Il secondo biennio di approfondimento sta volgendo al termine, e con esso si concluderà il primo ciclo completo del percorso Darsi Pace, formato da sette anni di cammino.
Il testo-guida del secondo biennio è Imparare ad amare – Un manuale di realizzazione umana, di Marco Guzzi, ed. Paoline, collana Crocevia.
Quanto riportato in questo post è contenuto ed approfondito dalla pag. 171 alla pag. 189 del suddetto manuale.
Nello scorso incontro, Marco Guzzi ci ha condotti a riflettere ( tramite la sua trattazione teorica e un esercizio di auto-conoscimento, sempre sostenuti e confortati dalla pratica meditativa ) sulle immagini false e distorte di Dio che, più o meno inconsciamente, coltiviamo dentro di noi, come uomini e donne dell’Europa occidentale.
Prenderne consapevolezza non è affatto una questione irrilevante, tanto a livello psichico/individuale quanto a livello culturale/sociale.
Abbiamo ereditato le false immagini di Dio dalla cultura giudaico-cristiana e dalla cultura nichilistica (che ha precedenti nella cultura greca, per esempio nell’epicureismo).
Dalla civiltà giudaico-cristiana è giunta fino a noi la rappresentazione di un Dio punitivo e violento, un Dio che non esita a maledire e a distruggere se l’uomo si discosta dalla sua legge, dai suoi comandi ( si veda Dt 28, 15-20 ; Dt 32, 22-23 ); questo Dio può castigare e sterminare senza pietà (Ez 9, 5-6 ).
Dalla cultura nichilistica abbiamo ereditato un’immagine antitetica ed altrettanto distorta di Dio: un Dio assente, inesistente (o, se esistesse, del tutto indifferente al destino dell’umanità). Leopardi, per esempio, esortava se stesso a non nutrire più alcuna speranza di eternità perché la vita è soltanto amarezza e noia, il mondo è solo fango, tutto è inutile e vuoto, non c’è un senso, non c’è un fine (si veda G. Leopardi, A se stesso, dal Ciclo di Aspasia in Canti).
Ma, se Dio è così, come saranno l’uomo e la donna? E quale società produrranno?
Se Dio è un padre pronto a colpire e annientare, la donna e l’uomo saranno ( e sono) certamente figli terrorizzati, colmi di sensi di colpa, ingabbiati nelle proprie paure. Schiavi. Sempre sulla difensiva, non sogneranno nemmeno di potersi abbandonare con fiducia a Dio perché sanno che, al primo errore, verranno puniti con inflessibilità. Un’umanità simile produrrà (e ha prodotto) società del terrore, dell’Inquisizione, della tortura e della pena capitale.
Se invece Dio è indifferente all’uomo e alla donna, o assente, la donna e l’uomo non potranno ( e non possono) che essere disperati e depressi, amareggiati e delusi dalla vita oppure chiusi nell’auto-referenzialità, nell’efficientismo, nell’autosufficienza. Schiavi. Questo tipo di umanità produrrà (e ha prodotto) società totalitarie e atee, oppure società nichilistiche/consumistiche, della distrazione, dell’intrattenimento prima della morte, ultimativa e definitiva.
In ciascuno di noi agiscono entrambe le rappresentazioni di Dio: l’esercizio proposto da Marco (op. cit, pag.176-177 ) lo ha ampiamente dimostrato a noi che l’abbiamo eseguito durante l’incontro.
Non è forse arrivato il tempo di sradicare queste concezioni errate che ci attanagliano ci costringono ci mortificano, rendendoci schiavi ?
Tanto più che su di esse sono state costruite relazioni ambigue e distorte, dis-umane, e interi mondi di terrore e disperazione abissali.
Seguendo il metodo di pratica meditativa ben noto ai praticanti dei gruppi Darsi Pace, volgiamoci alle parole di Cristo, ri-ascoltiamole in uno stato di conversione del cuore, di relazione fiduciosa e aperta con l’Infinito, anzi ascoltiamole e accogliamole come fosse la prima volta : qual è il vero volto di Dio, il volto che solo Cristo vede e conosce, quel volto che è venuto a svelarci e rivelarci proprio con la sua esistenza in carne ed ossa, con la sua parola libera e rigeneratrice?
