Circa un anno fa, pochi mesi dopo il mio inizio del percorso darsi-pace, ho ricevuto un dono grande e provvidenziale: una macchina fotografica. La fotografia, così come i miei primi passi nella meditazione, mi hanno salvato la vita. Accanto alla pratica della scrittura qui proposta ho scoperto così la mia quarta pratica: la scrittura con la Luce.
E’ tutta una questione di luce e di ombre; quanto più l’ombra è grande tanto più la luce risplende.
Grazie alla fotografia sta cambiando radicalmente il mio modo di vedere la realtà. Lentamente sto uscendo dal torpore ed i sensi, soprattutto la vista, si fanno più attenti, vigili e vivi.
Attimi di stupore che nascono dal vedere non cose mai viste ma dal saperle finalmente vedere e riconoscere. È un lento passaggio dal torpore allo stupore.
“Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa, l’occhio e il cuore”. (H.C.Bresson, L’Immaginario del vero). Rimasi colpito quando lessi questa frase di Bresson. La fotografia è un atto unitario di tutta la persona. Inoltre questa frase mi richiamava alla mente l’allineamento delle vertebre che noi compiamo durante l’inspiro…
Vivo la fotografia come un lento apprendistato all’arte di vedere profondamente e realmente la realtà così come essa si presenta nell’istante presente; che sia un bellissimo paesaggio, oppure una mano, una sedia o una zucca, non importa. Non c’è niente di intellettuale in tutto questo.
Ma è necessario molto silenzio.
“Solo tacendo si coglie l’istante; mentre si parla, non appena si dice una sola parola, ci si lascia sfuggire l’istante; l’istante è solo nel silenzio” (Kierkegaard, Guardate gli uccelli nel cielo; osservati i gigli nel campo – Discorso)
La fotografia vive solo nel presente; negli occhi del presente. Il presente come istante decisivo per cogliere la realtà come essa si presenta. Il vedere vive sempre nel qui e ora.
“Tenere l’occhio aperto e l’orecchio vigile” (Kandinsky). Credo sia questa l’essenza della meditazione e della fotografia, o meglio, della fotografia come meditazione. Guardare e ascoltare senza pensare ad altro; senza giudizio.
Queste sono le sensazioni principali che si stanno facendo strada da quando ho iniziato a fotografare e meditare. Tecnicamente parlando sono all’A-B-C della fotografia e sto lavorando per migliorare e consolidare la tecnica. Le mani sono uno dei miei soggetti preferiti. Il mio breve percorso fotografico però mi sta portando, in modo inaspettato, ad esplorare il mio corpo nell’autoscatto. L’autoscatto inteso come pratica di autoconoscenza, liberazione interiore e salvezza.
Ne sta nascendo un progetto, per ora solo abbozzato, che desidero sviluppare e portare poi alla stampa. Si chiamerà “Metamorfosi” e si ispira alla poesia di Quasimodo “Metamorfosi nell’urna del santo”.
Un abbraccio, paolo
È veramente bello quello che hai scritto paolo, decisamente curioso, profondo ed inteessante insieme, non avrei mai pensato alla fotografia in questi termini. Mi interessava anche capire qualcosa di più della scrittura…con la luce…. è una metafora o cosa.? Mi dici qualcosa
di più su questo? Grazie e tanti auguri
Meravigliosa epifania!
Grazie Paolo.
Giuliana
Carissimo Paolo, una bella riflessione che si intona bene alla festa dell’Epifania che celebriamo oggi.
“E’ tutta una questione di luce e di ombre; quanto più l’ombra è grande tanto più la luce risplende”.
La foto-grafia come arte del risveglio, come pratica di autoconoscenza, come via di integrità.
Grazie Paolo, le tue foto aiutano a meditare, ad entrare nel presente, a passare “dal torpore allo stupore”, richiamano la bellezza dei quadri del Caravaggio.
Auguri per il tuo progetto. Un abbraccio. Giovanna
Le tue parole mi riportano alla meditazione, a come basti solo accogliere, fare spazio dentro di noi, per fare spazio alla Vita che è la Luce di ogni uomo. Ed è davvero bello vedere come lo si possa fare con delicatezza e creatività.
Grazie e Auguri! Rosanna
Aspetti tecnici a parte Paolo, è come se per esprimerti più compiutamente tu avessi preso in mano un pennello, una tela e dei colori.
E’ il percorso verso l’arte!
La nostra ordinaria scrittura va infatti solo da sinistra verso destra ed è difficile andare sopra, sotto o indietro oppure precederla, nello spazio. Riuscire a farlo richiederebbe capacità ed attitudini non ordinarie.
Un messaggio stimolante il tuo, specialmente per me che sto iniziando. Un buon principio d’anno. Grazie, Paolo
giacomo
“Solo tacendo si coglie l’istante; mentre si parla, non appena si dice una sola parola, ci si lascia sfuggire l’istante; l’istante è solo nel silenzio”
Carissimo Paolo, mi lascio con-vibrare da queste parole che sento particolarmente attuali in me come ricerca della Luce interiore, senza paura di penetrare l’oscurità di ciò che ancora non conosco.
