Un certo modo distorto di vivere il maschile e il femminile non regge più oggi, è autodistruttivo.
Si deve dire che non ha funzionato neppure per uomini e donne dei secoli passati, anche se una volta era più facile salvarsi aggrappandosi a (s)figurazioni consacrate culturalmente ed era più difficile ribellarsi alla tipologia di famiglia socialmente tramandata.
Il modello “tradizionale” e quello “progressista” di matrimonio fanno ugualmente acqua… La radice del malessere è più profonda. Lo si constata anche in altri generi di relazioni sfigurate nei principi che favoriscono l’armonica coniugazione tra persone: ambienti lavorativi, ambito politico, mondo scolastico, ma anche comunità religiose, comunità parrocchiali… Sono crisi che riflettono l’odierno travaglio antropologico, in cui si stanno sfaldando le “identità” definite per contrapposizione. La guerra contro l’altro per definire se stesso non può (ne mai potrà) identificare davvero nessuno.
Attorno all’approfondimento di questi fatti (appena accennati) che ci attraversano anima e corpo, si è svolto il corso intensivo dei Gruppi Darsi Pace tenuto da Marco Guzzi a Roma, nei giorni 8-11 dicembre, sul tema “Maschio e Femmina li creò. Il segreto delle nozze interiori e del vero matrimonio”.
L’impossibilità di sintetizzare l’esperienza vissuta da una settantina di persone, di varia età e provenienza, non impedisce di ricordare qui qualche contenuto, interiorizzato tramite il metodo di DP.
Non è in crisi il matrimonio, ma la messa in pratica di quei principi che, soli, lo costruiscono davvero come un’opera d’arte.
Il principio maschile animato da forza virile, capacità donativa, intraprendenza positiva, si esprime deformandosi in “forzatura” di sé (aggressività, imposizione, pretesa, violenza) o in “rinuncia” di sé (impotenza, passività, indolenza, indecisione), ossia nel “maschile distorto”.
Il principio femminile, animato da accoglienza fiduciosa, attesa disponibile, silenzio operoso, si esprime sfigurandosi in “forzatura” di sé (depressione, passività, paralisi, mutismo) o in “rinuncia” di sé (imposizione sfiduciata, ingiunzione, ricatto, decisionismo), ossia nel “femminile distorto”.
Il principio maschile e il principio femminile, concepiti dal Creatore per coniugarsi armonicamente tra loro e generare vita, benessere, armonia, beatitudine…., deformandosi, diventano incapaci di realizzare la loro vocazione, rendendo problematica la relazione e impossibile la coniugazione.
Da dove partire per ri-cominciare?
Dal renderci conto delle nostre distorte applicazioni del maschile e del femminile, entrambi presenti nell’uomo e nella donna.
Gli esercizi di autoconoscimento ci hanno aiutato a “vedere” i comportamenti egoici di attacco – difesa, aggressione violenta – vittimismo passivo, che, in vario modo, ci depistano, ci fanno star male, producono malessere, impedendoci di maturare relazioni coniugative, conciliative, unitive, da cui soltanto nasce creatività, fecondità, vitalità, pace, rinnovata umanità.
Ri-cominciare è decidersi di avviare, con fatica e sollievo, il processo trasformativo dall’io egoico all’io in conversione, fino all’attraversamento iniziatico (mortale e vivificante) che plasma l’io in relazione, capace di concepire “marianamente” l’umanità rinnovata in Cristo per la potenza dello Spirito.
L’Avvento si coniuga con l’Attesa. Nell’Incarnazione il Cielo visita la Terra, facendo germogliare il Frutto Benedetto dalla Benedetta fra le donne. Così Dio si congiunge con la nostra umanità, sponsalmente. Con la mia umanità. Adesso. Se lo desidero, invocandolo, accogliendolo con umile fede. Magnificat!
Grazie intensa-mente a Marco!
Grazie affettuosa-mente a Paola, in attesa di altri risvegli “tai chi”.
Grazie fraterna-mente ai compagni/e di corso, che invito a completare, integrare, arricchire con i loro commenti questo post.
