Come per i corsi fisico-telematici, anche per i gruppi dP di Mozzo e Palazzolo si sono conclusi a giugno gli incontri dell’anno ed è iniziato il tempo di vacanza, tempo di stacco, di riposo, di vacuità in cui possiamo ricevere la bellezza che ci viene incontro.
A me pare che anche quest’anno, sia a Mozzo che a Palazzolo, abbiamo concluso in bellezza.
Mentre scrivo mi accorgo che la parola conclusione non dice ciò che l’esperienza è; in realtà il processo trasformativo in cui siamo immersi e che cerchiamo di comprendere non finisce mai.
Questo è davvero bello!
E’ un antidoto contro la noia dello scenario culturale dominante.
Quest’anno a Mozzo abbiamo iniziato regalandoci le parole trovate da alcune di noi nella cella di san Romualdo nell’eremo di Camaldoli e abbiamo concluso con una meditazione che ci ha fatto toccare terra, riportandoci all’esercizio auto conoscitivo centrale nel primo anno e con la biodanza guidata da Erica per elevarci e contattare il divino che ci abita.
Con i nostri tempi, senza forzature, mettendo in campo ciò che va affiorando dentro ognuno di noi, abbiamo concluso il programma della prima annualità.
Il gruppo è la palestra in cui ci mettiamo in gioco a cuore aperto, sia nella conduzione dell’incontro, sia nella condivisione della ricerca di nuove strade da percorrere per diventare pienamente uomini e donne.
Nel gruppo impariamo ad ascoltarci in profondità, ad ascoltare la risonanza dell’altro, del diverso dentro di noi, a contattare un luogo di maggiore integrità che ci apre ad una dimensione di unità e di comunione.
L’ingresso di nuove persone, iscritte al telematico, ha arricchito il gruppo ed è stato un’ ulteriore opportunità di confronto nel cammino in cui, da principianti, impariamo a gustare la gioia di ricominciare.
L’esperienza di Mozzo cammina su un tracciato che si è definito nel corso degli anni mentre quella di Palazzolo, appena iniziata, lo sta cercando.
Il metodo integrato e gli strumenti che il laboratorio dP mette a disposizione sono tanti, noi li utilizziamo lasciando che si faccia la forma adatta alla nostra taglia.
A Palazzolo ci siamo incontrati ogni tre settimane desiderosi di confrontarci, di guardare con umiltà ciò che di noi va potato perché il nuovo possa fiorire; ci ritroviamo, dopo aver percorso strade diverse, sentendoci gli stessi giovani di quarant’anni fa quando ci incontravamo in oratorio a sognare un mondo a dimensione d’uomo, facciamo i conti con i sogni di allora, con i cambiamenti avvenuti nelle nostre vite e nella società ma anche con il desiderio che continua a sollecitare la nostra ricerca, la forza della Vita che pulsa dentro ogni essere umano perché partecipi con maggiore consapevolezza al gioco in cui niente e nessuno viene escluso.
Ora comprendo che le parole della regola camaldolese sono venute a dare risonanza a quelle di Cristo:
“Io sono la vite, voi i tralci” se rimani unito a me porterai frutto, se ti distacchi da me seccherai e verrai bruciato.
Come nella pianta c’è una parte che va in profondità, nell’oscuro, nella terra per prendere alimenti e una parte che viene su all’esterno che si riempie di foglie, di fiori e di frutti, così è anche la nostra realtà: c’è una parte che discende e c’è una parte che ascende. Noi troviamo il nostro equilibrio e la nostra fruttificazione nel riuscire ad armonizzare queste due componenti del nostro essere.
Cristo ha usato questa grande metafora per portare un’ inversione di movimento nel movimento degli uomini, inversione attuata per farlo fiorire, per farlo fruttificare.
Nel grande laboratorio di dP impariamo proprio questo movimento: scendiamo nelle nostre tenebre per innalzarci alle frequenze dello spirito.
