Iniziamo come sempre il nostro incontro, facendo spazio interiore, dilatando la nostra interiorità, perfezioniamo la postura nella sua verticalità, impariamo lentamente il gesto dell’abbandono. Sono questi piccoli, ma accurati movimenti interiori iniziali, che ci aiutano a dilatare gli spazi. Spesso gli spazi interiori sono angusti ed è questa angustia che ci angoscia, questo senso, a volte soffocato e segreto di costrizione, di strettezza, “angst” in tedesco, appunto angustia. Sorridere nell’inspiro vuol dire accogliere anche l’angustia in uno spazio che però si dilata. Noi non neghiamo i nostri aspetti negativi e distruttivi, non li mascheriamo, non li rimuoviamo dalla coscienza, facendo finta di essere felici e contenti, noi impariamo ad accoglierli, a conoscerli, a riconoscerli dentro di noi, a non averne paura, impariamo a riconoscere le paure, l’odio, il desiderio di distruggere, che c’è in ognuno di noi. E riconoscendolo, senza maschere, impariamo a lavorarci e a non farci giocare dalle negatività inconsce.
Sorridere è accogliere l’inspiro che dilati il torace, dove spesso si contraggono le angustie, espirando imparo ad abbandonarmi, che posso rilassarmi, anche se in me c’è qualcosa di negativo. Osservate, la contrazione è determinata spesso dal bisogno di nascondere la negatività, dalla rabbia per la rabbia, dal rifiuto di riconoscere che c’è rabbia, dalla paura di riconoscere che c’è paura. Sorridere alla paura, riconoscere e accettare la distruttività, imparare a lasciare andare, dilata lo spazio del cuore. Sorrido e verticalizzo la colonna vertebrale, con delicatezza, con dolcezza, fino a stirare bene le vertebre cervicali. Gustate il senso di stabilità che da una postura corretta e anche il senso di apertura che inizia forse a dilatarsi in noi.
L’abbandono è un gesto fondamentale, è importante però che sia reale, mi sto abbandonando realmente nell’espiro? Sto realmente concedendo al peso del tronco di scendere sul sedile? Mi sto veramente concedendo di lasciare andare qualsiasi contenuto emerga in me? Se questo accade, anche la negatività, la paura, il desiderio primitivo di distruggere e di distruggersi, possono essere accolti come materia di lavoro. Noi siamo molto più vasti, infinita-mente più vasti. Così apriamo la stanza del nostro lavoro, ogni giorno di nuovo, ad ogni pratica di nuovo, mettiamo mano all’opera, confidando in un’intelligenza molto più vasta della nostra che ci sostiene. La stessa Sapienza che ha dato forma ai nostri corpi, e che fa ruotare la terra intorno al sole e su se stessa, vuole la nostra libertà e ci accompagna. E’ molto bello confidare in questa guida, sentirne la forza, la saldezza, questa Luce della nostra coscienza illuminata, questa Luce che illumina ognuno di noi, accompagna il nostra cammino, e ci insegna a non temere.
Trascrizione adattata della meditazione guidata da Marco Guzzi durante il Sesto incontro della seconda annualità.
Dopo l’esperienza vissuta a Romena, dove Marco ha guidato una meditazione con le parole della Piccola Regola di san Romualdo, mi è venuta voglia di riascoltare e trascrivere tutte le meditazioni di apertura degli incontri del secondo anno e sto continuando con quelli del corso di approfondimento.
E’ un esercizio che trovo utile, non solo per riascoltare, ma per entrare più realmente nei passaggi della meditazione, procedendo con lentezza ed accuratezza.
In questo momento mi aiuta fare attenzione ai pensieri come un buon pescatore ai pesci, imparare a pescarli e lasciarli andare, mi aiuta ascoltare lo spazio tra i pensieri.
Grazie Andrea per questo post che invita “a perfezionare, a rifinire, a ri-esperimentare, come se fosse la prima volta, lasciando che la nostra meditazione proceda in forma organica, sbocci da sé come un fiore a primavera.” (M.Guzzi, Perdonarsi, pag. 62)
Un abbraccio
Giuliana
Ciao Giuliana, se le trascrizioni sono in forma elettronica sarebbe bello condividerle! che ne dici?
Daniela
Per me va bene. Le invio a te direttamente e ad Andrea per metterle a disposizione di chi lo desideri.
Un abbraccio.
Giuliana
Sono interessata anch’io ad averle. Grazie Giuliana e buona estate come tempo propizio perchè la vita in abbondanza fiorisca in noi. Un abbraccio
sr Maria
Giuliana, sarei interessato anch’io ad averle – perciò ti sarei grato se tu potessi inviarmele via e-mail – Grazie
Gennaro,
se tu sei Ruccio, ho la tua mail e posso inviartele, altrimenti ti chiedo di scrivere a info@darsipace.it, così potrò contattarti via e-mail.
Ciao.
Giuliana