Incontrai Lucia in un supermercato.
Non la vedevo da tempo e, tra i consueti aggiornamenti, le raccontai la mia esperienza in Darsi pace. Ne fu interessata ed anche entusiasta e decise di partecipare, insieme ad altre amiche, agli intensivi di Albino. In seguito mi chiese se potevamo costituire un gruppo anche nella nostra città per continuare insieme l’esperienza e così nacque il gruppo Darsi pace Palazzolo s/O.
Lucia coinvolse oltre al marito alcune persone che si unirono a quelle già iscritte ai corsi telematici, dodici in tutto.
Da quattro anni ci incontriamo a casa mia, un anno anche a casa di Lina.
Abbiamo ripetuto la prima annualità ed ora siamo iscritti alla terza.
Ognuno di noi segue la lezione personalmente mentre nel gruppo ne riattraversiamo i passaggi e condividiamo gli esercizi di auto conoscimento iniziando e chiudendo ogni incontro con la meditazione e a volte con la preghiera.
Nel corso di questi anni alcune persone si sono aggiunte, altre se ne sono andate pur continuando a seguire il corso telematico.
All’inizio di settembre, alla ripresa degli incontri, ci siamo chiesti dove siamo nel cammino trasformativo, cosa è cambiato in noi e quali sono le motivazioni che ci rafforzano nel lavoro interiore.
Desideriamo condividere con voi le riflessioni che sono emerse.
Stiamo comprendendo che l’Io è infinite possibilità.
Riconoscere ed integrare le parti che lo costituiscono è lavoro quotidiano che richiede di abitare un luogo accogliente in cui ascoltarci ed osservarci senza giudizio.
Condividere nel gruppo ciò che si muove dentro la nostra interiorità ci aiuta a sperimentare un Io che diventa Noi e un Noi che si fa Io.
Stiamo comprendendo che è possibile uscire dalla gabbia dei nostri condizionamenti, che vecchi codici comportamentali si possono sgretolare e gli automatismi disattivare e che le parole male dette ai quali sono seguite possono diventare benedizioni.
Stiamo comprendendo di essere immersi in un processo trasformativo che ci chiama alla vera realizzazione di noi stessi e di un mondo più libero, più giusto e pacifico, il Regno annunciato da Cristo.
Considerato che l’età media del gruppo si aggira intorno ai 62 anni, siamo contenti del nostro cammino, sentiamo la difficoltà di svestirci di vecchi schemi mentali e assaporiamo il gusto della scoperta di Cristo vivo e di Dio che chiede di nascere in noi.
Noi ci proviamo e rilanciamo il nostro lavoro sottoponendoci ogni giorno alla plastica dell’Io, la sola che ci mantenga davvero giovani e “non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno”.
(2 Cor 4,16)
Ci sembra di tornare a scuola e di imparare una lingua nuova, un pensiero che ascolta e ci apre ad una conoscenza che ci coinvolge radicalmente e che si fa attraverso la nostra trasformazione.
Grazie di cuore per la vostra bella testimonianza che mi commuove, mi fa tenerezza ma soprattutto mi siete di esempio a me che sono una giovane suora. La vostra si chiama “docibilitas” che non è solo “docilitas” ma è molto di più. E’ la libertà interiore e il desiderio intelligente di lasciarsi istruire da qualsiasi frammento di verità e bellezza attorno a sé, godendo di ciò che è vero e bello. In altre parole è la capacità di imparare a imparare della vita per tutta la vita (scusate il gioco di parole ma è cosi). Io ancora mi devo rendere conto bene di questa stupenda realtà. Un saluto affettuoso a tutti anche se non vi conosco. Sr. Teresa
La vostra esperienza apre il cuore alla speranza! E’ una goccia nel grande mare dell’umanità, ma una goccia che diventa un diamante prezioso. C’è mica in Liguria qualcuno che vuole realizzare in Liguria un gruppo di ” darcipacisti”?
Mariapia di Genova
Grazissime per le vostre condivisioni. Come pioggia benedetta in terra arida sono goccia e flusso e ci fanno sentire immerse in un processo trasformativo…Questa è la plastica dell’Io che, pur lasciando tutte le mie rughe di donna vicina ai settant’anni, mi aiuta a mantenermi giovane e a scoprire grazie alla giovane Suor Teresa di essere abitata dal desiderio della “docibilitas”. Spero davvero che ci guidi e pervada sempre il nostro cammino di Darsipacisti in cui l’Io si fa Noi.
