Il lavoro interiore è lavoro individuale, lo si fa in prima persona e coinvolge tutta la persona: corpo, mente e anima.
Ogni giorno chiede di ricominciare come eterni principianti.
Passo dopo passo, entrando più profondamente in noi stessi, scopriamo che nel cammino non siamo soli e che mai lo siamo stati.
Quando tocchiamo la ferita che ci separa dal Principio creativo e attraversiamo la paura senza esserne annientati, la fede cristiana ci introduce in un luogo di pace nel quale il nome di Gesù ci assorbe nella sua sfera e ci apre al dialogo: ci viene dato del tu, siamo chiamati per nome e invitati a gioire, a lasciare che la Parola ci ricrei, ci faccia nuovi.
La condizione di duplicità e di passaggio che caratterizza il nostro essere sulla Terra ci fa avvertire il bisogno di condividere con gli altri ciò che emerge dallo scavo dentro noi stessi.
Io non credo che possiamo fare totalmente da soli questo lavoro, abbiamo bisogno anche di confronto, di qualcuno che ci aiuti ad ascoltarci quando siamo confusi, che ci sostenga quando non riusciamo a vedere il cambiamento che vorremmo e che sappia guardare insieme a noi la piccola trasformazione che fiorisce da dentro.
Abbiamo bisogno di sentire che l’Io è anche Noi.
Nel gruppo possiamo sperimentare l’Io nel Noi.
Il gruppo è luogo per approfondire l’ascolto interiore, specchio in cui osservarci, parola che nomina ciò che appare ancora confuso, mano che sostiene quando la fatica o il dolore rallentano il passo, è l’altro che con la sua presenza mi permette di diventare me stesso ed io a lui.
Nel gruppo possiamo percepire che l’io relazionale è inscritto nell’essere e quando lo sperimentiamo riconosciamo il dono che siamo l’uno per l’altro e ne gustiamo la bellezza.
A me pare che il gruppo sia la naturale evoluzione del cammino che stiamo compiendo.
Fin dall’inizio della mia esperienza in dP ho percepito in me il desiderio di condividerla con altri, ho accolto l’opportunità di farlo attraverso i mezzi telematici e nel contempo ho cercato di realizzarla anche fisicamente.
La Vita mi ha dato l’opportunità di unirmi agli amici di Mozzo Dorotina che già si incontravano nella loro parrocchia per dare continuità al lavoro iniziato in dP e di partecipare al corso regolare di Roma.
Adesso nasce, con mia gioia e stupore, un’altra esperienza di gruppo proprio nel mio Paese, una nuova opportunità di giocarmi e di giocare in casa.
A Palazzolo sull’Oglio, alcune persone che avevano partecipato al seminario di Albino e che stanno compiendo un cammino spirituale, hanno manifestato il desiderio di intraprendere il lavoro che sperimentiamo in dP e chiedono di essere introdotte in questa avventura.
A loro si aggiunge Letizia, che pur abitando a Brescia, desidera partecipare al gruppo, motivata dal desiderio di condivisione, dal bisogno di rispecchiarsi nell’altro ad un livello più profondo.
Ci siamo iscritti alla prima annualità del Corso telematico e stiamo muovendo i primissimi passi, gli strumenti a disposizione sono tanti, ma ci accorgiamo che è necessario modularli ed adattarli al nostro passo.
Dolcezza e delicatezza nell’accogliere, coraggio e umiltà nell’ascoltare, pazienza e gradualità nel procedere sono qualità da coltivare per preparare il terreno personale alla trasformazione.
In ciò che nasce vedo sempre più nitidamente che le storie personali non sono estranee alla storia collettiva e che la trasformazione di noi stessi è la sola vera possibilità che abbiamo di cambiare il mondo.
Il processo trasformativo pulsa con maggiore forza nella vita delle persone e la trasformazione non è risposta intellettualoide, ma adesione ed esperienza dell’Essere che ha come compimento la ri-nascita, personale e collettiva.
Passare ad altri ciò che altri passano a me è il gioco che mi appassiona.
Mi affido perciò all’ Altro, che elargisce abbondantemente e gratuitamente, per poterlo giocare con la serietà, il coinvolgimento e la leggerezza di un bambino.
So di non essere sola.
Bellissima riflessione, splendido spirito di condivisione, cara Giuliana!
Buon cammino insieme 🙂
Filomena
grazie Giuliana
ho bisogno di sentire “dette a me personalmente” parole come queste…
ho anche pianto sai?
ti abbraccio di cuore
Rosella
Carissima Giuliana, GRAZIE!
