La gioia non invecchia

Commenti

  1. Paola Balestreri dice

    Cara Giuseppina,
    ci uniamo tutti in questo grande augurio a fratel Arturo, ringraziandolo per essere stato e continuare ad essere testimone di speranza in questi 100 anni vissuti intensamente e spericolatamente.
    Tanti bei ricordi sono tornati alla mente leggendo il tuo post: la scoperta, negli anni ’70, di un vero maestro in Cristo, di un operaio della messe, che ha fatto della sua esistenza un esperimento vivente della verità e ne ha fatto dono ai fratelli.
    Lo spirito critico, la passione per la storia, la sapienza psicologica, la centralità contemplativa: un mix esplosivo che ha reso i suoi libri un prezioso nutrimento per tutti noi.
    Sperando che questa possa essere una buona occasione per riprenderne la lettura, mi piace riportare una sua frase e una sua breve preghiera (dal libro “Il silenzio pienezza della Parola”, Cittadella Editrice), che ho fatto mie e che hanno sempre la capacità di riportarmi al cuore, dandomi gioia:
    “L’attesa contemplativa non è così noiosamente statica, è molto più feconda di qualunque attività. Ci libera a poco a poco da tutto quello che è stato creato da noi per difendere la nostra fragilità. E’ lo spazio vuoto per scoprire l’essenziale e per raggiungere la libertà. La liberta vera si raggiunge quando non abbiamo più paura di esporre la nostra fragilità alle aggressioni, perché la sentiamo sicura, pur restando fragilità”.
    “Signore, sono qui per Te e non ho cose poco o molto interessanti cui dirigere la mia attenzione, perché riconosco che la durata della vita è breve, per intendere la verità e giungere ad essere veri in tutte le dimensioni della persona…..”.
    La cura di molti nostri mali è nel capire di non avere cose poco o molto importanti da fare nella vita, è nella relativizzazione del visibile, per aprirci alla sicurezza che deriva dall’accoglienza della fragilità: la parte migliore, che non ci verrà mai tolta. E che farà sgorgare nuove azioni inedite, miracoli in noi, per trasformare, per ‘amorizzare’, il mondo.
    Un grande abbraccio a fratel Arturo, e a tutti voi di Lucca!
    Paola

  2. Grazie, carissima Giuseppina.

    La festa per i 100 anni di amore di fratel Arturo mi porta nel luogo del dono dove la gioia non invecchia.
    Risuonano in me altre tue parole messe in musica che utilizzerò nella preparazione al natale con i bambini e canteremo come augurio ai genitori.

    A te bambino impotente onnipotente
    Con mano cava tesa da mendico
    Un solo dono ti chiedo e benedico
    Riempi di gioia ogni primo vagito
    Facci un cuore puro e accogliente
    Per accogliere il nostro niente.

    Auguri a fratel Arturo e un grande abbraccio a tutti voi.
    Giuliana

  3. Cara Giuseppina,

    spero non sia troppo tardi per porgere gli auguri a quel “bambinello” centenario di Artù .
    Cento mille duemila anni che differenza fa, nell’eterno in cui siamo? e, proprio come lui ci testimonia, se “la gioia non invecchia”.

    Sono commossa dal tuo post, l’ho letto ieri al mattino, ed ancora oggi sempre al mattino; ma resto senza parole e con un desiderio struggente di silenzio per gustare la comunione in questa vita con l’Amico di cui siete testimoni e tramite.

    Sono commossa realmente, le poesie ed il canto son proprio La Bellezza che si espone: lei ci guarda e noi la guardiamo: è quanto basta al miracolodi un nuovo inizio.

