“La gioia del cuore è vita per l’uomo, la contentezza moltiplica i giorni” (Sir 30,22).
Il post di Giuliana mi porta a riflettere sulla potenza del sorriso.
Sorridere è una pratica spirituale conosciuta fin dai tempi antichi per godere di una vita lunga, sana e felice e creare un mondo di pace.
L’essere umano sembra avere una predisposizione innata al sorriso: i feti sorridono nel ventre materno e i neonati sorridono nel sonno.
Questa tendenza al sorriso, che i neonati esprimono con tanta naturalezza, viene poi in parte soffocata da ferite che ci chiudono in una prigione di tristezza.
Il neonato sorride del ben-essere del corpo, della sensazione piacevole di essere nutrito e al sicuro tra le braccia materne; un tutt’uno con il suo corpo, pensa nel corpo, parla nel corpo, sorride il sorriso del corpo.
La mancanza di cure amorevoli, vissute come mal-essere, contrazione dolorosa, porta la mente a separarsi dal corpo, da quello che il corpo sente/pensa/vive. La ferita resta congelata nel corpo, diviene contrattura che blocca il sentire del corpo e il corpo si ammala; la mente si struttura sulla difesa dalla ferita e sul controllo di ogni sentire che riporti la mente nel corpo.
Tutti veniamo in qualche modo feriti; una ferita d’origine si trasmette di generazione in generazione; genitori deprivati trasmettono ai figli la loro ferita e lo stato di unità, di integrità non consapevole che i neonati esprimono con il sorriso, viene precocemente perduto.
La fase preparatoria della nostra pratica meditativa si incentra sul doppio movimento/atteggiamento: inspiro-sorrido, espiro-mi abbandono.
Nella pratica meditativa mi alleno a riportare ogni volta la mente nel corpo, a sentire ciò che ora vive il mio corpo, il linguaggio del corpo: quando inspiro sento il mio corpo che naturalmente si apre, accoglie, sorride; sento ogni cellula del mio corpo sorridere, felice di ricevere l’aria e con l’aria il soffio di vita; e quando espiro sento tutto il mio corpo godere il riposo, l’abbandono al sostegno.
Osservo che l’ampiezza e la profondità dell’inspiro è legata al mio abbandonarmi al sostegno: più solida e calda è la base di appoggio, più l’inspiro è ampio, profondo, ed il mio corpo si apre al sorriso; e più vivo il sorriso del corpo, mi apro consapevolmente nell’inspiro, più si allentano le contratture del corpo e l’abbandono diventa profondo.
Osservo la mia resistenza a lasciare il controllo, cedere, abbandonarmi al sostegno; ferite nel contenimento materno nei primi mesi di vita fanno emergere un’angoscia di precipitare nel vuoto, angoscia di disgregazione e di morte: l’antica ferita d’amore congelata nel corpo.
Mi lascio andare…… accetto di sprofondare nel vuoto……. baratro di annientamento………morte. …..…….……e……………….………io sono……………………..leggera…………libera……….
………..aperta……. io sono……..relazione…….. ….infinita……… …sorriso……….. ………
Ogni volta, ad ogni pratica, ascolto il respiro……. ….sorrido……….mi abbandono……. sento il corpo vibrare……. ..si spezza l’involucro…….il mio piccolo io separato…….. e……. ……………
Io Sono…….. Relazione…….. ………. Relazione-con-Tutto.
“Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion,/ci sembrava di sognare./Allora la nostra bocca si aprì al sorriso,/la nostra lingua si sciolse in canti di gioia” (Sal 125,1-2).
Precipitata nell’esperienza terrestre, imprigionata nel corpo mortale, gravata da una materia pesante, la mia anima anela ad evadere, a riunirsi alla Fonte dell’Essere.
Il sorriso spalanca le porte della mia prigione mentale e mi fa entrare nell’Essere, nella sfera di dolcezza dello Spirito, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo.
“Ricordiamocelo quando avviamo la nostra umile pratica meditativa: sorridendo noi lasciamo che la luce angelica, la sua altissima frequenza vibratoria, l’onda della sua perfetta guarigione, penetri in noi e si espanda per tutti gli strati del nostro essere, purificando, ammorbidendo, pacificando, sciogliendo, guarendo, e aprendo ogni nostra cellula a vita nuova” (Per donarsi pag.42).
Dio è Sorriso e crea sorridendo. Quando sorrido entro nel Cuore-Sorriso di Dio, divento co-creatore con Lui. Grande mistero! Grande responsabilità!
