La solitudine, l’individualismo esasperato, la fragilità delle relazioni, la crisi della fede, la precarietà economica, lavorativa e un’incombente povertà si riverberano nella famiglia facendoci dire: “La Famiglia oggi è in crisi”.
Tutto è giunto al punto del baratro, o torniamo alla vita o la morte ci inghiottirà.
La famiglia, cellula primordiale della società, è il luogo dove ogni persona riceve la vita dalla relazione tra un padre e una madre, fa esperienza della relazione con la madre nel suo grembo e con i genitori alla sua nascita. È quindi il luogo dove si entra in relazione con il mondo ma è anche il luogo dove si manifestano i primi aspetti di sofferenza. Riceviamo l’amore dai nostri genitori ma parimenti ereditiamo anche tutte le storture e le sofferenze di cui sono stati a loro volta vittima.
La crescita nell’integrità si forma negli anni dell’infanzia dove una madre e un padre tracciano la strada con la loro relazione di coppia e di genitori.
Quale responsabilità per un uomo e una donna che scelgono di costruire insieme una storia nuova e diventare testimoni della Trinità qui e ora!
Ma quanto è difficile amare, creare una relazione integra e libera, se non impariamo a lasciarci amare da Colui che ci ha amati da sempre.
Darsi Pace, che abbiamo incontrato nella nostra esperienza di vita, ci aiuta a scendere nella nostra interiorità per cercare la verità e la libertà del nostro essere e trasformare le energie distruttive in energie creative, trovare pace, rigenerarci ed essere luce di quella Luce che ci è stata donata ed aspetta di essere diffusa.
Il lavoro su noi stessi è il punto di inizio della consapevolezza che il problema va affrontato all’origine dentro di noi, alla ricerca dello scopo del nostro esistere oggi in questo tempo e in questo luogo, dando senso alle grandi domande della vita, da qui parte il cambiamento della realtà che ci circonda.
La redenzione del mondo passa prima attraverso la nostra redenzione che significa conoscere le nostre ferite, accoglierle, curarle, abbandonarsi nello Spirito del Signore per chiedere la guarigione.
Il matrimonio può diventare quindi il luogo dove fare esperienza del vero Amore, mettendosi in relazione vera con l’altro, facendo diventare la famiglia luogo di integrità della persona e delle relazioni che si espanderanno all’esterno di essa nella società.
Allora cosa c’è di veramente importante che ci rende felici, per cui siamo disposti a donare parte del nostro tempo?
La meditazione, l’autoconoscimento, la contemplazione diventano ogni giorno lo strumento per affrontare ogni situazione quotidiana, per trovare pace dentro di noi e donarla a chi ci vive accanto.
Grazie, caro Agostino, di questa bella riflessione. Credo che, come dici bene, per rilanciare il matrimonio dobbiamo ripartire dai processi della nostra personale liberazione interiore, che diventi la fonte di una rinnovata relazionalità tra i coniugi. Il matrimonio infatti è innanzitutto relazione tra due persone, relazione verbale e relazione sessuale, relazione spirituale e relazione erotica.
Sono sempre più convinto che in questa fase di crisi non si tratti di “difendere” la famiglia, ma di scoprire cosa possa rendere una relazione davvero divertente e ricca per decenni. E questo implicherebbe una riflessione più seria sul rapporto tra lavoro interiore e amore, tra spiritualità e sessualità. Temi che purtroppo sono stati davvero male affrontati dalla tradizione cattolica, la cui sessuofobia secolare è stata una delle cause dell’attuale ribellione caotica contro ogni ordine naturale e contro ogni legame duraturo.
Ciao, e grazie di nuovo. Marco
Quanto lavoro ci aspetta per ritornare all’integrità nostra personale e della società, senza perdersi nei labirinti inquietanti delle contrapposizioni! Mariapia
Camminerò con il cuore integro . Così recitava il Salmo. Bisogna scivolare dentro se stessi. Non è’ semplice come camminare. Sofferenza , desiderio di abbandonarsi e abbandonare l’uomo “vecchio” che è’ in noi per Essere dinuovo partoriti nella Vera immagine e somiglianza. In questo processo trasformativo bisogna avere anche il coraggio di affrontare la possibilità di una nuova solitudine . In questo Senso di abbandono può nascere il vero anelito di una piena libertà , spirituale, emotiva , psicologica e politica dell’uomo nuovo.
leggo ora queste riflessioni che aprono spiragli ed abissi.
Grazie! è stato un gran bel regalo di compleanno!(19.1)