    Con affetto, cari auguri ” all’amico ” e a tutti voi.
    Rosella

  4. Annapaola Boy Marini dice

    Cara Giuseppina
    Con grande commozione ho letto le tue parole su Arturo – Tu che passavi i nove mesi con lui “come in una gestazione ” noi che misteriosamente ci siamo affiancati a voi nell’attesa della gestazione di Stella la nostra nipotina Down
    benedetta e battezzata da Arturo . Anche per la mia famiglia tutto è cambiato dall’incontro con lui e ringrazio dal profondo del cuore l’Amico che vi ha messo nella nostra strada
    Un caro abbraccio
    Annapaola Marini Boy

  5. Mi unisco anch’io agli auguri e spero di conoscervi un po’ più da vicino perché continuo a sentire nonostante tutto l’esigenza di un’esistenza un po’ più autentica, più umana, più solidale. Ancora auguri.

  6. Grazissime care
    Paola, Giuliana, Rosella, Annapaola, Angela…per le vostre risonanze e la condivisione che in tutti questi giorni di profonda gioia respirata durante le celebrazioni lucchesi per festeggiare fratel Arturo e ringraziare del Dono di averlo con noi, gioia che si è amplificata e diffusa come solo la forza della Parola sa fare.
    Ieri mattina, a Lucca,la bellissima e strapiena chiesa di S.Michele, dove fratel Arturo fu battezzato, la Messa è stata cantata da bambini e giovani di tutte le età.
    Insieme abbiamo gustato la gioia della comunione speciale della rete del sacramento dell’Amicizia che l’Amico sa tessere in libertà e senza confini.
    Abbiamo portato nel cuore tutti gli amici che non erano presenti e sentito molto forte la comunione con tutti quelli che hanno iniziato un cammino di conversione, in particolare con i gruppi Darsi Pace di cui qualche giorno fa ho riparlato con Arturo, condividendone la riconoscenza.
    Anche oggi continua a riecheggiare la frase della liturgia di ieri di S. Paolo (Fil 1,6 ):
    “persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù”

    Voglio ri-cordare con voi il messaggio finale dell’omelia di ieri dato anche per Natale:
    “…abituatevi a contemplare quotidianamente il volto del Cristo, a trattenere il vostro sguardo su di Lui, ad essere pazienti e tenaci.
    Il messaggio che vorrei darvi con assoluta certezza come fratello e come amico è che l’Amore è il suo respiro, la sua sostanza, il suo Principio.
    In un momento particolarmente difficile e oscuro per la politica della nostra Italia tratteniamo davvero lo sguardo su di Lui, alziamo il mondo verso Cristo per sentire che l’Amore non muore che resterà sempre vivo e operante e quindi alzate gli occhi a Lui, lo troverete sorridente e questo vi darà la Pace.”
    Insieme a fratel Arturo auguriamoci Buon Natale, buon cammino, buon Respiro.
    Grazissime, Giuseppina

  7. “… alziamo il mondo verso Cristo per sentire che l’Amore non muore che resterà sempre vivo e operante e quindi alzate gli occhi a Lui, lo troverete sorridente e questo vi darà la Pace.”

    Grazie Giuseppina per aver condiviso questo ulteriore dono, dell’Amico dell’amico Arturo.

    Nella mia vita devo constatare che, riconoscere che l’Amore non muore, è stata una grazia ricevuta in tarda età, proprio come fosse il frutto di Sara per Abramo.

    D’altro canto sinchè non maturi abbastanza da spogliarti di tutte le tue certezze vane, resti intrappolata in te stessa, in quello sforzo quotidiano di “fare” la cosa giusta; sino a quando non arrivi a riconoscere che proprio non ce la fai, che non c’è soluzione nè via di scampo e decidi consapevolmente di arrenderti: “molli la presa … senza suicidarti”.

    Sinchè non decidi semplicemente di restartene, quasi in pace, nel tuo buco di sempre, nulla cambia.

    Mi sembra che necessitino queste due condizioni per la salvezza: una assoluta impotenza personale riconosciuta; ma anche, una seppure implicita speranza (quella che agisci nel non suicidarti), per consentire quel pertugio attraverso il quale possa pervenirci uno spiraglio della Sua luce. Un respiro che realmente ti rinnova il cuore cambiandoti la vita con il calore del Suo Amore e ti consente di contemplare Gesù sentendo che l’Amore non muore, neppure il tuo, per quanto fragile e imperfetto possa essere.