Grazie. Vanna
Ciao caro Paolo,
Grazie del post ricco e profondo.
Tanti auguri di un buon anno immerso nella Vita.
Alfredo
P.S. Anche a me piacerebbe sapere qualcosa in piu’ sulla scrittura con la Luce, se possibile
Carissimi Adele, Giuliana, Giovanna, Rosanna, Giacomo, Vanna, Alfredo grazie per il vostro feed-back. La fotografia è forse l’espressione artistica più alla portata di tutti. Oramai chiunque possiede una fotocamera. La tecnologia sta facendo passi da gigante ed anche con un iphone si possono ottenere foto tecnicamente interessanti…La fotografia, soprattutto, sta oggigiorno dilagando e sta divenendo sempre più una forma di divertimento di massa tanto quanto il sesso o il ballo.
Da parte mia sento che, piano piano, essa sta divenendo una forma di espressione artistica. Mi rendo conto di questo soprattutto quando “gioco” con l’autoscatto…”E’ come se per esprimerti più compiutamente tu avessi preso in mano un pennello, una tela e dei colori”. E’ un po’ come dice Giacomo.
Scrittura con la luce. Mi riferivo al significato etimologico del termine foto-grafia, che letteralmente significa proprio questo. La luce, sotto forma di fotoni, entra nella fotocamera attraverso le lenti dell’obiettivo e va ad imprimersi nei fotositi del sensore della macchina formando l’immagine…Aspetti tecnici a parte la fotografia è insomma tutta una questione di luce; è un familiarizzarsi continuo e sempre nuovo con la luce e l’ombra. Mai l’una senza l’altra! Esse sono inscindibili. E’ un po’ come nel cammino interiore. Man mano che si discende dentro di sé la luce e l’ombra diventano sempre più evidenti.
Grazie, caro Paolo, è bello questo imprimersi della luce e dei suoi disegni sulla pelle sensibile del nostro cuore.
Un abbraccio. Marco
Ti ringrazio anch’io, Paolo, per questa esplorazione parallela. Le parole di Cartier-Bresson sull’allineamento tra testa, occhio e cuore richiamano per me la ricerca di integrità che conduciamo in Darsi Pace, l’aspirazione all’armonia tra pensiero azione ed emozione da cui mi sento tanto lontana.
Le tue parole mi fanno poi rendere più consapevole del mio non guardare e non vedere davvero. La chiamavo distrazione e ci sorridevo un po’. Ma talvolta ho percepito, e ora leggendoti mi diventa del tutto evidente, che questa “distrazione” copre schemi di pensiero e di azione che hanno impoverito e distorto la mia vita…
Grazie ancora e buon proseguimento!
Irene.
Grazie Marco e Irene. Che dire? Finalmente una piccola luce, come un barlume, dopo tutto il grigiore di questi anni và ad imprimersi nella pelle sensibile del cuore. Mi sentivo senza speranza; fottuto dalla vita, dalla mia storia e da quanto mi circondava. Darsi pace sta funzionando come una camera di rianimazione; qui ricevo la cura che sento di non aver ricevuto e che mi sono sempre rifiutato di ricevere.
Vivo seduto sopra i cocci di tutte le mie identità frantumate nell’attesa di un “nuovo” che preme per emergere e nella fiducia che una nuova umanità può rinascere da questa montagna di macerie
Grazissime, Paolo,
sei un grandissimo faro di LUCE, ti auguro di portarlo pienamente alla luce e di portare nel cuore, come aiuto per superare la paura, anche le parole di Nelson Mandela, grande Maestro di vita :
-E’ la nostra luce,non la nostra ombra a spaventarci di più.
-Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?” In realtà chi sei tu per non esserlo? Siamo figli di Dio. Non c’è nulla di illuminato nello sminuire sè stessi. Siamo nati per risplendere, come fanno i bambini…
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.
Buona Epifania quotidiana a tutti e almeno una goccia di splendore anche dentro il “tempo ordinario”
Un abbraccio luminoso Giuseppina
Grazie Giuseppina. Ti abbraccio, paolo
Che bello risentirti (pardon, rileggerti!) Paolo! Questo tuo lavoro sulla luce (e sull’ombra) è interessantissimo e straordinariamente evocativo per tutti noi. Ti prego di non fermarti a questo ‘post’…continua a condividere con noi le tue scoperte nell’ “arte” fotografica, è come assistere a un parto! a presto, mcarla
Ciao M.Carla!! Mi mancate cari amici che ora siete al secondo anno. P.S. Se vuoi tramite la redazione possiamo scambiarci la mail così ti invio qualche foto ogni tanto…paolo
Sì, volentieri! Scriverò a Paola per dichiarare la mia disponibilità a girarti la mia e-mail, ciao, mcarla