“Dolcezza e delicatezza nell’accogliere, coraggio e umiltà nell’ascoltare, pazienza e gradualità nel procedere sono qualità da coltivare per preparare il terreno personale alla trasformazione.”
In questo momento queste parole vibrano, in me, le sento consonanti con le emozioni che mi abitano.
Eterni ri-comincianti insieme! La forza del gruppo e della condivisione sostiene e incoraggia il proseguimento del cammino, l’ho sperimentato! Sento il desiderio di incontravi presto.
Semi che stanno germogliando nel giardino di casa tua..tutto era pronto e tu hai saputo rispondere alla chiamata!
Il tuo coraggio e la tua capacità di ascolto sono una testimonianza vera!
Un abbraccio. Vanna
Mi unisco a quanto già scritto sopra dalle amiche, e ringrazio Giuliana per la sua generosità nel rispondere agli appelli della vita. E’ una gioia veder fiorire i carismi di accoglienza e lo spirito di ricerca e di sapienza. Ciao a tutte. Paola
mi unisco al coro: grazie Giuliana!
un grande abbraccio. giovanna
Forza Giuliana aleeooo!!!!
Cara Giuliana! Hai veramente il carisma di far nascere nuovi gruppi, perché sai ascoltare in profondità te stessa e gli altri. Auguri sororali di buon proseguimento!
Sì, il cammino di D.P. prevede momenti di lavoro individuale e di lavoro in gruppo. Tante volte però , per motivi geografici o altri, il gruppo è lontano. Io posso comunicare per telefono con alcuni, ma la presenza fisica non c’è e se ne sente la mancanza. Io mi guardo intorno per trovare qualcuno con cui confrontarmi, anche tra persone estranee al D.P. , ma comunque in ricerca. E spesso l’incontro va anche bene, altre volte questo mi crea altri problemi. Allora mi dico: impara a cavartela anche da sola, o meglio prova a sentirti in comunione con altre persone , sebbene lontane .
Per esempio, quando c’è a Roma la lezione con i “fisici”, io cerco di pensarci, di immaginare argomenti e discorsi, di pregare per gli amici lontani. Spero che anche questo serva per sentirmi con loro e ricevere aiuto, per continuare con coraggio il mio cammino. Mariapia
Cara Giuliana, credo che la tua esperienza sia un po’ il prototipo di come si svilupperà DP almeno in una sua parte.
Più andremo avanti, e più diventerà evidente e necessario per alcuni praticanti, progredendo nel loro lavoro, di farsi a loro volta Campo di Eventi per altri. Questo infatti è il Gioco al quale ci siamo messi a giocare, e le sue regole non possiamo cambiarle….
Molti praticanti avanzati stanno già avvertendo il bisogno di raccogliere altre persone, e di fare del proprio corpo un luogo di incontro, ma persistono ancora forti resistenze, quelle che ognuno sta imparando a conoscere. Proprio quando potremmo espanderci rispuntano più agguerrite che mai, per paralizzarci e bloccare così il flusso della liberazione, e cioè le benedizioni che tramite noi potrebbero fluire nei corpi di tante altre persone.
Credo poi che questo metodo: creare gruppi locali che seguano insieme il Corso Telematico, stabilendo rapporti fisici tra i praticanti, sia davvero pregno di futuro. Chiunque potrebbe farlo, e d’altronde qualcuno già lo fa…
Si potranno immaginare poi altre forme diciamo dislocate, che operino per esempio nelle parrocchie o anche in Congregazioni religiose, o altre situazioni …..
Il vento è forte, nonostante tutte le apparenze contrarie, basta aprire le vele per rendercene conto.
Un abbraccio. Marco
“Essere un dono per l’altro” è davvero una grande opportunità,perchè vuol dire guardare se stessi e gli altri,non in generale,ma proprio quelli lì che magari conosci già da tempo, ma che in fondo scopri di non aver mai conosciuto davvero .
Questa nuova profondità ci apre insieme ad una grande misericordia,gioia stupore e riconoscimento reciproco.
E’ bello che ciò accada nella mia città e che Giuliana me ne abbia fatto dono con le sue vele aperte.
Grazie!
Auguri, auguri, ma che bello, e vai!! Cara Giuliana, un abbraccio Fabio e Paola.
Carissimi Filomena, Rosella, Vanna, Paola e Marco, Giovanna, Andrea, Mariapia, Rosanna, Fabio e Paola, amici e compagni di viaggio,
GRAZIE di CUORE per le vostre risonanze.
Lunedì ho partecipato ad una veglia di preghiera animata da don Luigi della Fraternità di Romena e vi ho portati con me.
Sull’altare una grande barca a vela e una domanda come inizio di preghiera:
“Perché avete paura?”
