Formazione a misura dell’anima

Commenti

  1. Mi vengono spontanee, voglio credere in queste promesse, come non gratuite parole, ma come Parola/Promessa di Colui che è (la) Vita:
    Mt 7,8: … perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
    Lc 11,10:… Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.

  2. Cara Eliana e tutti i fratelli e le sorelle del gruppo “vita consacrata tra tradizione e innovazione”,

    sono molto contenta di sapervi in campo così impegnati! Sono in darsi pace alla seconda annualità e sono anch’io una consacrata, che non ha smesso di sognare oltre il realismo storico (un po’ deludente….) di tutto ciò che la vita consacrata sta attraversando. Grazie della vostra lettura che trovo lineare e profonda allo stesso tempo, la condivido nella sostanza e negli interrogativi che ci stanno a cuore. Giorni fa, con una consorella cui era stato chiesto di offrire una testimonianza ad alcuni giovani, ci dicevamo che oggi il nostro approccio esistenziale e relazionale nella Chiesa dovrebbe interpellare più il ‘senso’ del nostro ‘esserci’ come espressione di una vita giocata in un divenire di fede e di amore/servizio. Spesso, invece, ci poniamo e ci proponiamo come un’affermazione sterilmente statica di un incontro che – diciamo a parole – ha cambiato la nostra vita, ma spesso la lascia così come l’ha trovata (se non la svilisce mediocremente) lì dove appunto tradisce il suo ‘essere in divenire’. Oggi non si dovrebbe chiedere più a noi religiosi “perché ti sei fatta suora/frate?”, quanto piuttosto:”perché RESTI suora/frate?”….Penso questo interrogativo briciante ri-attiverebbe anche in noi motivazioni e risorse di senso cui provare a dare risposte non preconfezionate, ma sgorganti da una Sorgente viva interiore cui si attinge senza interruzione, e a cui si possono invitare altri, assetati come noi, come faceva Gesù: “vieni e vedi!”, vieni, entra in te stesso, vedi con i tuoi occhi Colui che ti abita…Colui che dice ad ogni incontro, come alla samaritana al pozzo di Sicar: “Sono io (colui che tu cerchi) che parlo con te”. E provare arditamente a ‘condurre’ dentro questa esperienza viva, senza esaltazioni né timori, nel rispetto dei tempi di ognuno, ma anche con quella bella parresìa degli inizi del cristianesimo, in cui quelli ‘di Gesù’ capivano che ancora non avevano dato tutto quello di cui erano ‘capaci’ le donne e gli uomini del loro tempo se non erano riusciti a farLo incontrare loro.

    Buon lavoro in cordata! Grazie di ESSERCI!

  3. Gli assaggi del lavoro avviato dai partecipanti al Gruppo Cultura di Darsi pace mi fanno sentire sveglia dentro un sogno.
    Grazie a chi sta riportando la vita dentro una cultura mortificante, grazie a tutti i sognatori che hanno il coraggio di insorgere.
    Giuliana

  4. Suor Teresa dice

    Non posso non dire il mio GRAZIE a chi ha pensato e realizzato questo gruppo “Vita Consacrata”.
    Capisco molto bene l’importanza di un continuo rinnovamento in tutti i campi.
    E’ ciò che Amedeo Cencini nel campo religioso chiama Formazione Permanente, che è continuazione della formazione iniziale, anche se in realtà la precede. Egli sostiene che la vita se non è formazione permanente diventa frustrazione
    permanente. E chi non si forma si deforma. E’ la stessa cosa che Marco chiama Trasformazione che dura tutta la vita.
    Chiamiamola come vogliamo ma il concetto è sempre uguale: diventare nuova creatura in Cristo Gesù, da poter dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me”.
    Essere nei gruppi Darsi Pace mi fa sentire sempre più chiesa in cammino, insieme a tante persone con diverse vocazioni, ma uniti dalla prima e comune vocazione che è quella alla santità.
    Quindi Auguri di santità a tutti, per un mondo migliore e rinnovato.
    Suor Teresa ( Suore di Don Morinello)

  5. Cara Eliana mi sento di dirti, come partecipante al gruppo, che hai raccolto e descritto benissimo lo spirito che ci anima e quanto sia concreto il nostro impegno sul rinnovamento della vita consacrata e lo dico da laico, la consacrazione sta nel prendersi cura integrale di noi stessi, in relazione con gli altri e con il Dio, sono profondamente convinta che non ci sia altro di importante da fare se non questa “consacrazione” capace di dar vita ad una vera e propria CARITÀ SPIRITUALE , presupposto essenziale per vivere in pienezza il dinamismo del “già e non ancora”, nel profondo travaglio di questa epoca, con uno spirito di fiducia piena e di gioia profonda nella certezza che siamo altro, molto altro di quella oscura e misera immagine di noi che ci propone l’ego.
    Grazie e a presto. Patrizia

  6. Maria Alicja dice

    È bello vedere come si allarga il gruppo Darsi Pace a beneficio di tante persone che cercano di realizzare seriamente il cammino della liberazione interiore. Il segno di crescita e di maturazione è anche il gruppo “Vita consacrata, tra tradizione e innovazione” che permette di condividere le intuizioni profonde e offrire un aiuto alla formazione delle persone consacrate per questo tempo di svolta.
    Per me personalmente l’esperienza dei gruppi Darsi Pace è vitale e giorno per giorno mi aiuta a vivere più coscientemente la mia consacrazione religiosa.
    Oggi Gesù nel Vangelo davanti all’atteggiamento di ipocrisia ha detto con forza: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini» (Mc 7, 1-13).
    Anch’io non sopporto più né la mia l’ipocrisia né quella altrui, tanto meno nei nostri ambienti, e voglio continuare questa “Scuola Iniziatica”, che offre un aiuto concreto ed esperienziale a divenire l’uomo nuovo per la nuova umanità.

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