Come sperare?

Commenti

  1. Grazie Maria Pia, di questa attenta riflessione sulla speranza … in special modo per il riferimento al nostro ripiegarci ordinario, quotidiano, così familiare ahimè.
    E’ vero dobbiamo avere tutti, e tutti insieme, una incessante speranza. E’ la nostra forza.
    Ciao,
    Marco F.

  2. grazie Maria Pia,
    ho ascoltato solo ora il testo sulla Speranza di Padre Turoldo e letto il tuo commento.
    Devo dire che mi pare di vivere una profonda sintonia con la rielaborazione personale che ho fatto della mia esperienza nell’intensivo di Santa Marinella.
    “Se riconosciamo la disperazione impotente che attraversiamo intimamente, come qualcosa che ci anima, come un anelito di salvezza, possiamo deciderci ad implorare il Signore della Vita “.

    questa è l’incarnazione della mia speranza.
    Grazie sai e apresto
    con affetto
    Rosella

  3. Della poesia di Turoldo mi ha colpita lo sperare insieme. Credo che l’esperienza dei gruppi dP sia proprio un bel modo di farlo. Nonostante siamo dispersi per l’Italia (e per il pianeta!) il fatto di sapere che altri stanno percorrendo lo stesso tipo di cammino, mossi appunto dalla stessa speranza, mi è di grande conforto.
    La speranza, come propulsore che sostiene la vita, è – almeno per me – una forza che si poggia sulla fiducia nella Parola di un/l’Uomo che ha visto trionfare la sua vita a partire da una sconfitta storica, purché l’amore vincesse. E allora forse le virtù teologali sono un intreccio di sinonimi che, in modo per nulla scontato, nella fatica della ricerca, tento di custodire nel mio quotidiano.
    Un abbraccio “speranzoso”
    iside

  4. Antonietta dice

    Grazie per questa bella lettura.
    Un po’ di tempo fa lessi proprio in questo blog che la speranza è un LAVORO.
    Mi piace questa definizione. La associo alla parte più nobile del lavorare, che ha a che fare con il creare, con lo spendere e investire tempo e risorse.
    Poi c’è il lato della fatica e della ripetitività, e anche questo accomuna speranza e lavoro.
    Anch’io sento, come Iside, la forza dello sperare (e del lavorare) insieme.
     Forse le distanze fisiche sono meno importanti di quello che pensiamo: più vado avanti e più sento connessione con voi e con la grande speranza per cui lavoriamo.

    Un abbraccio
    Antonietta

  5. Grazie , carissimi Marco, Rosella, Iside e Antonietta, per la vostra attenzione! E soprattutto perché siete persone che sanno sperare. Quando io incontro nella vita quotidiana persone così, mi si allarga il cuore: ricevo un bel dono! Mi rallegro e cerco di trasmetterlo agli altri, così si formano le catene virtuose! Mariapia

  6. Toccata anch’io dalla tua gioia!! passaparola? La speranza è alimento, facciamone una scorpacciata senza temere indigestioni! Sussurro alle orecchie della mia fragilità di sperare sempre che vada avanti la sua parte più bella che è la sensibilità e che retroceda invece la sua parte meno bella che è la debolezza.
    Grazie Mariapia!

    Brunella

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