Insieme a voi divento più consapevole della navigazione e della presenza del Maestro che nella tempesta se ne sta a poppa sul cuscino e dorme.
E’ proprio Lui, con la sua presenza ad attenuare la mia paura e a infondermi il coraggio di attraversare la tempesta guardando l’oltre, anche se ancora invisibile.
E’ vero ciò che dice Marco, non possiamo cambiare le regole del Gioco.
Possiamo giocarlo e lasciarci stupire dal Campo di Eventi in cui veniamo assorbiti.
Mi stringo a voi in un grande abbraccio.
Giuliana
grazie Giuliana ,per le tue bellissime e vive riflessioni:io,tu,noi,il gruppo! mi unisco ai commenti precedenti nei quali mi ritrovo . in particolare le ultime tue frasi mi richiamano parole tratte dal vangelo di Matteo 10,7 -8 “…strada facendo, predicate dicendo che il Regno dei Cieli è vicino.gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.”un abbraccio forte forte Irene
sono di nuovo irene, volevo esprimere la mia gioia per la partecipazione di Letizia al nuovo gruppo e a tutte le partecipanti di Palazzolo un benvenuto in questo appassionante cammino……un abbraccio a tutte
Un forte abbraccio anche a te, carissima Irene, e grazie per le tue parole.
Giuliana
Carissima Giuliana
che gioia respirare il profumo primaverile che arriva, nel cuore dell’inverno, da Palazzolo sull’Oglio!!!
Il tuo post e la tua condivisione hanno rafforzato anche in me fiducia e speranza perchè anch’io “in ciò che nasce vedo sempre più nitidamente che le storie personali non sono estranee alla storia collettiva e che la trasformazione di noi stessi è la sola vera possibilità che abbiamo di cambiare il mondo”
Sono proprio felice di far parte di questo gioco che crea gemmazioni e, come Marco, intravedo nuove spontanee fioriture.
Intanto da Pisa dove abito ho contattato diverse amiche di Cagliari( dove ho vissuto per 10 anni) invitandole a partecipare alla conferenza che Marco terrà il 1° febbraio in quella città.
Anch’io sento che il vento è forte e porterà nuove fioriture…
Un abbraccio forte Giuseppina
Carissima Giuliana
che gioia respirare il profumo primaverile che arriva, nel cuore dell’inverno, da Palazzolo sull’Oglio!!!
La tua condivisione e quanto ha smosso rafforzano la fiducia e la speranza.
Anch’io “in ciò che nasce vedo sempre più nitidamente che le storie personali non sono estranee alla storia collettiva e che la trasformazione di noi stessi è la sola vera possibilità che abbiamo di cambiare il mondo”
Sono proprio felice di far parte di questo gioco che crea gemmazioni e, come Marco, intravedo nuove spontanee fioriture.
Intanto da Pisa ,dove abito, ho contattato diverse amiche di Cagliari( dove ho vissuto per 10 anni) invitandole a partecipare alla conferenza che Marco terrà il 1° febbraio in quella città.
Anch’io sento che il vento soffia forte e porterà nuove fioriture…
Un abbraccio forte Giuseppina
Grazie, carissima Giuseppina.
E’ davvero bello respirare insieme il profumo della primavera e intraverdere nuove fioriture.
Ti abbraccio forte.
Giuliana
Dopo l’ultimo incontro a Mozzo, Enrichetta ci ha inviato le sue impressioni e vogliamo condividerle con tutti voi.
Giuliana
Carissimi con ritardo desidero inviarvi le mie impressioni relative al nostro ultimo incontro.
Molto bello il nostro lavoro che prosegue in Dorotina, camminiamo direi alla grande.
Trovo che il gruppo sia sempre più preparato e motivato e trovo che ognuno sia dono per l’altro e ricchezza reciproca.
E’ una bella terapia di gruppo quella che viviamo, un luogo dove scorrono emozioni e relazioni pregnanti e dove ricevo molto.
Così finisce che mi ritrovo sempre risuonare in una parte di Giuliana, di Rosanna, di Amedeo, di Rosa Maria, di….
Rimango incantata per la bellezza della sensazione di un DIO che ti invita a guardare le stelle fidandosi di LUI…
Rimango colpita dalla profondità, sensibilità, sofferenza e spiritualità, dalla genuinità e fanciullezza che emergono da noi e dal contributo rilevante e arricchente dei nuovi arrivati.
GRAZIE GRAZIE A TUTTI.
Questo mi spinge a proseguire sempre più nel cammino e a convincermi che il nostro lavoro, come ha detto Amedeo, non provoca una rivoluzione ma è un lavoro rivoluzionario.
Un abbraccio a tutti Enrichetta