Oggi la chiesa ricorda un santo a noi molto vicino , San Giovanni Bosco nato il 16/08/1815 e tornato al padre il 31/01/1888, con lui nasce e si sviluppa una bellissima realtà ancora efficacemente operante nel mondo, l’oratorio, luogo di impegno verso i piccoli ma anche laboratorio di sperimentazione per pedagogie di vera educazione.
Siamo quindi a tre anni dalla celebrazione del bicentenario dalla nascita e nel mondo la sua opera si sta organizzando con incontri che approfondiscono ed attualizzano le sue intuizioni ed i suoi insegnamenti.
Don Bosco è a noi molto vicino perché “il Caso “ ha voluto che anche i nostri gruppi si sviluppassero sotto la sua benedizione visto che dP da sempre ha trovato un luogo disponibile ed appropriato proprio nell’Ateneo Salesiano di Roma dove puntualmente da 13 anni si svolgono i diversi laboratori.
Dopo il primo anno di incontri ecco che nel 2000 si concretizza per dP il luogo fisico più appropriato poichè siamo ospiti di una università, nell’istituto di psicologia ed in un ateneo Salesiano dove il primo posto è occupato dalla spiritualità e l’origine ci riporta a come, partendo da san Francesco di Sales, questa si sia sviluppata e manifestata proprio attraverso il “ sistema preventivo “ incarnato in Don Bosco .
Ecco solo alcuni dei punti di contatto che sistema preventivo e dP condividono ( oltre alla sala riunioni ovviamente ) :
La pedagogia dell’anima guarda il ragazzo nella sua completezza, corpo, psiche e anima;
In ogni giovane anche il più ferito c’è un punto accessibile al bene e da li si può fargli sperimentare la bellezza;
Crescere è prendere contatto con quello che avviene dentro di noi;
Solo la forza della grazia riesce a guarire cuori feriti;
E’ fondamentale vedere in ciascuno una anima che deve essere conosciuta;
Educare è dare le chiavi di lettura di ciò che accade interiormente, è permettere alla profondità del ragazzo di fiorire dal di dentro, è trasmettere una energia contenta;
Tutti siamo nel profondo abitati;
Piena e gioiosa è la vita che si fonda sulla fede in Gesù.
Non conosco bene Don Giovanni Bosco quindi chiedo il vostro aiuto, chissà quanti altri pensieri ci sono da condividere, a voi la parola . . . . . .
Ale
Caro Ale, grazie per questo post che fa memoria di questo santo così importante nella Chiesa e anche così vicino alla spiritualità del nostro movimento Darsi Pace.
Un santo fa miracoli, in quanto la sua coscienza aderisce sempre di più ed è conformata alla coscienza e alla potenza di Cristo. La biografia di questo umile ragazzo è costellata di eventi straordinari che testimoniano il fatto che la ‘spina’ della corrente che lo animava era attaccata ad una fonte ‘altra’ rispetto a quella dello stato ordinario da cui normalmente l’umanità prende energia.
Anche se ognuno di noi è chiamato a vivere personalmente il rapporto con Dio, la mediazione, l’intercessione dei santi è un aiuto potente sul cammino: è una cordata che sostiene, illumina e guida.
L’azione creatrice di bene che Don Bosco ha realizzato durante la sua vita terrena è stata ampia e tu l’hai ricordata efficacemente nei punti principali.
Aggiungo un piccolo pensiero, una scoperta recente di come la sua lungimiranza oltrepassasse i confini nazionali….
Tra le missioni salesiane è stata particolarmente significativa, agli inizi del ‘900, quella nelle terre della Patagonia, nel profondo sud dell’America latina.
Voluta espressamente dal fondatore, questa missione ha visto il suo principale protagonista in Padre Alberto De Agostini, sacerdote salesiano biellese, celebre come esploratore, alpinista e fotografo, che scoprì e dette il nome a territori sconosciuti, riportandone dettagliata documentazione scritta e filmata.
In Cile e in Argentina é ancora oggi ricordato come figura fondamentale nella storia delle terre magellaniche, delle quali intuì e promosse lo sviluppo.
