Era il lontano novembre del 2011 quando ci accingevamo, con grande entusiasmo e qualche interrogativo, a proseguire il secondo anno del cammino DarsiPace.
Le sollecitazioni eran molte e la gioia per i primi traguardi raggiunti lasciava il posto a momenti di delusione, in quell’alternarsi naturale di emozioni contrastanti che una seria esperienza iniziatica non può non trasmettere.
Avvertivamo però crescere in noi il bisogno di condividere le nostre emozioni, di sostenerci nei momenti di caduta e comunicarci le intuizioni che si affacciavano volta per volta; sentivamo, insomma, che quella esperienza così nuova e coinvolgente aveva necessità di espandersi con maggiore dedizione.
Fu così che si è fatta strada in noi l’idea di un laboratorio, di un luogo dove incontrarsi per approfondire i temi degli incontri, rendere più fecondo il lavoro intrapreso, sostenerci ed assumere maggiore familiarità con la pratica meditativa.
Le idee erano tante e, forse all’inizio, un po’ confuse, ma la spinta a riunirsi con persone che stavano facendo lo stesso cammino era tale da non lasciare dubbi: si trattava di cogliere al volo un’opportunità a portata di mano che richiedeva solo un piccolo ulteriore impegno!
Dove incontrarsi non fu un problema! L’abitazione di Rosanna e Luigi, messa immediatamente a disposizione, sarebbe stato il luogo ideale dove riunirci, in grado di creare la necessaria accoglienza in un clima squisitamente familiare.
Il laboratorio divenne così “Il luogo privilegiato” dove mettere umilmente “il nostro cuore a nudo”, come Marco ci suggeriva nel suo libro; dove unire le singole e pur diverse esperienze (per età ed estrazione) che si ritrovavano a parlare tuttavia un linguaggio comune, come raramente avviene altrove.
Con chi parlare dei tempi apocalittici che stiamo vivendo? confrontarci sul “nuovo” che desidera nascere in noi? affrontare i temi della fede in un’ottica nuova e allo stesso tempo fedele alle origini? IL nostro laboratorio era la risposta a queste domande.
Quegli incontri divennero presto il necessario contrappunto ai corsi DarsiPace; un appuntamento prezioso da non disertare, mentre in noi cresceva sempre più la convinzione della bontà di una tale scelta. La fatica per taluni di doversi sobbarcare un ulteriore impegno veniva compensata dal clima di profonda comunione che si andava man mano creando all’interno del gruppo, sempre aperto ad accogliere chi volesse unirsi a noi nel cammino.
Parlando dell’avvio del nostro laboratorio è impossibile non ricordare Leo (nella foto il secondo in basso da sinistra) che contribuì non poco ad avviare questa esperienza. Era un uomo dagli occhi sorridenti e lo sguardo buono, apparentemente schivo ma sempre disponibile ed accomodante; arrivava ai nostri incontri con un cronico ritardo, per via dei suoi impegni e della lontananza che mai gli impediva di esser presente anche solamente per mezzora.
Si univa al nostro lavoro con discrezione e profondità finché, purtroppo, esattamente due anni fa in questi giorni, venne improvvisamente a mancare, lasciando in noi un vuoto incolmabile assieme al ricordo vivo del suo sorriso.
E per questo che, nel suo ricordo, decidemmo di così chiamare il nostro laboratorio “Gli amici di Leo”, nella comune sensazione che prima o poi, verso le sette di sera, Leo possa scampanellare nuovamente, nel bel mezzo di un vivace confronto o di una silenziosa meditazione.
Ancora oggi il gruppo è rimasto fedele all’impegno preso, e continua a riunirsi con cadenza periodica nonostante ciascuno di noi abbia intrapreso cammini differenti del percorso DarsiPace.
Gli incontri che all’inizio vertevano sull’approfondimento dei temi affrontati con Marco, continuano oggi ad articolarsi sui tre livelli; condividiamo infatti una preziosissima pratica meditativa, che ci introduce in un clima di ascolto profondo e serenamente ci consente di confrontarci sulle mille sollecitazioni che l’attualità, la cultura e la spiritualità ci propongono di volta in volta.
Anch’io mi stupisco sempre di come qui (nel blog e nei gruppi) si parli “un linguaggio comune, come raramente avviene altrove”.