Caro Corrado, grazie per aver cosi sapientemente ripreso i temi dell’intensivo. Per me è stata un’esperienza molto “produttiva”, nel senso che ho avuto la grazia di scoprire molte distorsioni sfiguranti.
Un caro saluto a tutti.
Ho vissuto con intensità e leggerezza il seminario dell’Immacolata.
Gradualmente, passo dopo passo, Marco ci ha guidati dalla riflessione culturale all’io in conversione, che riconosce e confessa, e poi dentro lo scenario spirituale attraverso la meditazione per toccare il punto cruciale della scelta di fede e, più preparati, la domenica, per sbilanciarci nella contemplazione.
Ho compreso che le diverse forme in cui viviamo il maschile e il femminile sono principi fondamentali della creazione e che la coniugazione degli opposti è luogo di ogni creazione, atto poetico.
E’ la ferita il taglio da cui fiorisce tutto ciò che riconosciamo distorto nei nostri comportamenti e il radicalizzarsi delle distorsioni dei principi creativi rende sempre più difficile la loro coniugazione: o troviamo un altro modo di essere maschi e femmine o siamo finiti.
La via che sto imparando è quella di un continuo lavoro interiore che mi predisponga alla relazione dialogica con il Principio che mi rigenera.
E’ conversione di sguardo e atto di fede, abbandono fiducioso, inizio di guarigione.
Ho vissuto profondamente ogni momento del seminario come fuori dal tempo e oltre lo spazio: la coniugazione del tai-chi di Paola con il lavoro di Marco, la freschezza dei giovani in dialogo con l’esperienza dei più attempati nel piccolo gruppo, la condivisione umile e coraggiosa di una coppia che si è fatta dono per tutti.
Nelle meditazioni le parole affiorate in me sono state SILENZIO, ASCOLTO, FORZA, parole che mi indicano la via risanatrice.
Lunedì è arrivata la parola di Isaia a farle risuonare ulteriormente in me
“Nella conversione e nella calma
sta la vostra salvezza
Nell’abbandono confidente sta la vostra forza.”
(Is,30,15)
La nuova umanità inseminata nella terra a partire dall’incarnazione di Cristo chiede di venire alla luce.
A me ora il compito di purificare la mia ombra, di abbandonarmi più fiduciosamente alla nuova Giuliana che vuole venire alla luce, che è rivelazione e dono di Dio.
E’ questa “ginnastica del mondo” che voglio praticare “i passi della faccia successiva.”
(Il nuovo nato- M.Guzzi)
Mi unisco a Corrado negli intensi, affettuosi e fraterni ringraziamenti a Marco, a Paola e a tutti i partecipanti.
Giuliana
“Nella conversione e nella calma
sta la vostra salvezza
Nell’abbandono confidente sta la vostra forza.”
(Is,30,15)
Solo il reiterato gesto interiore che sceglie la via della trasformazione, seguito dal gesto di totale abbandono fiducioso al Dio che ci salva, può riformulare i nostri principi maschile e femminile, dentro e fuori di noi.
Il processo della nostra liberazione (che è tutto un Tempo di Avvento in fondo…) possiede cioè un ritmo a due tempi: convertirci e credere: io in conversione, e io in relazione: Giovanni il Battista, e Maria: così nasce il Salvatore, la Nuova Umanità, e plasma in me il mio Vero Volto.
Grazie Corrado dell’intensa e precisa sintesi.
Un abbraccio. Marco
Ho vissuto con intensa partecipazione il seminario.
sono stata coinvolta in ogni suo graduale passaggio per giungere in quel luogo interiore “stato – regno” di unificazione dove gli opposti si coniugano in feconda unione.
I passaggi non sono stati indolore:
sentire, riconoscere che in me esiste una ferita originaria che mi separa dalla Sorgente di vera vita,
osservare gli stati mentali alienati,
riconoscere il condizionamento dei pensieri automatici,
toccare nel vivo ciò che mi ha ferito e che mi ferisce nella relazione con l’altro,
osservare, riconoscere, abbandonare,
attraversare il punto di scissione, andare oltre..