Prima c’era solo il forte albero di ulivo di Roma, mentre ora spuntano altri ulivi coi loro ramoscelli di pace.
A Palazzolo gli amici si chiedono a che punto sono del loro cammino trasformativo come persone, e mi sembra l’interrogativo più giusto, anche se poi sono importanti lo studio, la possibilità di incontrarsi, ed altro.
Cammino trasformativo anche in vista di un mondo libero, giusto e di pace.
Il secondo eccidio di Parigi, paragonabile a quello delle fosse ardeatine, ci pone brutalmente di fronte al tema della pace, col governo socialista francese che pensa ai riservisti e a cambiare Costituzione sullo stato d’assedio, perchè sono minacciati i principi, laicissimi e di matrice cristiana, di “Liberté, égalité, fraternité”.
Isis/Daesh minaccia la tirannia contro la democrazia, minaccia l’uguaglianza uomo/donna, e interpreta la religione in modo opposto alla fraternità.
Il governo francese ha rotto il tabù, e ieri Hollande ha pronunciato la parola guerra (e Francesco dice che è la terza).
Occorre anche la guerra per la pace? Come è stato contro il nazismo?
Il terrorismo islamista ha trucidato duecento ragazzi francesi “colpevoli” del colonialismo, ma anche duecento ragazzi, all’università di Garissa in Kenia, che non erano colonialisti, non erano europei, non sfruttavano giacimenti petroliferi: avevano la colpa di essere cristiani. E il fondamentalismo prende il Corano per quello che dice alla lettera.
Per disarmare le braccia del fondamentalismo, che in Nigeria stupra e schiavizza e islamizza troppe bambine, occorre disarmare le menti dalle ideologie che resistono nella nostra cultura, e che abbiamo esportato in Asia e Africa facendo montare un odio distruttivo e autodistruttivo che è l’esatto opposto della proposta di “darsi pace”.
Certo intanto dobbiamo aprire gli occhi, senza aspettare di arrestare a Merano il capo terrorista Krekar dopo avergli permesso di “integrarsi” assegnandogli una casa gratis e un sostegno di duemila euro al mese ( “La Repubblica”).
Occorre fermare i nuovi nazisti per salvare le vittime innocenti.
Intanto noi rafforziamo il nostro percorso: non è impotenza, ma è dolorosa consapevolezza e costruzione paziente.
La dolorosa consapevolezza di una cultura e una politica incapaci di offrire uno sfondo di senso e di umanità alla vita nel suo complesso ci inducono a decidere, ad assumere il coraggio di una scelta responsabile.
La decisione che oggi ritengo davvero rivoluzionaria è quella di lavorare alla personale liberazione che è anche trasformazione del mondo, una decisione che opera nel silenzio e nell’ abbandono fiducioso e lascia crollare in noi ciò che deve morire per fare spazio all’ Uomo Nuovo.
Le condivisioni che seguiranno e completeranno il post sono semplici e umili testimonianze di persone che continuano a cercare dentro se stesse la Pace che il mondo non comprende.
Tante altre lo fanno, in luoghi diversi e in varie forme, ma non compaiono sulle pagine dei giornali o nelle trasmissioni televisive perché il Nascente viene al mondo lontano dai centri di potere.
Continuiamo perciò con pazienza, perseveranza, umiltà e coraggio il percorso che abbiamo intrapreso.
Grazie a suor Teresa per l’entusiasmo che ci regala con i suoi interventi e grazie a Mariapia, a Giuseppina e a Giancarlo per la loro attenta presenza in questa meravigliosa cordata fisico-telematica.
Un forte abbraccio.
