Anche quest’anno l’incontro comune dei gruppi Darsi Pace si è tenuto, come è ormai tradizione, presso la Casa per ferie “Mater Gratiae” a Santa Marinella, una località marittima presso Roma.
Il tema proposto ed esposto da Marco Guzzi (che è l’ideatore e il conduttore dei gruppi) è stato: “Il tempo dell’espansione”.
dorma o vegli, di notte o di giorno,
il seme germoglia e cresce
come egli stesso non lo sa
(Mc 4,27)
Questo versetto evangelico ci parla dell’inarrestabile processo di crescita connaturato all’universo intero: una tensione irrefrenabile all’espansione di sé anima tutto quanto il creato ed ogni sua parte, dal più piccolo seme all’essere più complesso che popola il mondo, l’uomo.
Come il piccolo seme evangelico, anche l’uomo cresce e cambia, ma, a differenza di quello, ne è anche cosciente e vuole partecipare al cambiamento, vuole modificare ciò che in se stesso e nel mondo avverte come inadeguato e insoddisfacente. Desidera effondere, migliorare, potenziare sé stesso e ciò che lo circonda. E per fare questo l’uomo, sviluppando una qualità tutta umana, si fa creativo, si fa creatore.
L’ essere umano è cioè compartecipe del movimento espansivo del mondo, svolgendo in questo processo una funzione determinante. Ma il concetto di creatività nella cultura occidentale non è esistito da tempi molto remoti, è piuttosto recente, risale all’epoca moderna, e trova la sua radice nella cultura giudaico-cristiana. Dopo Cristo l’uomo è creatore e ri-creatore cosciente delle cose, può e vuole costruire un altro mondo. E tutto il creato attende con impazienza che l’uomo lo ri-crei, lo riveli, lo liberi dalla schiavitù, lo redima; come afferma san Paolo,“la creazione attende con impazienza la manifestazione dei figli di Dio […] nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio” (Rom 8, 19 -21)
Dal momento in cui Cristo ha scelto di venire nel mondo, incarnandosi, ha immesso nei processi di espansione un anelito più radicale che mai al cambiamento, conferendo all’ espansione un definitivo carattere di liberazione e di salute/salvezza.
La rivelazione di Gesù è potente, forti sono le sue promesse; come scrive l’Evangelista : “Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto.” (Gv 15,5), cioè conosce la verità e la verità lo rende libero; ama con tutto il cuore; non muore più; può camminare su serpenti e scorpioni e sopra ogni potenza del nemico, senza esserne danneggiato; esprime la straordinaria qualità della sua vita divina, guarendo da ogni forma di infermità…
Leggiamo, per esempio, negli Atti degli Apostoli, a proposito di santo Stefano: “Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell’Asia, a disputare con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava.” (Atti 6, 8-10). Restando in Cristo e Cristo in lui, Stefano portava molto frutto: compiva miracoli e parlava con ispirata sapienza.
Come la storia ci insegna però, le parole di Gesù sono state e sono spesso tradite, fraintese, non comprese, addirittura distorte e deformate, dunque non hanno potuto dare e spesso non danno il frutto promesso. Nella realtà individuale e collettiva il processo della creatività espansiva e positiva dell’uomo ha incontrato e incontra ostacoli che possono apparire insormontabili.
Quanto siamo oggi lontani dalla potenza e dalla forza creatrice e realizzatrice di Stefano, dalla sua sapienza dal sapore divino?
Quanto, nello scorrere dei secoli, la Chiesa ha piuttosto ‘rappresentato’ come fossero un’opera teatrale le promesse di Cristo, invece che incarnarle facendosi canale di ri-creazione, invece che renderle sempre più vere e feconde nella propria carne umana, proprio come ha fatto Cristo?
Eppure quelle parole sono là, più vive che mai, più promettenti che mai, per testimoniarci che l’uomo, se rimane in Cristo, può espandere la propria forza creatrice con una potenza inimmaginabile e travolgente.
Ma se ci fermassimo qui, resteremmo nella retorica, nella rappresentazione, al di qua dell’esperienza personale, divenuta ormai un passaggio necessario per ridare sangue e ossigeno alla nostra fede cristiana.
Ciò che realisticamente siamo chiamati a fare è individuare in noi le nostre forme distorte e deformanti che ostacolano il moto cristianamente espansivo dell’universo: sondiamo dunque le nostre parti distorte ed insane, riconosciamole, lasciamole andare senza giudicarle e condannarle, ma liberiamocene con dolce fermezza, rinunciando ad esse.
