Le parole del ‘Sanctus‘, intrecciate alla linea equilibrata e trasparente della musica di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), esprimono la pienezza e la gloria del Signore, che si diffondono abbondanti nel cielo e sulla terra.
Questi i caratteri della santità.
Scrive Marco Guzzi nel suo saggio “Il potere di diventare santi” – contenuto nel libro “La Nuova Umanità “, ed.Paoline, collana Crocevia, pagg 200 – 206, del medesimo autore :
“Il santo è la persona più libera e più creativa che ci sia: la persona che realizza in pieno la propria sovranità .” La libertà creativa, matura e responsabile, in Cristo, è il fine ultimo della spiritualità: diventiamo liberi cristiana-mente, e saremo santi.
“Il santo celebra e trasfigura tutta la vita terrena senza condannarne alcun aspetto vitale.” Amiamo e godiamo di tutta quanta la bellezza e l’abbondanza del creato, senza fruirne consumistica-mente, e se anche ci capita di usarle con egoismo, torniamo fiduciosi al Padre, come il figliol prodigo, e saremo ricolmati di beni, come gli affamati.
“Diventiamo santi, e cioè nasciamo nella nostra nuova umanità, guarendo da tutte le distorsioni e le dipendenze interiori, anche da quelle religiose: la santità è salute e salvezza sperimentate e condivise: guarì tutti, guarite tutti.” Sciogliamoci, nello spirito di integrità che solo Dio può donarci, dalle nostre auto-imposte catene, medichiamo le nostre ferite per poi capire e guarire le ferite dei fratelli e delle sorelle, e saremo santi.
” Tocca alla nostra generazione “, così conclude Marco la sua ricca e convincente riflessione, “riscoprire e incarnare in forme inedite la santità di sempre, offuscata da tante maschere deformanti. La santità cioè come vita potenziata, libera, creativa, piena di amore, vita mai dimidiata, sovranità interiore, mai sudditanza, sovranità sacerdotale, sovranità profetica, vita di Dio in me, vita in Dio, nascita nel tempo della mia eternità.
Quando questi caratteri propri della santità saranno evidenti, la vita cristiana tornerà a essere, o forse sarà finalmente, attraente come non mai, come solo l’Eterno già qui presente può essere. “
“Facciamoci santi, così dopo essere stati insieme sulla terra, saremo insieme in Paradiso” ci dice un Santo, Pio da Pietralcina.
Lasciamoci plasmare dal Santo per divenire Santi, come vaso d’argilla nelle mani esperte del Vasaio.
E la nostra anima si inarcherà libera come un sacro pergolato, come un cielo che si fa prato.
E sarà benedetta, nel più alto dei cieli.
Nel Nome del Signore.
Grazie, carissima Filomena, di questo bellissimo dono nella festa di Tutti i Santi.
Auguri a tutti i santi peregrini sulla terra e a quelli che ci attendono in cielo.
Un abbraccio. giovanna
Scorrere le parole della tua riflessione ascoltando i brani che hai scelto fanno vibrare la vocazione più profonda,
il desiderio del ritorno all’inizio prende forza con il salire delle tonalità delle voci dei cantori e la mente trova nelle parole scelte la via per realizzare la speranza.
Grazie Filo.
Nu’ vaso Ale
Bel sottofondo di armonie mentre ragiono su stamane e sui santi. Giusto ho scelto di confessarmi , dopo vari rimandi, nel giorno di Ognissanti.Avevo bene a mente i miei “peccati”, il materiale dannoso a me stessa. Conosco la definizione dei mei limiti-mi pare-di quegli ostacoli al divenire un po’ santi. E mentre ne parlavo con il sacerdote, al suo tentativo di smussare i miei giudizi, le mie rabbie, le mie presunzioni, nell’essere dura con me stessa, ecco che l’Amorevole sua mano scioglie le mie spalle contratte e si fa luce, e sorrido. Grazie! Che gioia! E’ un abbraccio e una tenerezza che mi fa sentire una bambina tenuta sulle ginocchia, come il bimbo dell’esercizio di Marco dal brano evangelico. Con le parole di don Edelido mi invitava a fermarmi nella consapevolezza della santità, nella buona volontà di osservare me stessa. E proseguire in questo cammino nonostante le frotte di ostacoli da individuare.Ci resta lo strumento della pace, da perseguire con determinazione. questa decisione mi sembra il giusto viatico verso la libertà. E anche che non sono sola: TUTTI SANTI, tutti da guardare con misericordia. Percepisco un po’ la grandezza e voi?
Cara Filomena, si sente che quello che scrivi parte dal tuo cuore, si sente quasi il “profumo” delle parole! Ma io… quanta strada dovrò fare ancora e se arriverò alla Santità? Prego S.Lucia di illuminarmi ed aiutarmi e ringrazio te, facendo gli auguri a tutti, anche quelli che hanno nomi “strani” e cioè che non hanno il nome di un Santo già esistito (chissà che non diventino loro i primi) , perché il primo novembre è la Festa proprio di “tutti” ! Un abbraccio.
Carissimi Giovanna, Alessandro, Patrizia e Luciana,
vi ringrazio di cuore del vostro ascolto e della vostra con-sonanza che rende più leggero il cammino
saluti colmi di affetto
Filomena