Un Dio da aiutare a nascere

Commenti

  1. Brava, Giovanna, non potevi trovare testo più adatto da leggere in questa contingenza così drammatica. Ho già letto più volte i testi di Etty, ma è necessario continuare a meditarli a fondo, vivere concretamente le sue parole, i suoi propositi. Mi faccio una fotocopia di questo post: per portarlo con me in ogni momento delle mie giornate! Mariapia

  2. Ho incontrato per la prima volta i diari di Etty Hillesum in un momento di sofferenza, e sono stata molto aiutata dalle parole di questa giovane donna.
    In mezzo al diluvio di notizie e commenti di questi giorni, rileggerle mi dà una direzione e un orientamento concreto. Concreto perché parte da me e non dagli altri.
    Mi piace l’idea che la storia si possa scrivere non solo con gli eventi catastrofici ma anche con l’intimità e la profondità delle nostre vite.
    In questa dimensione qualcosa di nuovo è sempre possibile, e i maestri come Etty ce lo insegnano.
    Grazie Giovanna!
    Antonietta

  3. Walter Mutton dice

    Quando nel ’93 lessi il diario di Etty Hillesum pensai: “questo è un libro sacro”. Di recente ho regalato questo libro ad una amica che non la conosceva e nella dedica che le ho scritto ho inserito il termine “contemporaneo testamento”. Penso infatti che se nella raccolta di testi biblici, oltre all’antico e al nuovo, potesse aggiungersi anche un terzo “contemporaneo” testamento, questi scritti di Etty sicuramente ne farebbero parte.
    Un caro saluto
    Walter

  4. Le parole di Etty bastano da sé, non aggiungo altro, ma ci tenevo a scrivere quanto le apprezzi, quanto senta potente e vera la testimonianza di questa donna che, nell’orrore quotidiano, riesce a scorgere la luce. Quale insegnamento!
    iside

  5. Ho avuto tra le mani per la prima volta il libro con gli scritti di Etty cinque anni fa quando stavo prendendo il diploma a Palermo per perfezionare il mio italiano. Mi lo regalò la professoressa di filosofia, ma non lo letto, lo sfogliato soltanto, perché per quel tempo mi sembrava troppo triste e doloroso leggerlo. Ma adesso che ho qualche anno in più credo che mi farebbe bene riprenderlo, lo capirei meglio. Grazie Giovanna per avermelo ricordato. E’ davvero impressionante la fede e la forza d’animo di questa donna. E’ solo da prendere esempio……

  6. Grazie….

  7. paolo ferronato dice

    Siamo in sinergia Giovanna! È da una settimana che tengo il diario di Etty sul tavolo… Oggi leggo a pg 158:

    “… Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d’ordine, sicurezza; dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora si che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori…”

    Eppure, in questi giorni fatico a comprende questa Etty, soprattutto la sua insistenza nel ripetere che tutto è bello. Ciao paolo

  8. Grazie, ho letto e riletto quelle parole, cercando di capire
    Forse questo mondo è come un purgatorio, è il Purgatorio.
    Dove ognuno è messo di fronte a ciò che non accetta e non comprende.
    Come si risponde?
    Con la paura, la rabbia, la depressione o con la fiducia in una Sapienza che ha cura di noi?

  9. Grazie cara Giovanna anche da parte mia; le parole di Etty, che già avevo scoperto anni fa e che tu me le hai fatte ricordare, sono più che mai importanti in questa mia vita in cui lotto ogni giorno affinchè la mia malattia non prenda il soppravvento.
    Grazie, un abbraccio Fabio.

  10. Carissimi Mariapia, Antonietta, Walter, Iside, suor Teresa, Giovanni, Iside, Paolo, Aldo, Fabio: grazie delle vostre risonanze.

    Bella l’idea di Mariapia di fare dei pensieri di Etty un vademecum per la giornata, e l’idea di Walter di considerare il diario di Etty un “contemporaneo testamento”, come un libro sacro in cui la storia scritta attraverso “l’intimità e la profondità delle nostre vite”, come dice Antonietta, si fa storia sacra, storia di salvezza.
    Paolo, riesce difficile a ciascuno di noi comprendere l’insistenza di Etty nel ripetere che la vita è bella e ricca di senso: sappiamo però che non c’è retorica nelle sue parole, che queste scaturiscono dall’aver scavato nel profondo di sé, fino ad arrivare alla Fonte che disseta ogni domanda di senso.
    Si Aldo, questo mondo è un Purgatorio, stiamo vivendo un tempo di grande purificazione: se ci abbandoniamo e affidiamo a quella ‘Sapienza che ha cura di noi’ e che ci istruisce anche attraverso eventi drammatici (personali e collettivi), possiamo intravedere in ogni cosa una grande occasione di crescita, l’occasione favorevole per la nostra salvezza.
    Ogni cosa che accade ci interpella personalmente e ci chiama ad una decisione che è anche una recisione:
    “Dobbiamo nel nostro intimo liberarci di tutto, di ogni idea esistente, parola d’ordine, sicurezza; dobbiamo avere il coraggio di abbandonare tutto, ogni norma e appiglio convenzionale, dobbiamo osare il gran salto nel cosmo, e allora, allora si che la vita diventa infinitamente ricca e abbondante, anche nei suoi più profondi dolori…”. Grazie Paolo per questa citazione.

