Il terzo anno della mia frequenza a Darsi pace è quasi concluso e posso dire con molta chiarezza che mai avrei immaginato quanto fosse concreto e così incisivo questo percorso. Sono partita con tutti i miei pre-concetti e pre-comprensioni, con una crisi da tempo latente nel mio cuore, ma cammin facendo l’esperienza mi ha smontata pezzo dopo pezzo.
Darsi Pace è una ESPERIENZA dove per CERCARE è necessario non presumere di sapere. In questo esperire ho iniziato a brancolare, le mie impalcature costruite per nascondermi hanno iniziato a scricchiolare e ho iniziato a guardare chi stava dietro la figlia, la donna, la lavoratrice, la studiosa e la religiosa professa.
Mai avrei immaginato che iniziando a chiudere gli occhi, con i piedi ben piantati sul suolo, schiena eretta e concentrazione sul respiro avrei trovato a poco a poco sotto tante macerie la mia Identità.
Un grande benessere ha iniziato a germogliare dentro di me, qualcosa di vitale e dinamico che mi dà il gusto di CERCARE, CAMMINARE, MUOVERMI. Il Cristo era sepolto dietro il mio “presumere di sapere” ma quando questa presunzione si è sgretolata come un castello di carta ho sentito la leggerezza del cercare, la libertà di osare e ho compreso che i miei ruoli, importanti o modesti che siano, sono cartapesta rispetto all’Identità profonda che portava il mio nome, il mio vero nome.
È un’esperienza così profonda e ricca che in ogni momento mi riempie di stupore perché ogni volta mi canta una melodia nuova e mi invita ad uscire all’aperto, fuori dalla mia IDEA di Cristo e di Dio.
Mai avrei immaginato di inspirare ed espirare così tanto da imparare dal puro e semplice respiro ad ascoltare parole nuove. La leggerezza che in ogni momento avverto è l’effetto della calda consapevolezza che mi accompagna, preme da dentro come un dolore-amoroso che cerca spazio in me. Ho sentito parlare tanto in Teologia e nelle catechesi di Figliolanza Divina ma solo adesso la SPERIMENTO e la vita, insieme alla morte, la sento in movimento dentro di me, devo solo seguirne il gioco.
Il Battesimo, di cui ho sentito tanto parlare mi è diventato sempre più familiare, intimo, capace di immergermi nelle acque profonde del mio essere e scoprire, nei miei inferi, semi di luce e di vita impensati.
Mai avrei immaginato che questo cammino avrebbe avuto la capacità di trasformare la mia visuale e ora “sapendo di non sapere” continuo a camminare, perché solo la freschezza continua della ricerca mi tiene aperta alla novità.
Alleluia! Nel tuo scritto trasmetti un’esperienza reale e veramente profonda di guarigione. Grazie. Per quello che mi riguarda, sono ai primi mesi d’incontro, ma devo testimoniare che ho già ricevuto molto, in particolare negl’intensi giorni a S. Marinella. Veramente lo Spirito che abita in noi ci chiama ad essere cercato, riscoperto dalle tante coltri, adorato….
Che tutto questo sia d’aiuto all’odierna, troppo sovente disgraziata, quanto disumana, società.
Appena letto il post e il commento di Giovanni, ho iniziato a cantare l’Alleluia di Lode a Dio che…” non è Dio dei morti ma dei viventi” Mc 12, 27 e che incessantemente continua a liberarci dal grave errore dei sadducei che dicono che non c’è risurrezione…come ci ricorda il Vangelo di ieri.
Grazie Chiara per la tua testimonianza cosi’…limpida e chiara.
Ti sento sorella in questo cammino di liberazione interiore che ci guida a continuare a cercare sempre per disseppellire il Cristo da dentro le impalcature delle nostre presunzioni difensive e dalle macerie della Storia del nostro tempo.
Proprio da li’ dentro il Vento forte dello Spirito soffia forte ci spinge e ci invita a riscoprire di essere Figli di Dio, a respirare , a camminare leggeri, con la schiena dritta e a cantare insieme ALLELUIA!!!.
Giuseppina Nieddu
Narri bene emozioni difficili da descrivere.