Nonostante le differenze di età ed esperienze, la sete che abbiamo è in fondo la stessa e dopo tutti gli anni passati a nascondermi devo proprio dire che ora è bellissimo imparare a dirsi e ascoltarsi in questo modo.
Grazie per averci raccontato la vostra esperienza.
Ciao
Antonietta
Si Leo continua a bussare al nostro cuore e ad essere con noi. Proprio ieri guardando il video del 2012 allegato alle istruzioni per le nuove iscrizioni 2014-15 ho visto e ricordato con molta tenerezza LEO, che ho conosciuto solo nel 2012 a S. Marinella sopratutto perchè sono stata nel suo stesso gruppo.
Anch’io ricordo benissimo il suo sguardo dolce e profondo come i suoi interventi di messa a nudo…e sono rimasta molto toccata nell’apprendere che è morto nemmeno un mese dopo …
Lo ricordo pensando che è solo andato “nell’altra stanza ” e che col suo sguardo è sempre presente nel cuore e cammina con quanti lo hanno conosciuto e che desiderano darsi e dare Pace.
Giuseppina
Grazie Rosanna e Stefano per l’occasione che il post offre di salutare e ringraziare tutti i partecipanti : Luigi, Giuseppina, Annamaria, Iolanda, Sandro, Dora. Beatrice e forse qualcun’altro che in questo momento non ricordo.
Per Leo il ringraziamento è particolare, il mio incontro con lui è avvenuto durante il viaggio per S.Marinella un sabato mattina di qualche anno fa e da allora la nostra amicizia si è consolidata sino al mio inserimento nel laboratorio casalingo.
La sua improvvisa scomparsa ha segnato tutti ma il ricordo è forte e presente ad ogni incontro.
L’esperienza che scaturisce dagli incontri extracorsi è veramente preziosa per rafforzare la spinta trasformatrice che nella condivisione trova la giusta energia per una vera espansione.
Ora che abbiamo messo al centro della nostra attenzione proprio ” il tempo dell’espansione ” queste esperienze saranno la guida per i futuri gruppi di lavoro che nasceranno permettendo a tanti praticanti di incontrarsi anche fuori dai corsi regolari con maggior frequenza e piacere offrendo la possibilità a tutti di verificare i propri piccoli passi sulla via della trasformazione.
Il mio augurio è che possano essere sempre più numerosi e attivi permettendo a tutti i partecipanti un cammino condiviso e ricco.
Buona estate. Ale
L’incontrarsi del gruppo dentro ambienti familiari si intona benissimo, secondo me, con il laboratorio dP.
Il gruppo è una casa, un luogo di accoglienza, di ascolto, di condivisione nel quale possiamo percepire fisicamente la trasformazione, l’espansione faticosa che destruttura vecchie figurazioni dei nostri piccoli io e del mondo e crea terreno fertile perché il seme divino che ci abita si faccia germoglio.
Trovo davvero bello il nome che il gruppo si è dato, mi dice la continuità di ciò che conta, la forza della vita che vince ogni morte, la vicinanza con chi ha lasciato la terra, ma non il cuore.
Un abbraccio agli amici di Leo nella speranza che l’esperienza si allarghi.
Giuliana
Carissimi ho pensato di rigirare questo post con i relativi commenti alle figlie di Leo ed ecco cosa mi hanno risposto:
Ciao Gabriella,
scusaci se non ti abbiamo risposto subito, ma trovare le parole non è mai facile.
Siete stati davvero commoventi e ci avete fatto sorridere di cuore poiché siete i migliori amici che nostro padre avrebbe potuto trovare.
I vostri commenti, il fatto che abbiate chiamato il vostro gruppo con il suo nome…beh, non vi è ringraziamento tanto grande da poter essere espresso a parole, possiamo solo essere certe che, se fosse ancora qui, lo avreste reso davvero felice.
Noi stiamo meglio, la vita continua in un modo nell’altro e dopo un po’ i ricordi diventano sorrisi e non pianti; Laura si è iscritta all’università ed io mi sto laureando, quindi possiamo dire che ci stiamo limitando a portare nel cuore i suoi insegnamenti e ci stiamo impegnando in modo che possa essere orgoglioso di noi.
Un abbraccio a tutti voi (dite a Daria che le sue creazioni sono magnifiche!).
Giulia e Laura.