    Se anche altri condivideranno pensieri di Etty potremmo comporre un piccolo breviario che ci faccia da guida e illumini di senso le nostre giornate.
    Un grande abbraccio a tutti. Giovanna

  11. paolo ferronato dice

    Si Giovanna, grazie. Grazie Etty, le tue parole hanno dato uno scossone e rilanciato il cammino

  12. Il diario di Etty è sublime , non sto a ripetere le cose già scritte, voglio solo fare qualche riflessione che ad Etty le è dovuta. Ma non era ebrea ? non credeva dunque in un Gesù, che noi invochiamo come l’unico che ci può salvare.
    Sogno il giorno in cui volgiamo lo sguardo ad un Dio di tutti gli uomini senza distinzioni confessionali, le quali , diciamocelo, sono state alla base dei progrom e dello sterminio, che inghiottì anche la famiglia Hillesum.

  13. Ringrazio Giovanna e Paolo per le citazioni di Etty, e grazie a chi ha espresso la sua riflessione. io la trovo straordinaria tanto contemporanea quanto profonda e coraggiosa nel affrontare il dolore e la sofferenza. Mentre leggevo mi sembrava di rivedere la cronaca dei nostri giorni, non è poi tanto diversa, però ” una cosa è sicura, bisogna aiutarla a crescere, la riserva d’amore su questa terra”. Inoltre desidero riportare due pensieri tratti dal suo diario: “A ogni nuovo crimine o orrore dovremo opporre un nuovo pezzetto di amoree di bontà che avremo conquistato in noi stessi”.
    “Trovo bella la vita, e mi sento libera. i cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Dobbiamo cominciare a prendere sul serio il nostro lato serio, il resto verrà allora da sè”. Un saluto Suor Miriam

  14. Cara Cettina, Etty era di una famiglia ebrea non praticante (il padre, preside di un liceo, lavorava anche di sabato). L’incontro con Spier (allievo di Jung), con la poesia di Rainer Rilke, la porta ad esplorare le profondità di se stessa ed a scoprire in quella profondità la presenza di Dio: un Dio che non esclude ma include.
    Così scrive nel suo diario il 23 settembre del 1942 riportando un dialogo con il suo amico Klaas:
    “è l’unica, Klass, l’unica, non vedo altra strada, che ognuno rientri in se stesso e in se stesso sradichi e distrugga ciò per cui pensa di dover distruggere gli altri. E cerchiamo di essere ben convinti che ogni atomo di odio che aggiungiamo a questo mondo lo rende più inospitale di quel che già è.
    E Klass, accanito veterano della lotta di classe, sconcertato e stupefatto al tempo stesso: Si, ma questo –questo sarebbe ancora una vola cristianesimo!
    E io divertita da tanto inaspettato smarrimento, con molto sangue freddo: Si, ma….. perché no?- Cristianesimo?”

    Se siamo nell’integrità le differenze non confliggono ma diventano dono, ricchezza per tutti: a questo passaggio siamo chiamati e quanto accade oggi ci sta portando in questa direzione.
    Ti abbraccio. Giovanna

  15. Carissima suor Miriam, grazie per le citazioni di Etty; andiamo componendo un piccolo breviario con i pensieri di Etty che più risuonano dentro di noi ed illuminano l’apparente non senso dei nostri giorni. Ti abbraccio. Giovanna

  16. Ciao a tutti
    il post di Giovanna mi sollecita a rispondere.
    Vogliamo interpretare il breve dialogo fra Etty e il suo amico Klaas come il riconoscimento che il cristianesimo ha la primogenitura dell’idea che “ognuno rientri in se stesso e in se stesso sradichi e distrugga ciò per cui pensa di dover distruggere gli altri” ? perchè non è cosi : tanti altri , profeti , filosofi, uomini di altre fedi, prima e dopo la nascita del cristianesimo, hanno proclamato queste verità.
    Ragioniamo su questo, indipendentemente da quello che voleva intendere o no la Hillesum.
    Ma poi!!! dobbiamo rivendicare di essere i primi della classe??? sarebbe profondamente anticristiano, le rivendicazioni non conducono a niente , anzi fanno macerie … a distruggere l’odio dentro di se , voglio che ogni uomo vi arrivi attraverso un suo personale percorso di fede, basta che vi arrivi!!! .
    grazie comunque Giovanna della tua attenzione.

  17. Paolo Ferronato dice

    “Credo che per noi incominci una fase nuova, ancora più seria, intensa, e concentrata sulli cose essenziali. Ogni giorno ci si libera di qualche piccolezza.”

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