Vi segnalo un breve video http://www.youtube.com/watch?v=sJVgYdHOOxY e, se avete tempo, le straordinarie riprese degli indigeni, prezioso reperto cinematografico di enorme valore per la ricerca antropologica:
http://www.youtube.com/watch?v=HVMo-P8NhYg
Viva Don Bosco!!!
caro Ale,mi spiace ma non posso dare il mio contributo perchè non ho mai approfondito la pedagogia di Don Bosco ma ti ringrazio dei tuoi pensieri che mi hanno arricchito dentro e mi hanno fatto riflettere.
certo che se queste riflessioni fossero assunte come linee guida dei responsabili di oratorio e dagli insegnanti di religione e dai genitori…..per i nostri ragazzi ci sarebbero spazi di crescita. interiore….non solo spazi fisici .
cercherò comunque di diffondere qs riflessioni tra alcuni amici-genitori…
un abbraccio irene
Grazie a te cara Irene, perchè è proprio quello che indichi il lavoro da fare, stimolare la riflessione per arricchire la conoscenza della grande responsabilità che educare rappresenta.
Nel nostro laboratorio DarsiPace ci troviamo spesso di fronte alle distorsioni subite e passare a quelle operate è un attimo, prendiamo cioè atto di come ci viene naturale diffondere ferite anche a chi amiamo.
Tutto questo automatismo però può essere interrotto se ci impegniamo un po’ di più quindi buona diffusione,
Ale
“Padre, maestro ed amico” questo slogan riassume la figura di Don Bosco.
Ho trascorso gran parte della mia giovinezza in oratorio, nei campi di formazione per animatori e nell’associazione sportiva fondata sul “sistema preventivo”: “Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l’amorevolezza” (Don Bosco).
Mi ha sempre stupito questa integrazione sui diversi livelli che oggi sperimentiamo nei percorsi dP.
Quando ne sono diventato consapevole ho avuto la sensazione che il mio viaggio stesse andando nella direzione giusta, quella di Casa.
La sua missione è nel sogno che farà a 9 anni. — http://www.sdb.org/ITA/Pagine/_1_10_6_2_.htm —
Più tardi dirà lasciando increduli tutti: «In ogni giovane, anche il più disgraziato, havvi un punto accessibile al bene:
dovere primo dell’educatore è cercare questo punto»
Per loro “inventerà” la scuola professionale e il contratto di apprendistato ancor prima di qualsiasi sindacato
perché era consapevole che “Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un buon o triste avvenire della società…”
Don Bosco aspirava per ciascuno giovane perchè diventasse “Buon cristiano e onesto cittadino”.
Era attento al linguaggio e diceva agli educatori ai suoi salesianio “La sola parola equivoca, considerata innocua, può portare ad un comportamento scorretto” e “Amate ciò che amano i giovani, affinché essi amino ciò che amate voi.”
Nell’azione, nel fare, nella proposizione del gioco e dell’attività educativa soleva dire
“Noi facciamo consistere la Santità nello stare sempre allegri e fare sempre e bene il nostro dovere.”
In questo meraviglioso tempo pieno di opportunità ma dalla chiacchera e dal pettegolezzo facile avrebbe forse detto
le stesse parole di allora: “Tu non devi essere un predicatore, ma hai una maniera efficacissima per predicare: il buon esempio.”
Questo potrebbe essere parte di un programma elettorale. Non parole ma una vita affascinate, che nasce dal suo “SI” alla proposta che riceve in sogno da parte di Gesù che non lo lascerà solo mettendogli al suo fianco Maria.
Concludo con la mia frase, quella che Don Bosco mi ha lasciato nel cuore e che amo ripetermi spesso soprattutto quando
il mare è mosso: “Renditi umile e forte” e che insieme alle altre vi condivido.
Grazie caro Alessandro per questa opportunità di ri-scoprirmi salesiano, di dire che il percorso dP dal mio punto di vista è salesiano e che non a caso come hai già detto si svolge in un ambiente salesiano 🙂
Caro Domenico,
aspettavo il tuo intervento che sapevo avrebbe arricchito con la testimonianza questa bella realtà di cammino iniziatico che condividiamo.
E’ però un pochino triste vedere come anche gli oratori e i laboratori Salesiani stiano vivendo questa profonda crisi di senso.
Del resto è proprio per questo che nasce DarsiPace quindi. . . . . . . . . .buon viaggio a tutti
Paola, non so come ma il tuo bellissimo intervento lo vedo solo ora, la vecchiaia avanza inesorabile, quindi prima di tutto ti porgo le mie scuse e poi ti ringrazio per la ricchezza donata.
Saluto con inchino e baciamano.
Non preoccuparti Ale, anche io l’ho visto solo oggi, anche se l’avevo scritto per prima, sabato scorso da Cagliari.
Forse, non provenendo dal mio solito p.c., ha avuto bisogno di una sorta di autenticazione da parte dell’amministratore del sito. Non so come spiegarmelo altrimenti. Comunque ancora viva D. B.!!!!!