Dalla Germania alla Spagna, dalla Gran Bretagna all’Ungheria, dalla Norvegia all’Austria, dove prima vinceva la sinistra ora ha vinto la destra.
E i mass media hanno cominciato a parlare di pulsioni incomprensibili, di pancia dell’Europa, di un male oscuro dell’Europa.
Forse è oscurato il pensiero di chi non vuol accettare ciò che gli è chiaro, di chi scambia la realtà con le proprie idee a cui si è affezionato al punto che, piuttosto di mettersi in discussione (nel nostro linguaggio noi diremmo in conversione), preferisce negare l’evidenza dei fatti.
Gli italiani sono stretti tra le tasse e la burocrazia nostrane, e le direttive degli eurocrati “politicamente corretti” che impongono norme assurde.
Per fare un esempio, una recente direttiva europea impone che ogni sei ore si buttino in pattumiera i panini imbottiti dei luoghi di ristoro.
Avete presenti le vetrine con grandi quantità di panini nei bar o negli negli autogrill? E rischi la galera se li dai ai poveri o agli affamati.
E’ un gigantesco spreco di cibo, di beni, di risorse energetiche, di territorio: gli euroburocrati “corretti” affamano e inquinano.
In Italia un alto esponente della sinistra notava che il cattolico Renzi è il capo del socialismo europeo, e diceva che questo è inquietante.
Ma non sarà che inquietanti sono coloro che, inventandosi un male oscuro, mostrano disprezzo per il responso delle urne?
Non li assale qualche dubbio quando Renzi passa dal 50% al 60% dei consensi mentre il campione del socialismo francese è al 10%?
Alle amministrative la rossa Perugia è fuggita tra le braccia di Berlusconi, e la rossa Padova si è rifugiata nella Lega di Bossi.
Gli elettori di quelle città non vengono dal pianeta Marte, ma sono gli stessi identici elettori che prima erano ritenuti corretti e intelligenti ed esemplari: è lecito chiedersi se sono impazziti gli italiani o l’ideologia di una sinistra radicale ferma al secolo scorso.
Che sia quest’area culturale, e non gli italiani, a essere impazzita, lo dimostra il comportamento di un famoso commentatore televisivo di Rai news che per 10 anni ha dato a tutti lezioni di “politicamente corretto” sui lavoratori, la giustizia, i diritti civili, le donne, i gay, il clima e gli animali.
Questo signore è stato eletto al Parlamento e, appena entrato, ha detto che Renzi è un autistico, disabile, e che il ministro Boschi è una bella signora che dobbiamo sopportare in omaggio alla parità di genere: incredibile e offensivo, oltre che contraddittorio.
Il “politicamente corretto”, per bocca del suo paladino, ha mostrato la sua vera essenza di “politicamente corrotto”.
Infatti anche il presidente francese Hollande, il più “politicamente corretto” d’Europa, in privato definiva i poveri come ” gli sdentati”.
Significa che a quella cultura non credono neppure gli intellettuali che la propongono, perchè appena gratti un po’ sotto la loro corteccia trovi il marcio dell’ipocrisia: questo si che è inquietante, è questo il male oscuro che ci deve far pensare.
Ma è proprio la capacità di pensare che manca a una parte della sinistra: ha il terrore di chiedersi perchè ha perso il suo elettorato più fedele.
Anche in Francia la sinistra ha perso le roccaforti minerarie che sono sempre state lo zoccolo duro comunista, ma non si chiede il perchè.
Il pensare in certi casi più che difficile è doloroso, analizzare errori in serie e ammettere il fallimento è duro, è più facile dare la colpa ad altri.
Noi che abbiamo imparato il percorso di “Darsi pace”, sappiamo bene quanto l’io egoico resista a farci vedere quello che c’è in noi di sbagliato.
Mi sembra che sia esattamente uguale in politica: ci ricordiamo quanto era consolatorio dare tutta la colpa a Berlusconi e a Bossi, e che sarebbe bastato cacciarli per eliminare la causa dei mali italiani: per fortuna i due sono quasi svaniti, ma i mali italici restano.
Da molti anni gli europei sono impauriti ed hanno dovuto inghiottire le paure per non apparire egoisti e reazionari, ma ora il tappo è saltato.
Ora siamo arrivati ad avere nel vicino Oriente una sorta di stato, l’Isis,, che si ispira in maniera distorta all’Islam, e che scanna esseri umani, che esibisce l’orrore per fare proseliti, che torna a fare schiavismo come nella secolare tradizione araba, che mette in gabbia donne e madri da vendere come schiave del sesso, perchè cristiane, che ha sepolto vive centinaia di donne e bambini, perchè seguaci di Zarathustra.