Con Cristo l’uomo vive per ascendere e non ascende se prima non è disceso.
E’ il mistero della nostra vita, composta di carne e di spirito.
Con questa consapevolezza, mi lascio condurre nel tempo vuoto della vacanza da un verso di Marco Guzzi
“Andrò in vacanza per esserti fedele”
Buona estate a tutti!
Ciao Giuliana, che bello leggere le parole di qualcuno che ti è vicino anche…geograficamente! Sì, perché io abito a Bergamo, ho frequentato il 1° corso telematico e attraverso i video DP sono venuta a conoscenza del vostro gruppo di Mozzo: come vi posso contattare direttamente? mcarla
p.s.: bello il tuo ‘post’…spero che questa vacanza mi faccia diventare davvero più “fedele” possibile alla pratica meditativa che ci ha passato Marco, ciao
Voglio ringraziare l’ amica Sevi per avermi fatto conoscere il gruppo Darsi Pace dove sono stata accolta a braccia aperte, ho imparato a leggere, discutere e meditare, mi sono confrontata e ho capito di avere un sacco di limiti che vanno accettati.
Nel gruppo ho ricevuto molto e ho capito che anch’io posso dare di più, posso essere più paziente, più attenta, più obbiettiva.
Spero che i fiori ricevuti diventino frutti belli e maturi.
Arianna
Ciao Giuliana! Grazie per questa bella sintesi del lavoro nei gruppi dP.
L’augurio per tutti è che il vuoto che ci alleniamo a fare dentro di noi diventi lo spazio di accoglienza per crescere nel capovolgimento della mente e del cuore.
Un abbraccio
iside
Cara Giuliana, vorrei proprio dirti che quando ti leggo mi consolo.
Ritrovo nella tua scrittura e nei tuoi racconti quella nettezza, quella determinazione matura, quella consapevolezza sobria dei nostri progressi, che siamo tutti chiamati a ricercare ogni giorno.
Gesù dice che ci riconosceremo dai frutti.
Non è facile puntare sempre sui frutti da far crescere. Siamo spesso impelagati nelle nostre paure/dubbi/riflussi/resistenze/risentimenti/confusioni etc. etc.
Lo sappiamo, e lavoriamo ogni giorno su queste ombre; ma poi c’è il tempo dell’operare.
Ecco i frutti.
Viene il tempo di rilanciare, di diffondere, di passare la mano, di allargare gli orizzonti, senza troppe chiacchiere.
Allora, in quei momenti, dobbiamo sviluppare appunto la nettezza e la fortezza, la determinazione, che vengono dallo Spirito, lasciato operare.
L’integrità diviene fioritura.
E i frutti si fanno celebrazione: Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente!
Grazie, e auguri. Un abbraccio. Marco
Fruttificare,alternando momenti di grazia ad altri di aridità, è stato il mio passo nei gruppi, grande dono di sè all’altro.
La potatura è ciò che sto continuando a fare come cammino di grazia e di liberazione.
A Mozzo i frutti sono stati preceduti da fioriture: condivisioni,ascolto profondo,poesie,preghiere, danze,meditazioni,che hanno radicato la nostra conoscenza reciproca con vissuti caldi e vibranti.Il frutto del metodo integrato portato avanti con costanza,sono stati tanti piccoli passi verso la nostra integrità.
A Palazzolo la reciproca conoscenza dei partecipanti ha fatto fiorire in me una scelta libera e consapevole nella condivisione degli esercizi del prima anno telematico,allargando così la liberazione della propria storia familiare all’intreccio delle relazioni ri-nate e ri-nominate nel proprio paese d’origine.
“Insieme” sento crescere la forza del cambiamento e ringrazio il Signore di questi doni e della gioia del cammino.
Un abbraccio a tutti i DP. Rosanna
@ mcarla: adesso che sappiamo di essere vicine anche geograficamente spero di poterti incontrare.
Attraverso dP ci metteremo in contatto.