Giuliana
Dio è venuto nel mondo perchè voleva abitare la nostra anima, così interpreta Meister Eckhart la venuta di Cristo, Questo lo credo anch’io ed è uno dei risultati che voi-noi cerchiamo con gli approfondimenti dei gruppi.
son contento dell’estensione della vostra esperienza, e mi fa piacere che i risultati ci sono e potete vederli anche lì tra voi.
il Regno di Dio, oggi più che mai, credo abbia bisogni di semi, che sono poi la sua logica, per crescere e diventare albero.
quanto bisogno c’è in questo pianetino immerso nel cosmo infinito di speranza di relazioni non violente come le vostre ed ora anche mie. mi auguro che una più vasta platea in futuro si renda conto che la liberazione personale è il presupposto del cambiamento del mondo, proprio come Marco ha saggiamente intuito e messo in opera, un nuovo inizio perchè Ricominciare è la vita del cristiano che sempre si rialza e non perde la sua fiducia. Grazie a rivederci. Massimo
La semplicità e la profondità dell’entusiasmo degli amici di Palazzolo, mi commuovono! Poichè sono vicina alla loro “media anagrafica”…, sento gli stessi bisogni , le stesse spinte, le stesse urgenze! Spero di poterle condividere al più presto in un “nuovo” gruppo! A Giuliana e tutti una saluto caro Maria Rosaria
Quante volte ho benedetto quel casuale incontro nel supermercato! è stata un’offerta di vita che ho colto al volo, che ha illuminato la mia esistenza trasformandola quasi a mia insaputa, specie inizialmente, ma ora sempre più consapevolmente. Sono passati sei anni e più da quel primo contatto con D.P. : è stato come volare ad alta quota tra turbolenze dell’anima e squarci meravigliosi.
Che dire, quindi, se non GRAZIE: grazie a Marco Guzzi, a te Giuliana, al nostro gruppo ed a tutti i partecipanti per i loro commenti e per la gioia di sentirci parte di questa esperienza. Un abbraccio Lucia
Grazie Massimo per la tua risonanza.
Coltiviamo con fiducia il seme nascosto dentro ciascuno di noi, ricominciando ogni giorno come bambini che si affidano alle cure di Chi li ama.
Allora cominceremo a vedere le prime fioriture del nuovo.
Spero anch’io cara Maria Rosaria che l’esperienza di gruppo si diffonda.
Io ho avuto la fortuna di viverla fin dall’inizio del mio percorso in dP ed è per me davvero preziosa.
Cara Lucia, ciò che ci sta accadendo mi sorprende ogni giorno!
Da giovani ci accomunavano le attività all’interno della parrocchia, poi abbiamo condiviso l’impegno lavorativo nella scuola, in seguito i contatti si sono diradati lungo i nostri personali cammini ed ora ci ritroviamo di nuovo con un briciolo di consapevolezza in più e con la voglia di giocare come fanno i bambini.
Forse lavorare accanto a loro ci ha contagiate!
Grazie in un forte abbraccio.
Giuliana
Saluto e ringrazio Giuliana e il gruppo di Palazzolo per la loro gentilezza e disponibilità.
Io, come tutti, sono turbata dagli avvenimenti di Parigi e sento il bisogno di condividere le mie piccole riflessioni. In questi giorni in cui i pensieri e le parole pesano e possono armare o disarmare le mani degli uomini, penso che non dobbiamo prestare il fianco a coloro che ambiscono ad accreditarsi come rappresentanti di popoli e in realtà non rappresentano altro che se stessi e una visione di umanità basata sulla violenza e la sopraffazione. Abbiamo diritto alla giusta difesa, ma credo che dobbiamo pregare e coltivare la speranza che si possano tessere legami basati sul rispetto fra i popoli dialogando con quanti considerano la pace un bene fondamentale, a qualunque popolo o religione appartengano.
Stefania.
Cara Stefania,
tanto di ciò che accade nel mondo ci turba e ci lascia smarriti.
E’ sempre più evidente che il dentro e il fuori, il micro e il macro, il personale e il collettivo non sono più separabili.
Una nuova cultura di pace nasce solo da uomini e donne capaci di costruire la pace dentro di sè; persone illuminate ce lo hanno detto da tempo e continuano a dirlo.
Nel nostro laboratorio sperimentiamo che darci pace non ci viene affatto naturale, è un lungo processo che richiede un costante lavoro interiore da rilanciare ogni giorno con fiducia.
Continuiamo a pregare e a coltivare la speranza nel vero Uomo, il solo che rende il mondo più umano.
Ti abbraccio, grazie.
Giuliana