Sabato 23 giugno si è svolto l’ultimo incontro dell’anno 2011/12 del gruppo dP di Mozzo Dorotina, dedicato alla verifica del personale cammino spirituale e dell’esperienza vissuta insieme.
Eravamo in diciotto, il clima dell’incontro intenso come quello degli incontri precedenti; durante le condivisioni osservavo che ciò che veniva portato come personale si rivelava di tutti, ciò che era più intimo si rivelava comune.
Il gruppo ha sostenuto i nostri cammini personali aiutandoci a prendere consapevolezza della nostra natura spirituale e della nostra trasformazione e a guadagnare maggiore presenza nelle situazioni che viviamo.
La decisione fatta ad inizio anno di seguire il metodo integrato nelle tre pratiche attenendoci al programma fornito da Marco è stata fondamentale: ha consentito di lavorare con gradualità e in modo efficace.
Anche la partecipazione di molte persone ai corsi telematici ha aiutato a creare un linguaggio comune ed ha facilitato il confronto.
La scelta di condurre le lezioni in coppia si è rivelata valida, ha permesso a ciascuno di mettersi in gioco nell’assunzione di responsabilità gli uni verso gli altri e di impegnarsi nella trasmissione di contenuti teorici difficili da comunicare se non si sono fatti propri attraverso l’elaborazione personale e la perseverante applicazione del lavoro su di sé.
Per quanto riguarda le tre pratiche del metodo abbiamo osservato tante diversità, ognuno di noi ne rappresenta una. C’è chi pratica con continuità, chi è più discontinuo, chi trova maggiore difficoltà nella pratica meditativa, chi in quella di auto conoscimento, chi fatica a leggere i manuali, chi ha letto tutti i libri della Collana Crocevia, chi riconosce la validità del metodo, ma sente ancora riluttanza a decidere di farlo proprio.
Tutti riconosciamo che l’efficacia del metodo sta nell’intreccio delle tre pratiche, nella perseveranza e nella continuità del lavoro ed ognuno ha individuato l’area in cui impegnarsi di più.
Il gruppo è stato spazio di ascolto profondo, riferimento, sostegno, cordata, stretta di mani che danno e ricevono, dono che facciamo a noi stessi e agli altri, non ha creato disagio l’eterogeneità dei cammini personali, Gianni ha visto i partecipanti “come fiumi, ognuno con la propria acqua, che arrivano a portare qualcosa nello stesso mare.”
Siamo quindi decisi a proseguire gli incontri il prossimo anno, continuando il programma della prima annualità del telematico. L’eventuale arrivo di nuove persone richiede un accompagnamento per inserirle nel lavoro del gruppo.
E’ stato auspicato anche un incontro, nel corso dell’anno, con il gruppo dP guidato da don Ezio.
L’intensivo di Albino ci aiuterà a definire meglio come ricominciare il prossimo settembre.
Ora gustiamo il cammino in cordata e nelle mani che Irene ha ritagliato e ci ha regalato sentiamo il tocco di Chi è da sempre e per sempre con noi e resta in attesa del nostro sì.
Dopo la meditazione che ha aperto l’incontro, Sevi ha condiviso il suo stato d’animo con queste parole:
“Oggi ho il cuore che canta.”
Credo che possiamo farle nostre e chiudere l’esperienza di quest’anno dicendo:
“Oggi i nostri cuori cantano.”
Spazio di ascolto profondo….linguaggio comune…metodo comune….cordata…condivisione…
collaborazione…maggiore presenza.. apertura verso l’altro.. Sento tutte queste parti come le risonanze positive che dopo alcuni anni di serio lavoro hanno portato a definire il gruppo DP di Mozzo dando ad ognuno un nuovo senso di appartenenza e un sostegno nel lavoro quotidiano.
Grazie a tutti. Rosanna
ogni giorno, o quasi, il mio cuore si pone in ascolto della lettura e della piccola meditazione proposta nel sito di Taizè.
Queste parole mi accompagnano mensilmente e giornalmente nel cammino e sono il solo luogo all’interno del quale io respiri UN REALE senso di appartenenza NATURALE: “la pace nel cuore”, pur nel divario tra ciò che DOVREI ESSERE nel fare e ciò che SONO nel fatto.
Dico questo perchè la risonanza interiore che mi perviene in ogni luogo che frequenti è quella di un senso di estraneità, che fa seguito alla caduta ( delle mie illusioni, che non posso fare altro che riconoscere come pretese?).
Questa mie peculiare caratteristica, molto comune agli esseri umani, ora è il talento attraverso il quale sto lavorando e che ORA colora la mia vita di un gusto nuovo.
” e no! che non mi annoio!”
Non ho mai insegnato per professione e francamente oggi non credo proprio di desiderare d’insegnare qualcosa a chicchessia ; ma, mi pare che, chi abbia competenza di “multiclasse” potrebbe aiutarci a risolvere molti problemi pratici nella costruzione di gruppi nei quali “il senso di appartenenza” venga posto al primo posto, così come dovremmo riconoscere osservando le dinamiche familiari ( anche se si pone anche lì come possibile problema) anche in famiglia puoi ritrovarti a tavola con figli di età differente e quando ti rivolgi all’uno ti capita di dire cose che vengono fraintese o manipolate dall’altro, e così via, se viene meno questo BENEDETTO senso di appartenenza, alla famiglia, così come alla società, alla Chiesa o all’intera umanità.
