” Cristo in voi, speranza della gloria”
(1Col.1,27)
E’ la croce di Cristo che, piantata sul mondo, lega Cielo e Terra.
Dio si è fatto uomo perché l’uomo si faccia Dio. E S. Paolo invita i cristiani alla consapevolezza che Cristo stesso può vivere in loro, e riplasmarli.
Negli ultimi tempi Marco Guzzi richiama con forza ed insistenza la nostra attenzione sul rapporto tra Cielo e Terra, tra Dio e l’Uomo, tra la teologia e l’antropologia.
Anche nel recente intensivo che si è svolto ad Albino, nella mia amata Valle Seriana, dal 6 all’8 settembre, Marco ha sottolineato il fatto che l’uomo ha grande potenza creativa, che il pensiero crea, per cui l’uomo diventa quello che crede, quello che liberamente decide di credere.
Le conseguenze di quanto gli uomini credono sono decisive per delineare il profilo dell’uomo di domani, per delineare la società che desideriamo, perché è dalle diverse visioni che si hanno di Dio che discendono i diversi tipi di società esistenti.
Non possiamo quindi scegliere una fede o un’altra come fossero indifferenti: non lo sono né per la singola persona né per i singoli popoli.
Naturalmente la fede senza la verità non sostiene niente e nessuno, ma noi sappiamo che la fede è una forma di conoscenza più profonda nella luce di Dio.
Non sono questioni astratte quelle riguardanti quale immagine abbiamo di Dio, dell’uomo e della società, perché da queste immagini, concatenate ed interdipendenti,dipendono la nostra capacità di risolvere i problemi, la nostra salute e la nostra felicità.
D’altro canto non esiste una spiritualità astratta e non esiste un’esperienza spirituale fuori dalla scelta di fede liberamente accettata, e inevitabilmente collocata in una tradizione storica di qualche millennio.
Sulla base di queste riflessioni abbiamo fatto pratiche meditative conseguenti, nella visione unitaria di Dio-Cosmo-Uomo.
L’intensivo è stato tanto breve da essere accessibile a molti, quanto denso da aver appagato tutti.
Della sessantina di praticanti molti erano alla prima esperienza, e diversi quanti avevano solo seguito corsi telematici: il momento della presentazione, oltre a dare la gioia di conoscere persone nuove, è stato ricco di un’umanità che appare in forte ricerca e piena di sete di cose fresche e vere e vive e buone.
E’ stato impressionante per me constatare nei neofiti l’urgenza di capire e la disponibilità a faticare nell’ascolto e nel mettersi in discussione, ed è un’evidente conferma del bisogno che tanti hanno del percorso di “Darsi pace”.
E’ bello poi pensare alla provvidenzialità di accadimenti che hanno accompagnato questo momento di “Darsi pace”: al sabato la giornata mondiale per la pace voluta da papa Francesco per la crisi della Siria, la domenica la festa della natività di Maria, il lunedì la lettura del giorno.
Per la guerra che incombe sulla Siria tutti abbiamo risposto “toto corde” all’appello di preghiera per la pace, e alle 18,30 ci siamo messi in sintonia con San Pietro e con i fratelli in preghiera nel mondo intero partecipando alla Messa celebrata da don Valentino, e quelli che potevano hanno anche digiunato: nella consapevolezza di san Giovanni Crisostomo che “chi prega ha in mano il timone della storia”. Intanto in tutte le vallate le campane dei paesini sulle pendici dei monti suonavano come in preghiera, chiamando alla preghiera.
Nel buio della sera un gruppetto recitava il rosario davanti ad una statua della Madonna “regina pacis”.
E l’8 settembre abbiamo ricordato questa regina che nasceva immacolata, di quell’immacolatezza cui noi desideriamo tornare, leggeri e luminosi.
Paola ha animato i momenti di risveglio del corpo non solo al mattino ma anche durante il lavoro della pratica durante la giornata, e tutti le sono grati.
Antonio di Torino ci ha mostrato le animazioni grafiche dei disegni di Marco.
La seconda sera è stato organizzato un momento di canto e poesia, dove Silvia e Daniela con piccolo coro ci hanno proposto canti in gregoriano che non ci si stancherebbe mai di ascoltare, mentre Fabio ha interpretato le poesie di Marco “Darsi pace” e “Perdonarsi”.
Ho visto che molti hanno saputo lavorare costruttivamente nell’esercizio in cui si prova ad entrare nell’interiorità del proprio disagio e lo si scrive.
Nella condivisione nei piccoli gruppi è stata autentica l’espressione della propria sofferenza, e nella meditazione dell’ultimo giorno, quando siamo stati invitati da Marco ad esprimere le nostre aspirazioni, è emersa una prospettiva di cammino in una speranza di ampio respiro che già era un inizio di salvezza.
