell’apprezzare e godere delle esaurienti parole di Florenskij postate da Giovanna e abbraccio Giuliana, un’altra volta, come soltanto ieri, a Roma.
Auguriamoci una buona settimana, fatta di azioni sorridenti e di accoglienti abbandoni
Filomena
In ritorno.
Dopo aver partecipato all’intensivo dell’Immacolata: “maschio e femmina LI CREO'”, rileggere il trittico Mariano, con questo nuovo commento (grazie Filo) mi dona la percezione di senso del NUOVA mente NUOVO; di ciò che è: lo STESSO eppure DIVERSO; e questo, più che alla Madre mi ri CONDUCE al Figlio.
Durante la meditazione conclusiva, per la prima volta ho goduto delle lacrime che scendevano dai miei occhi e finalmente come fosse IN UN SOLO MOMENTO ho percepito il mio destino.
Il destino di questa FIGLIA/MADRE che sono proprio io.
Ciò che la mia GIUSTA PRETESA (?) di felicità, pienezza non consentiva di concretizzare poichè si negava l’affido NEL TEMPO, non si lasciava con FIDUCIA all’attesa.
Penso che ogni età , così come ogni persona necessiti di una propria dimensione (di per sè uguale e contraria a quella di ogni altro uomo) per realizzare, concretizzandolo, il proprio destino: l’evolversi DELLA VITA nella sua piena bellezza e bontà: L’ ETERNITA’.
La pluralità delle risposte emerse in assemplea alla domanda “checosa sono venuto a condividere?” ed a seguire a quella: “checosa sono venuto a donare?” ne fanno testimonianza.
Un caldo abbraccio a tutti, ed un grazie di CUORE a ciascuno, ora che la morsa del gelo s’è un poco allentata, dilatando anche il mio.
con affetto
Rosella.
Che bello,come dà gioia ri-ascoltare dalla voce di Marco il “Trittico mariano” e ri-leggere il commento di Filomena,di Florenskij e quelli di tante donne..Che bello poter condividere la profondità delle esperienze vissute da chi ha potuto partecipare all’intensivo dell’Immacolata.
Da dove partire per RI-COMINCIARE?- si e ci chiede CORRADO, nel suo profondo intervento del post di oggi “Dalla contrapposizione alla coniugazione”
Concordo con lui che il 1° passo parte dal renderci conto delle ns distorsioni applicate del maschile e del femminile, entrambi presenti nell’uomo e nella donna e che -aggiungo io- rappresentano una problematica sociale, nazionale, globale.
In profonda sintonia con ROSELLA ho gustato e condiviso anche le sue lacrime scese durante la Meditazione conclusiva dell’IMMACOLATA quando ha percepito il suo destino di FIGLIA/MADRE.
Sento che questo è in linea con quello di MARIA e di ogni donna che voglia accogliere la VITA come lei:essere FIGLIA-MADRE-AMANTE dell’intera UMANITA’.
Ascoltando e prendendo in mano la sua vita MARIA, riconosce e rispetta la fragilità e diversità sua e di GIUSEPPE e ci dice COME essere DONNA e COME essere UOMO.
Sapendo riconoscere i condizionamenti patriarcali del suo e nostro Tempo ci aiuta a ritrovare dentro di noi,l’essenza dell’umanità:custodire e lasciarsi fecondare dalla Vita.
Meditando e serbando nel cuore, ci conduce nel luogo dell’amicizia piu’ ardua :quella fra tutte le donne.Ci guida ad una danza CHE INCLUDE SEMPRE, partendo dai piu’ deboli e Nuova-Mente vergini e sterili, uomini e figli.
COME RI-COMINCIARE?
Riconoscendo, a partire dall’esperienza dei nostri figli e dei giovani che a volte vorremo eterni adolescenti, che noi genitori per primi siamo raramente capaci di accompagnarli nei passaggi di nascita-morte-rinascita-crescita.
Di qui l’urgente motivazione di impararlo a fare anche INSIEME nella nostra vita almeno da Adulti, come guide spirituali,genitori..nonni,zii..Uomini di buona volontà.
VOULEZ VOUS DANSER? L’invito, APERTO A TUTTI è assolutamente GRATUITO (non senza sudore…)
Un abbraccio e GRAZISSIME SEMPRE.
Giuseppina
Carissime Rosella e Giuseppina,
scusatemi se non vi ho risposto prima, ma proprio il giorno successivo alla fine dell’intensivo dell’Immacolata, mio padre è tornato al Padre e potete capire che giorni ho trascorso.
Vi ringrazio per il vostro intervento e vi abbraccio
Filomena