Come siamo abituati a fare nei gruppi Darsi Pace, lavoriamo sulla nostra carne, la nostra sensibilità, la nostra emotività, per cercare di contribuire concretamente al progresso di questo tempo in cui la spinta all’espansione si fa più urgente e vertiginosa.
A titolo di esempio, inserisco come primo commento a questo post l’esercizio di auto-conoscimento propostoci da Marco, così come l’ho svolto nell’incontro di Santa Marinella. Chiunque volesse, potrà servirsene personalmente: dissodando giorno dopo giorno la nostra terra, apriremo insieme la via al seme divino consentendogli di germogliare e crescere in noi, in ciascuno di noi.
E saremo nuovi, chi quercia, chi albicocco, chi mirto, ciascuno secondo il proprio seme.
Noi terra feconda, ridisegnata dal Signore:
lasciate
che io scriva per terra
una storia di persone più felici.
(Marco Guzzi, Il risveglio)
Esercizio di autoconoscimento
(è opportuno svolgerlo per iscritto e disporsi in uno stato d’animo il più sereno possibile: non vogliamo giudicarci, ma conoscerci un po’ di più per espanderci sempre meglio)
1 – Descrivo limiti e problemi della mia vita spirituale e del lavoro svolto nei gruppi.
” I limiti e i problemi che in questo momento riesco a individuare in me sono i ripetuti fraintendimenti, gli equivoci in cui cado soprattutto durante le esercitazioni del corso formatori; mi sento spesso confusa, non riesco a tenere il tempo, ad andare a ritmo, sono una nota stonata, non mi amalgamo, sono dis-armonica.”
2 – Ascolto le mie paure retrostanti.
Per facilitare lo svolgimento di questo secondo punto, posso completare la seguente frase : “Ho paura che, se mi impegno di più, se do più energia alla mia vita spirituale…”
Ho completato così la frase : “non avrò più tempo per altro, ne sarò assorbita completamente, quindi scomparirò in una voragine, risucchiata nel nulla, non sarò più io ma un’altra.”
( Questo punto mi rivela la modalità della mia fede nel mio stato alienato, ego-centrato, e le conclusioni errate che ne scaturiscono, bloccando ed ostacolando il mio moto espansivo e creativo. )
3 – Approfondisco l’ascolto delle mie paure, accogliendole con affetto e comprensione, e completo la seguente frase : “Non posso espandermi di più, perché sono troppo …”
Ho completato così la frase : ” sono troppo contratta, concentrata in me stessa con la densità di un buco nero”.
( Questo punto mi rivela le modalità di difesa che ho sviluppato nel tempo, considerando assolutamente vere le conclusioni errate del punto 2, riponendo in esse la mia fede.)
4 – Questo punto è costituito da un passaggio meditativo-contemplativo: seguendo il metodo della meditazione che apprendiamo nei nostri gruppi, in uno stato di consapevole e ordinato rilassamento, seguendo il mio personale ritmo fisico ed interiore del respiro, sorrido ai miei pensieri male-detti, li minimizzo, li lascio andare ad ogni espiro; anche se percepisco ancora in me le paure, io ora mi RICORDO, comprendo con il CUORE che la Vita è reale, l’espansione è reale e in questo processo reale io ho una precisa funzione. DECIDO DI CREDERE con forza che Dio è e dà la Vita e MI SCHIUDO ALLA RELAZIONE con Lui. Il mistero divino di questa creazione è reale e io decido di ascoltare ciò che questa espansione divina chiede a me personalmente. Nessuna fantasia o pregiudizio o limitazione: mi sincronizzo con la Vita nella sua espansione.
( Aderisco consapevolmente, volontariamente e liberamente all’Espansione.)
5 – In questo stato di grande fiducia e dolcezza, di disponibilità e chiarezza mentale inaudite, chiedo: ” Cosa vuoi, Signore, che io faccia perché la Vita si espanda tramite me ? ”
“Ascoltare e incoraggiare”.
(In questo quinto punto scopro la modalità veramente mia di vivere la fede, quella che anima e muove la mia interiorità al di là di ogni paura e di ogni difesa; sento che questo, proprio questo, è ciò che posso e voglio sviluppare come mia peculiare qualità spirituale perché è ciò che mi riesce meglio).
Grande Philo!!!
Che bella e profonda relazione all’intensivo di S. Marinella!
Mentre ti leggevo, ho percepito il profumo del mare e dei pitosfori in fiore, il canto lieve delle onde e, soprattutto, i volti dei numerosi amici con i quali stiamo condividento questa strana avventura.