Ti auguro di respirare profondamente la vacanza.
@ Arianna: quanti passi abbiamo fatto insieme, cara Arianna, quante paure abbiamo guardato e visto dissolversi imparando a mollare la presa per partecipare al Gioco che ci rinnova.
Grazie per il coraggio e la perseveranza che hai dimostrato e donato a tutti noi.
@ Marco: sono commossa dalle tue parole e nello stesso tempo contenta della consapevolezza che guadagno nel cammino trasformativo.
Il tempo che viviamo, tempo rivelativo in cui il male si consuma, rende sempre più necessario un incessante lavoro interiore ed il grande laboratorio di dP rappresenta per me lo spazio di accoglienza, di ascolto e di accompagnamento da sempre desiderato e finalmente trovato, un grande dono della Vita. GRAZIE!
@ Iside: svuotarci e farci piccoli sono movimenti necessari per uscire dalle nostre prigionie e prendere il volo.
La leggerezza e la libertà di movimento sono doni che arrivano quando meno li aspettiamo.
Spero di vederti ad Albino.
@ Rosanna: metterci in gioco nel gruppo di Palazzolo è un ulteriore passo nel cammino di liberazione, togliere strati alla nostre maschere per guadagnare in integrità e toccare la Gioia che niente e nessuno ci può togliere.
Un grande abbraccio. Giuliana
Non conosco la poesia integralmente, però desidero lasciarmi giudicare da questo verso, “ponendomi di fronte” ad esso, come fosse “la parola”.
Io mi sento sempre fuori luogo, fuori tema, fuori tempo, mai in sintonia con gli altri ed ho molta difficoltà ad interiorizzare un senso di appartenenza.
Durante questo ultimo anno, il terzo telematico ed il quarto a Mozzo, la mia evoluzione segue proprio IL SENSO della vacanza da ogni sforzo, silenzio ogni impulso, talvolta anche generoso, per purificarne l’inevitabile pretesa, e lasciare che la mia fede in colui che porta a compimento ogni cosa, si rafforzi.
Non so se questo sia bene o male, ma è quello che lo Spirito mi pare mi indichi ora.
Comunque sia, al termine di questo anno ho raggiunto due risultati opposti, mentre sempre meno sento “l’appartenenza” al gruppo telematico, finalmente con molta gioia nel cuore comincio a percepire una iniziale appartenenza al gruppo fisico di Mozzo, e ne ringrazio Dio e tutti i miei compagni di viaggio.
Buone vacanze a tutti, con affetto
Rosella
Cara Rosella,
il vuoto e il silenzio rendono il nostro essere più ricettivo di una conoscenza dalla quale ci siamo allontanati snaturandoci.
Arrivata al terzo anno di telematico riconosco quanto è grande per l’uomo essere chiamato a diventare figlio di Dio.
Il gruppo, fisico e telematico, mi regala momenti di grande intensità in cui ciò che percepisco è l’appartenenza, in Cristo, a questa figliolanza: siamo parte del grande sogno che Dio ha avuto creando l’uomo.
Prendere maggiore consapevolezza di questo mistero mi aiuta a lasciare andare tutto ciò che è vecchio, tutto ciò che deve morire per affrontare la vita come nuova creatura, risorta con Cristo.
Ti abbraccio.
Giuliana
Sì Giuliana, sono d’accordo; infatti è proprio in questa “apparente contraddizione” del risultato finale, che osservo le mie specifiche resistenze al processo di trasformazione e questo mi da gusto nel continuare il lavoro.
C’è tempo per ogni cosa.
Ciao e buona giornata
Rosella
Mozzo, scuola di vita.
E’ stato un anno molto positivo, denso di profonde condivisioni che mi hanno portato ad avere una più intensa attenzione nei confronti degli amici del gruppo e a voler loro più bene.
Il coinvolgimento a coppie della maggior parte dei partecipanti nel condurre attivamente gli incontri mensili è stato per me un valore aggiunto a questo gruppo.
