Mi capitava spesso e mi capita ancora, al termine di un diverbio o di una contrapposizione con qualcuno, di sentire una voce insistente dentro di me che tenta di convincermi che il conflitto era inevitabile, mi ripete tutte le mie ragioni e sottolinea tutte le mancanze dell’altro, mi asseconda in tutte le mie convinzioni fino a farmi scivolare nella certezza di aver fatto tutto il possibile per evitare lo scontro: “hai fatto tutto quello che potevi fare, era inevitabile” e a questo punto la mia assoluzione è piena!
Nel tempo questa voce compiacente ha cominciato a non convincermi più, il suono mi appariva come quello di un soldo bucato, una moneta falsa, ho cominciato a dubitare, una parte di me era profondamente convinta di avere ragione e si crogiolava dentro questa certezza, un’altra no.
Ero confusa, questa ambiguità mi parlava, incomincio ad osservarmi da una posizione un po’ più libera e coraggiosa, meno automatica e compiacente, e sento una vocina sottile che mi sussurra una scomoda verità: “Non è vero che fai quello che puoi, fai quello che vuoi e quello che vuoi è vincere”
Questa consapevolezza scomoda scava una piccola breccia nella mia coscienza e comincio a vedere che spesso le cose stanno proprio così, facevo quello che volevo fare o meglio quello che m’imponeva il mio ego.
Quante volte avevo messo le mani in quel groviglio di emozioni e pensieri che mi dominavano, ma ero riuscita solo a dare una spolveratina al mio ego, a disturbarlo un po’, lui era sempre lì e si riaffacciava con tutta la sua prepotenza e spavalderia, sicuro che mi avrebbe sopraffatto e così avveniva.
Un giorno Marco mi disse che sentiva un Eichmann dentro di me, rimasi profondamente turbata, mi sentivo tanto socievole, ragionevole, disponibile, come poteva annidarsi un mostro simile in me? Provo a contattare nuovamente questa parte che avevo tante volte frequentato e che avevo sempre definito un po’ dura ma tutto sommato innocua.
Scavo più profondamente, con più coraggio e fiducia e scopro un diktat interno durissimo, ricevuto e subito e ancora oggi agente, che s’impone su di me, che domina la mia vita, la prevarica, con mille modalità di asservimento più o meno palesi, sempre manipolative e convincenti.
Finalmente la luce illumina le oscurità e le libera, l’ego si era strutturato sopra le mie ferite e i miei bisogni inappagati e nel tempo mi aveva prevaricato e dominato, alienando una parte delicatissima, il mio cuore.
Si era spacciato come un buon servitore, che mi avrebbe reso un buon servizio, basato sul controllo, la difesa e l’attacco, tenendomi al sicuro da tutto e procurandomi grandi soddisfazioni …..ma allora perché stavo male?
…. e così ho imparato a prendere questa parte con ferma delicatezza e schiacciarla sotto il peso di un “sanpietrino”, per chi non è di Roma spiego che è un sasso pesante, compatto, resistentissimo, con cui si lastricavano le vie di Roma, senza valutare ogni volta se è il caso o meno, ormai appena emerge l’ego lo riconosco subito da quella dolorosa contrazione che mi provoca nell’animo.
L’operazione è in via di esecuzione ma ha già dato ottimi risultati.
Ora c’è altro che vuole vivere in me in prima persona, sperimentandomi in spazi nuovi, aprendomi alla rigenerazione ogni giorno, sento sgorgare forte dal mio cuore l’impegno a liberare ogni mattina la mia casa dai vecchi servitori, i farisei, gli operatori di iniquità, i menzogneri, i presuntuosi, i superbi e tutti coloro che operano il male.
Voglio cantare inni al Signore ogni mattina e rinascere a nuova vita, risuonano potenti nel mio animo le parole del salmo di Re Davide.
Salmo 101 – Di Davide. Salmo
Amore e giustizia voglio cantare,
voglio cantare inni a te, o Signore.
Agirò con saggezza nella via dell’innocenza:
quando verrai a me?
Camminerò con cuore integro,
dentro la mia casa.
Non sopporterò davanti ai miei occhi
azioni malvage;
detesto chi fa il male,
non mi sarà vicino.
Lontano da me il cuore perverso,
il malvagio non lo voglio conoscere.
Chi calunnia in segreto il suo prossimo
io lo farò perire;
chi ha occhi altezzosi e cuore superbo
non lo potrò sopportare.
I miei occhi sono rivolti ai fedeli del paese
perché restino a me vicino:
chi cammina per la via integra
sarà mio servitore.
Non abiterà nella mia casa,
chi agisce con inganno,
chi dice menzogne non starà alla mia presenza.
Sterminerò ogni mattino
tutti gli empi del paese,
per estirpare dalla città del Signore
quanti operano il male.