Il “campo di eventi” di Darsi Pace è capace di accogliere molti semi, e fiori e piante. E rende capaci di far sbocciare dalle nostre mani il glicine ridente di maggio. Per offrirlo in dono.
Un abbraccio.
Paola
Saluto tutti i partecipanti all’incontro di Santa Marinella a cui partecipo ora telematicamente, ma come ci fossi stato anch’io tra voi. Bello sentire i vostri guai spirituali, simili ai miei ! Mi rendo conto che per comprendere e agire nella realtà dei nostri giorni, quotidiani e storici, tutto dipende da : In QUALE STATO INTERIORE CI TROVIAMO ? E ‘come voler leggere il giornale senza occhiali ! Ci spaventiamo solo per i fantasmi evocati dai titoloni , dalle parole grosse !
Bravo Walter, lo scultore che si chiede a che serve la mia arte ? Già a che serve la mia vita ? Saluto anche Giuliana e Rosanna che ho riconosciuto in video ! Ciao Marco, sei proprio forte ! Saluto anche la tua fedele Paola che si dà sempre da fare. Saluto anche il mare di Santa Marinella , anche se sono un alpino !
Un abbraccio a tutti.
Ivano
Davvero bello il tuo intervento Filomena e complimenti per il coraggio di esporre la tua condivisione!
Io a Santa Marinella ho davvero percepito l’espansione di cui parla Marco notando, durante la condivisione con persone delle diverse annualità, i cambiamenti di ognuno man mano che avanza il lavoro. Si è vero che la strada è lunga che si ricade facilmente negli automatismi, ma la consapevolezza è già un enorme passo avanti, un’ ancora a cui ci si può aggrappare per non riprecipitare nel baratro come avveniva una volta. Almeno per me è così, ma penso anche per gli altri.
Sperimentare nella carne quei momenti di fede, di speranza….sì direi anche di sapienza, incoraggia nel perseverare e nel “credere” che il proprio seme germoglierà e darà un frutto succosissimo!! Un abbraccio Gabriella
Grazie Filomena, molto bello!
Ogni anno, da quando partecipo, l’intensivo di S. Marinella mi marchia a fuoco e mi accompagna per tutta l’estate.
Marco ci propone con grande gradualità e delicatezza temi grandiosi che rinfrancano l’anima e la dilatano nella dimensione eterna che le è propria.
Quanta ricchezza e quanta bellezza in questo linguaggio nuovo, fresco e originale, che non sa di stantio di ammuffito e morto; che è bello e arricchente ascoltare e risuona consonante con la mia anima, anche attraverso le tue parole!
Un abbraccio
Daniela
grazie Filomena! questo tuo ripasso è come un vento leggero che soffia via la polvere che immancabilmente si deposita nel “frattempo” …
Un abbraccio Corrado
Grazissime a tutti a partire da Marco e Paola che ad ogni incontro ci comunicano un sempre nuovo slancio perchè il percorso intrapreso vada verso il compimento e la maturità del frutto.
Un grazie speciale a te Filomena non solo per l’efficacissimo post ma anche perchè nel gruppo guidato da te, al quale ho partecipato con altre sette persone, abbiamo respirato una condivisione veramente liberatoria ed empatica.
Tu hai iniziato per prima a condividere con noi quanto riproponi nel primo commento al post e poi ognuno di noi in profondità, serenità ha avuto tutto il tempo per la condivisione veramente fraterna.
Credimi posso confermare per la mia esperienza che sei chiamata ad ascoltare e incoraggiare …è la tua vocazione, frutto di Grazia da far circolare…
Un abbraccio a te e a tutti i compagni di D.P.
Giuseppina
Cari amici, grazie, veramente, per la vostra partecipazione !
Per noi tutti l’intensivo di Santa Marinella è un momento particolare e significativo, sia per il luogo in cui si svolge, sia per il periodo dell’anno che prelude all’estate, ma soprattutto grazie al carisma di Marco Guzzi che sa sempre trovare argomenti e parole convincenti avvincenti coinvolgenti.
Nel post non ho inserito la bellissima lectio di Marco sulla pagina evangelica di Giovanni, credo che occorra un post dedicato !!!
In particolare, cara Giuseppina, ti sono molto grata per ciò che scrivi : anch’io sono stata felice di come siamo riusciti a fare la condivisione, ma avere un riscontro da te mi rinforza. Sai com’è , non vorrei avere frainteso anche questo 😀
un abbraccio affettuoso, a presto
Filomena