E poi c’è stata anche qualche novità espressiva che mi ha permesso di sciogliere le mie emozioni in senso meditativo e anche ludico.
E l’immensa gratitudine nei tuoi confronti per l’invisibile ma sempre presente delicatezza con la quale tu Giuliana riesci a farci star dentro questo percorso impegnativo.
Vado invacanza, sereno e in pace.
Grazie a te, carissimo Gianni per avere condiviso nel blog i tuoi progressi, i piccoli passi che ci aiutano ad aprire la mente, ad espanderci, a farci nuovi, a sentire la vita scesa nella coscienza degli uomini attraverso Cristo risorto.
Gustiamoci la vacanza per rigenerarci e rilanciare la cordata; se la Grigna non fa più per noi, nuove altitudini ci aspettano.
Un forte abbraccio.
Giuliana
Cara Giuliana molto bella l’interpretazione dello scendere e poi salire, l’ incarnazione e la resurrezione sono parte integrante del nostro percorso; e anch’io mi consolo, come Marco, nel constatare il valido contributo che hai dato ai nostri gruppi in così breve tempo. Ti aspettiamo nei formatori, perchè il tuo esempio ci dia forza e determinazione! Un caro abbraccio Gabriella
Cara Gabriella,
sono arrivata a Roma al dodicesimo anno dell’ esperienza dei gruppi dP ed ho raccolto il frutto della vostra seminagione; concretamente per me si è tradotto nel lasciare fiorire nuove esperienze di gruppo dentro un metodo sperimentato che apre ad una nuova visione e dà speranza.
Strumenti nuovi, attuali che aiutano l’uomo post-moderno ad intraprendere la via del ritorno in cui sperimentare che l’io non è separato dal noi.
Proseguire il lavoro nel gruppo formatori rappresenta per me un ulteriore passo per partecipare al Gioco dal quale, in fondo, mi sento attratta.
E se arriva la paura, la accolgo, la riconosco e la lascio andare.
Grazie e un forte abbraccio.
Giuliana
Ho cercato parole per esprimere la mia esperienza di partecipazione al gruppo darsi pace di Mozzo….ho disposto le parole in verticale e ..ogni inizio lettera mi ha richiamato parole che vogliono esprimere ….esperienze , emozioni……..in questi acrostici…..
G guidare….lasciarci guidare
R ricevere
U unirci
P partecipare
P percorrere piccoli – passi per
O osservarci dentro, ascoltarci
D darci gioiosamente
A appuntamento ogni mese
R raccoglierci
S stare
I insieme, stimolarci a vicenda
P pace vissuta insieme
A amicizie belle, vere e profonde
C conoscerci meglio e condividere
E esercizi, emozioni e nuove energie
M meditare insieme, rimuovere
O ostacoli
Z zittire pensieri giudizi
Z zittire per abbandonarci fiduciosi all’
O onda del respiro
un caro saluto a tutte e a tutti ……con gratitudine Irene….
Cara Irene,
grazie di questo ‘acrostico’ che mi trasmette la gioia e il dinamismo del vostro gruppo.
Ti abbraccio e ti auguro una buona estate.
Paola
Cara Irene,
aggiungo il mio grazie a quello di Paola e vi abbraccio entrambe nel tempo dilatato della vacanza.
Giuliana
… “tempo di stacco, di riposo, di vacuità in cui possiamo ricevere la bellezza che ci viene incontro”:bello! mi piace! 🙂
“Ricevere la bellezza”:quanto ce n’è bisogno! …quella che riveste la quotidianità, le persone e gli incontri che facciamo!
Grazie, sono venuta poco al gruppo, ma abbastanza per sentirne l’abbraccio che avvolge e accoglie…
Buone vacanze!
Chiara
La bellezza che ci viene incontro scopre, nella profondità di ogni creatura, la bellezza che attende di venire alla luce.
Grazie Chiara. Arrivederci a settembre.
Giuliana