Questo è il punto nodale in cui mi trovo nel percorso all’interno del gruppo, ed è emerso in me come consapevolezza successivamente all’incontro, che ho dovuto lasciare prima che terminasse. Per cui, ringrazio molto Giuliana per questa sua sintesi che mi consente una visione più globale degli interventi.
Mi pare che vadano delineandosi meglio ed in modo più ” accolto” non solo le persone ma anche i talenti o carismi di ognuno e questa è COSA BUONA e Buono è solo Dio… .
Vedremo.
Un caldo abbraccio a tutti e buone vacanze.
Rosella
Cara Giuliana, sono sempre un po’ commosso quando leggo i vostri resoconti, quando ritrovo la serietà e l’impegno con cui seguite il lavoro interiore, sempre aprendovi alla speranza e all’aiuto di Dio.
Credo che questa formula (di Gruppi, correlati ai Corsi Telematici, ma in grado di creare relazioni fisiche sul territorio) sia la direzione giusta della possibile espansione della nostra esperienza.
Spero che, come in Piemonte/Liguria e anche a Roma, l’anno prossimo possano svilupparsi altri laboratori di questo tipo.
Penso che dovremo inserire nei siti riservati gli elenchi di tutti i partecipanti, in modo che tutti i praticanti possano sapere se nelle loro zone ci sono altre persone coinvolte nel lavoro di DP.
Un forte Vento ci accompagna e ci spinge, e lo abbiamo sentito soffiare a Campello, dove circa 70 persone, venute da tutte le parti d’Italia, hanno condiviso tre giorni davvero molto belli, e spero anche ricchi di guarigioni ad ogni livello.
Un abbraccio, e un grande augurio. Marco
Caro Marco,
anch’io spero che altri laboratori dP prendano il via e sono d’accordo di inserire nei siti riservati gli elenchi dei partecipanti.
Riconoscere insieme le nostre distorsioni ci permette di vedere le risorse che siamo, gli uni per gli altri. Riconoscerci spazio di ascolto profondo…linguaggio comune…metodo comune…cordata…condivisione…collaborazione…maggiore presenza…apertura verso l’altro…come dici, cara Rosanna, è la gioia di oggi e nasce dalla fatica di una scelta condivisa: quella di seguire il metodo integrato nelle tre pratiche.
La “multiclasse” che oggi sappiamo di essere, cara Rosella, non richiede tanto un titolo di studio e competenze professionali, ma la nostra fiduciosa presenza, per questo serve rilanciare la personale postura e continuare ad accogliere/ci nell’inspiro e ad abbandonare/ci nell’espiro alla Roccia che ci sostiene, sentendola Reale come il sedile che sostiene il peso del nostro corpo.
La preghiera è un mezzo di grande aiuto per tornare e ritornare semplice-mente nel Respiro che ci fa sempre più vivi lungo il cammino di guarigione e di salvezza.
Grazie di cuore e un abbraccio.
Giuliana
Il gruppo Piemonte/Liguria è un’esperienza più flessibile e certamente meno strutturata del gruppo di Mozzo, forse il termine laboratorio usato da Marco è in effetti più adatto. Con Antonio, Mariapia, Santina ai quali, dall’ultimo incontro, si è aggiunta Luisa, ci incontriamo 3-4 volte l’anno a casa mia a Mondovì in provincia di Cuneo. Ci diamo appuntamento intorno alle 11 e così abbiamo la tarda mattinata per gli aggiornamenti sulle nostre vite, dentro una confidenzialità resa possibile dal clima di accoglienza che il saperci dentro lo stesso percorso di approfondimento sulle dinamiche dell’umano ci garantisce.
Quindi passiamo al momento conviviale del pasto, dove la conversazione continua in modo più rilassato, ma sempre molto attenta e mai banale. Notava Mariapia, durante una nostra conversazione telefonica, come i nostri dialoghi non abbiano nulla dello scontato e un po’ banale “come stai?”, “bene grazie, fa caldo oggi”. E tutto ciò accade con estrema naturalezza. Questo spazio ci dà l’occasione anche di parlare del tempo che viviamo, oltre le nostre esistenze, soffermando la nostra attenzione sulle questioni più “epocali”.
Il pomeriggio è solitamente introdotto dalla meditazione, quindi si passa al livello di autoconoscimento, condividendo un esercizio fatto al momento o già preparato nei giorni precedenti, oppure mettendo in comune le sensazioni, le emozioni, i pensieri legati ad un tema (l’ultima volta si trattava della paura).
Saremmo naturalmente molto contenti se altre persone si volessero aggiungere a noi.
Personalmente credo che l’elenco dei nostri nominativi nel sito riservato sia una buonissima idea, magari anche con un indirizzo email di riferimento per chi ne desse l’autorizzazione, in modo da agevolare ancora di più i contatti.
Con l’augurio di una buona crescita insieme
iside
Grazie, Iside, di questo resoconto delle vostre giornate di incontro. Mi sembrano ben equilibrate nel toccare i tre livelli del nostro lavoro, con leggerezza, convivialità, ma anche serietà.
Un augurio affettuoso a tutte/i voi, e un abbraccio forte per te.
Marco
Mi piace questo vostro stare.
Sento molta tenerezza, piacere e desiderio di scoprirsi altro.
La possibilità di incontrarsi, sentirsi crea qualcosa di più grande che merita di essere sostenuto e protetto ecco perchè è importante farlo insieme.
Grazie a tutti