Il mio pensiero crea mondo. Se non creo in comunione con Dio, nel Cuore-Sorriso di Dio, creo un mondo di separazione, di tristezza e di tenebra: un inferno.
Il sorriso dell’Immacolata, della quale tra pochi giorni celebriamo la festa, esprime la beatitudine dell’anima in perfetta unione con Dio, fecondata dallo Spirito d’Amore, che genera nella carne il Verbo, la Parola che crea.
Possa Maria, in questo tempo di Avvento, insegnarci l’arte dell’eterno sorriso che permette all’Eterno di nascere in noi!
“Gioia piena nella tua presenza/dolcezza senza fine alla tua destra” (Sal 15,11)
Carissima Giovanna, esprimi ciò che ho voluto dire anch’io nel post precedente. Che sintonia!
Il neonato sorride con tutto il corpo, anche quando dorme.
Nel nostro lavoro di scavo attraversiamo l’abisso per ritrovarci in un grande grembo in cui torniamo a intonarci emotivamente con la vita.
L’amore che manca è l’amore procreativo, un amore che ci viene dato e che possiamo accogliere, riconoscendolo come dono, quando re-impariamo a sorridere come bambini.
Un forte abbraccio.
Giuliana
Semplicemente molto bello e pacificante!
Daniela
Che bello questo post sul sorriso.Anche io mi sono spesso interrogata sul significato del sorriso nella nostra pratica,alcune volte anche angosciata che potesse diventare una cosa meccanicista E una notte poco tempo fa ho fatto un sogno bellissimo che vorrei condividere con voi .Ero in una bella villa sul mare e mi veniva incontro Papa Francesco ,ma non era vestito da papa, ma con un costume da bagno molto semplice. e la pelle consumata dal sole
Il sole splendeva ,allora io chiedo anche un po’ angosciata ma come posso fare per incontrare veramente Cristo ?Il papa molto gentilmente con il suo simpatico accento (che a me piace un sacco ) mi rassicura e mi invita a pregare e meditare con lui.Procura personalmente un cuscino e un’asciugamano per me
SIamo seduti con il bacino saldamente appoggiato sul cuscino, la colonna vertebrale si distende e il papa mi guida nella meditazione e mi spiega” nel Sorriso dell’inspiro incontri Cristo nell’abbandono lo conosci ”
.Nel Sorriso lo Incontro nell’abbandono Lo Conosco .Come potete immaginare questo sogno mi ha riempito di felicità sorgiva e ora lascio che lavori nella pratica quotidiana, anche senza troppe interpretazioni !1Nel Sorriso Lo Incontro…Nell’Abbandono Lo Conosco .
Un saluto di cuore a tutti e Grazie a Giovanna per il bel post
Carissime Giuliana, Daniela, Chiara, grazie delle vostre risonanze.
Giuliana: E’ bello fare esperienza di questo sentire corrispondente, dell’unico Spirito che parla e agisce in noi e attraverso di noi. Grazie della tua riflessione.
Daniela: son felice che tu senta pacificante quanto ho scritto, sono sempre piena di dubbi e incertezze.
Chiara: Sin dal momento che me lo hai raccontato, giorni fa, il tuo sogno ha cominciato a lavorare in me e “nel Sorriso ti incontro….. nell’Abbandono ti conosco” è diventato come un mantra.
I particolari che hai aggiunto (Papa Francesco senza abiti/maschere, con la pelle consumata dal Sole/dall’esposizione al Sole Divino, stanno suscitando tante altre emozioni e riflessioni.
Grazie di cuore per aver voluto condividere con noi questo sogno bellissimo, un vero regalo di Natale!
Un grande abbraccio a tutte. Giovanna
Tutto molto bello, e commovente…. baci. Marco
Sorrido, nella meraviglia del sangue che scorre nelle vene , del cuore che pulsa, del cervello che vibra, della sensibilità che percepisce questo essere,
sorrido nella gratitudine alla vita,
sorrido all’Infinito che mi sta davanti , intorno …dentro …
sorrido e sono innamorata della vita ,
sorrido ai no che mi vengono detti , sorrido all’altro in cui mi specchio , sorrido lavorando duramente ,
sorrido e dico grazie della Grazia del sorriso
sorrido camminando per la strada e chi mi vede sobbalza , si volta e sorride
un dono infinito
Grazie Marco.
Grazie Olivia.
Regaliamo sorrisi che vengono dal cuore.
un grande sorriso. Giovanna