La fatica del vivere che si placa
Un vento leggero e fresco
Le nebbie malsane scompaiono
Nell’aria tersa per un istante il mondo appare amico
E tutt’uno diventano l’essenza e il quotidiano
Un caro saluto
Ringrazio Chiara per avermi detto un giorno di avere letto e ascoltato quello che scrive e “sperimenta” Marco;anche io ho iniziato con lei questo cammino che è diverso perchè vissuto e sperimentato e per me è stato ed è un grande dono di quel Gesù che non finisco mai di scoprire.Mi ha sempre “affascinato” e ogni volta che ascolto e riascolto Marco trovo sempre qualcosa di nuovo che mi incanta e mi fa capire quanto siamo piccoli ma anche grandi e mi dà la forza ogni giorno per ricominciare e lavorare su me stessa.Ringrazio Marco e tutti i miei compagni di viaggio per tutto quello che ho ricevuto e ricevo.
“È un’esperienza così profonda e ricca che in ogni momento mi riempie di stupore perché ogni volta mi canta una melodia nuova e mi invita ad uscire all’aperto, fuori dalla mia IDEA di Cristo e di Dio.”
Grazie. A volte avverto anch’io che – direi paradossalmente – sono proprio le nostre “idee religiose” a tenerci belli “schermati” perfino da Cristo, misterioso e imprevedibile nel suo fantasioso accadere!
Dico solo una cosa semplicissima… da praticante alla fine del primo anno, mi hai dato una bella spinta per continuare questa avventura!
Grazie 🙂
carissima amica e sorella,
ne hai fatta di strada!!!! e io che cammino con te gioisco della gioia profonda dello Spirito che ti abita, e che sempre più traspare dalle tue parole e dalla tua vita. Leggendo il tuo post mi è venuto in mente quel testo del Vangelo di Matteo in cui Gesù ricorda che non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. COSI’ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli. Leggendoti, ci dai l’occasione di rendere gloria al Padre per l’opera bella che compie in te e ci stimoli alla docilità quotidiana allo Spirito. Grazie perché nel tuo post riaccendi fiducia e speranza, consolazione e orizzonti di vita nuovi o rinnovati; grazie perché il tuo battesimo è fecondo nella tua piccola grande luce. Grazie perché quanti abitano la piccola grande casa di ‘darsi pace’ oggi possono sentirsi con te ‘a casa’!
Carissimi amici di cammino,
dalle vostre risonanze percepisco sempre una realtà profonda e vera: siamo intrecciati da un unico spirito e le parole come insegna Marco (anche se purtroppo non sono potuta essere presente a S. Marinella) portano in sè lo spirito che ci unisce, ci edifica e ci sospinge su sponde nuove. Quello che mi fa sperimentare come autentico ciò che ci condividiamo, è il “sentire” nelle vostre parole il desiderio profondo dell VERITA’ che ci muove. La fissità delle idee e dei concetti a cui Marco accenna qui sopra è davvero ciò che incatena, mentre in questo luogo “franco” godo della creatività e della profondità del vostro “dire”. Mi sono trascritta la poesia di Aldo … Grazie! Ci si sta COMUNICANDO Vita !!! Prendere coscienza di questo è già un inizio di NUOVA CREAZIONE. Siamo co-creatori insieme …. e il movimento è reale lo percepite? La gioia di questa consapevolezza ci scaldi sempre di più il cuore! Vi abbraccio cantando con Giovanni e Giuseppina l’alleluia e un saluto caro a Grazia e Tiziana che si trovano a vivere con noi dentro questa ricca Casa di Darsi Pace.
cara la mia unica, rara, preziosa amica sorella che tanta serenità dona a chi legge, a chi ascolta e condivide una quotidianità di vita vissuta nel bene e nel meno bene che il Signore ci aiuta a trascorrere. le parole nascono da un cuore vivo e pulsante che fa arrossire chi si nutre di superficialità. vorrei tante Chiara in Parlamento, nel mondo del lavoro, nelle famiglie, nei luoghi nevralgici di questa vita così problematica. grazie che ci sei
Carissima Roberta, ciao! Benvenuta nella grande casa di “Darsi Pace”. L’esperienza che facciamo in questo cammino è che ciascuno può ritrovare la sua VERA NATURA …. Il lavoro da fare è faticoso ma anche appassionante e affascinante …. Non c’è niente di “magico ” è tutto “giocato” dentro ciò che siamo nella realtà: carne, sangue, psiche, coscienza, spirito. In questo viaggio insieme ci scopriamo sempre più, e sempre di nuovo, espressione di Dio e ognuno, proprio OGNUNO, è il Volto di Dio. Se, dentro questo percorso concreto recuperiamo la nostra VERA NATURA che ci appartiene e che oggi viene offuscata in tanti modi e in mille salse, anche le Istituzioni che citi non possono che trasformarsi in qualcosa d’altro …. Anche con te questo è possibile! Vieni a trovarci ! Un abbraccio. Chiara
Quando il nome dice tutto…….