Grazie GianCarlo per la sintesi efficace delle giornate vissute ad Albino.
Oggi pomeriggio il gruppo dP di Mozzo Dorotina ha condiviso il lavoro svolto durante l’intensivo con gli amici impossibilitati a partecipare.
Nel giorno in cui la liturgia celebra l’Esaltazione della Santa Croce ci predisponiamo, con il nostro ritmo, al secondo anno telematico in cui diventa fondamentale, nella prosecuzione del lavoro, la scelta di fede e la rinnovata decisione di credere.
Ora guardo la croce di Cristo come albero di vita piantato sul mondo per unire il Cielo alla Terra, rivelazione di un Dio che non vuole sacrifici, ma si sacrifica perché l’uomo si faccia Dio.
Ti abbraccio.
Giuliana
Grazie Giancarlo per la narrazione dell’intensivo, così che anche noi che non eravamo presenti abbiamo potuto avere un assaggio di questa esperienza.
iside
Caro Giancarlo,
grazie per questa bella sintesi che m’induce a condividere alcuni movimenti personali del “prima e dopo” Albino.
Sono arrivata all’intensivo molto tranquilla e in pace con me stessa, desiderosa di staccare la spina e scambiare abbracci vecchi e nuovi; ma, me ne son tornata un po’ turbata.
Questo mi accade spesso quando nel lavoro proposto da Marco tocco ed attraverso il mio punto di scissione; non sempre raggiungo l’obiettivo alla conclusione del corso, talvolta mi sono necessari più giorni, per risolvere emotivamente il nodo.
Il lavoro dell’intensivo mi è stato utile, accelerando la rigenerazione della sostanza della mia anima e finalmente, anche se “ solo dopo qualche giorno” sto meglio di prima.
Sento l’energia interiore che mi sostiene e illumina in questo periodo per me fisicamente molto faticoso e pieno di decisioni da prendere.
Mi sento “interiormente accompagnata” in una modalità che mi era sconosciuta prima (ha a che vedere con il mio senso di solitudine o mancanza di senso o di appartenenza, ha a che vedere con “il deserto” ed il suo fiorire).
Ciao, un abbraccio
Rosella
Risonanze …dopo l’intensivo……come in cielo così in terra
Mi sento rafforzata…..
La Parola si apre e risuona……
Invito sollecito a purificare la mente
Perseveranza nella pratica meditativa
Chiamata, richiamata a purificare le distorsioni
,le immagini deformate…per corrispondere alla sua immagine….
e vivere la vita facendomi plasmare dal pensiero di Cristo”
Procedere nel processo di trasformazione….un passo dopo l’altro…..
ma non sono sola……
Mi unisco a quanto espresso da Giancarlo ed un particolare grazie a Paola che ha inaugurato i nostri giorni ad Albino con la sapienza del corpo unita-mente alle poetiche parole di Marco “ la sede della sapienza
LA SEDE DELLA SAPIENZA
“la nostra bocca si aprì al sorriso” ( Salmo 125,2 )
Ogni giorno mi liquidi la mente
Che un castrato
Verbo fece inviperire.
Scroscia la tua luce adolescente
E mi dissolvi anche l’antica calcolosi
Detta morte.
Poi resta il campo:
La tua ridente,
Dentro i miei pensieri.
E’ questa la mia sede:
Un corpo franco.
Questa è la fede: essere un uomo
E Dio
Unita-
Mente.
GRAZIE a Fabio per la bravura nel far risuonare intensamente ed emotivamente le poesie di Marco
Grazie a Silvia e Daniela per avermi dato la preziosa opportunità di sperimentarmi nel canto gregoriano……
Sabato al gruppo Mozzo abbiamo condiviso le risonanze dell’intensivo di Albino e siamo quindi ripartite con grande carica…ed entusiasmo con il terreno preparato….grazie a Marco……..
Un abbraccio intenso intensivo……..Irene
Grazie
Ciao carissimo Giancarlo, ho letto con grande piacere le tue riflessioni così profonde e così appassionate riguardanti l’incontro dei gruppi ad Albino; le dstanze dalla mia Calabria non mi hanno permesso di partecipare ma è stato comunque bello ricevere la tua sintesi così completa e articolata; ricordo ancora con grande nostalgia l’incontro di Campello e il bel clima emotivo e relazionale di quei giorni; tra qualche settimana ci sarà l’inizzio dei gruppi del primo anno, mi sono già iscritta, sono contenta di fare questa esperienza, quando ci rivedremo avrò ulteriori argomenti su cui cercare un confronto. Intanto ti mando dalla bella Crotone un saluto affettuoso che tu estenderai per me anche a tua moglie. Serena giornata Adele