“Figliolo, certo la tua disoccupazione è un problema serio!”.
Queste le parole che Padre Pio disse a mio padre, allora poco più che ventenne, quando lo vide la prima volta, prima ancora che papà avesse avuto la possibilità di parlargli delle proprie difficoltà lavorative e di avvicinarlo: non essendo riuscito a confessarsi da lui per lo straordinario numero di persone che sempre accoglieva, mio padre lo aveva inseguito di nascosto, oltrepassando, contro le regole, una porta del convento di San Giovanni Rotondo e lo aveva chiamato mentre si avviava per una scala : “Padre…
Tra i doni che il Signore aveva concesso al frate di Pietralcina, c’era quello di leggere le anime come libri aperti, e di questo mio padre ebbe tante altre conferme nelle successive occasioni di incontro con lui, durante le confessioni, avvenute stavolta ‘secondo le regole’.
E certamente Padre Pio è uno dei santi più conosciuti, tanto amato ma anche tanto avversato, già quand’era in vita: alter Christus. Un uomo che non esitava a rimproverare aspramente e anche a cacciare dal confessionale chi andava da lui per malsana curiosità. Un uomo che rimaneva in dolcissima estasi di fronte al mistero dell’Eucarestia. Un uomo che si stupiva sinceramente del fatto che i suoi confratelli non vedessero la Madonna accanto all’altare durante la messa.
Il lato oscuro, il rovescio di questa immensa popolarità (chi di noi non ha trovato immagini del Santo nei posti più impensati?!) è il rischio di farne un idolo, trasformando una sana e spirituale forma di devozione, di rispetto ed ammirazione per quest’ uomo che ha speso tutto se stesso nella incessante preghiera, nel servizio a tante anime che , disperate, si recavano in confessione da lui per rintracciare una luce di salvezza ( e che potranno aver ascoltato da lui queste incoraggianti parole : ” Prega e spera, non agitarti. L’agitazione non giova a nulla. Dio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera.” ), in un fuorviante devozionalismo.
Si potrebbe cioè erronea-mente considerare un Santo o una Santa come il punto d’approdo del nostro percorso di fede piuttosto che come un amico o un’ amica che ci ha preceduti e che ci può rendere più agevole la strada con la sua esperienza. Accompagnandoci. Luminosi punti di riferimento, ma non luoghi d’arrivo.
Ci dice infatti lo stesso Padre Pio : “Il Signore non può darmi un cireneo. Devo fare soltanto la volontà di Dio e , se piacerò a lui, il resto non conta”.
Ed ancora: “Gesù nella vita non ti chiede di portare con lui la pesante croce, ma un piccolo pezzo della sua croce; pezzo che si compendia nei dolori umani.”
Se il Santo o la Santa diventassero i nostri idoli, resteremmo spiritualmente immaturi, come bambini che non vogliono svezzarsi e delegano ad altri la propria personale ed insostituibile esperienza di ricerca della relazione con Dio.
“La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci, ma che dobbiamo vincere”.
Se fosse altrimenti, vivremmo una fede distorta, l’esempio dei Santi e delle Sante di Dio non ci aiuterebbe a crescere nello spirito, non ci aiuterebbe ad affrontare il nostro imprescindibile itinerario trasformativo.
Cammino che ci conduce a diventare noi stessi integral-mente.
Anche noi Santi.
“Facciamoci santi così, dopo essere stati insieme sulla terra, staremo sempre insieme in paradiso.”
Cara Filomena,
grazie per aver ricordato Padre Pio in occasione della sua festa.
La spiritualità forte, il potere di guarigione, lo spirito di consiglio che questo santo ha saputo testimoniare ci incantano e conquistano. Ma, come scrivi giustamente, questa fascinazione serve per tornare a lavorare su noi stessi con maggiore tenacia e fede.
“Signore, il mio passato alla Tua misericordia, il mio futuro alla Tua provvidenza, il mio presente al Tuo amore!”
Cara Nuccia, come dimenticare il caro zio Michele e la sua forte fede? Il suo ultimo gesto affettuoso nei miei confronti fu di inviarmi una foto di Padre Pio con su scritto “Auguri!”. E’ stato il suo ultimo saluto a me, con l’augurio di prosperare nella vita sotto il patrocinio del Santo di Pietrelcina, del quale fu figlio spirituale. Ciò che dici è vero. Spesso concepiamo i Santi come dei marziani. Ma sono stati uomini e donne come noi, fragili e mortali, che tuttavia hanno creduto nell’adempimento delle promesse del Redentore, senza tanti sofismi cui ci siamo abituati. Bisognerebbe sentirli a noi vicini, perché la loro vicinanza sarebbe presenza, presenza attuale e sollecita, non dilazionata e capricciosa. Essi intervengono prontamente in caso di bisogno, così come intercede prontamente una madre o un padre. Un abbraccio.
Carissimi Paola e Salvatore,
vi ringrazio per aver condiviso il ricordo di San Pio
“Camminiamo, dunque, sempre anche nel nostro passo lento; purché abbiamo l’affetto buono e risoluto, non possiamo se non camminare bene ! ”
Vi abbraccio affettuosamente
Filomena