Gli europei sentono il silenzio degli imam delle nostre città che nelle moschee non dicono una parola di condanna alle comunità islamiche che vivono tra noi, mentre migliaia di giovani immigrati di seconda generazione vanno a farsi saltare in aria in medio Oriente.
E intanto pare inarrestabile l’ondata di migranti che gli schiavisti arabi portano, a volte a morte, e che la nostra marina soccorre, e per fortuna non mitraglia, come invece ha fatto il governo spagnolo di Zapatero nel 2005 (“la Repubblica”, 29 settembre 2005).
A Perugia e a Padova è difficile vivere la propria città, e il fallimento dell’integrazione ha fatto esplodere la paura.
Ma questa paura andrebbe affrontata con un dibattito aperto e non con gli inutili pannicelli del pietismo e del buonismo: ora che la politica ha fallito nei suoi modelli di integrazione, è più chiaro che è indispensabile non una politica ma una pedagogia dell’accoglienza.
Raccontare questi dati di fatto, e non opinioni, provoca dolore e rifiuto, ma l’alternativa è il comportamento suicida dello struzzo.
La cultura europea deve liquidare definitivamente le vecchie ideologie se non vuole far crescere sempre più l’antieuropeismo.
Per questo occorre una nuova idea di progresso, come dice Marco Guzzi nel post: Lampi – “Per una nuova idea di progresso”( maggio 2014).
Per cominciare l’Unione Europea, oltre a occuparsi di sviluppo, deve avere una nuova cultura e una nuova visione di se stessa: questo dovrebbe spingerla anche a rendersi conto di quanto sia importante per noi la Russia, e quindi a consolidare buoni rapporti economici politici e culturali con la grande Russia, quella di Cirillo e Metodio, quella che ha fatto nascere Pavel Florenskij .
La Russia non è Asia ma è pienamente Europa, e può essere un elemento importante della sua rivitalizzazione.
Lo dico a ragion veduta, perchè in Europa orientale è già sorta una stella, che è simbolo delle altre che possono sorgere.
Parlo dell’Ucraina che, a Piazza Maidan di Kiev, in questo 2014 ha lottato contro il suo dispotico presidente.
Le giornate di Piazza Maidan iniziavano all’alba con la preghiera e finivano con la preghiera della sera.
Quel popolo, che aveva paura della sanguinosa repressione che subiva, non ricorreva alla preghiera per paura, ma per fede e con speranza.
Nella lucida consapevolezza del rapporto che c’è tra paura, preghiera e libertà: riuscivano ad essere liberi dalla paura attraverso la preghiera.
L’Ucraina ha saputo attingere alla fonte vera della luce e della salvezza spirituale che poi è diventata anche salvezza politica.
E’ una conferma per il progetto di “Darsi pace”: constatiamo che il percorso di liberazione interiore, la ricerca spirituale e la preghiera, non sono spiritualismo astratto e disincarnato, ma possono essere strumenti per la salvezza di questa umanità, in questo mondo, adesso.
ok.Antonella
Aldilà dell’inevitabile e fondamentale lavoro DP, con tutto il suo corollario, ogni giorno mi chiedo cosa posso fare e cosa si può fare a fronte dei problemi che stiamo vivendo e che tu riporti. Sono stanca di denunce generalizzate, di accuse a controparti, di analisi sterili e fatte solo di parole vuote, di colpe date sempre ed incondizionatamente ad altri,…. Mi piacerebbe che chi preposto cominciasse a pensare/operare in modo diverso. Ma come, da dove partire, se non dalla ri-nascita personale? E in questo momento cosa può la trasformazione del singolo “illuminato”?
Per quanto riguarda me , vorrei individuare un piccolo punto fermo e concreto dove convogliare le mie energie e fare qualcosa verso la nascita di un mondo nuovo e della nuova umanità, in linea al senso del mio lavoro DP. scelto e voluto, non casualmente!
Non l’ho ancora individuato, e la mia energia mortificata rientra in me ogni giorno, sterilmente, a riconfermare la mia impotenza : proprio quella ( che rabbia!) che vedo/sento in tutti quelli che in modo vuoto, rassegnato e sterile affrontano questi tempi!