Un moto interiore che è approdato nel luogo dove la “luce” penetra ogni mio abisso..
Entrare in contatto con la Fonte che ha rivelato il senso del mio essere in questo mondo ” Essere Speranza – speranza di nuova vita”
Il lavoro interiore continua, in questi giorni non sono mancati i momenti di sofferenza, sono ripartita nuovamente dal mio dolore per osservare
me e soltanto me, i miei meccanismi da smascherare, da riconoscere, dal mio sguardo allo sguardo interiore per rovesciare lo sguardo e vedere nella verità..riconoscere l’altro stabilire una relazione partendo dal luogo di conversione..
Ecco un altro passo verso un pò di consapevolezza, un seme che darà buoni frutti se, perseverando nella pratica meditativa, darò spazio all’ALTRO che è in me e che per me vive!
io credo! mi fido di te! posso abbandonarmi a te!
conducimi Signore nel regno della tua Pace, avvenga in me secondo la tua Parola. Così sia.
Grazie di cuore a Marco per il dono di sè in questi giorni di semina a larghe mani.
Grazie a Paola per la sua dedizione , la cura di noi attraverso la pratica del tai – chi.
Grazie a tutti per il clima di affetto creato nell’intensivo e a chi ha condiviso, con me, il proprio travaglio interiore.
vi abbraccio tutti. vanna
Coniugarsi è un duro lavoro MERAVIGLIOSO
Lasciare che lo Spirito s’incarni in noi, all’interno del gruppo nel quale condividi il lavoro di trasformazione QUANDO ACCADE stenti a crederlo, anche se sperimenti l’esultanza nel cuore.
Gianni ed io siamo tornati da poco dall’incontro di Mozzo, nel quale abbiamo guidato la seconda lezione del primo anno ed io sono proprio commossa, sto ancora sotto l’effetto dello stupore, per la ricchezza dei doni ricevuti.
Penso che in noi stia ancora operando il travaglio interiore che ha preso avvio nell’Intensivo dell’Immacolata, all’interno del quale ci sono stati offerti molteplici imput (iniziatici?) che stanno generando tuttora vita in abbondanza.
Non so come rendervi partecipi delle emozioni vissute, ma la conduzione a coppie sta funzionando.
Mettersi in gioco in prima persona SOLO “quando è il tuo turno” suddividendo/condividendo il lavoro da proporre; fa crescere nell’assunzione di responsabilità in modo più libero, meno contratto (non dipende sempre tutto da te… e dai tuoi limiti! anche…) e questo ti colloca in apertura. Favorisce una rilassatezza vigile, mentre agisci il lavoro che prende forma quasi da sè, consentendo l’emergere dei carismi di ciascuno.
Oggi ci son stati veri e propri momenti commoventi (piccoli miracoli? io m’allargo sempre sapete? pari, pari alle mie pretese) di come sia proprio lavorando su sè stessi che si accolga, comprenda e quindi si possa comunicare con l’altro a partire dall’essere mossi dal dono di sè.
E’ solo riconoscendo ed attraversando la nostra ferita che saniamo in modo quasi taumaturgico, quella dell’altro, condividendo con lui il tuo personale lavoro interiore e la sofferenza S’OFFERTA E SANATA dallo Spirito.
Oggi ho ricevuto un gran dono, tramite la testimonianza offerta da un’amica ad un compagno di viaggio, sollecitata dal desiderio d’incarnare la chiarezza del metodo: ed il dono era proprio fatto a me, mi coinvolgeva ed apriva gli occhi su realtà che io inconsapevolmente provoco, anche dolorose, ma che all’interno della trasformazione si aprono a veri e propri piccoli miracoli dell’amore.
Così oggio io sono stata risanata DA UN’AMICA e questo è stato meraviglioso.
In aggiunta ho avuto modo di apprezzare il lavoro fatto da Gianni e ricevere riscontri positivi.
In questo giorno dedicato alla Divina Maternità abbiamo condiviso un poco della sua incarnazione all’interno del gruppo… quel che stupisce è che in modo differente era a tutti evidente, anche se per ciascuno a suo modo, che respiravamo veramente IL NATALE.
