Pietà.

Commenti

  1. “Pietà!”, “Abbi pietà!”, sono le parole più vere che gridano in noi tutta la nostra sofferenza, e il nostro bisogno di aiuto.

    Poi c’é: Gloria!
    Il canto della brocca ricolmata, dell’anima visitata, dello Spirito che ci ridà la vita.

    Oscilliamo tra il grido e il canto, modulando a fatica la nostra voce umana.

    Un abbraccio. Marco

  2. Cara Filomena, il tuo post mi ha fatto venire in mente immediatamente questo testo della scrittrice americana Flannery O’Connor, il mistero di Mary Ann, sul mistero dell’incompiutezza

    http://www.gliscritti.it/blog/entry/652

    Ed il relativo commento di Padre Antonio Spadaro, sul rapporto tra incompiutezza e promessa:

    http://www.gliscritti.it/preg_lett/antologia/incompiutezza_promessai.htm

    Nel tuo “posso farmi completare da Lui” vi ho trovato una consonanza e un aiuto personale alla comprensione di questi misteri. Grazie

  3. grazie per questa “narrazone” così commovente, toccante ed evocativa
    “pietà” come grido di dolore, come richiesta di soccorso
    “pietà” come profonda com-passione, la sola comprensione possibile, quella che accoglie ed ama anche l’estrema fragilità e la rende sacra…
    ciao
    Ennia

  4. Pietà si oppone ad em-pietà.

    La pietà è Maria che accoglie tra le braccia il Cristo – ammazzato dagli empi e trattato da empio sul patibolo della croce.

    La pietà è sentirmi accolto oggi tra le braccia di Cristo.

    Grazie Filomena. Corrado

  5. “Non si finisce mai di cominciare:
    Inaugurale è il giorno
    Ogni mattina.”
    ………… (PAROLE GUIDA, M. Guzzi)

    Tra l’in-compiuto dei vent’anni ed il non ancora finito di oggi sono passati 38 anni!
    Nulla rispetto al tempo di Dio.

    Mentre gioco nel fiume che mi vide bambina, insieme a Lorenzo ed Iris, miei pronipoti, oggi respiro l’Eterno.

    GRAZIE anche a tutti voi.
    Giuliana

  6. Più scendo,
    più mi incompleto.
    Più scendo,
    più mi smarrisco.
    Rimanere giù, è lì che esiste una strada, tra mollteplici, un modo tra infiniti.
    Dilata la mia mente e il mio cuore, o mio Signore. La tua pietà sia la mia: luce per risalire la paura.

  7. Volevo ringraziare Filomena e Alessandro, mi hanno fatto riflettere sull’accettazione dell’incompiutezza come fiduciosa attesa dell’Altro che completa e compie.
    Senza questa fede, il giusto desiderio di miglioramento si può trasformare in perfezionismo intollerante verso di sé e verso gli altri.
    Un caro saluto

  8. Cari amici,
    vi ringrazio della vostra partecipazione e degli importanti interventi che ne sono scaturiti.
    Scusate se non rispondo ad ognuno singolarmente,ma, tanto per restare in tema, sono in ‘connessione precaria’ 😉

    Grazie ad Alessandro per la segnalazione dei due bellissimi testi che non ho ancora avuto possibilità di approfondire, ma che mi interessano moltissimo.

    Un estivo abbraccio
    Filomena

  9. La Pietà Rondanini è la scultura di Michelangelo che preferisco e che sono andata più volte a contemplare a Milano, nel castello sforzesco. Il corpo emaciato e scarno di Cristo ci parla della sua e della nostra debolezza e sofferenza creaturale. La madre l’accoglie con sovraumana tenerezza ed è proprio il non finito che allude, accenna , indica la trascendenza, l’indicibilità, l’inafferrabilità del divino insieme con il miracolo della incarnazione. Mariapia

  10. Cara Filomena,
    della tua condivisione, oggi, mi colpiscono due aspetti
    “Sento che in un Tempo che NON SONO IO a determinare potrò essere Figlia nella Luce.”
    Questa frase mi richiama alla memoria l’intensivo di Santa Marinella dell’anno scorso, nel quale la domanda posta era “che c’entro io col tutto?”
    Se il mio io è in relazione, si pone AL CENTRO accogliente NEL TUTTO, allora posso affermare che sono proprio io a determinare il tempo nel quale SONO FIGLIA della luce.
    Ritengo infatti che la sorgente d’amore che ci genera e rigenera sia sempre presente, Sono i miei tempi, che permanendo divisi tra passato e futuro, con tutto il peso di condizionamenti, angosce e paure che si portano appresso mancano DELL’UNIFICAZIONE (della loro integrità) nel presente.
    In un certo qual modo DIO ha lasciato IL COMPIMENTO DEL TEMPO nelle nostre mani. Anche questo è un aspetto dell’assunzione del limite umano da parte del Signore del tempo, per condurci risorti nell’eterno.

    ” Né ha molta importanza, in questo stato della mente, sapere che quest’opera della maturità di Michelangelo sia stupendo esempio di “sublime non-finito”

    Questa frase mi commuove e colma il cuore di riconoscenza.
    E’ per me evidente che lo Spirito agisce in un modo UNICO, allegro e misterioso.
    Solo la maturità di un genio (lo Spirito in Michelangelo?) può fissare in un momento PRECISO E DATO nella storia il SUBLIME NON FINITO:
    “l’ infinito senza tempo”.

    Grazie Alessandro per il mistero di Mary Ann .
    Ci sto lavorando e lo trovo molto interessante e utile per me.

    Un abbraccio e buona giornata a tutti
    Rosella

  11. Grazie,carissime Mariapia e Rossella,per aver arricchito le nostre riflessioni con le vostre … altre note nell’Armonia

    un abbraccio
    Filomena

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