Sale q.b.

Commenti

  1. giancarlo salvoldi dice

    Grazie, Iside, per aver ricordato lo splendido Dag Hammarskjold.
    Leonella Sgorbati: assassinata a Mogadiscio per il suo impegno contro le mutilazioni delle bambine.
    Ibrahim Rugova: nel Kosovo ha conservato la pace 10 anni, poi ha perso, poi ha rivinto la pace.
    Adriano Olivetti: impresa e sviluppo non per la speculazione ma per il bene comune.
    Ettore Majorana: la fede illumina il suo genio immenso nel tentativo di evitare la bomba atomica.
    Dorothy Stang: la prima martire del Creato in Amazzonia.
    Christophe Muzihirwa: assassinato come Romero, per essersi opposto ai massacri tra Hutu e Tutsi.
    Albert Einstein che ha detto: ” La luce è l’ombra di Dio”.
    Una madre nord irlandese cui hanno massacrato tutti i figli e ha voluto funerali con cattolici e protestanti insieme.
    Il sale buono esiste ma molte volte viene sottratto alla nostra conoscenza e alla nostra memoria.
    Ricordarlo ci dà speranza e coraggio. GianCarlo

  2. Ciao Iside, mi vengono in mente gli autori di alcuni libri per me importanti:
    Clive Staple Lewis, scrittore inglese, anglicano, convertito al cristianesimo
    Tonino Bello
    Carlo Carretto
    Carlo Maria Martini.
    Con loro parole, e la loro vita, hanno “salato” territori un po’ di confine, tra credenti e non credenti e hanno rianimato credenti spenti e assonnati.
    Le loro parole hanno “salato” un po’ anche me.
    Ciao
    Antonietta

  3. cara Iside,
    grazie per questo post che mi ha indotta ad andare a rivedere, anche se solo in internet, ciò che le persone da te e Giancarlo citate, hanno compiuto.
    Alcune già le conoscevo mentre altre no.
    Io non aggiungo nomi all’elenco perchè la mia memoria emotiva dimentica sia i nomi che i volti (da un certo punto di vista filtra una semplicità di secondo grado) ed è proprio su questa differenza che desidero condividere.

    Sono contenta di ascoltare la tua testimonianza perchè il dato culturale io lo vivo solo come “ricerca personale”;e ancora troppo poco relata con l’esperienza altrui.
    Mentre tu mi testimoni come proprio la cultura possa essere di sostegno nella trasformazione della sostanza che ci anima.

    Intendiamoci non è che io non sappia che la pratica culturale è una delle basi del lavoro dei gruppi, lo so bene, ma per una persona ignorante è difficile senza stimoli esterni, confrontarsi cambiando atteggiamento.

    A me piaceva e mi era utile, quando in questo blog si trattava anche dei personaggi che hanno fatto la storia in un certo modo, erano spunti di approfondimento che ora mi mancano.

    Grazie sai e buon fine settimana a te e a tutti
    Rosella.

  4. Io allungherei la lista con : Don Andrea Gallo, Henri De Lubac, Maria Montessori, Albert Schweitzer, Enzo Bianchi, Alcide De Gasperi, Don Gnocchi, G.La Pira per citare un po’ alla rinfusa alcuni nomi noti. Ma mi vengono anche in mente alcune persone ignote ai più che sono state per me “ eroiche”, dei veri modelli di umanità generosa. Come Olga, una contadina che oltre il suo duro lavoro, faceva ogni servizio gratuito alle persone del suo paese, come Alberto, medico che cura gratuitamente una ragazza piena di guai psicologici, fisici e spirituali.. come Luisa, infermiera affettuosa presso tanti ammalati abbandonati. Consoliamoci: il mondo spesso sembra sommerso dal fango dell’egoismo, ma ogni giorno, o quasi, si può ricevere dagli altri un gesto, anche minimo di bontà! Mariapia

  5. Quando sono ben posizionata nel mio stato egoico, e cioè nella maggior parte del tempo, mi viene da pensare in termini di tutto o niente, non ammetto sfumature: voglio vedere campi di solo grano o di sola zizzania. Il tentativo di convertire lo sguardo sul mondo mi educa, invece, ad imparare a vedere i campi in modo più realistico, dove grano e zizzania coesistono. E con il sale è la stessa cosa. Difficilmente riusciamo ad essere sale “tutto d’un pezzo”, siamo sale a tratti, diamo sapore ma talvolta siamo anche insipidi, se non disgustosi. Quello che sperimento nel lavoro in dP è l’educazione all’’accettazione degli alti e bassi, dei momenti più saporiti e di quelli insipidi. Questo esercizio di consapevolezza diventa l’occasione per estendere i momenti saporiti. Così imparo che ognuno può diventare sale, nel silenzio della propria vita, lontano dalla ribalta, senza fama e nonostante l’incostanza. Allora gli esempi di sale si moltiplicano e sono persuasa che ognuno di noi, in un momento o in un altro, è stato sale per qualcuno e può esserlo ancora.
    iside

  6. maria carla dice

    D’accordissimo con te, Iside!
    Sale e insipienza sono mescolati in continuazione nella nostra vita quotidiana…accettare che la realtà dell’ Essere sia fatta di questa mescolanza non è poco, ti stimola al ‘discernimento’ , un’attitudine molto poco coltivata ai nostri giorni ma di una valenza educativa-formativa straordinaria.
    Ciao a tutti, mcarla

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