Dio, Padre di Cristo e Padre nostro, non ha in sé alcuna ambiguità, non maledice né stermina i propri figli, anzi “è benevolo verso gli ingrati e i malvagi” ( Lc 6, 35b ).
Ecco il vero Dio : amore senza alcuna condizione, amore che non conosce il male e la violenza né tantomeno la vendetta, amore che non uccide ma si fa uccidere. Ed è così attento al nostro destino che ha mandato suo Figlio in mezzo a noi per la nostra salvezza.
Come saranno quindi la vera donna, il vero uomo ? Come sono io che ho per Padre il vero Dio? Sono una creatura non schiava ma libera, senza ambiguità, che ama e benedice gli amici e i nemici, che sa donare senza chiedere nulla in cambio. E il mio premio sarà grande e sarò figlia dell’Altissimo ! ( Lc 6, 27-35 )
Proviamo ora a immaginare come potrebbe essere il mondo abitato da questa vera umanità, desiderosa di imparare ad amare, a essere una con Dio con gli altri con il creato: è questo il regno di Dio !
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo.” ( Mc 1, 15 )
Così voglio pregare:
Illumina, Domine, vultum tuum super nos – Signore, fa’ splendere il tuo volto su di noi
Più mi addentro nel cammino di Darsi pace più ne gusto l’organicità.
Abbiamo concluso il triennio di base affrontando il sesto passaggio -Un Dio da aiutare a nascere- e il settimo passaggio -L’Io-Cristo dà un nuovo inizio al mondo- del manuale DP e concluderemo il settennio con la contemplazione del Crocifisso dopo esserci inoltrati in ciò che tu, carissima Filomena, hai sintetizzato molto bene.
Il lavoro di questi anni ha intensificato la lotta dentro di me, cambiare lo stato mentale non è niente di generico, è una cosa molto precisa e conoscere attraverso la propria trasformazione è un processo che non finisce mai come non si finisce mai di ricominciare.
Lasciare che la mia immagine ideale si sgretoli e con essa le illusioni relative agli altri e al mondo cammina di pari passo con il frantumarsi di una immagine distorta di Dio.
Comincio a comprendere la benevolenza e l’amore di Dio nella voce amorevole e incoraggiante che sento nascere in me, nel graduale dileguarsi del senso di profonda solitudine che spesso mi ha accompagnata.
Il cammino si fa incessante abbandono fiducioso.
Ora le parole in Gv 1,18
“Dio nessuno lo ha mai visto; proprio il Figlio Unigenito, che è nel seno del Padre, lui, lo ha rivelato”
e quelle che Gesù rivolge alla donna samaritana hanno un suono nuovo dentro di me.
“Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori”. (Gv 4, 23)
A presto e un forte abbraccio.
Giuliana
Carissima Giuliana,
sono felice di essere tua amica nel cammino ormai da molti anni !
Purtroppo non ho potuto partecipare all’ultimo incontro con voi, ma il Signore ha trovato un modo per consolarmi e farmi sentire vicina a darsi pace: durante la Messa di ieri mi è sto chiesto di leggere la prima lettura e il salmo; immagina il mio stupore e la mia intima gioia quando mi sono accorta che il salmo era proprio il 4:
Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.
Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!
Nell’angoscia mi hai dato sollievo;
pietà di me, ascolta la mia preghiera.
Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;
il Signore mi ascolta quando lo invoco.
Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,
se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?».
In pace mi corico e subito mi addormento,
perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare.
Ti auguro una serena settimana
abbracci forti
Filomena
Cara Filomena il Signore dialoga con noi e manda segni brn precisi basta volerlo ascoltare! Quanto sono grata al percorso di Darsi Pace anche per l’avermi illuminato sulla vera figura di Dio che non castiga ma vuole solo il nostro bene. Ho vissuto fin ora con la sottile convinzione di dover espiare qualcosa o comunque di dovermi sottoporre a qualche prova per compiacere il Signore. Ciò ha condizionato non poco la mia esistenza!
L’ultimo incontro dell’approfondimento è stato commovente peccato che non c’eri, ma so del tuo difficile momento e ti sono vicina. Grazie per questo bel post Gabriella
Sì,cara Gabriella, mi è dispiaciuto molto non esserci ! Recupererò (parzialmente) con il telematico …
Grazie a te per l’attenzione e l’affetto,
Filomena