    Ed è solo l’alba di un lungo cammino che sta sempre all’inizio di ogni giorno.

    Con affetto

    Rosella

  8. “Mi sembra che necessitino queste due condizioni per la salvezza: una assoluta impotenza personale riconosciuta; ma anche, una seppure implicita speranza (quella che agisci nel non suicidarti), per consentire quel pertugio attraverso il quale possa pervenirci uno spiraglio della Sua luce. Un respiro che realmente ti rinnova il cuore cambiandoti la vita con il calore del Suo Amore e ti consente di contemplare Gesù sentendo che l’Amore non muore, neppure il tuo, per quanto fragile e imperfetto possa essere.

    Ed è solo l’alba di un lungo cammino che sta sempre all’inizio di ogni giorno.”

    Bello e vero. Un abbraccio. Marco

  9. Carissimi Rosella e Marco,
    i vostri ultimi interventi mi invitano a condividere con tutti voi la bellezza e la verita’ della conclusione…”ed è solo l’inizio di un lungo cammino che sta sempre all’inizio di ogni giorno”.
    Mi fa piacere aggiungere un ulteriore contributo, stralciato dal recente messaggio di ringraziamento che Fratel Arturo ha scritto per ringraziare gli amici di diverse credenze e culture che gli sono state vicine per il suo centesimo compleanno.
    “…la mia speranza è di trovare una via d’uscita alla frantumazione egoistica favorita dall’uso e dall’avanzare della tecnica.
    Cari amici, vi dico che è l’ora di non agire superficialmente, occorre ricorrere a cio’ che è più efficace per contrastare questa frantumazione, con l’appello a incontri di gruppo che abbiano motivazioni politiche, religiose, e di altro genere,
    trovare gli argomenti che possano interessare e al contempo voler a tutti i costi il rinnovamento di questa società che sembra immersa in una palude e che dividendoci sempre più in categorie moltiplica i diseredati e gli emarginati.
    Il vero soggetto della Storia è l’uomo senza nome proprio se non quello che ci ha dato Gesù: amico e fratello.
    Vi saluto uno ad uno sperando di scoprire che coltivate in voi la buona volontà di essere veramente discepoli del nostro Maestro Unico.
    Fratel Arturo ”
    Che dire? con gioia e spero con umiltà sento che il suo appello a realizzare incontri di gruppo animati dal profondo desiderio di rinnovare urgentemente il nostro cuore e la nostra società è già in atto e in profonda sintonia con il grandissimo impegno del” nostro capo cordata ” Marco Guzzi dentro i gruppi DP.
    A questo punto mi sembra che la terza condizione di salvezza , ampiamente praticata dentro i gruppi DP che si avvalgono anche molto intelligentemente dell’uso della tecnica sia la Condivisione del nostro percorso di liberazione
    personale per alzare il mondo verso Cristo.
    Ancora grazie e buon cammino Giuseppina

  10. Carissima Giuseppina, grazie per avermi inviato il messaggio di ringraziamento di fratel Arturo e averne condiviso qui alcuni stralci.
    Vorrei riportare ancora un altro appello di fratel Arturo:
    “Si conoscono delle incoerenze di persone che si dicono religiose ma non hanno nel loro obiettivo il riconoscere la stretta interdipendenza degli esseri umani….. La tecnica ci ha divisi in categorie e aumentano gli esseri trascurati e non considerati come uguali …. Ardisco coltivare la speranza che molte persone che contano nella società si accorgano che certi provvedimenti che sembrano assolutamente neutri, sono delle negazioni del Dio Padre, del Dio provvidenza, del Cristo che ha scelto la morte più crudele per persuadere l’uomo che nessuno è trascurabile…….Il vero soggetto della storia è l’uomo senza nome proprio se non quello che ci ha dato Gesù: amico e fratello.”

    Un abbraccio. giovanna

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