Si conclude con questo video la pubblicazione del corso che Marco Guzzi ha tenuto al ‘Claretianum’ (l’Istituto di teologia della vita consacrata dell’Università Lateranense) sul tema: “Nuove figure di santità. Verso una nuova centralità contemplativa” nel marzo di questo anno.
Questo corso, che prosegue quello svolto nel 2014 sulla Nuova Evangelizzazione, riassume tutti i presupposti del lavoro dei Gruppi “Darsi pace”: potete quindi diffonderlo in tutte le forme che riterrete opportune.
Il titolo e i contenuti di questa terza e ultima lezione sono:
Rilanciare il vangelo della Nuova Umanità
La rivelazione di Dio come amore incondizionato, compiuta da Gesù sulla Croce, rende l’uomo libero da ogni paura: un Io perciò che impara ad amare e a creare in piena libertà come suo Padre: Immagine perfetta del Dio Creatore. Il Santo dunque è proprio l’uomo vero, il vero Io, come Cristo: Figlio nel Figlio.
Sulla base di questa rivelazione, che oggi torna a parlarci in modo nuovo e più profondo, possiamo delineare alcuni caratteri di una nuova figura di santità, che si purifichi dalle distorsioni presenti nello stesso cristianesimo storico. Essenzialmente questi caratteri sono la libertà, la creatività, e la capacità di godere e di celebrare la bellezza del creato.
Come è possibile favorire l’emersione di nuove soggettività sante di questo tipo? Come possiamo formare santi e sante, e cioè cristiani per il prossimo millennio? Certamente dobbiamo ripartire proprio dal principio, e cioè dal mistero del Battesimo, come nuova nascita, da realizzare sempre più, superando le pure rappresentazioni dei misteri. Oggi tutti abbiamo fame di realizzazione spirituale della salvezza, e siamo tutti stanchi di troppe rappresentazioni che non ci toccano il cuore, e non ci liberano sul serio.
Questo rilancio del Vangelo della Nuova Umanità richiede una più profonda revisione di tutti i cammini iniziatici, come Papa Francesco ci ripete in continuazione. Dobbiamo comprendere le vere ragioni di questa gravissima crisi della trasmissione generazionale della fede, e dell’analfabetismo religioso che dilaga proprio nelle nazioni di più antica tradizione cattolica, come quella italiana.
Questo rinnovamento dell’evangelizzazione, questa Nuova Evangelizzazione deve integrare un rilancio della cultura creativa, dei processi di auto conoscimento, e delle stesse pratiche spirituali, in uno spirito di ricerca e di sperimentazione, che solo lo Spirito può donarci. Ecco perché tutto il cammino che ci si apre dinanzi deve avere una profonda centralità contemplativa.
Leggere: Marco Guzzi, La nuova umanità – Un progetto politico e spirituale, Ed. Paoline 2004, pagg. 129-144, 145-161, 200-206; Ib., Dalla fine all’inizio, op. cit., pagg. 112-133.
Bibliografia essenziale
Papa Francesco, Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, Libreria Ed. Vaticana 2013.
Benedetto XVI, Lettera Enciclica Caritas in veritate
J. Ratzinger, Introduzione al cristianesimo
M. Guzzi, La nuova umanità – Un progetto politico e spirituale, Ed. Paoline 2005
M. Guzzi, Imparare ad amare – Un manuale di realizzazione umana, Ed. Paoline 2013.
M. Guzzi, Dalla fine all’inizio – Saggi apocalittici, Ed. Paoline 2011
M. Guzzi, Darsi pace – Un manuale di liberazione interiore, Ed. Paoline 2004
M. Guzzi, Globalizzazione e Nuova Evangelizzazione
http://www.marcoguzzi.it/index.php3?cat=nuove_visioni/visualizza.php&giorno=2012-10-13
In inglese: Time to begin again
Sono stata totalmente catturata nell’ascolto di queste tre lezioni: quest’ultima in particolare trasmette una passione, una forza che non credo possa lasciare indifferente nessuno, nessuno che voglia prendersi il tempo di fermarsi, ed ascoltare.
Mi sono anche chiesta quanto sia importante, nella trasmissione della fede e delle esperienze di vita, il carisma di chi parla e agisce, cioè di Marco Guzzi in questo caso.
Ripensando anche ad alcuni interventi critici su questo blog in queste ultime settimane, mi sembra normale che il dispiegarsi e il mostrarsi di una persona, in libertà e potenza, possa dare anche un po’ fastidio. Ammirazione, certo, gratitudine, tantissima, ma c’è anche un angolo di me che dice: sì, vabbé, io non sono mica Marco Guzzi, mai potrò fare o dire cose anche solo lontanamente simili!
Il problema però non è Marco Guzzi, il problema sono io.
Perché il fatto che una, anche una sola persona abbia il coraggio di pensare, dire, agire la parte cristica di sé, mi interpella, non mi lascia stare, perché quella parte c’è anche in me, in tutti. Ognuno con i suoi talenti piccoli o grandi. E noi, sapendo così poco, certo non sappiamo quali sono i talenti piccoli e quelli grandi.
Quindi anche uno solo che non ha paura di gridare con la propria vita la libertà di essere figlio di Dio mi sprona a continuare a cercare la mia di sovranità, creatività, libertà, qualunque siano i limiti e le condizioni della mia vita.
Questo è proprio un grande bel progetto di santità, anzi di felicità. Viene proprio voglia di rimboccarsi le maniche…
Grazie!
Antonietta
Grazie a te, carissima Antonietta, per la precisione delle tue parole.
Tocchi infatti, credo, punti cruciali per tutti: il fatto che la fede ci venga trasmessa sempre da altre persone concrete, che si assumono la responsabilità fisica di questa trasmissione; il fatto che ognuna di queste persone divenga, volente o meno, una figura di Cristo, e che quindi produca su di sé gli stessi effetti che produceva Gesù: amore, odio, entusiasmo, proiezioni varie e contrastanti, paura, disprezzo, persecuzioni, desiderio di farlo fuori, sequela appassionata, e così via.
Questo mistero dell’Incarnazione in noi dello Spirito del Messia, e della inevitabile condivisione del suo destino su questa terra, è quanto più mi colpisce in questi ultimi anni, mi colpisce, mi inquieta, e al contempo mi consola profondamente.
Un abbraccio. Marco