Tra il 9 e il 13 novembre 2015 si terrà a Firenze il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale, dal titolo: In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.
“Il 5° Convegno affronterà il trapasso culturale e sociale che caratterizza il nostro tempo e che incide sempre più nella mentalità e nel costume delle persone, sradicando a volte principi e valori fondamentali per l’esistenza personale, familiare e sociale. L’atteggiamento che deve ispirare la riflessione è quello a cui richiama quotidianamente papa Francesco: leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore che Gesù ci ha insegnato. Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti, pone le condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede” (Dall’Invito di Mons. Cesare Nosiglia, Presidente del Comitato preparatorio del 5° Convegno Ecclesiale Nazionale)
In preparazione a tale evento, tutte le Diocesi italiane hanno avviato momenti di riflessione e di confronto, per affrontare le sfide e le provocazioni di questo nuovo tempo, che interpella profondamente la Chiesa Cattolica.
Marco Guzzi nella conferenza organizzata dalla Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, e introdotta dal Vescovo. S. E. Mons. Luigi Martella, si interroga sulla svolta antropologica in atto e sui presupposti di un nuovo progetto di umanità, arrivando ad invocare la nascita di una nuova patristica: una nuova generazione di padri e madri della Chiesa che sappiano compiere le sintesi e i passaggi epocali necessari a rendere evolutivo il passaggio: dal confronto con i temi della modernità, a quello, non più rinviabile, con le altre tradizioni spirituali.
Invita quindi ad attrezzarsi e ad affrontare le sfide con cuori da pirati: cuori di folli, di visionari, di santi e di poeti, in quanto infiammati dallo Spirito del Nascente.
Buona visione!
Sarà sicuramente un convegno “profondo religioso/spirituale “un convegno ricco” a conferma della non sofferenza economica/finanziaria della Chiesa, un convegno di encomiabili propositi dettati dai “capellini viola in sovrappeso” , ma che fine faranno poi questi propositi … eccheggeranno solamente nell’aria …per noi umani che ogni giorno dobbiamo lavorare, affrontare le difficoltà quotidiante cosa cambierà… nulla ! e’ stato celebrato il funerale religioso con tantissima partecipazione a Roma di una “brava persona” , lo stesso sacerdote che ha celebrato questo funerale ha negato a suo tempo la cerimonia religiosa a Welby ! che ne pensa di questo vescovo di Roma ??
Da ascoltare , riascoltare. Grazie Marco
caro/ cara
mio padre non faceva l’avvocato, è cresciuto, orfano, tra i derelitti di Milano; mia madre era la maggiore di otto figli, aveva 18 anni quando nacque l’ultima sorella e chiese ai genitori se non avessero niente di meglio da fare che mettere al mondo un’altra bocca da sfamare, visto che già pativano la fame. Ma nel contempo rinunciò a sposarsi per aiutarla a tirare avanti la baracca.
Si sposò invece con mio padre quindici anni dopo.
Loro erano ben assortiti e ben compensati, mentre io ho faticato veramente molto ad accettare le privazioni e i sacrifici che mi sono stati necessari per crescere i miei di figli. Osservando meglio ho dovuto riconoscere che avevo più di quanto i miei genitori avessero mai avuto; ma, mentre loro erano contenti io ero sempre arrabbiata o depressa.
Qualcosa non tornava.
In me la fatica e le privazioni non rendevano più generosa o magnanima ma sempre più gretta.
Il fatto è che mi ero illusa che gli altri fossero al mondo per volermi bene, per aiutarmi nelle difficoltà, ma non era proprio così: neanche ero riconosciuta nei miei pregi, nei miei sacrifici, figuriamoci aspettarsi il resto.
Fintanto che non ho deciso di imparare ad amare.
Per imparare ad amare è necessario lasciarci purificare il cuore, il nostro, non quello degli altri e decidere di essere noi a rendere migliore il luogo nel quale viviamo.
E’ un cambiamento di rotta, una conversione appunto.
Detto questo, se non ti decidi tu ad essere più libera e felice, a fare questa fatica personale: checosa vuoi che possa mai cambiare nella tua vita un convegno di chicchessia o che qualcuno ti dica che ne pensa del Sacerdote che non ha concesso il funerale in chiesa a Welby.
Ti abbraccio con affetto, e “provaci almeno a farti del bene”, stanno iniziando i corsi: iscriviti, se hai problemi economici parlane con i responsabili, son certa che non è un ostacolo.
Rosella
Non capisco! TRACKBACKS ???
Sintesi potente ed efficace della Parola che è sempre uguale e sempre nuova nella interpretazione creativa di Marco.
Sono otto anni che la ascolto e sempre mi dice qualcosa, mi illumina quello che credevo di aver già capito.
Per esempio, la Speranza cristiana di cui “dobbiamo render conto”, certo, nelle sue motivazioni, anche storiche.
Il convegno “Per un nuovo umanesimo in Gesù Cristo” mi dà speranza che la Chiesa possa riuscire ad annunciare e a far capire che è in Cristo la piena realizzazione dell’umanità, come noi praticanti di “darsi pace”stiamo imparando con Marco.
p.s.
E’ bello che imparo anche dai praticanti, e mi riferisco alle riflessioni di Rosella e Alessandro sulla persona anonima.
Avrei voluto scriverle che è libera di pensare bene o male di “darsi pace”, di noi bontemponi, dei preti e della Chiesa.
Ma che ora stava scivolando verso lo stalking, termine politicamente corretto, e quindi ci lasciasse perdere.
Alessandro, pur avendo il mio stesso problema di essere maschio, è stato integro, benevolo, accogliente e costruttivo.
Rosella mi lascia senza fiato. Si è messa a nudo, si è fatta carico, è diventata “pane nel calice”.
Siete stati un insegnamento grande per me, per la mia impazienza, il mio fastidio, la mia integrità ancora parziale, la mia rabbia dominata solo in parte.
Posso crescere in umanità con voi, con Marco, ma soprattutto col Maestro che tutti seguiamo.
Grazie, Giancarlo