Cara Patrizia,
nelle tue parole io sento già la musica che vuole intonarsi a quella del Salmo.
E’ incessante il lavoro su noi stessi, anche quando troviamo un metodo e strumenti a lungo cercati siamo sempre esposti all’ azione subdola e sottile dell’ego.
Allora scopriamo il valore dell’umiltà, il sollievo di confessare i nostri limiti senza vergogna, senza paura del giudizio o della condanna perché sappiamo che l’Uomo Nuovo li ha assunti su di sé per rivelarci che in Lui siamo risanati.
La dolcezza e la gratuità del suo perdono ci aiutano, strada facendo, a rispondere alla domanda che poni.
Grazie e un forte abbraccio.
Giuliana
Ciao Patrizia
sento di condividere pienamente le tue parole ma allo stesso tempo noto come alcuni termini del salmo possano tener viva,se non continuamente reinterpretate,la spinta omicida degna di una ss.
Le parole poco ambigue “detesto” “non sopporterò”,”estirpare..”ecc…mi rimandano al fatto di quanto sia uno spartiacque l’innesto di Cristo nella storia,di quanto a partire dal mio Sommo omonimo siamo tremendamente lontani e allo stesso tempo immensamente prossimi al mistero del perdono.
Davide
Ciao Davide, capisco la tua osservazione, ma le parole del salmo sono tutte rivolte a quelle parti di noi che ci spingono verso quelle modalità alienate che ci pervadono, forme menzognere che ci prevaricano e ci inducono ad essere ciò che non siamo.
E’ vero, sono espressioni cariche quelle del salmo, ma di quella carica vitale che è il desiderio profondo di liberazione, sento veramente dentro di me un’insofferenza sempre più accentuata all’espressione delle mie forme egoiche ed è vero che desidero sterminarle ogni mattina come vero però che ogni sera accarezzo con fiducia e tenerezza quella parte di me che ancora non ci è riuscita.
Un caro saluto
“Camminerò con cuore integro,
dentro la mia casa”
Questo è il presupposto, la propedeutica per le parole giuste; penso che l’ego sia molto bravo ad appropriarsi di parole e concetti per farne rappresentazioni e allontanarsi dalla Verità.
Ognuno di noi ha il compito di discernere ogni giorno, ogni istante, per intonarsi a parole che forse per l’ego sono folli è vero, ma per il cuore integro sono balsamo dolcissimo; quello che l’ego sente come pericolo, viene giudicato e in genere ammazzato noi lo sappiamo bene, nei nostri gruppi è materia quotidiana.
Il cuore integro però sperimentato anche un solo istante ci chiama a se, come una forte speranza e un anelito di salvezza.
Amo le parole forti, mi suonano più vere come lo studio sull’ombra ci insegna, la mia ombra in fondo è pura energia che può e deve essere utilizzata con tutta la sua dirompenza e forza vitale senza paura, senza la paura che mi costringe a difendermi mostrandomi magari tanto buona e vista da tutti come ipocrita.
Grazie a Patrizia per queste belle riflessioni.
Daniela
Anche per me il tema del conflitto è presente in me … come paura.
Essendo la mia strategia difensiva essere accondiscendente, cerco la via per fuggire le situazioni-relazioni conflittuali
per evitare il conflitto,accontentandomi di passarla liscia,di trovare situazioni di comodo,di studiare strategie per
tenere a distanza di sicurezza le relazioni per paura di scivolare nel contrasto… per dimostrare di essere sempre buona, sempre disponibile ma in verità di essere tanto falsa e ipocrita da covare tanta rabbia e tanto perfida da sventagliare tutti i possibili giudizi-condanne sugli altri……
Paura del conflitto per paura di far uscire quella parte che di me non mi piace ,
paura di vedere crollare quella immagine che ho sempre voluto dare e che gli altri hanno di me.
Visto cosa c’è dentro qs sacco nero la tentazione è di richiuderlo…
Ma le parole del salmo 101”chi dice menzogne non starà nella mia casa,
chi calunnia in segreto il suo prossimo io lo farò perire”mi spronano con fiducia a muovere i miei passi sul retto sentiero , sapendo di non essere sola…
“confidenti consegniamo tutte le nostre difficoltà alla potenza dello Spirito…”
Anche le riflessioni di Daniela parlano al mio cuore sviato che aspira, attende l’integrità.
un abbraccio fiducioso e ricco di gratitudine a tutti-tutte
irene
Grazie cari amici di avermi accompagnata con le vostre riflessioni in questo desiderio di liberazione ….. camminerò con cuore integro dentro la mia casa ……., so che avverrà per tutti noi e canteremo inni e come dice Giuliana, nelle nostre parole si sente già la musica, intonata a quella del Salmo, che ci consegna all’azione potente dello Spirito.
Patrizia