Che volete che vi dica, io non sono troppo a posto in questo periodo (ormai da più di un mese) e sono poco concentrata, forse proprio per questo ho mollato la presa delle mie pretese perfezionistiche, cercando di immergermi nel clima della pace interiore e basta. VISTO CHE S’HA DA FARE “non parlo se prima non tocco la gioia, non voglio mentire”, lasciando andare, la vita è tornata a me bella ed in abbondanza..
Un caro abbraccio a tutti.
Marco e Paola GRAZIE
Grazie anche a te Corrado
Buon Natale e ciao
Rosella
Desidero condividere nel blog la gioia per l’intenso e commovente incontro di ieri a Mozzo nel quale si percepiva ancora operante il lavoro dell’Intensivo.
Immacolata Concezione, Divina Maternità, le letture di oggi sembra che vengano a ricordarci che la Vergine Maria è la casa di Dio nella città degli uomini, è la nuova Arca dell’Alleanza.
Buona domenica di avvento a tutti.
Giuliana
la pittura
mi assale
di un altro a me uguale.
si incolla
è un amico
nemico
a me
uguale.
davvero mi avete concesso di vedervi e di attraversare la mia ferita, come voi dite.grazie di cuore e Buon Natale a tutti antonella.
Caro Corrado ti ringrazio per aver espresso, come credo, i sentimenti e le emozioni di ognuno di noi partecipanti all’intensivo dell’8 dicembre. Ciò nonostante penso che esperienze simili non si riescono fino in fondo a trasmettere, come un bel viaggio…lo puoi raccontare, fai vedere foto e filmini, ma l’emozione ed il ricordo che ne porti dentro sono solo tuoi.
Così per me questi tre giorni in pieno clima natalizio, nella festività mariana, sono stati come un rifugio dal caos cittadino e mi hanno colmato di serenità. Ho ritrovato conferma nella forza della fede ed del vivere intensamente le relazioni, mi sono sorpresa nello scoprire le nostre distorsioni maschili e femminili su cui abbiamo anche piacevolmente riso e ironizzato.
Ho riconosciuto molto chiaramente quelle mie, dovrò impegnarmi a “riformularle”, come dice Marco.
Con un po’ di pena, anche in questo incontro, ho rivissuto nelle condivisioni le sofferenze degli altri, in cui inevitabilmente mi identifico e che mi fanno sentire tanto impotente, con una pazza voglia di urlare…..perchè a volte sembra davvero banale ciò che impedisce l’amore, la comprensione, …la pace!
Quindi chiediamo alla Provvidenza, caro Corrado, la forza di perseverare nel nostro lavoro, per noi e per gli altri.
Un abbraccio a tutti ed un sereno Natale. Gabriella
Un grazie di cuore a voi tutti, cari compagni di viaggio!
Leggervi è bello ed è dolce sentire lo Spirito luminoso
che trapela dalle vostre parole, che faccio anche mie, nella
condivisione di un’ esperienza, che ci sta plasmando e
trasformando, con una Sapienza materna e paterna che coniuga gli
opposti e sana le nostre ferite, nella sofferenza che diventa gioia e dono.
Vi abbraccio con affetto e vi auguro di irradiare sempre l’ Amore!
Brunella
Ciao a tutti e grazie delle risonanze molto positive all’intensivo dell’Immacolata! E’ stato bello ed emozionante per me condividere la pratica del risveglio mattutino con i partecipanti residenti, nella magia della prima mattina, in quello strano chiostro della Casa “Mater Ecclesiae”.
Tra i molteplici input (iniziatici? chiede Rosella: e perché no?) che l’intensivo ha offerto, e “che stanno generando tuttora vita in abbondanza” mi piace sottolineare la gioia di vedere fiorire i volti, le storie, le situazioni, personali e degli amici che frequentano i corsi.
Cioè: il cammino ripaga con generosità chi si arrischia a proseguire la via della ricerca.
Il travaglio interiore resta, ma è come se una luce nuova rischiarasse tutte le cose.
Un abbraccio con affetto. Paola