Non mi spaventa l’attraversamento di quest’epoca apocalittica! Mi addolora il come! Senza alcuna delirante idea di grandezza, dopo aver scrutato/percorso sentieri vari quanto meno per un comune scambio/sostegno/piccolo cammino per conoscere/gustare i frutti dell'”azione messianica”, mi ri-trovo puntualmente a ri-confermarmi che ORA, l’unica cosa che posso fare é lavorare su me stessa : è come se, per le mie possibilità/capacità/realtà di vita, mi sentissi continuamente ri-dimensionata e costretta a ritornare solo su quest’unica possibilità!
Voglio aver fede, ancora non lo sperimento appieno, che noi stessi creiamo la realtà circostante!
Ti sono grata Giancarlo per questo post perchè mi ha permesso di comunizzare un nodo che puntualmente torna e mi piace una verifica in merito. Per tutti un caro abbraccio Maria Rosaria
Mi ritrovo pienamente nella situazione europea che hai ben descritta, ed anche nel fatto che il dibattito politico in Italia è sconfortante. Infatti, possiamo osservare che oggi basta lanciare una battuta , uno slogan facile via web e tutti vogliono partecipare alle polemiche da mal di pancia ….così si annienta la creatività del Pensiero e la mente, viene buttata all’ammasso !
Sulla preghiera : condivido la sua forza fisica nel sostenere ciò in cui crediamo davvero .
La sua efficacia è potenziata , come per l’Ucraina , dalla condivisione e partecipazione popolare. Ricordo quanto già avvenuto anche per la Polonia. Vedo però anche il rischio di un uso strumentale della preghiera a fini politici particolari. Non ho notizia di preghiere per riportare ad una comune ragione i belligeranti di Kiev e i filorussi, come fu per la cacciata del vecchio presidente. Forse era meglio pregare per la fine della leva militare obbligatoria, che rende più facile ai governi, russo e ucraino, di spostare la gente come si vuole e di organizzare più facilmente le loro guerre.
Cito ad esempio un muratore che lavorava a casa mia…improvvisamente richiamato alle armi dal governo ucraino per andare a combattere…troppo facile, in questo modo, per i governi organizzare le guerre , invece di imparare a parlarsi e a ragionare !
Per restare sulla preghiera, invece di incavolarmi , credo che la preghiera autentica – che si differenzi da una pretesa integralista – sia riconoscibile come voce dell’ Uno, una voce che tutti possono udire interiormente, poiché risiede in ciascuno di noi, anche se per sentirla dovremmo spegnere i nostri rumori e metterci in ascolto con tutto il corpo .
Pregare, più che recitare care formulette, è cogliere la voce e la poesia dell’anima. Cosi come mi è capitato alcune volte (e per questo salvandomi dai guai ) la preghiera è un aiuto che vi arriva da una voce interiore che si coglie dopo il precipitare nel nostro abisso di dolore, nel momento in cui, una spinta benevola , ci fa risalire alla Luce ristabilendoci con la nostra ,tanto temuta verità , ricompresa e accolta.
La meditazione che è parte del laboratorio di Darsi Pace, ci consente di sperimentarlo , ce lo fa sperimentare come un aiuto che diamo alla nostra Vita per ritrovare l’Amore che avevamo smarrito e che ritrovato, ci guarisce dalle tristezze, libera dalle paure , rende più creativi.
Un cordiale saluto
Ivano Caminada
Concordo in tutto, però sulla situazione ucraina ho altre notizie! La foto postata rappresenta monaci che si interponevano tra esercito e popolo per fermare le violenze, la rivolta è stata fomentata da gruppi di estrema destra stipendiati da Usa ed Europa con la solita scusa del dittatore di turno da far cadere (stessa dinamica dei paesi arabi), con l’intento di far uscire l’Ucraina dalla sfera russa! Ora il presidente Ucraino non era un modello di democrazia ma la maggior parte del popolo non voleva una risoluzione così violenta che ha provocato tantissimi morti , e l’opinione publica se ne accorta solo dopo l’abbattimento dell ‘aereo della Malaysia airline!
La sinistra non è immobile, è cambiata, non è quella del secolo scorso, per questo ha perso parte del suo elettorato.
Il compito della sinistra è quello di tutelare i livelli sociali medio-bassi e di ridurre la differenza tra loro e i livelli sociali più alti, con aiuti al reddito oppure tramite lo stato sociale.
Ma la sinistra è quella che più convintamente ha portato l’Italia a rispettare norme europee nocive agli interessi di chi doveva tutelare e la sua differenza con la destra, al di là dei litigi di facciata, è scomparsa. Infatti in questi anni il reddito di chi lavora continua a diminuire e lo stato sociale viene lentamente ma costantemente smantellato.