Chiara, amica mia , non ti vedo da troppo tempo !
Grazie di aver voluto condividere la bellezza della tua interiorità.
Ho saputo grazie a Grazia che sarete la coppia più bella del mondo universitario…..
I giovani hanno un grande bisogno di incontrare persone vere che possano accompagnarli verso la Verità.
Sono certo che farete cose grandi, ” maremma bbona ”
Un forte abbraccio Ale
Alessandro !!!! Maremma bbbbona che onore ricevere mie notizie da te ! Fratello e amico che comunica cose profonde, precise e vere con ” spirito di gioco ” … Io non ho rinunciato ad ascoltarti e vederti …. In questo la telematica mi è di grande supporto. Lasciamelo dire in toscano : che ganzo poté crea’ ruzzando ! In attesa di incontrarti personalmente rimango ” collegata” a te null’ unico affascinante e inedito cammino. Un abbraccione. Chi
Rimuginando le tue parole , cara Chiara, è venuto fuori questo.
Quando, nella lezione conclusiva di questo triennio, Marco ha chiesto ai partecipanti di esprimere qualcosa in merito, sono prontamente intervenuta affermando che ,guardandomi dentro, il frutto più grande mi sembrava quello di aver cominciato a recuperare con amore la mia ombra, cioè quelle parti di me distruttive e irrazionali che avevo sempre considerato un inciampo ,un errore, una cosa da eliminare.
Oggi metto a fuoco un altro frutto, credo il principale, che mi ha rimesso profondamente in movimento in questa ricerca di me e di Dio : una rinnovata Speranza.
Quando ho iniziato il primo anno di Darsi Pace, ero completamente sfiduciata, tutti i miei sforzi e il mio impegno di una vita mi sembravano persi nel vuoto, mi sembrava di non credere più in nulla . . .e dopo tante crisi avevo deciso di rassegnarmi, la vita era così : triste .
Evidentemente non ero rassegnata fino in fondo e quando , per una serie di benedetti eventi, sentii la presentazione dei corsi di Marco (’12-’13), ho avvertito subito che qualcosa si poteva ancora tentare,
che c’era una strada non percorsa fatta di un serio lavoro di auto-conoscimento sostenuto dallo Spirito,
e per questa nuova possibilità che mi si presentava tutte le mie cellule sprizzavano gioia !
Mi ricordo che nei giorni seguenti, mentre facevo le cose più semplici del quotidiano, ero stupita di scoprirmi : felice.
Si, perché Sono Felice se so che c’è sempre un modo di recuperare i miei disastri e trarne energia per capovolgere le cose e ricavarne frutti, guidata dal Signore, questa per me è la Speranza.
Basta. Non aggiungo altro.
Grazie a Dio, grazie a Darsi Pace, che per tre anni mi ha accudito volta dopo volta !
Ciao Chiara e ciao a tutto il gruppo
laura
Come ti capisco Laura!
Lo stupore di scoprirsi diversi da quello che si è sempre stati disintegra la pesantezza dell’ovvio e la rassegnazione di tutto ciò che è stagnante e quindi morto e ti riempie di fresca allegria, una allegria strana che sgorga da quella profonda disperazione che ci abita e che diventa una energia propulsiva, un carburante che si infiamma e irradia calore inesauribilmente per-donarsi.
Un grande abbraccio
Daniela
Cara Laura,
grazie per la tua condivisione. Sono in sintonia con te, in altre parole una delle scoperte più interessanti e vitali di questo cammino è scoprire che le zone più ‘negate’ e ‘rimosse’ di noi ci parlano se le ascoltiamo e si ‘sciolgono’ se le osserviamo con calda consapevolezza , liberando qualcosa di concreto e vitale, da cui scaturisce una gioia intima che ci accompagna . Chi potrà rubare questa gioia? La robustezza di questa gioia che si dilata ogni giorno di più dentro la mia oscurità è una luce che dà senso e orienta il mio camminare. Siamo proprio insieme! Quello che tu Laura chiami felicità, Daniela fresca allegria e io gioia non è la stessa Vita che si fa strada trasformando di giorno in giorno i nostri inferi? Chiamiamo tutto questo speranza … Aggiungendo anche l’altra parola che mi sembra di aver sentito proprio da Marco : operativa = speranza operativa. Vi abbraccio . Chiara